Paolo Dall'Oglio

gesuita italiano (1954-)

Paolo Dall'Oglio (Roma, 17 novembre 1954) è un gesuita italiano.

Paolo Dall'Oglio

Dall'Oglio è noto per aver rifondato, in Siria, negli anni Ottanta, la comunità monastica cattolico-siriaca "Al-Khalil" del Deir Mar Musa al-Abashi (Monastero di san Mosè l'Abissino), erede di una tradizione cenobitica ed eremitica risalente al VI secolo. Il monastero, ubicato nel deserto a nord di Damasco, accoglie anche aderenti di religione ortodossa. Paolo Dall'Oglio è fortemente impegnato nel dialogo interreligioso con il mondo islamico. Il suo attivismo politico gli ha causato l'ostracismo del governo siriano, che minacciò la sua espulsione durante la repressione delle proteste popolari deflagrate nel 2011[1]. Il decreto d'espulsione non fu inizialmente attuato a seguito di un accordo raggiunto con le autorità siriane, in base al quale il gesuita doveva tenere un "profilo basso", astenendosi dall'esprimersi pubblicamente sulla situazione politica del paese[2]. L'espulsione è stata poi eseguita il 12 giugno 2012. Per un breve periodo dopo la sua espulsione dalla Siria, si è trasferito a Sulaymaniyya, nel Kurdistan iracheno, dove è stato accolto nella nuova fondazione monastica di Deir Maryam el Adhra[3]. Il 29 luglio 2013 è stato rapito in Siria.

Biografia modifica

Entrato nella Compagnia di Gesù nel 1975, Paolo Dall'Oglio ha trascorso gli anni della formazione religiosa e accademica dell'Ordine in Italia, prima di intraprendere gli studi universitari a Beirut, capitale del Libano.

 
Monastero Deir Mar Musa.

Nel 1982 scopre i ruderi del monastero cattolico siriaco Mar Musa, costruito nell'XI secolo attorno a un antico romitorio occupato nel VI secolo da San Mosè l'Abissino, e vi si insedia per un ritiro spirituale dal mondo in un posto di grande solitudine religiosa e non solo.

Nel 1984, Dall'Oglio è ordinato sacerdote del rito siriaco cattolico e decide di ricostruire le mura del monastero.

Nel 1992 vi fonda una comunità spirituale ecumenica mista, la comunità al-Khalil («l'amico di Dio», in lingua araba, espressione con cui s'indica per antonomasia il patriarca Abramo) che promuove il dialogo islamico-cristiano.

Nel 2009 ha ricevuto la laurea honoris causa dall'Università cattolica di Lovanio.

Ha collaborato regolarmente con la rivista Popoli, pubblicazione internazionale dei gesuiti italiani, fondata nel 1915.

Paolo Dall'Oglio - La tradizione di convivenza in Siria e le cause dello scontro attuale ⇒ playlist

Il decreto di espulsione nel 2011 modifica

Nel 2011 ha scritto un testo nel quale proponeva una soluzione pacifica ai problemi posti dalle sommosse popolari scoppiate in Siria, indicando la strada di una transizione politica verso un'architettura istituzionale democratica, basata sul consenso delle diverse componenti sociali e delle varie sensibilità religiose che coabitano in Siria[1]. Ne è seguita la reazione del regime di Bashar al-Assad che, impegnato nel contrasto militare della rivolta, ha decretato l'espulsione di Dall'Oglio dalla Siria[1]. A dicembre 2011, Dall'Oglio non aveva ancora ottemperato all'ordinanza, continuando a risiedere in Siria[1]. A seguito di una lettera aperta spedita all'inviato speciale in Siria delle Nazioni Unite, Kofi Annan, il 12 giugno 2012 Dall'Oglio ha dovuto lasciare la Siria[2]

Nel 2012 ha ricevuto il Premio per la Pace 2012 che la regione Lombardia assegna ogni anno ai grandi testimoni per la Pace[4].

Il rientro in Siria e il rapimento modifica

Nel 2013 Dall'Oglio è rientrato nel nord controllato dai ribelli siriani, dove si è impegnato in difficili trattative per la liberazione di un gruppo di ostaggi a Raqqa.[5] Mentre si trovava nel capoluogo siriano di Raqqa per cercare di riappacificare i rapporti tra i gruppi curdi e i jihādisti arabi e intendeva pure trattare la liberazione di un gruppo di ostaggi nella zona orientale del paese, si sono perse le sue tracce. Il 29 luglio 2013 sarebbe stato rapito da un gruppo di estremisti islamici vicino ad al-Qāʿida.

Il 12 agosto 2013, il sito arabo Zamal al-Wasl ha diffuso la notizia della sua uccisione, che il Ministro degli esteri Emma Bonino non è stato in grado di confermare o smentire[6]. Il luogo dove sarebbe stato gettato il suo corpo sarebbe la foiba al Houta nella zona di Raqqa[7].

Paolo Dall'Oglio - La storia della comunità di Deir Mar Musa  playlist

Secondo altre fonti, oltre alla testimonianza dell'intellettuale siriano Michel Kilo che lo dà vivo a Raqqa, sotto la custodia di militanti iracheni dello Stato Islamico, France-Catholique afferma che il gesuita sarebbe stato ucciso[8].

Nel 2016 gli è stato assegnato il Premio Nazionale Nonviolenza[9].

Il 7 febbraio 2019 il Times di Londra riporta che l'ISIS in fuga dalla Siria avrebbe offerto alcuni ostaggi, tra cui Paolo Dall'Oglio, alle forze curdo-arabe sostenute dagli Stati Uniti in cambio di un passaggio libero per uscire dal paese.[10]

Libri e scritti modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d Siria, espulso il gesuita del dialogo, in Famiglia Cristiana, 30 novembre 2011. URL consultato il 28 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2012).
  2. ^ a b Paolo Dall'Oglio lascia la Siria: «Sono avvilito, ma non meravigliato», in Popoli, 12 giugno 2012. URL consultato il 28 marzo 2016 (archiviato il 24 marzo 2016).
  3. ^ Espulso dalla Siria, P. Dall’Oglio accolto dai monaci nel Kurdistan iracheno, su magis.gesuiti.it, MAGIS Rete delle missioni sostenute dalla Compagnia di Gesù, 11 dicembre 2012. URL consultato il 29 luglio 2019 (archiviato il 27 gennaio 2019).
  4. ^ Premio per la Pace 2012, su regione.lombardia.it. URL consultato il 17 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  5. ^ Siria, preoccupazione per padre Paolo Dall’Oglio, su europaquotidiano.it. URL consultato il 31 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2014).
  6. ^ Sito arabo: "Ucciso padre Dall'Oglio" La Farnesina cauta: tutto da verificare, su tgcom24.mediaset.it, TGcom24, 12 agosto 2013. URL consultato il 29 luglio 2019 (archiviato il 5 marzo 2016).
  7. ^ تحرير سوري | Father Paolo's execution in July 2013 in the hands of the ISIS Archiviato il 14 luglio 2014 in Internet Archive.
  8. ^ Marco Tosatti, Dall'Oglio, nuove testimonianze, su lastampa.it, La Stampa, 10 settembre 2014. URL consultato il 29 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2014).
  9. ^ Mattia Cialini, Sansepolcro: il premio Nonviolenza a padre Paolo Dall'Oglio, rapito in Siria nel 2013, su arezzonotizie.it, ArezzoNotizie, 28 luglio 2016. URL consultato il 29 luglio 2019 (archiviato il 6 novembre 2018).
    «Per la sua infaticabile opera di dialogo e di accoglienza nei confronti dell'Altro, del prossimo e del diverso, riconoscendo in ogni uomo la dignità e la preziosità di ogni essere vivente. Attraverso la sua opera presso il Monastero di Deir Mar Musa, Padre Paolo ha svolto un lavoro capace di tessere relazioni autenticanti all'interno della società siriana, realizzando concretamente il dialogo e la reciproca accettazione, oggi messe a dura prova dall'intolleranza e dalla violenza»
  10. ^ The Times, Padre Paolo Dall'Oglio sarebbe vivo, in mano all'Isis, su L'HuffPost, 7 febbraio 2019. URL consultato il 6 aprile 2020 (archiviato il 6 aprile 2020).

Bibliografia modifica

  • Lettera di Paolo Dall'Oglio, in "Ivo Saglietti, Sotto la tenda di Abramo, Roma", Peliti Ass., 2004
  • Guyonne de Montjou, Mar Moussa, un monastère, un homme, un désert, Parigi, Albin Michel, 2006.
  • Manoël Pénicaud, Paolo Dall'Oglio, le père bâtisseur, articolo in Le Monde des religions, n° 49, settembre-ottobre 2011.
  • Paolo Dall'Oglio, Collera e Luce. Un prete nella rivoluzione siriana, Bologna, Emi, 2013.
  • Giacomo Maria Arrigo, Il Mediterraneo islamo-cristiano di Paolo Dall'Oglio, in «Azioni Parallele - Rivista filosofica online», n. 3 "Mediterranei", gennaio 2017.

Voci correlate modifica

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Collegamenti esterni modifica

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