Pandolfo Reschi
Pandolf Resch (Danzica, 1643 – Firenze, 1699) è stato un pittore polacco del periodo barocco.
Vita e opereModifica
Pandolf Resch italianizzato in Pandolfo Reschi nacque a Danzica e sin dalla più tenera età si era trasferito prima in Germania, poi a Roma. Si fece conoscere, in giovane età nei circoli pittorici della Città eterna. Fu un pittore Battaglista, sullo stile di Salvator Rosa, anche se il suo vero maestro fu il fiammingo-italianizzato Livio Mehus. Con Mehus e il Rosa affinò le sue doti di pittore di battaglie, in seguito fu preso a bottega dal Borgognone, anche se la sua occupazione principale fu quella di pittore di genere.
Seguendo il Mehus fu ingaggiato, intorno al 1670, dalla corte medicea, per la quale lavorò e fu protetto del cardinale Francesco Maria de' Medici, presso il quale visse tra il 1680 fino al giorno della sua morte. I suoi quadri furono molto apprezzati e ordinati dalle maggiori famiglie nobili toscane, in particolare i Gerini e i Corsini. Lavorò per la Galleria degli Uffizi sotto la direzione dell'erudito e architetto fiorentino Giacinto Marmi.
Il Reschi morì a Firenze, ormai sua seconda patria, nel 1699, per altre fonti invece l'anno di morte viene stabilito nel 1696.
Lo stileModifica
Pandolfo Reschi fu il maggior battaglista fra i pittori fiorentini. Oltre Salvator Rosa e il già citato Mehus, Reschi fu fortemente influenzato dalla conoscenza delle opere del suo maestro Jacques Courtois detto il Borgognone e quelle di Pieter Mulier detto il Cavalier Tempesta. Come tutta la pittura fiorentina barocca, fu presto soppiantata prima dal Rococò e in seguito dal Neoclassicismo. Reschi fu così quasi dimenticato (come altre decine di pittori del periodo). La sua rivalutazione è una cosa piuttosto recente.
Nel suo stile si possono riconoscere i pittori citati in precedenza, anche se il suo stile si distacca per certe coloriture metalliche, al limite della freddezza. Ma questo rende la sua produzione particolarmente originale e ricercata dai collezionisti della sua epoca. Molte delle sue tele sono oggi in collezioni private, anche se nella Galleria Palatina si possono ammirare due grandi quadri:
- Paesaggio con assalto ad un convento
- Paesaggio con miracolo di San Giovanni Battista
Partecipò, nel 1690, alla decorazione degli specchi della Galleria di Palazzo Medici Riccardi eseguendo uccelli palustri in un canneto, una colomba e una capra, quale specialista in rappresentazioni di animali[1].
Mentre a Roma si possono ammirare il:
- Paesaggio con la Villa medicea di Lappeggi *
- Paesaggio con viandanti
- Paesaggio con cascata di chiara impronta rosiana
NoteModifica
- ^ Mina Gregori, Gli specchi dipinti della Galleria Riccardi, in Paragone, XXIII (1972), 267, pp. 74-82
BibliografiaModifica
- F. Zeri, G. Cavazzini, La battaglia nella pittura del XVII e XVIII secolo, 1986
- Novella Barbolani di Montauto, Pandolfo Reschi, 1996
Altri progettiModifica
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Collegamenti esterniModifica
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