Palazzi dei Canonici

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I palazzi dei Canonici sono un complesso di tre edifici del centro storico di Firenze, situati in piazza del Duomo 12-13 (l'orientale), 14-15 (il centrale) e 16-17 (l'occidentale), con affacci anche su via dello Studio, piazza dei Maccheroni, piazza delle Pallottole, piazza del Capitolo e via del Campanile.

Palazzo dei Canonici a Firenze
Il centrale dei palazzi dei Canonici, visto da Santa Maria del Fiore
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
Indirizzopiazza del Duomo 12-13, 14-15 e 16-17
Coordinate43°46′21.03″N 11°15′24.2″E / 43.772508°N 11.256722°E43.772508; 11.256722
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1826-1830
Pianiquattro
Realizzazione
ArchitettoGaetano Baccani

Storia modifica

 
La "Canonica" di piazza del Duomo, in un dipinto di Fabio Borbottoni
 
La zona della Canonica nella pianta del Buonsignori. Vi si nota la lunga corte dei Visdomini, tra le chiese di San Pier Celoro e San Benedetto

Nella zona antistante il fianco meridionale del Duomo di Firenze esisteva, probabilmente dal XIV secolo, il blocco degli edifici della Canonica: sorto come abitazione degli ecclesiastici della cattedrale e strettamente legato allo svolgimento delle attività religiose, consisteva in un complesso esteso su isolato chiuso, dotato di proprie mura, con un unico ingresso dal lato della cattedrale (vicino alla porta detta appunto "dei Canonici", ma secondo altre fonti situato in corrispondenza dell'attuale piazza del Capitolo), e dotato dell'immunità ecclesiastica, per concessione di vari pontefici. Ciò significava che nessuna autorità cittadina poteva entrare nel recinto della canonica, e che qualsiasi controversia avvenisse nelle sue mura era soggetta esclusivamente al diritto canonico[1].

Nel tempo queste case e casetorri medievali erano diventate particolarmente anguste e scomode per i canonici, che per consuetudine appartenevano tutti a famiglie nobili, per cui essi preferivano risiedere nei rispettivi palazzi in città e dare a pigione le case. Nel corso dei secoli si era arrivati a particolare degrado della zona, particolarmente appetibile per coloro che, protetti dalla Chiesa, potevano esulare dai rapporti con la giustizia ordinaria, in una sorta di zona franca. Questa situazione venne interrotta nel periodo della reggenza di Francesco Stefano di Lorena, quando con decreto del 4 aprile 1754 venne abolita la chiusura della Canonica, con demolizioni parziali e l'apertura permanente di quattro porte: una su piazza San Benedetto, una su via del Campanile e una su via dello Studio, oltre a quella esistente verso il Duomo. Venne abolita l'immunità e le case vennero sottoposte alla normale tassazione della decima. In ottobre il termine di quei lavori, sovraintesi dall'architetto Giuseppe Ruggieri, coincise con l'apposizione della lapide sulla torre dei Pierozzi, sul luogo di nascita di sant'Antonino, che a quell'epoca faceva parte del recinto della Canonica[1]. In quell'occasione venne anche realizzata la via della Canonica.

Al 1810 si data un progetto di Giuseppe Del Rosso volto a dare nuova regolarità alla zona e in particolare al lato verso il Duomo, non realizzato.

Più tardi, all'epoca di Leopoldo II di Lorena, iniziò a maturare l'idea di un allargamento e di un maggior decoro nella piazza. Furono progettati tre nuovi palazzi dall'architetto Gaetano Baccani, con lavori condotti tra il 1826 e il 1830, che rappresentarono uno dei primi interventi di "Risanamento" del centro storico, ben prima di quelli legati al piano Poggi e a Firenze Capitale.

Le demolizioni riguardarono essenzialmente il lato della piazza, mentre sui lati posteriori e laterali le tre singole costruzioni, sempre ad uso dei Canonici, si appoggiarono su alcune preesistenze.

Descrizione modifica

 
La loggetta con le statue

I tre palazzi dei Canonici definiscono il lato meridionale di piazza del Duomo, tra il palazzo della Misericordia (regolarizzato nelle forme pure dal Baccani) a ovest e la Casa Sermanni a est.

Quello centrale è sviluppato per nove assi su tre piani più un mezzanino, ed è caratterizzato per la presenza di un breve pronao di colonne d'ordine ionico che sorreggono una balconata ampia per tre assi, all'interno del quale, oltre al portone di accesso, trovano spazio ai lati due nicchie con le statue monumentali che raffigurano gli architetti del Duomo, Arnolfo di Cambio e Filippo Brunelleschi.

Le facciate di quelli laterali presentano un disegno oltremodo semplice, con al terreno una successione di nove arcate di cui due destinate a ingressi, sopra le quali si impostano altri due piani più un mezzanino. I due piani centrali presentano finestre di diverso disegno e comunque architravate e allineate su ricorsi in pietra artificiale. Corona il tutto una gronda alla romana.

Sul lato di piazza delle Pallottole, lungo il fianco del palazzo orientale, esiste un macigno noto come "sasso di Dante", indicato da una tradizione ben radicata come il preferito da Dante Alighieri per sedersi a osservare i lavori alla cattedrale e un tempo venerato al pari di una sacra reliquia (a questa Dante's stone, ad esempio, è dedicato un sonetto del grande poeta inglese William Wordsworth, a Firenze nel 1837).

Su Piazza del Capitolo, lato palazzina occidentale, si segnala la presenza di un tabernacolo settecentesco con all'interno una copia della venerata immagine dell'Annunciazione conservata nella basilica della Santissima Annunziata, con in basso a destra una nota relativa a un restauro promosso nel 1847 dall'Opera dei Cappellani del Duomo. In questa solita palazzina, più prossima alla Via Calzaioli, nacque nell'anno 1783 l'attore drammatico Luigi Vestri[2].

Statue modifica

Le statue di Arnolfo di Cambio e Filippo Brunelleschi furono commissionate nel 1827 a Luigi Pampaloni e qui collocate il 21 giugno 1830. Ambedue furono negli anni successivi riprodotte nella maggior parte delle guide cittadine come mirabile esempio del magistero fiorentino nell'arte della scultura, ed in particolare apprezzate per la capacità dell'artista di esprimere i diversi caratteri dei due "Grandi" ritratti. La scelta della posizione dei due uomini illustri seduti, e non in piedi, aveva il nobile riferimento antico nelle statue di Lorenzo e Giuliano de' Medici nella Sacrestia Nuova di San Lorenzo, ma forse anche nell'esempio moderno del Niccolò Copernico di Bertel Thorvaldsen (Annarita Caputo), artista che, dal canto suo, aveva avuto modo di apprezzare il risultato conseguito dallo scultore fiorentino. Ciascuna statua reca una lunga epigrafe in latino[3]. Di ambedue le sculture si conservano presso la Galleria dell'Accademia i modelli formati in gesso.

Immagine Statua Autore Data Epigrafe
  Arnolfo di Cambio Luigi Pampaloni 1830

«Ille hic est Arnulphus
Qui formam facere iussus
Aedis metropolitanae
Tanta ex decreto communis florentinorum
Magnificentia extruendae
Quantam nulla hominum
Superare posset industria
Ingenti civium auso
Ob aciem animi ingentem
Parem se praebuit.»

  Filippo Brunelleschi Luigi Pampaloni 1830

«Philippum Brunelleschi filium
Vides Hospes
Hic ingenio aequalibus praestitit
Bonis multum profuit artibus
Antiquae architecturae honorem restituit
Eamque in mira principi templi
Excitanda testitudine supergressus
Profligavit invidiam
Et gloriam sibi et urbi
Peperit magnam aeternamque»

Note modifica

  1. ^ a b Giuseppe Conti, Firenze dopo i Medici, Bemporad, Firenze, 1921, pp. 357-358.
  2. ^ Fantozzi 1843
  3. ^ trascritta e commentata da Francesco Bigazzi.

Bibliografia modifica

  • Federico Fantozzi, Nuova guida ovvero descrizione storico artistico critica della città e contorni di Firenze, Firenze, Giuseppe e fratelli Ducci, 1842, pp. 317-318, n. 103;
  • Federico Fantozzi, Pianta geometrica della città di Firenze alla proporzione di 1 a 4500 levata dal vero e corredata di storiche annotazioni, Firenze, Galileiana, 1843, p. 122, n. 276;
  • Giuseppe Formigli, Guida per la città di Firenze e suoi contorni, nuova edizione corretta ed accresciuta, Firenze, Carini e Formigli, 1849, p. 26;
  • Nuova guida della città di Firenze ossia descrizione di tutte le cose che vi si trovano degne d’osservazione, con piante e vedute, ultima edizione compilata da Giuseppe François, Firenze, Vincenzo Bulli, 1850, pp. 68-69;
  • Iscrizioni e memorie della città di Firenze, raccolte ed illustrate da M.ro Francesco Bigazzi, Firenze, Tip. dell’Arte della Stampa, 1886, pp. 105-107;
  • Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 235;
  • Giuseppe Conti, Firenze dopo i Medici, Firenze, R. Bemporad & Figlio, 1921, pp. 416-417;
  • Augusto Garneri, Firenze e dintorni: in giro con un artista. Guida ricordo pratica storica critica, Torino et alt., Paravia & C., s.d. ma 1924, p. 34, n. XIX;
  • I Palazzi fiorentini. Quartiere di San Giovanni, introduzione di Piero Bargellini, schede dei palazzi di Marcello Jacorossi, Firenze, Comitato per l’Estetica Cittadina, 1972, p. 21, n. 21;
  • Touring Club Italiano, Firenze e dintorni, Milano, Touring Editore, 1974, p. 95;
  • Giorgio Di Battista in Firenze, studi e ricerche sul centro antico, I, L’ampliamento della cattedrale di S. Reparata, le conseguenze sullo sviluppo della città a nord e la formazione della piazza del Duomo e di quella della SS. Annunziata, a cura di Piero Roselli (Istituto di Restauro dei Monumenti, Facoltà di Architettura di Firenze), Pisa, Nistri-Lischi Editori, 1974, p. 50, n. 2;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, I, 1977, p. 323;
  • Franco Bassi, Clotilde Vesco, La storia d'Italia nelle epigrafi ditirambiche sui muri di Firenze, Edizioni Helicon, Arezzo, 2000.
  • Graham Smith, Gaetano Baccani's "Systematization" of the Piazza del Duomo in Florence, in "Journal of the Society of Architectural Historians", LIX, 2000, 4, pp. 454-477;
  • Stefania Bertano, Angelamaria Quartulli, Gaetano Baccani architetto nella Firenze dell'ultima stagione lorenese, Firenze, Polistampa 2002, pp. 67-70 (Le Canoniche di Santa Maria del Fiore);
  • Touring Club Italiano, Firenze e provincia, Milano, Touring Editore, 2005, p. 146;
  • Lia Invernizi, Roberto Lunardi, Oretta Sabbatini, Il rimembrar delle passate cose. Memorie epigrafiche fiorentine, Firenze, Edizioni Polistampa, 2007, I, pp. 173-174, nn. 149-150;
  • Annarita Caputo, Monumento ad Arnolfo di Cambio, Monumento a Filippo Brunelleschi, in Lorenzo Bartolini scultore del bello naturale, catalogo della mostra (Firenze, Galleria dell'Accademia, 31 maggio-6 novembre 2011) a cura di Franca Falletti, Silvestra Bietoletti, Annarita Caputo, Firenze, Giunti, 2011, pp. 369-371;
  • Gabriella Battista, La canonica di Santa Maria del Fiore e i suoi abitanti nella prima metà del XV secolo, in Gli anni della Cupola, Berlin/Firenze, Max Planck Institute for the History of Science/Opera di Santa Maria del Fiore, 2015;
  • Claudio Paolini, Intorno alla Cattedrale. Case e palazzi di piazza del Duomo e di piazza San Giovanni a Firenze, Firenze, Polistampa, 2016, pp. 79-83, n. 34.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  • Claudio Paolini, Palazzo dei Canonici, su Palazzo Spinelli. Repertorio delle architetture civili di Firenze. (Testi concessi in GFDL).