Palazzo Doria (La Spezia)

palazzo nel comune italiano di La Spezia

Palazzo Doria si trova nel centro storico della Spezia ed è situato lungo il caruggio di via del Prione agli incroci con le vie Sapri e Gioberti.

Palazzo Doria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàLa Spezia
IndirizzoVia del Prione
Coordinate44°06′15.93″N 9°49′17.03″E / 44.104425°N 9.821397°E44.104425; 9.821397
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXVII secolo
Usocivile
Realizzazione
AppaltatoreDoria Pamphili
CommittenteCasato dei Doria Landi Pamphili

Storia e caratteristiche modifica

Il seicentesco palazzo della famiglia Doria, nonostante abbia subito numerose modifiche, costituisce un importante esempio di architettura residenziale di chiara impronta Genovese
Di particolare importanza sono il portale sul quale figura tuttora lo stemma della famiglia patrizia, l'ampia estensione delle aperture del piano nobile e le colonne con doppio capitello comprese in alcuni fondi sulla via Sapri.

Il palazzo fu abitato dalla famiglia fino agli anni '40 del XIX secolo, quando il marchese Giorgio Doria, senatore del Regno, la trasferì nel nuovo palazzo fatto costruire in via Chiodo (poi andato distrutto dai bombardamenti del 1944)[1].

In palazzo Doria ha sede la Società dei concerti, gruppo di musicologi spezzini.

Un ospite illustre modifica

Dopo il trasferimento degli antichi proprietari nel nuovo palazzo di via Chiodo il piano nobile dell'edificio fu affittato ed adibito ad albergo, la Locanda Universo.

Sopra l'entrata principale del Palazzo si trova oggi una lapide commemorativa che ricorda:

QUI, NELL'ESTATE DEL MDCCCLIII

IN UNA LOCANDA DELL'ANTICO BORGO
A
Richard Wagner
SI RIVELÒ UNO SPLENDIDO ACCORDO MUSICALE
E PRESE FORMA
IL PRELUDIO DELL'ORO DEL RENO

IL COMUNE DELLA SPEZIA POSE MCMLXXXIII


Infatti il compositore tedesco ha frequentato le rive del golfo spezzino. Il 5 settembre 1853, ammirando il mare e le onde che s'infrangevano sugli scogli della città antica, ha avuto l'ispirazione per il preludio dell'Oro del Reno, momento che ha segnato l'inizio della composizione della tetralogia[2].

Note modifica

  1. ^ Il nuovo ottocentesco palazzo della famiglia Doria sorgeva in via Chiodo. Era articolato in due corpi di fabbricato uniti da una vasta terrazza panoramica dove erano collocate numerose statue di marmo. Lungo il lato verso il mare era un lungo porticato ad archi neogotici con un paramento a strisce bianche e nere che ai Doria spettava di diritto come benemeriti della Patria genovese. Andato distrutto da un bombardamento aereo nel corso della Seconda guerra mondiale, oggi è sostituito da un edificio costruito nel dopoguerra e che ne porta ancora il nome.
  2. ^ Avvenne un fatto strano: nel torpore del dormiveglia, il musicista ospite della locanda percepì gli svariati suoni che provenivano dalla sottostante via del Prione e che si fondevano in un unico suono confuso, quasi il rumore di una corrente liquida. Il rumore della corrente prese ben presto un carattere musicale: era l’accordo in Mi bemolle maggiore risonante e ondeggiante in arpeggi ininterrotti: poi questi si mutarono in figure melodiche dal movimento sempre più veloce, senza però che il puro accordo in Mi bemolle maggiore si modificasse: anzi la sua persistenza parve imprimere una significazione profonda al liquido elemento in cui mi sembrava immergermi. D’improvviso ebbi la sensazione che le acque si richiudessero sopra di me: onde mi svegliai di soprassalto. Subito riconobbi che il motivo del preludio dell’Oro del Reno mi si era a un tratto rivelato, quale da tempo avevo in mente, senza che però fino allora fossi riuscito a dargli forma. R.Wagner, Mein Leben, 1870.

Voci correlate modifica

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