Ottone d'Asburgo-Lorena
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Ottone d'Asburgo-Lorena[1], ultimo arciduca ereditario d'Austria e d'Ungheria (Reichenau an der Rax, 20 novembre 1912 – Pöcking, 4 luglio 2011), è stato un nobile austriaco e politico tedesco, capo della Casa d'Asburgo dal 1922 al 2007, anno in cui abdicò in favore del figlio Carlo d'Asburgo-Lorena. Ottone era figlio primogenito dell'Imperatore d'Austria e Re Apostolico d'Ungheria Carlo I e di sua moglie Zita di Borbone-Parma.
Ottone d'Asburgo-Lorena | |
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Principe ereditario d'Austria e Ungheria | |
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In carica | 21 novembre 1916 – 3 aprile 1919 |
Predecessore | Carlo I d'Austria |
Successore | caduta dell'Impero Austro-Ungarico |
Capo del casato d'Asburgo-Lorena | |
In carica | 1º aprile 1922 – 1º gennaio 2007 |
Predecessore | Carlo I d'Austria |
Successore | Carlo d'Asburgo-Lorena |
Nome completo | Franz Josef Otto Robert Maria Anton Karl Max Heinrich Sixtus Xaver Felix Renatus Ludwig Gaetan Pius Ignatius |
Trattamento | S.A.I.R. Arciduca Franz Josef Otto d'Austria di Asburgo-Lorena |
Onorificenze | si veda la sezione → |
Altri titoli | si veda la sezione → |
Nascita | Reichenau an der Rax, 20 novembre 1912 |
Morte | Pöcking, 4 luglio 2011 |
Luogo di sepoltura | Cripta Imperiale di Vienna |
Dinastia | Asburgo-Lorena |
Padre | Carlo I d'Austria |
Madre | Zita di Borbone-Parma |
Consorte | Regina di Sassonia-Meiningen |
Figli | Andrea Monica Michela Gabriella Walburga Carlo Giorgio |
Religione | Cattolicesimo |
Ottone d'Asburgo-Lorena | |
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Membro del Parlamento Europeo | |
Durata mandato | 1979–1984 |
In carica | |
Presidente | Simone Veil (1979–1982) Piet Dankert (1982-1984) |
Legislatura | I |
Gruppo parlamentare | PPE |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Durata mandato | 1984–1989 |
In carica | |
Presidente | Pierre Pflimlin (1984–1987) Charles Henry Plumb (1987-1989) |
Legislatura | II |
Gruppo parlamentare | PPE |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Durata mandato | 1989–1994 |
In carica | |
Presidente | Enrique Barón Crespo (1989–1992) Egon Klepsch (1992-1994) |
Legislatura | III |
Gruppo parlamentare | PPE |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Durata mandato | 1994–1999 |
In carica | |
Presidente | Klaus Hänsch (1994–1997) José María Gil-Robles (1997-1999) |
Legislatura | IV |
Gruppo parlamentare | PPE |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Suffisso onorifico | eurodeputato |
Partito politico | Unione Cristiano-Sociale in Baviera |
Titolo di studio | Laurea in Scienze sociali e politiche |
Università | Università Cattolica di Lovanio |
Firma | ![]() |
Ottone viveva stabilmente a Pöcking in Baviera (Germania) e aveva le cittadinanze tedesca, austriaca, ungherese e croata. Anche se il suo nome ufficiale in Germania era Otto von Habsburg, le autorità austriache si riferivano a lui come a Otto Habsburg-Lothringen.
Ottone fu membro del Parlamento europeo per la CSU e presidente dell'Unione Paneuropea. Nel 1961, proprio per servire l'Europa, rinunciò ai suoi diritti dinastici. Essendo stato imperatore titolare dal 1922 al 2007 detiene un primato storico assoluto: quello di capo di Stato titolare (e quindi non in carica) più longevo della storia con 85 anni.
BiografiaModifica
InfanziaModifica
Ottone d'Asburgo-Lorena nacque nel 1912 a Villa Wartholz, presso Reichenau an der Rax, residenza che aveva fatto costruire suo nonno. Ivi egli venne battezzato, pochi giorni dopo la sua nascita, nella cappella del palazzo. Nel novembre 1916, Ottone divenne principe reale e imperiale delle corone d'Austria e d'Ungheria quando suo padre, l'arciduca Carlo, ascese al trono. Nello stesso anno, allorquando la Battaglia degli Altipiani (Strafexpedition) sul fronte italiano sembrava prossima alla vittoria austriaca, ricevette il titolo di Margravio di Arsiero e Asiago.
Tuttavia durante il 1918, alla conclusione della prima guerra mondiale, le potenze vincitrici imposero l'esilio degli Asburgo e la costituzione della repubblica austriaca.
Il Regno Apostolico d'Ungheria riuscì invece a salvaguardarsi. Tuttavia i franco-britannici impedirono agli Asburgo di recarsi in Ungheria a riottenere la corona, sicché l'Ungheria rimase un Regno con trono vacante sino al 1946, sotto la reggenza dell'ammiraglio Miklós Horthy, fino al 1944.
I britannici decisero di segregare l'imperatore Carlo e la sua famiglia nell'isola di Madera.
EsilioModifica
La famiglia di Ottone passò gli anni a seguire in Svizzera e nell'isola portoghese di Madera, dove Carlo I morì nel 1922, facendo divenire Ottone pretendente al trono all'età di 10 anni. Nel frattempo, il Parlamento austriaco aveva ratificato l'esilio per la dinastia degli Asburgo e aveva provveduto a confiscarne tutte le proprietà ufficiali (Habsburgergesetz, 3 aprile 1919).
Nel 1935 Ottone si laureò all'università cattolica di Lovanio in Scienze sociali e politiche.
Dalla morte del padre e per tutto il tempo che egli rimase in esilio con la sua famiglia, Ottone si considerò il legittimo imperatore d'Austria, ribadendolo in diverse occasioni. Nel 1937 egli scriveva:
«So molto bene che gran parte della popolazione austriaca mi vorrebbe come successore di mio padre sul trono della nostra famiglia con i tempi che corrono (...) Il popolo austriaco non ha mai dato il pieno favore alla politica della repubblica. Esso è semplicemente rimasto in silenzio, esausto dopo una lunga e sanguinosa lotta ed è stato sorpreso dall'audacia dei rivoluzionari del dopoguerra. Ma non è una rivoluzione che porta alla libertà di un popolo. Ma accetto il mio destino anche se credo che l'ora di ricongiungimento tra me e il mio popolo avverrà presto.» |
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Opposizione al governo nazistaModifica
Fervente patriota austriaco, Ottone si oppose all'Anschluss nazista dell'Austria nel 1938 (il nome che il governo tedesco diede a quell'operazione fu "Operation Otto", dal momento che essi prevedevano di invadere immediatamente lo stato austriaco se Ottone fosse stato posto nuovamente sul trono). Data la sua posizione Ottone, ricercato dai nazisti, fu costretto a lasciare l'Europa e a raggiungere Washington (1940 – 1944), dopo essere scappato dal Belgio e da Parigi, sempre con al seguito la madre Zita e il resto della famiglia.
I suoi cugini Massimiliano, duca di Hohenberg e il principe Ernesto di Hohenberg vennero arrestati a Vienna dalla Gestapo e inviati in un campo di concentramento sino alla fine della guerra. Quando Parigi si dimostrò insicura, la famiglia imperiale si recò in Portogallo con un visto speciale procuratogli da Aristides de Sousa Mendes, console portoghese a Bordeaux[3].
MatrimonioModifica
Nel 1951 sposò a Nancy la principessa Regina di Sassonia-Meiningen[4] (nata a Würzburg il 6 gennaio 1925 e morta a Pöcking il 3 febbraio 2010) da cui ebbe sette figli.
Ritorno in Austria e attività politicaModifica
Ottone rinunciò a pretese formali nel 1961, al fine di poter rientrare in patria nel 1966[5]. In un'intervista del 2007, in occasione del suo 95º compleanno, Ottone ha commentato quel momento:
«Fu una vera infamia, come vorrei non aver mai siglato quel documento! Dopo le rinunce mi chiesero di astenermi dalla politica, ma dopo aver provato l'oppio della politica è impossibile farne a meno.» |
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Dopo la firma dell'atto la corte amministrativa austriaca il 24 maggio 1963 revocò il bando che vietava a Ottone di rientrare nel suo paese, ma solo nel 1966 Ottone ottenne il passaporto e il visto dal governo austriaco per il suo rientro.[7]
Negli anni a seguire Ottone intraprese una più incisiva attività politica adoperandosi per un'Europa unificata come presidente dell'Unione Paneuropea Internazionale dal 1973 al 2004 e propugnando una federazione danubiana tra gli stati mitteleuropei[8].
Dal 1979 sino al 1999 partecipò come membro del partito bavarese cattolico (CSU) al Parlamento Europeo. Fu inoltre un membro della società di Mont Pelerin. Nell'ambito del suo impegno come parlamentare si adoperò fortemente per l'espansione dell'Unione Europea, in particolar modo impegnandosi per l'accettazione di Ungheria, Slovenia e Croazia entro i confini dell'Unione.
Ottone è stato inoltre patrono del Three Faiths Forum, un gruppo pacifista del Regno Unito che persegue gli ideali di ascolto e collaborazione tra le tre maggiori religioni monoteiste del mondo: cristianesimo, giudaismo e islamismo[9].
Otto von Habsburg è stato uno dei primi[senza fonte] critici del presidente russo Putin. In un'intervista al quotidiano[10] nel 2002 e in due discorsi[11] nel 2003 e nel 2005, ha avvertito Putin come una "minaccia internazionale" di essere " crudele e oppressivo" e un "tecnocrate gelido".[12]
I suoi ideali politici sono stati sostenuti dal Comitato Ottone d'Asburgo, con una sezione anche in Italia, che nel 2006 ha diffuso un testo biografico-politico dal titolo Ottone d'Asburgo: dall'Impero all'Europa.
Ultimi anni e morteModifica
Nel gennaio del 2007 Ottone rinunciò al suo status di Capo della Casata d'Asburgo affidandone il ruolo al figlio primogenito Carlo[13]. Dopo la rinuncia Ottone visse in ritiro a Villa Austria, presso il villaggio di Pöcking, nel circondario di Starnberg, non lontano dall'omonimo lago, in Baviera, Germania.
Di fatto si dice che non si fosse mai rassegnato alla scomparsa dell'impero e che una volta, a chi gli parlava di una partita di calcio Austria-Ungheria, domandò: «Contro chi?»[14]
È scomparso il 4 luglio 2011 nella sua abitazione in Baviera, all'età di quasi 99 anni e, come tutti i suoi antenati, è stato sepolto nella cripta dei Cappuccini[15], nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Vienna. Il rito funebre è stato officiato dall'arcivescovo di Vienna cardinal Christoph Schönborn il 16 luglio.
DiscendenzaModifica
Ottone d'Asburgo-Lorena e la principessa Regina di Sassonia-Meiningen ebbero sette figli:
- Arciduchessa Andrea (n. 1953), ha sposato il conte Karl Eugen von Neipperg;
- Arciduchessa Monika (n. 1954), ha sposato il duca Luis María Gonzaga de Casanova-Cárdenas;
- Arciduchessa Michaela (n. 1954), arciduchessa d'Austria ha sposato il conte Hubertus von Kageneck;
- Arciduchessa Gabriela (n. 1956), arciduchessa d'Austria, ha sposato Christian Meister;
- Arciduchessa Walburga (n. 1958), arciduchessa d'Austria, ha sposato il conte Archibald Douglas. È stata membro del parlamento svedese dal 2006 al 2014 per il Partito Moderato;
- Arciduca Carlo (n. 1961) attuale capo della Casa d'Asburgo e imperatore titolare dal luglio 2007. Sposato con la baronessa Francesca Thyssen-Bornemisza;
- Arciduca Giorgio (n. 1964), ha sposato la duchessa Eilika di Oldenburg.
AscendenzaModifica
Ascendenza patrilineareModifica
La discendenza patrilineare di Otto d'Asburgo-Lorena, cioè la sua ascendenza di padre in figlio, si ricollega alla Casa d'Asburgo-Lorena, che rivestì il titolo imperiale del Sacro Romano Impero dal 1780, con l'ascesa al trono imperiale di Giuseppe II (in precedenza aveva solo il titolo di Re dei Romani) al 1809, e il titolo imperiale d'Austria dal 1809 al 1867 e il titolo imperiale d'Austria-Ungheria dal 1867 al 1918. Essa discende in linea maschile dai Duchi di Lorena, della Casa di Lorena-Vaudémont e di Ardennes-Metz; queste a sua volta discendono dalla Casa dei Girardi, conti di Parigi nell'VIII secolo. Tale discendenza è la più antica in Europa insieme con quella dei Guelfi di Baviera, poi re di Gran Bretagna. Di sotto viene riportata la discendenza dalla Casa d'Asburgo attraverso Maria Teresa d'Austria, la cui ascendenza patrilineare risale al V secolo.
- Gerardo I di Parigi, (?-779), conte di Parigi, sposa Rotrude, forse figlia di Carlomanno, figlio di Carlo Martello
- Leotardo I di Parigi, (?-813/816), conte di Parigi
- Adelardo I di Parigi, (?-ca.865), siniscalco di Ludovico il Pio, conte di Parigi
- Adelardo di Metz, (?-890), conte di Metz
- Gerardo I di Metz, (?-910), conte di Metz
- Goffredo di Jülich, conte palatino di Lotaringia, sposa Oda di Sassonia, sorella di Enrico I di Sassonia
- Goffredo I della Bassa Lorena, (?-964), conte di Hainaut dal 958 al 964 e vice-duca della Bassa Lorena dal 959 al 964
- Gerardo II di Metz, (944-963), conte di Metz
- Riccardo di Metz, (963-982), conte di Metz
- Gerardo III di Metz, (982-1022), conte di Metz
- Adalberto II di Metz, (1022-1033), conte di Metz
- Gerardo IV di Metz, (1033-1045), conte di Metz e di Bouzonville
- Gerardo di Lorena,(1047-1070), Duca dell'Alta Lorena
- Teodorico II di Lorena, c. 1055 - 1115
- Simone I di Lorena, c. 1080 - 1138; suo fratello più giovane Teodorico di Alsazia, d. c. 1168, Conte delle Fiandre, fu il capostipite in linea maschile della Casa delle Fiandre
- Mattia I di Lorena, c. 1110 - 1176
- Federico I di Lorena, c. 1140 - 1207
- Federico II di Lorena, c. 1165 - 1213
- Mattia II di Lorena, c. 1192 - 1251
- Federico III di Lorena, c. 1230 - 1303
- Teobaldo II di Lorena, c. 1260 - 1312
- Federico IV di Lorena, 1282 - 1328
- Rodolfo di Lorena, c. 1310 - 1346
- Giovanni I di Lorena, 1346 - 1390
- Federico I di Vaudemont, 1368 - 1415
- Antonio di Vaudémont, c. 1395 - 1431
- Federico II di Vaudémont, 1417 - 1470
- Renato II di Lorena, 1451 - 1508
- Antonio di Lorena, 1489 - 1544
- Francesco I di Lorena, 1517 - 1545
- Carlo III di Lorena, 1543 - 1608
- Francesco II di Lorena, 1572 - 1632
- Nicola II di Lorena, Cardinale, 1609 - 1679
- Carlo V di Lorena, 1643 - 1690
- Leopoldo di Lorena, 1679 - 1729
- Francesco I di Lorena, 1708 - 1765
- Leopoldo II d'Asburgo-Lorena, 1747 - 1792
- Francesco II d'Asburgo-Lorena, 1768 - 1835
- Francesco Carlo d'Asburgo-Lorena, 1802 - 1878
- Carlo Ludovico d'Asburgo-Lorena, 1833 - 1896
- Ottone Francesco d'Asburgo-Lorena, 1865 - 1906
- Beato Carlo I d'Austria-Ungheria, 1887 - 1922
- Otto d'Asburgo-Lorena, 1912 - 2011, imperatore titolare d'Austria-Ungheria
La discendenza da Gerard de Bouzonville è provata dal lavoro pubblicato dal genealogista portoghese Luís Paulo Manuel de Meneses de Melo Vaz de São Paio. Una ricostruzione alternativa della genealogia maschile porta invece alla Casa degli Eticonidi, già antenati in linea maschile della Casa d'Asburgo, e questo spiegherebbe l'appellativo d'"Alsazia", dato a Gerardo di Lorena e ad Adalberto.
TitolaturaModifica
Ufficiale in AustriaModifica
- 20 novembre 1912 – 21 novembre 1916: S.A.I. e R. Ottone, Arciduca e Principe d'Austria, Principe Reale d'Ungheria, Boemia, Dalmazia, Croazia e Slavonia
- 21 novembre 1916 – 12 novembre 1918: S.A.I. e R. Ottone, Arciduca e Principe della Corona d'Austria, d'Ungheria, Boemia, Dalmazia, Croazia e Slavonia
- 12 novembre 1918 – 1919: Otto Arciduca d'Austria, Principe d'Ungheria
- 1919 – 1941: Herr Otto Habsburg-Lothringen (i titoli nobiliari non sono riconosciuti e sono vietati in Austria)
- 1941 – 20 luglio 1965: la cittadinanza austriaca fu revocata personalmente da Adolf Hitler nel 1941[16]. Ottone fu apolide, ma dal 1946 ebbe un passaporto del Principato di Monaco intestato a «Son Altesse impériale et royale Otto von Habsburg», un altro passaporto del Sovrano Militare Ordine di Malta e un passaporto diplomatico della Spagna, con lo stesso nome
- 20 luglio 1965 – 4 luglio 2011: cittadinanza austriaca riconosciuta con il nome di Doktor Otto Habsburg-Lothringen (i titoli nobiliari non sono riconosciuti e sono vietati in Austria).
Ufficiale in CroaziaModifica
- 21 novembre 1916 – 29 ottobre 1918: S.A.R. Ottone, Principe della Corona di Dalmazia, Croazia e Slavonia
- 1990 – 4 luglio 2011: cittadinanza croata riconosciuta con il nome di Otto Habsburško-Lotarinški (i titoli nobiliari non sono riconosciuti e sono vietati in Croazia).
Ufficiale in GermaniaModifica
- 1978 – 4 luglio 2011: cittadinanza tedesca riconosciuta con il nome di Otto von Habsburg (i titoli nobiliari non sono riconosciuti e sono vietati in Germania).
PretensioneModifica
Otto d'Asburgo dal 1922 fino al 2007, alla rinuncia in favore del figlio Carlo all'esercizio effettivo di Capo di nome e d'arme della I. e R. Casa d'Asburgo-Lorena d'Austria, ha detenuto le seguenti titolature, in pretensione:
- Imperatore titolare d'Austria (Ottone I)
- Re Apostolico titolare d'Ungheria (Ottone I)
- Re titolare di Boemia, di Dalmazia, Croazia, Slavonia, Galizia, Lodomiria, e d'Illiria (Ottone I)
- Re titolare di Gerusalemme, ecc.
- Arciduca d'Austria
- Granduca di Toscana e Cracovia
- Duca di Lorena, di Salisburgo, Stiria, Carinzia, Carniola e di Bucovina
- Gran Principe di Transilvania
- Margravio di Moravia
- Duca d'Alta e Bassa Slesia, di Modena, Parma, Piacenza e Guastalla, d'Auschwitz e Zator, di Teschen, del Friuli, di Ragusa e Zara
- Conte principesco d'Asburgo, di Tirolo, di Kyburg, Gorizia e Gradisca
- Principe di Trento e Bressanone
- Margravio d'Alta e Bassa Lusazia e in Istria
- Margravio di Arsiero e Asiago
- Conte di Hohenems, Feldkirch, Bregenz, Sonnenberg, ecc.
- Signore di Trieste, di Cattaro e della Marca dei Vendi
- Gran Voivoda del Voivodato di Serbia, ecc.
OnorificenzeModifica
Onorificenze asburgicheModifica
Formalmente cessati come ordini statuali, restano tuttavia vigenti come ordini dinastici, il Capo della Casa Imperiale e Reale d'Asburgo-Lorena assume d'ufficio il titolo di Gran Maestro:
Cavaliere dell'Ordine del Toson d'oro (ramo austriaco) | |
— già Gran Maestro, 1º aprile 1922 – 1º gennaio 2007; Cavaliere dal 1916-1922, e dal 2007[17] |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale di Santo Stefano d'Ungheria | |
— già Gran Maestro, 1º aprile 1922 – 1º gennaio 2007; Cavaliere di Gran Croce dal 2007[17] |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine imperiale austriaco di Leopoldo | |
— già Gran Maestro, 1º aprile 1922 – 1º gennaio 2007; Cavaliere di Gran Croce dal 2007[17] |
Gran Maestro e Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di San Giorgio (Casa Imperiale d'Austria) | |
— [senza fonte] |
Onorificenze straniereModifica
Croce d'Oro d'Onore del Capitolo di Lilienfeld (Bassa Austria) | |
— [17] |
Ordine al merito bavarese (Baviera) | |
— 21 giugno 1976[17] |
Grand'Ordine di merito della Provincia autonoma di Bolzano | |
— [17] |
Cavaliere di Gran Croce del Grand'Ordine del Re Dmitar Zvonimir (Croazia) | |
«Per il contributo eccezionale all'indipendenza e all'integrità della Repubblica di Croazia, allo sviluppo e al progresso dello stato croato e per i successi eccezionali nelle azioni culturali e umanitarie» — Zagabria, 28 maggio 1995[18] |
Cavaliere di I classe dell'Ordine della Croce della Terra Mariana (Estonia) | |
— 1996 [senza fonte] |
Commendatore dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia) | |
— 2009[17] |
Compagno della Liberazione, Ordine della Liberazione (Francia) | |
— [17] |
Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania (Repubblica Federale di Germania) | |
— [17] |
Medaglia presidenziale della Libertà (Kosovo) | |
— [17] |
Commendatore dell'Ordine delle Tre Stelle (Lettonia) | |
— [senza fonte] |
Commendatore dell'Ordine del Granduca Gediminas (Lituania) | |
— [17] |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone d'Oro di Nassau (Lussemburgo) | |
— [17] |
Membro dell'Ordine al Merito (Macedonia) | |
— [senza fonte] |
Commendatore dell'Ordine dell'efficienza intellettuale (Marocco) | |
Balì Cavaliere di Gran Croce di Onore e di Devozione con Croce di professione Ad Honorem del Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM) | |
— 1959[17] |
Commendatore con stella dell'Ordine di Hilal Quaid Azam (Pakistan) | |
— 1993[17] |
Gran Commendatore della Legion d'Onore (GCLM, Rhodesia) | |
— fino ad aprile 1981 (ordine soppresso)[17] |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Sant'Agata (San Marino) | |
— 2002[17] |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di San Gregorio Magno (Santa Sede) | |
— 1980[17] |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di San Silvestro Papa (Santa Sede) | |
— [17] |
Cavaliere d'Onore dell'Ordine dei Fratelli della Casa di Santa Maria in Gerusalemme (Ordine Teutonico)(Santa Sede) | |
— [17] |
Cavaliere di Gran Croce del Reale e Distinto Ordine Spagnolo di Carlo III (Spagna) | |
— 1951[17] |
Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica ungherese (divisione civile, Ungheria) | |
— 1999[17] |
Onorificenze di ex Case regnantiModifica
Cavaliere dell'Insigne e reale ordine di San Gennaro (R. Casa di Borbone delle Due Sicilie) | |
— [17] |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dell'Immacolata Concezione di Vila Viçosa (R. Casa di Braganza) | |
— 8 dicembre 1983[19] |
Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata (R. Casa di Savoia) | |
— 1953[17] |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (R. Casa di Savoia) | |
— 1953 |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia (R. Casa di Savoia) | |
— 1953 |
Cavaliere dell'Ordine di Sant'Uberto (R. Casa di Wittelsbach di Baviera) | |
— [17] |
NoteModifica
- ^ Ottone D Asburgo nell’Enciclopedia Treccani
- ^ Gedächtnisjahrbuch 1937, 9. Jg.: Dem Andenken an Karls von Österreich Kaiser und König. Arbeitsgemeinschaft österreichischer Vereine – Wien, W. Hamburger 1937)
- ^ Andrea Jacchia, Se ne sono andati, su linkiesta.it, www.linkiesta.it, 10 luglio 2011. URL consultato il 10 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2012).
- ^ (EN) Pathé News, Wedding Of Archduke Otto Of Hapsburg (1951), su YouTube, 13 aprile 2014. URL consultato il 3 giugno 2020.
- ^ Brook-Shepherd, p 181
- ^ Die Presse, Unabhängige Tageszeitung für Österreich. Nov.10/11, 2007. p3 (German online version dated Nov. 9, 2007: [1]. Retrieved 24 March 2009.
- ^ Website of the Austrian parliament. Die Habsburg-Krise - mehr als parteipolitische Auseinandersetzungen. [2] Archiviato il 4 marzo 2021 in Internet Archive.. Retrieved 24 March 2009.
- ^ Thomas Wilhelm Schwarzer, Erzherzog Dr. Otto von Habsburg, su otto.twschwarzer.de. URL consultato il 5 maggio 2010.
- ^ http://www.3ff.org.uk/
- ^ https://www.welt.de/politik/deutschland/article237556125/Wladimir-Putin-Eiskalter-Buerokrat-Otto-von-Habsburg-warnte-schon-2003-vor-ihm.html
- ^ https://www.youtube.com/watch?v=om2Fl9Y3I2I
- ^ https://www.sueddeutsche.de/politik/interview-mit-otto-von-habsburg-putin-ist-ein-eiskalter-technokrat-1.750949
- ^ Paul Theroff, Austria, su angelfire.com, Web.archive.org. URL consultato il 5 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2008).
- ^ Le guide routard-Austria, pag.318
- ^ I funerali di Otto d'Asburgo, europeista convinto | euronews, mondo
- ^ Stephan Baier, Eva Demmerle: Otto von Habsburg. Die Biografie. Amalthea, Wien 2002, ISBN 3-85002-486-5, p. 122..
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x Copia archiviata, su ottovonhabsburg.org. URL consultato il 26 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2017).
- ^ (HR) Odluka kojom se odlikuju za izniman doprinos, su nn.hr, Narodne novine, 7 luglio 1995. URL consultato il 12 luglio 2008.
- ^ Doce Linajes de Soria, su docelinajes.blogspot.com.es.
BibliografiaModifica
- Stephan Baier, Eva Demmerle, Otto d'Asburgo. La biografia autorizzata, Il Cerchio, Rimini 2006
- Flavia Foradini, Otto d'Asburgo. L'ultimo atto di una dinastia, mgs press, Trieste, 2004, ISBN 978-88-89219-04-1
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikiquote contiene citazioni di o su Ottone d'Asburgo-Lorena
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ottone d'Asburgo-Lorena
Collegamenti esterniModifica
- (DE) Sito ufficiale, su otto.twschwarzer.de.
- (EN) Ottone d'Asburgo-Lorena, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Ottone d'Asburgo-Lorena, su europarl.europa.eu, Parlamento europeo.
- (EN) Ottone d'Asburgo-Lorena, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- Intervista con Ottone d'Asburgo [collegamento interrotto], su zenit.org.
- Flavia Foradini: funerali di Otto d'Asburgo [3]
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