Palazzo Jöchlsthurn

Palazzo Jöchlsthurn (in tedesco solo Jöchlsthurn o ancora, ma più raramente, Jöchlsturm) è un palazzo fortificato che si trova a Vipiteno (BZ), non lontano dalle mura cittadine e dalla Torre delle Dodici (Zwölferturm).[1] Oggi è sede del Museo provinciale delle miniere, e vi sono raccolte testimonianze della vita nelle miniere della zona dal medioevo all'epoca moderna[2][3].

Palazzo Jöchlsthurn
Jöchlsthurn
Palazzo Jöchlsthurn
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
CittàVipiteno
Coordinate46°53′54.34″N 11°25′47.29″E / 46.898428°N 11.429803°E46.898428; 11.429803
Mappa di localizzazione: Trentino-Alto Adige
Palazzo Jöchlsthurn
Informazioni generali
TipoCastello
Termine costruzioneXV secolo
Condizione attualeMuseo provinciale delle miniere
Visitabilesi
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Non si tratta di un vero e proprio castello, quanto di una residenza signorile del XV secolo[4], più volte ampliata nel corso dei secoli, e che tuttavia del castello, grazie alle merlature ed alla forma particolare, conserva l'aspetto.

Deve il nome alla famiglia Jöchl, originaria di Stegen-Stegona (oggi nel comune di Brunico), che si trasferì a Vipiteno nel 1460 per curare i propri interessi minerari a Monteneve (Schneeberg)[5], acquistando quella che - all'epoca - era solo una torre merlata (oggi la parte centrale del palazzo). Ed appunto alla sua forma deve la seconda parte del suo nome (sia Thurn che Turm indicano infatti una torre), nome col quale gli Jöchl vennero nobilitati con il titolo di Jöchl von Jöchlsthurn.[6] I lavori e gli ampliamenti che vi svolse la famiglia nell'arco di oltre un secolo diedero al Jöchlsthurn sostanzialmente l'aspetto attuale.

Nel 1643 il castello passò ai conti Enzenberg[4], che lo posseggono ancora oggi[3][7]. A partire dal 1836 e fino agli anni ottanta del '900 il palazzo è stato sede della pretura, sia sotto l'Austria-Ungheria che sotto l'Italia.

Degni di nota sono soprattutto gli affreschi del XV-XVI secolo[3], i soffitti tardogotici in legno (XV secolo) e la cappella[4].

Un epitaffio degli Jöchl oggi si trova nella National Gallery di Dublino in Irlanda.[8]

Note modifica

  1. ^ Erika Kustatscher, Der Jöchlsthurn in Sterzing (Berichte der Messerschmitt-Stiftung, 7), Innsbruck, Tyrolia, 1992. ISBN 3-7022-1813-0
  2. ^ Rudolf Tasser, Museo provinciale delle miniere - le esposizioni sulla storia delle miniere nella Jöchlsthurn a Vipiteno, Vipiteno, Museo provinciale delle miniere, 1993.
  3. ^ a b c (DE) Landesbergbaumuseum Jöchlsthurn als Bergbaumuseum in Sterzing, su suedtirol-it.com. URL consultato il 26 gennaio 2008.
  4. ^ a b c Marcello Caminiti, Castelli dell'Alto Adige, 7ª ed., Trento, Manfrini, 1988, pp. 321-323.
  5. ^ Vipiteno (948 m) - Valle Isarco, su altoadige-it.com. URL consultato il 26 gennaio 2008.
  6. ^ A proposito cfr. Erika Kustatscher, Die Jöchl von Jöchlsthurn - zum Problem der sozialen Mobilität um 1500 am Beispiel einer geadelten Sterzinger Gewerkenfamilie, in «Arx», 15, 1993, pp. 213-217.
  7. ^ Sighard von Enzenberg, Der Jöchlsthurn in Sterzing, in «Der Schlern», 33, 1959, pp. 83-92.
  8. ^ Lukas Madersbacher, Das Jöchl-Epitaph in der National Gallery of Ireland, in «Der Schlern», 68, 1994, pp. 251-260.

Bibliografia modifica

  • (DE) Erika Kustatscher, Der Jöchlsthurn in Sterzing (Berichte der Messerschmitt-Stiftung, 7), Innsbruck, Tyrolia, 1992. ISBN 3-7022-1813-0
  • I castelli del Trentino e Alto Adige, Trento, Kina Italia, ISBN 88-81800322.

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