Parco naturale regionale del Vulture
Il parco naturale regionale del Vulture è un'area naturale protetta istituita nel novembre del 2017[2]. Questo parco regionale include l'area del Vulture oltre a parte dei territori comunali di Atella, Barile, Ginestra, Melfi, Rapolla, Rionero in Vulture, Ripacandida, Ruvo del Monte e San Fele, tutti appartenenti alla Provincia di Potenza.[1]
Parco naturale regionale del Vulture | |
---|---|
Monte Vulture da Rifugio San Martino | |
Tipo di area | Parco regionale |
Stati | Italia |
Regioni | Basilicata |
Province | Potenza |
Comuni | Atella, Barile, Ginestra, Melfi, Rapolla, Rionero in Vulture, Ripacandida, Ruvo del Monte, San Fele |
Provvedimenti istitutivi | 20 novembre 2017[1] |
Mappa di localizzazione | |
Geografia
modificaIl Parco Naturale Regionale del Vulture, secondo la perimetrazione prevista dalla Legge istitutiva[3], si estende per 57 496 ettari. In tale perimetro sono inclusi la ZSC/ZPS "Monte Vulture" (codice IT9210210) e il SIC/ZPS "Lago del Rendina" (codice IT9210201). L'intera area è divisa in tre differenti livelli di tutela che, sulla base del grado di interesse naturalistico, paesaggistico e culturale, definiscono la tipologia e le modalità in cui è possibile effettuare degli interventi.
Biodiversità
modificaIl Parco registra una ricchissima biodiversità, dovuta alla varietà dell'ecosistema e ai microclimi delle differenti quote altimetriche. Di particolare interesse la flora spontanea del Vulture e i molteplici utilizzi che nel corso dei secoli hanno caratterizzato la vita contadina e monastica di questo ambiente.[4]
Sentieri
modificaDislocato in posizione strategica e baricentrica rispetto all'Italia meridionale peninsulare, il territorio in questione è stato sede di un intenso fenomeno di brigantaggio nel periodo successivo all'Unità d'Italia. Molto suggestivi sono i sentieri dei Briganti che ancora oggi è possibile ripercorrere all'interno del Parco[5].
Il Sentiero dei Briganti - Sentiero CAI 102
modificaPartendo dai Laghi di Monticchio è possibile fare un'escursione suggestiva nei boschi del Vulture per raggiungere la Fontana dei Faggi, unica risorsa d'acqua ancora presente in zona e situata nei pressi di un'area pic-nic. Il sentiero è in terra battuta e attraversa boschi di castagni, querce e faggi. Il sottobosco cambia con il procedere delle stagioni e alcune delle piante spontanee sono anche delle risorse per l'etnomedicina e la tradizione gastronomica.
Cicerchie, ranuncoli, ferule, lupini, orchidee, rose canine, ortiche, ginestre illuminano con i loro colori il mese di maggio. Lupi, istrici, vari tipi di mustelidi (lontra, tasso, faina, donnola), rospi comuni L'ululone appenninico ricci, volpi e cinghiali sono solo alcune delle numerose specie che popolano questi boschi. Una ricca avifauna è presente nell'area per cui è possibile incrociare il volo di picchi, nibbi, poiane e barbagianni.[6]
Note
modifica- ^ a b Antonella Inciso, Potenza, ecco il Parco del Vulture, sogno infranto caduto nell'oblio, su lagazzettadelmezzogiorno.it. URL consultato il 14 aprile 2022.
- ^ Legge Regionale 20 novembre 2017, n. 28 pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata n. 46 del 21 novembre 2017.
- ^ La perimetrazione è consultabile al seguente link OSM.
- ^ Cfr. Montagne e complessi vulcanici della regione Basilicata, vol. 3, maggio 2015 (Sistemi ambientali e rete Natura 2000.
- ^ A. Russo - E. Setari, Sette itinerari per scoprire la Basilicata, 1994 (Le Guide di Metis, 1).
- ^ Cfr. la Traccia del Sentiero OSM.
Bibliografia
modifica- A. Russo - E. Setari, Sette itinerari per scoprire la Basilicata, 1994 (Le Guide di Metis, 1).
- R. Spicciarelli, Montagne e complessi vulcanici della regione Basilicata, vol. 3, maggio 2015 (Sistemi ambientali e rete Natura 2000).
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su parco naturale regionale del Vulture
Collegamenti esterni
modifica- Parco naturale regionale del Vulture, su Parks.it.