Paremiologia
La paremiologia (dal greco paroimía) è lo studio dei proverbi e di ogni prodotto linguistico che intenda trasmettere la conoscenza basata sull'esperienza di ogni giorno.[1]
Paremiografia e paremiologia
modificaLa paremiologia va distinta dalla paremiografia[2], che consiste nella sola attività di raccolta di proverbi. È però vero che le due discipline si sono spesso sovrapposte e che molta dell'attività paremiologica sia stata di fatto solo paremiografica.[1]
La tradizione paremiografica è antichissima e se ne trova traccia in ambiente ebraico (il Libro dei Proverbi, contenuto nella Bibbia, raccoglierebbe detti risalenti al periodo monarchico, genericamente e impropriamente attribuiti a Salomone)[1], ma anche ellenistico (come nel caso delle "sentenze" di Menandro, raccolta di espressioni di saggezza popolare tratte dalle sue commedie, o nel caso di Aristotele, che si interessò di detti). Questo interesse culminò nelle raccolte di Zenobio e dello Pseudo-Plutarco, finché non si formò un Corpus paroemiographorum, che tanta parte avrà nel formarsi della tradizione medievale.[3]
Del XIII secolo sono le raccolte di Gregorio di Cipro e di Massimo Planude. Nel 1500 Erasmo da Rotterdam compose gli Adagia, una raccolta commentata, e sono in genere rinascimentali i primi esempi di analisi paremiologica.[1][3] L'interesse verso i proverbi ebbe un'importanza decisiva per i romantici ed è proseguito nel XX secolo (padre della paremiologia moderna è considerato lo statunitense Archer Taylor, con l'opera The Proverb, del 1931).[1]
Note
modificaBibliografia
modifica- Gian Luigi Beccaria (a cura di), Dizionario di linguistica, ed. Einaudi, Torino, 2004, ISBN 978-88-06-16942-8.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Revista de Paremiología Paremia, su deproverbio.com. URL consultato il 6 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2006).
- Recopilación alfabética de 13000 refranes españoles, su refranero.webcindario.com.
- Refranero meteorológico, su mirabosques.com.
- Corpus paroemiographorum graecorum, E. L. Leutsch, F. G. Schneidewin (ed.), Gottingae, apud Vandenohoeck et Ruprecht, 1839-51, vol. 1, vol. 2.
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