Osmia

genere di animali della famiglia Megachilidae

Osmia è un genere di insetti apoidei appartenente alla famiglia Megachilidae. Il genere Osmia comprende 350 specie di cui 64 si trovano in Italia.[1][2] Le api appartenenti a questo genere sono solitarie o gregarie e nidificano in cavità preesistenti che tappezzano con fango o materiale vegetale impastato con saliva, per questo vengono chiamate api muratrici. Svolgono un ruolo importante nell'impollinazione.

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Osmia
Coppia di Osmia rufa
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Hymenopteroidea
Ordine Hymenoptera
Sottordine Apocrita
Sezione Aculeata
Superfamiglia Apoidea
Famiglia Megachilidae
Tribù Osmiini
Genere Osmia
Panzer, 1806
Specie

vedi testo

Aspetto e morfologia modifica

Il genere osmia comprende specie di dimensioni medie o medio-piccole tra gli apoidei, con dimensioni che vanno dai 6-8 mm nelle specie più piccole (O. andrenoides, O. spinulosa) ai 13-15 mm nelle specie più grandi (O. cornuta, O. rufa); i maschi sono quasi sempre più piccoli delle femmine.[1] Le api appartenenti a questo genere sono di corporatura robusta, con teste grandi e mandibole potenti, toraci rotondi e addomi corti. Hanno la cuticola con colorazioni metalliche verdi, blu, nere, alcune rosso-ruggine [3] e, a seconda della specie, possono essere completamente glabre o molto pelose con mantello biancastro, marrone, nero, rosso, arancione.[1] I maschi sono spesso riconoscibili per un ciuffo di peli chiari sul clipeo.[1] Le femmine hanno una scopa ventrale che è difficilmente visibile tranne quando è carica di polline.[3]

Biologia modifica

Ciclo di vita modifica

 
Sviluppo di Osmia rufa

Il periodo di volo e deposizione delle uova varia con la specie. Alcune sono in volo molto presto, a inizio primavera o addirittura fine inverno (per esempio O. cornuta, O. rufa, O. lignaria), altre sono in attività in tarda primavera ed estate (per esempio O. spinulosa).[1][4][5] Le uova si schiudono tra i 6 e i 10 giorni dopo la deposizione[6][5] e le larve si nutrono del nettare e del polline accumulati nella cella dalla madre. Quando la scorta di cibo è terminata, la larva tesse il bozzolo e viene detta prepupa. Alcune specie, come O. spinulosa e O. bidentata, passano l'inverno allo stato di prepupa che compie le metamorfosi in pupa e in adulto nella primavera successiva.[7] Altre specie, come O. cornuta, O. rufa e O. lignaria, compiono le due metamorfosi in pupa e adulto prima dell'inverno e svernano da adulti in diapausa all'interno del bozzolo.[8][6][5] Alcune specie, come O. caerulescens, sono bivoltine, cioè producono due generazioni l'anno. Altre possono presentare un ciclo biennale, per esempio O. uncinata alle basse altitudini ha un ciclo annuale e sverna come adulto in diapausa nel bozzolo, mentre alle altitudini maggiori ha un ciclo biennale, passando il primo inverno come prepupa e il secondo come adulto in diapausa nel bozzolo.[9] Al momento dello sfarfallamento, i maschi emergono generalmente qualche giorno prima delle femmine e le attendono. Quando escono anche le femmine avvengono gli accoppiamenti. I maschi muoiono entro pochi giorni, mentre le femmine iniziano l'attività di nidificazione e deposizione delle uova, dopodiché muoiono anch'esse e la progenie si sviluppa e comincia un nuovo ciclo.

Nido modifica

 
Interno di nidi di Osmia cornuta
 
Nidi di Osmia spinulosa all'interno di gusci di gasteropodi

I nidi tipici delle api del genere Osmia sono formati da cavità tubolari suddivise longitudinalmente in varie celle da pareti costruite dall'ape. Ogni cella viene rifornita di un ammasso di polline e nettare, come scorta di cibo per la futura larva, sopra cui viene deposto un uovo.[10][8] Le uova femminili sono deposte nelle prime celle costruite. mentre quelle maschili sono deposte nelle ultime celle, quelle più vicine all'entrata del nido, per cui questi ultimi sfarfallano prima delle femmine.[1][8] [11] Alla fine della serie di celle il nido viene tappato, lasciando tra l'ultima cella piena e il tappo uno spazio vuoto, detto cella vestibolare, che protegge il nido da parassiti e brusche variazioni di temperatura.[11][8]

I materiali con cui vengono costruite le pareti delle celle, il tappo del nido e i rivestimenti interni variano a seconda della specie: alcune utilizzano fango[10], in alcuni casi mischiato a secrezioni delle ghiandole salivari[11][6], altre utilizzano foglie masticate e impastate con saliva, a volte mischiate con granelli di sabbia, trucioli di legno o fibre vegetali.[10]

Le cavità utilizzate sono, nella maggior parte dei casi, preesistenti: a seconda della specie possono essere fusti cavi, come le canne, gallerie scavate nel legno da coleotteri, fori nei muri, gusci vuoti di gasteropodi.[10][4][7][2] Solo poche specie scavano da sé stesse le cavità nel legno (Osmia uncinata, Osmia nigriventris, Osmia pilicornis, Osmia bucephala).[9] Qualche specie di Osmia nidifica sul suolo: alcune di queste costruiscono strutture in fango su un substrato duro, solitamente roccia, al cui interno poi nidificano; altre occupano nidi di vespe muratrici soprattutto dei generi Sceliphron e Trypoxylon. [10] Infine ci sono specie di Osmia che nidificano sottoterra, sia occupando nidi di api del genere Anthophora sia scavando da sé le gallerie.[10]

Alimentazione modifica

Nelle specie di Osmia si trova una grande varietà di preferenze alimentari, infatti si trovano specie

  • Oligolettiche in modo stretto, cioè che bottinano su un solo genere di piante;
  • Oligolettiche in modo largo, cioè che bottinano su una famiglia di piante;
  • Mesolettiche, cioè che bottinano su due o tre famiglie di piante;
  • Polilettiche con una forte preferenza, cioè che bottinano su diverse famiglie di piante, ma ne preferiscono una o due;
  • Polilettiche, cioè che bottinano su quattro o più famiglie di piante senza particolari preferenze. [2]

Per esempio O. adunca bottina solo sul genere Echium; O. californica raccoglie polline da piante della famiglia delle Asteraceae; O. caerulescens su due famiglie botaniche: Fabaceae e Lamiaceae; O. cornuta raccoglie polline su otto famiglie botaniche: Rosaceae, Salicaceae, Liliaceae, Asteraceae, Fagaceae, Ranunculaceae, Brassicaceae, Aquifoliaceae; O. rufa raccoglie polline su nove famiglie botaniche: Rosaceae, Fagaceae, Ranunculaceae, Brassicaceae, Aquifoliaceae, Papaveraceae, Cistaceae, Caryophyllaceae, Fabaceae. [4] I tipi di piante da cui le diverse specie raccolgono polline dipendono dalla coincidenza della piena fioritura di certe piante e del periodo di nidificazione delle api e sono il risultato di due tendenze: quella ereditaria a bottinare una certa pianta più che un'altra e quella a visitare le piante più abbondanti.[4]

Distribuzione modifica

Il genere Osmia ha una distribuzione principalmente paleartica e neartica, essendo molto diffuso in Europa, Nord Africa, Asia sud-occidentale e America nord-occidentale e abbastanza comune anche in Asia orientale e America nord-orientale. Soltanto poche specie si trovano nella zona indomalese e in quella neotropicale.[2][12]

Utilizzo in agricoltura modifica

A causa della rarefazione dei pronubi naturali nelle aree agricole, dovuta a tecniche colturali volte alla monocoltura e all'impiego di pesticidi, si è diffusa la pratica di allevare apoidei da utilizzare per l'impollinazione delle colture agricole, tra i quali ci sono diverse specie di Osmie.[13][14] Le specie allevate comprendono O. cornuta e O. rufa in Europa, O. lignaria in Nord America e O. cornifrons in Giappone.[5][8][11] Le specie di Osmia con periodo di volo tra fine inverno e inizio primavera risultano molto efficaci nell'impollinazione di alberi da frutto a fioritura precoce, come albicocco, mandorlo, pesco, pero e melo.[13] Infatti queste Osmie sono in attività anche con temperature inferiori ai 10 °C e con vento superiore ai 30 km/h, condizioni che si ritrovano spesso nel periodo di fioritura di queste piante e alle quali Apis mellifera e altri pronubi sono poco attivi; il loro metodo di raccolta del polline garantisce un elevato contatto con gli stigmi, favorendo una migliore impollinazione e una maggiore allegagione di quelle prodotte da Apis mellifera; visita anche fiori con nettare poco zuccherino, come il pero, che Apis mellifera tende a evitare.[5][13] [15][16]. Sono stati ottenuti buoni risultati anche nell'impollnazione di colture orticole in ambiente confinato, soprattutto pomodoro e peperone, e dei piccoli frutti, come fragola, mora e lampone.[13] La biologia delle Osmie che nidificano in cavità rende facile il loro allevamento e utilizzo per l'impollinazione. Infatti esse accettano agevolmente materiali di nidificazione artificiali, costituiti da gruppi di tubi di vario materiale (canne, carta, blocchi di legno forato), che poi possono essere portati tra la coltura da impollinare poco prima dello sfarfallamento delle nuove osmie.[5][13][14] Attraverso precisi trattamenti termici, è possibile regolare il ciclo biologico delle osmie sincronizzando il loro periodo di attività con la fioritura della coltura bersaglio,[5] inoltre l'abitudine a nidificare in modo gregario aiuta ad aumentare la popolazione allevata.[5]

Tassonomia modifica

A questo genere appartengono 350 specie.[1][2]

Le specie presenti in Italia sono:[17]

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g Osmia, su Beewatching, CREA, Università di Bologna. URL consultato il 6 agosto 2021.
  2. ^ a b c d e (EN) Andreas Müller, Paleartic Osmiine Bees, su blogs.ethz.ch, ETH Zürich, 2019. URL consultato il 6 agosto 2021.
  3. ^ a b (EN) Charles D. Michener, The Bees of the World, Johns Hopkins University Press, 2007, ISBN 978-0801885730.
  4. ^ a b c d (FR) Jean-Noël Tasei e Murielle Picart, Le comportement de nidification chez Osmia (Osmia) cornuta Latr. et Osmia (Osmia) rufa L. (Hymenoptera Megachilide), in Apidologie, vol. 4, n. 3, 1973, pp. 195-225, DOI:10.1051/apido:19730301.
  5. ^ a b c d e f g h Fabio Sgolastra, Ecofisiologia del ciclo biologico di Osmia lignaria Say (Hymenoptera Megachilide), Università di Bologna, 2007.
  6. ^ a b c (EN) Anthony Raw, The biology of the solitary bee Osmia rufa (L.) (Megachilide), in Transactions of the Royal Entomological Society of London, vol. 124, n. 3, 1972, pp. 213-229, DOI:10.1111/j.1365-2311.1972.tb00364.x.
  7. ^ a b (EN) Andreas Müller, Palaearctic Osmia bees of the subgenus Hoplosmia (Megachilidae, Osmiini): Biology, taxonomy and key to species, in Zootaxa, vol. 4415, n. 2, 2018, pp. 297-329, DOI:10.11646/zootaxa.4415.2.4.
  8. ^ a b c d e (EN) J. Bosch, The nesting behaviour of the mason bee Osmia cornuta (Latr) with special reference to its pollinating potential (Hymenoptera, Megachilidae), in Apidologie, vol. 25, n. 1, 1994, pp. 84-93, DOI:10.1051/apido:19940109.
  9. ^ a b (EN) Andreas Müller, Rainer Prosi, Stewart Taylor, Henning Richter, Mike Herrmann e Urs Weibel, [350:SAMUFN2.0.CO;2 Unique nesting biology of Osmia (Melanosmia) uncinata, a Palaearctic osmiine bee specialized on thick-barked conifers (Hymenoptera, Megachilidae)], in Ann. Entomol. Soc., vol. 100, n. 3, 2007, pp. 350-358, DOI:10.1603/0013-8746(2007)100[350:SAMUFN]2.0.CO;2.
  10. ^ a b c d e f (EN) James H. Cane, Terry Griswold e Frank D. Parker, [350:SAMUFN2.0.CO;2 Substrates and materials used for nesting by North American Osmia bees (Hymenoptera: Apiformes Megachilidae)], in Ann. Entomol. Soc., vol. 100, n. 3, 2007, pp. 350-358, DOI:10.1603/0013-8746(2007)100[350:SAMUFN]2.0.CO;2.
  11. ^ a b c d (EN) Karol Giejdasz, Monika Fliszkiewicz, Andrea Bednarova e Natraj Krishnan, Reproductive potential and nesting effects of Osmia rufa (syn. bicornis) female (Hymenoptera: Megachilide), in J. apic. sci., vol. 60, n. 1, 2016, DOI:10.1515/JAS-2016-0003.
  12. ^ (EN) Mason Bees, su eol encyclopedia of life, National museum of natural history. URL consultato il 6 agosto 2021.
  13. ^ a b c d e Elena Marroni, Angelo Canale e Mauro Pinzauti, Insetti pronubi alternativi: utilizzo dell'Osmia per l'impollinazione, in Frutticoltura, n. 3, 2007.
  14. ^ a b (EN) Cory S. Sheffield, Peter G. Kevan, Sue M. Westby e Robert F. Smith, Diversity of cavity-nesting bees (Hymenoptera:Apoidea) within apple orchards and wild habitats in the Annapolis Valley, Nova Scotia, Canada, in Can. Entomol., vol. 140, 2008, pp. 235-249, DOI:10.4039/n07-058.
  15. ^ (EN) Edith Ladurner, Luca Recla, Manfred Wolf, Roland Zegler e Giovanno Burgio, Osmia cornuta(Hymenoptera Megachilidae) densities required for apple pollination: a cage study, in Journal of Apicultural Research, vol. 43, n. 3, 2004, pp. 118-122, DOI:10.1080/00218839.2004.11101121.
  16. ^ (EN) Victor H. Monzon, Jordi Bosch e Javier Retana, Foraging behavior and pollinating effectiveness of Osmia cornuta (Hymenoptera: Megachilidae) and Apis mellifera (Hymenoptera: Apidae) on "Comice" pear, in Apidologie, vol. 35, n. 6, 2004, pp. 575-585, DOI:10.1051/apido:2004055.
  17. ^ Fabio Stoch, Megachilidae, in Checklist of the Italian fauna on-line, 2003. URL consultato il 7 aprile 2010.
  18. ^ A. Müller, Osmia (Melanosmia) steinmanni sp.n., a new bee species from the Swiss Alps., in Revue Suisse de Zoologie 2002; 109(4): 803–812. URL consultato il 7 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2016).

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