Pace di Zara

trattato di Pace

La pace di Zara del 18 febbraio 1358 fu un trattato di pace stipulato nella città dalmata fra il Regno d'Ungheria-Croazia e la Repubblica di Venezia, in cui quest'ultima dovette rinunciare a gran parte dei suoi possedimenti in Dalmazia.

Pace di Zara
Testo manoscritto della pace di Zara.
Pax cum d[omi]no rege Hungarie
ContestoGuerra veneto-ungherese del 1356
Firma18 febbraio 1358
LuogoZara
CondizioniCessione dei possedimenti veneziani in Dalmazia al Regno d'Ungheria
Parti Regno d'Ungheria-Croazia
Bandiera della Repubblica di Venezia Repubblica di Venezia
FirmatariLuigi I d'Ungheria
Giovanni Dolfin
Linguelatino
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Premesse modifica

In seguito all'assedio di Zara e alla successiva invasione da parte del Re Ungherese nelle terre Veneziane della Dalmazia venne stipulata la pace.

La pace di Zara pose fine alle ostilità fra il re Luigi I d'Ungheria e Giovanni Dolfin per il controllo dell'Adriatico.

Il monarca ungherese era riuscito a formare una poderosa spedizione di 50000 uomini unendo alle proprie truppe gli eserciti inviati dal duca d'Austria, dai conti di Gorizia Alberto e Mainardo, dal signore di Padova Francesco da Carrara, dal patriarca di Aquileia e dall'imperatore del Sacro Romano Impero. Fu così che nel 1356 la grande coalizione si impose sui veneziani ad Asolo, Ceneda e Conegliano e giunse a cingere d'assedio la piazzaforte di Treviso. Nello stesso tempo, lungo le coste dalmate, l'esercito ungherese-croato aveva attaccato le città di Zara, Traù, Spalato e Ragusa: se Traù, Spalato ed altre città minori si diedero spontaneamente al sovrano, Zara non si arrese agli Ungheresi se non per tradimento.

Battaglia modifica

Dopo che nel 1352 l'Ungheria si alleò con Genova contro Venezia, la nuova campagna iniziò nel 1357. Luigi conquistò i possedimenti terrieri di Venezia. La repubblica fu superiore in mare. La situazione di stallo fu risolta dal fatto che Zara e le città dalmate si ribellarono a Venezia, aprendo così le porte all'esercito ungherese. Gli eserciti del re avevano già assediato la città e gli esuli del castello cercavano di creare un'intesa tra assedianti e cittadini assediati. Tuttavia, piegato dalla potenza degli eserciti nemici e dai rovesci militari subiti nel proprio territorio, Giovanni Dolfin e l'esercito veneziano dovette rassegnarsi a quella che fu una durissima pace. Le delegazioni delle due nazioni si incontrarono a Zara, ove il 18 febbraio 1358 venne siglato l'omonimo trattato.

Conseguenze modifica

Per effetto del trattato di pace la Serenissima dovette cedere all'Ungheria tutti i suoi possedimenti in Dalmazia, dal Quarnaro alle Bocche di Cattaro, ma poté mantenere le coste istriane e la marca trevigiana. Fu però costretta a cancellare dal titolo dogale ogni riferimento alla Dalmazia.

Luigi d'Ungheria entrò trionfalmente a Zara nel 1358 concedendo ampi privilegi alla nobiltà zaratina ed ergendo la città a capitale del regno di Dalmazia. Sebbene formalmente ceduta al Regno d'Ungheria, Ragusa divenne una repubblica autonoma e si limitò a pagare un tributo.[1] Zara restò invece nel regno ungherese fino al 1409, quando re Ladislao di Napoli la cedette nuovamente alla Repubblica di Venezia per 100000 ducati d'oro, assieme a tutti i suoi diritti sulla Dalmazia. Zara rimase così stabilmente nella Repubblica di Venezia fino al 1797.

Note modifica

Riferimenti bibliografici modifica

  • (EN) Ivo Goldstein, Croatia; A History, Hurst & Company, Londra,1999.
  • (EN) Luigi I nell'Enciclopedia Britannica.
  • (EN) Ayton, Andrew, The Realm of St. Stephen. A History of Medieval Hungary, 895 – 1526, 2005, London: Tauris, ISBN 1-85043-977-X.

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