Nella storia dell'astronomia un parapegma (pl. parapegmata), in greco παραπήγμα, è un calendario astrometeorologico, che associa eventi astronomici, come levate e tramonti eliaci di una stella fissa o solstizi/equinozi, con condizioni meteorologiche ad essi associate o da essi causate.[1]

Riproduzione dello schema di un parapegma del III/IV secolo

I parapegmata possono trovarsi in opere letterarie come il libro 18 della Naturalis Historia di Plinio, il libro 12 del De re rustica di Columella o essere raccolti in un trattato. Secondo Diogene Laerzio "Parapegma" era il titolo di un'opera perduta di Democrito. Anche Claudio Tolomeo scrisse un trattato, intitolato "Fasi delle stelle fisse e raccolta di cambiamenti meteorologici" (Φάσεις ἀπλανῶν ἀστέρων καὶ συναγωγὴ ἐπι σημασιῶν) di cui resta solo il libro II. Egli credeva che la meteorologia fosse una branca dell'astrologia; le condizioni meteorologiche sarebbero state causate da eventi astronomici e la loro imperfetta correlazione era dovuta all'influenza degli altri corpi celesti.[2]

La parola parapegma indica in greco antico una tavola in legno o in pietra con dei fori corrispondenti ai giorni del mese e in cui vengono inseriti dei pioli per registrare gli eventi. I parapegmata infatti sono più antichi dei testi letterari con cui vennero sintetizzate le osservazioni astrometeorologiche raccolte e memorizzate con i primi parapegmata.

Note modifica

  1. ^ Daryn Lehoux, Parapegma, The Encyclopedia of Ancient History, Wiley Online Library
  2. ^ Ptolemy's Astronomical Works (other than the Almagest), su chass.utoronto.ca. URL consultato il 16 aprile 2007 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2007).

Bibliografia modifica

Lehoux, Daryn (2007), Astronomy, Weather, and Calendars in the Ancient World (Cambridge:Cambridge University Press).

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