Passaporto

documento d'identità valido per l'espatrio emesso da un governo
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Un passaporto è un documento di riconoscimento formale o una certificazione emessa da un governo statale che identifica il portatore come un cittadino di quel particolare stato e richiede il permesso, nel nome della sovranità o governo dello stato emittente, di entrare e passare per altri stati.

Il passaporto italiano biometrico, modello dal 2013
Passaporto emesso in Montenegro nel 1887. Prima dell'avvento della fotografia i passaporti riportavano la descrizione del portatore, anziché la sua foto

I passaporti sono connessi al diritto di protezione legale all'estero e al diritto di rientrare nello stato della propria cittadinanza. Contengono la fotografia del titolare, i suoi dati anagrafici, la sua firma, la cittadinanza e alle volte altri mezzi di identificazione individuale. Molti stati stanno sviluppando proprietà biometriche per i loro passaporti per poter confermare con maggior certezza che la persona che presenta il passaporto ne sia il legittimo titolare.

Il passaporto è il documento d'identità richiesto per viaggiare all'estero, ed è esibito al confine, qualora con la nazione visitata non esistano accordi per cui i cittadini possano utilizzare anche altri documenti di identità. Ad esempio, i cittadini degli Stati membri dell'Unione europea, grazie al Trattato di Schengen, possono viaggiare verso altri Paesi UE utilizzando, in alternativa al passaporto, la sola carta d'identità (valida per l’espatrio) in corso di validità.

Alcuni governi cercano di controllare il movimento dei loro cittadini emettendo così passaporti detti passaporti interni (in un certo senso – analogo della carta d'identità italiana, contenente i principali dati anagrafici del cittadino); per esempio nell'Unione Sovietica venivano emessi propiska (residenza) a tutti i cittadini per controllare il loro movimento nel paese, informazioni sullo stato civile ed eventuali figli. Questo sistema è stato parzialmente mantenuto nella Federazione Russa.

Come documento di identificazione i passaporti sono frequentemente soggetti a furto e falsificazione. Per poter entrare in alcuni stati non è sufficiente che il passaporto non sia scaduto, ma deve avere una validità residua di almeno 3 o 6 mesi oppure è richiesta l'apposizione di un'autorizzazione temporanea all'ingresso nello stato in cui si chiede di entrare, denominata visto d'ingresso e rilasciata da ambasciate o anche, talvolta, alla frontiera di ingresso. L'ingresso e l'uscita dal paese vengono annotate sul documento con timbri datari apposti dalle guardie di frontiera.

Storia Modifica

 
Passaporto italiano del 1937 dello scrittore Vittorio Malpassuti

Il concetto moderno di un passaporto multi-viaggio e multi-destinazione emesso solo dalla nazione a cui appartiene il portatore risale solo alla metà del XX secolo. In precedenza potevano generalmente essere emessi da qualunque nazione per qualunque persona, ma solo per un periodo di tempo molto limitato e, generalmente per un singolo viaggio. In questa maniera i primi passaporti erano più simili ai moderni visti d'ingresso che agli attuali passaporti, la cui funzione primaria è di provare l'identità e la nazionalità del portatore.

Prima del X secolo si incontrano le prime forme di documento riconducibili al moderno passaporto; fu probabilmente un sigillum previsto dal diritto Longobardo, il più simile per funzione. Si trattava di un documento arrotolato a tubo, racchiuso da un anello recante il sigillo della signoria che lo aveva emesso, nel quale si descriveva il portatore e lo si autorizzava ad entrare in un territorio controllato.

Nel XII secolo la Repubblica di Genova emetteva un documento denominato Bulletta[1], rilasciato per i nazionali della Repubblica in viaggio verso i porti degli empori ed i porti delle colonie genovesi d'oltremare, ma anche per i forestieri che vi entravano.

Nell'Europa medievale questi documenti potevano essere emessi per qualunque viaggiatore dalle autorità locali e generalmente contenevano una lista di città e paesi attraverso i quali il portatore poteva passare.

Questo sistema è proseguito, per esempio, in Francia fino agli anni 1860. In questi periodi spesso i passaporti non erano richiesti per entrare nei porti di mare, che erano considerati punti di commercio liberi, ma erano richiesti per spostarsi oltre di essi e fino alle città dell'interno, un po' come oggigiorno si passa la dogana, oltre il porto che è zona franca. Spesso, ma non sempre, contenevano una descrizione fisica del portatore, le fotografie furono aggiunte solo nei primi decenni del XX secolo.

In seguito alle guerre mondiali, prima la Società delle Nazioni (International Conference on Passports, Customs Formalities and Through Tickets – Conferenza Internazionale sui Passaporti, Formalità Doganali e biglietti combinati, 1920), e più tardi le Nazioni Unite e l'ICAO emisero linee guida standardizzate sulle caratteristiche e l'aspetto che dettero forma ai passaporti odierni (ISO/IEC 7810 ID-03).

Negli anni recenti ci sono state spinte per l'introduzione di informazioni biometriche nei passaporti per aiutare a migliorare l'accertamento dell'identità. Non è al momento certo se questa tecnologia sia sufficientemente sviluppata e precisa per questo compito. Per esempio gli Stati Uniti hanno per due volte ritardato l'introduzione di questa tecnica a causa di risultati scarsamente affidabili.

Etimologia Modifica

Il termine passaporto secondo alcuni ha probabilmente avuto origine non dai porti di mare, ma dai documenti medievali richiesti per attraversare le porte delle mura cittadine; secondo altri invece detiene proprio un valore portuale perché fu largamente utilizzato nel medioevo dalle potenze marinare quali Genova, Venezia e Pisa, sia come lasciapassare per le colonie marittime, sia come accertamento e descrizione dell'identità del latore nei porti commerciali; i porti d'attracco erano zone franche ma per sbarcare persone, merci e commerci, si necessitava, e tuttora si necessita, di passare controlli e verificare permessi, appunto dei permessi di passare i porti.

Tipi di passaporto Modifica

 
Passaporto diplomatico degli Stati Uniti d'America

Oltre ai documenti di viaggio rilasciati dalle autorità delle singole nazioni ai loro cittadini per l'espatrio, esistono particolari tipologie di passaporti speciali.

 
Lasciapassare delle Nazioni Unite
 
Lasciapassare delle Nazioni Unite

Per il personale diplomatico degli Stati vengono emessi passaporti diplomatici che li identificano come rappresentanti diplomatici del loro Paese. Possedere un passaporto diplomatico solitamente conferisce immunità diplomatica, e quindi l'esenzione da certe formalità (per esempio i bagagli non vengono perquisiti) e altre immunità nei confronti delle leggi locali. I passaporti diplomatici sono rilasciati ai funzionari di rango delle ambasciate, dei consolati e dei consolati onorari e in particolari circostanze possono essere rilasciati anche a privati cittadini.

I passaporti di servizio sono versioni leggere o ridotte dei passaporti diplomatici rilasciati, per esempio, al personale di pubbliche amministrazioni che presta servizio all'estero senza ricoprire un incarico che giustifichi il rilascio di un passaporto diplomatico.

Alcuni stati emettono passaporti ufficiali per alcuni dei loro dipendenti statali quando viaggiano per scopi ufficiali. I portatori di questi passaporti possono in certi casi necessitare di un visto d'ingresso, mentre i portatori di passaporti normali non ne hanno bisogno. Caso esemplare è quello della Francia, dove i passaporti ufficiali necessitano di visto per i viaggi d'affari brevi.

I funzionari internazionali delle Nazioni Unite sono dotati di lasciapassare (laissez-passer) emessi dall'ONU che conferiscono ai portatori una serie di immunità diplomatiche secondo la Convenzione di New York sui privilegi e le immunità delle Nazioni Unite del 1946. Il Lasciapassare delle Nazioni Unite è di colore blu per i funzionari e di colore rosso per gli ufficiali di alto livello. Simile al lasciapassare ONU, anche il lasciapassare dell'Unione europea conferisce ai portatori status diplomatico per le proprie missioni ufficiali.

Global Passport Ranking Modifica

La tabella sottostante riporta il Global Passport Ranking 2022 in base all'indice Henley Passport ovvero ai paesi ad accesso "Visa-free" (incusi "Visa on arrival" ed "Electronic Travel Authorization" – eTA)[2]:

Rank 2022 Paese Accessi "Visa-free"
1   Giappone 193
2   Corea del Sud 192
  Singapore 192
3   Germania 190
  Spagna 190
4   Finlandia 189
  Italia 189
  Lussemburgo 189
5   Austria 188
  Danimarca 188
  Paesi Bassi 188
  Svezia 188
6   Francia 187
  Irlanda 187
  Portogallo 187
  Regno Unito 187
7   Belgio 186
  Norvegia 186
  Nuova Zelanda 186
  Stati Uniti 186
  Svizzera 186
8   Australia 185
  Canada 185
  Grecia 185
  Malta 185
  Rep. Ceca 185
9   Ungheria 183
10   Lituania 182
  Polonia 182
  Slovacchia 182
11   Estonia 181
  Lettonia 181
  Slovenia 181
12   Islanda 180
13   Malaysia 179
14   Liechtenstein 178
15   Cipro 176
  Emirati Arabi Uniti 176
16   Cile 174
  Monaco 174
  Romania 174
17   Bulgaria 173
  Croazia 173
18   Hong Kong 171
19   Argentina 170
19   Brasile 170
20   San Marino 169
21   Andorra 168
22   Brunei 166
23   Barbados 163
24   Israele 159
  Messico 159
25   Saint Kitts e Nevis 157
26   Bahamas 155
27   Città del Vaticano 154
28   Seychelles 153
  Uruguay 153
29   Saint Vincent e Grenadine 152
30   Antigua e Barbuda 151
  Trinidad e Tobago 151
31   Costa Rica 150
32   Saint Lucia 147
33   Grenada 146
  Mauritius 146
34   Dominica 145
  Taiwan 145
35   Macao 144
  Ucraina 144
36   Panama 143
37   Paraguay 142
38   Perù 136
  Serbia 136
39   El Salvador 134
40   Guatemala 133
  Honduras 133
41   Colombia 132
  Isole Salomone 132
  Samoa 132
42   Tonga 130
43   Venezuela 129
44   Nicaragua 128
  Tuvalu 128
45   Macedonia del Nord 125
46   Kiribati 124
  Montenegro 124
47   Isole Marshall 123
48   Moldavia 121
49   Palau 120
50   Russia 119
51   Bosnia ed Erzegovina 118
51   Micronesia 118
52   Georgia 116
53   Albania 115
54   Turchia 110
55   Sudafrica 105
56   Belize 103
57   Qatar 99
58   Vanuatu 98
59   Kuwait 96
60   Timor Est 94
61   Ecuador 92
62   Nauru 90
63   Figi 89
  Maldive 89
64   Guyana 88
65   Botswana 87
65   Giamaica 87
66   Bahrein 86
67   Papua Nuova Guinea 83
68   Arabia Saudita 81
  Oman 81
69   Bolivia 80
  Cina 80
70   Namibia 79
70   Thailandia 79
71   Bielorussia 78
72   Lesotho 77
  Suriname 77
73   Kazakistan 76
74   eSwatini 75
75   Malawi 74
76   Indonesia 72
  Kenya 72
  Tanzania 72
  Zambia 72
77   Tunisia 71
78   Azerbaigian 70
78   Rep. Dominicana 70
79   Gambia 69
80   Capo Verde 67
  Filippine 67
  Uganda 67
81   Armenia 66
  Zimbabwe 66
82   Cuba 65
  Ghana 65
  Marocco 65
83   Kirghizistan 64
  Sierra Leone 64
84   Mozambico 63
85   Benin 62
  Mongolia 62
86   Ruanda 61
  São Tomé e Príncipe 61
87   India 60
  Mauritania 60
  Tagikistan 60
88   Burkina Faso 59
  Uzbekistan 59
89   Gabon 58
90   Costa d'Avorio 57
90   Senegal 57
91   Guinea Equatoriale 56
  Madagascar 56
92   Guinea 55
  Mali 55
  Togo 55
  Vietnam 55
93   Bhutan 54
  Cambogia 54
  Ciad 54
  Comore 54
  Niger 54
94   Algeria 53
  Egitto 53
  Giordania 53
  Guinea-Bissau 53
  Rep. Centrafricana 53
  Turkmenistan 53
95   Angola 51
  Burundi 51
  Camerun 51
  Laos 51
96   Liberia 50
97   Haiti 49
97   Rep. del Congo 49
98   Gibuti 48
99   Birmania 47
100   Etiopia 46
  Nigeria 46
101   Eritrea 44
  Sudan del Sud 44
102   Iran 43
103   Libano 42
  RD del Congo 42
  Sri Lanka 42
  Sudan 42
104   Bangladesh 41
  Kosovo 41
  Libia 41
105   Corea del Nord 40
106   Nepal 38
106   Palestina 38
107   Somalia 35
108   Yemen 34
109   Pakistan 32
110   Siria 30
111   Iraq 29
112   Afghanistan 27

Caratteristiche tecniche Modifica

I passaporti hanno un formato standardizzato. Possiedono una copertina che identifica la nazione emittente, quindi una prima pagina che ripete i dati della nazione emittente, seguite da altre che forniscono informazioni sul portatore e sull'autorità specifica che lo ha rilasciato. Quindi diverse pagine bianche per permettere alle nazioni straniere di applicare (o stampare) sul passaporto visti o timbri d'entrata o d'uscita. I passaporti sono numerati univocamente.

La copertina è in cartoncino o carta telata e il fondo e i caratteri possono essere dei colori più variegati. Le copertine dei passaporti dei Paesi membri dell'Unione europea sono tutti di cartoncino color bordeaux (rosso vinaccia), ad eccezione della Croazia, con i caratteri in oro o in bianco. Lo stile e le dimensioni dei caratteri e dello stemma di ciascuno Stato membro variano da paese a paese.

Nelle nazioni che utilizzano scritture da destra verso sinistra (paesi di lingua araba, Israele) la cucitura del dorsino del documento è a destra.

In precedenza i passaporti riportavano le informazioni basilari del portatore (cognome, nome proprio, data di nascita, luogo di nascita, ecc.) solo in formato testuale, oltre alla fotografia. In epoca recente essi sono diventati più complessi.

I passaporti leggibili dalle macchine hanno una presentazione standardizzata, avendo una zona dove alcune delle informazioni, riportate in formato testuale in altri punti, sono scritte come stringhe di caratteri alfanumerici, stampati in modo adatto al riconoscimento ottico dei caratteri; cioè possono essere letti da una macchina. Questo permette, per esempio, agli agenti doganali e altre forze di polizia di esaminare questi passaporti rapidamente, senza dover introdurre manualmente le informazioni in un computer, al fine di poter controllare in un database se il passaporto è stato rubato, se il portatore non è ricercato o per registrare il movimento degli stranieri.

 
Il simbolo solitamente presente sulla copertina dei passaporti biometrici

I passaporti biometrici portano ulteriori e nuove informazioni riguardanti il portatore in un formato digitalizzato. A partire dall'anno 2005 numerosi paesi membri dell'Unione Europea si sono dotati di passaporti biometrici. I passaporti biometrici riportano in copertina un simbolo che li identifica come tali.

Lingue nei passaporti Modifica

 
Passaporto belga con le scritte nelle tre lingue ufficiali

Di fatto non esiste una regola unitaria in ordine alle lingue nei passaporti.

Nel 1920 la Conferenza Internazionale sui Passaporti, Formalità Doganali e Lasciapassare decise che i passaporti erano da emettere in francese, considerata all'epoca la lingua della diplomazia, e in almeno un'altra lingua.

Nei giorni nostri numerosi paesi, particolarmente in Asia, emettono passaporti in inglese e nella lingua del paese di rilascio.

Il Belgio permette ai suoi cittadini di scegliere quale delle tre lingue ufficiali (olandese, francese o tedesco) debba apparire per prima sul proprio passaporto, il quale riporta obbligatoriamente le tre lingue ufficiali del regno: olandese, francese e tedesco.

I passaporti emessi da paesi membri dell'Unione europea riportano tutte le lingue ufficiali dell'Unione. Generalmente nei paesi membri UE ove le lingue ufficiali sono più d'una, le indicazioni sulla copertina del passaporto sono espresse in tutte le lingue ufficiali del paese. Le eccezioni sono il passaporto maltese (con la copertina solo in maltese) o il passaporto lussemburghese (con la copertina solo in francese).

A partire dalla seconda amministrazione Clinton i passaporti degli Stati Uniti, precedentemente emessi in inglese e francese, sono emessi in inglese, francese e spagnolo.

Restrizioni governative Modifica

Molti paesi arabi o musulmani non permettono l'ingresso a persone se ci sono prove dell'ingresso in Israele sui loro passaporti. Per aiutare gli stranieri ad aggirare questa restrizione, Israele, se richiesto, non timbra il passaporto in ingresso; questi stessi paesi controllano la presenza di timbri d'uscita emessi dall'Egitto e dalla Giordania nei loro punti di confine con Israele e possono bloccare l'ingresso basandosi solo sulla presenza di questi ultimi. Per esempio può essere impedito l'ingresso a un individuo in certi paesi arabi o musulmani per la presenza di un timbro d'uscita egiziano emesso a Taba, dato che l'unico possibile posto in cui questa persona potrebbe essere diretta da quella dogana è Eilat in Israele. Alcuni paesi annullano i vecchi passaporti e ne emettono di nuovi per i loro cittadini a causa della presenza della prova di una visita in Israele, riconoscendo che quel passaporto è diventato inadatto allo scopo.

 
Un estratto da un vecchio passaporto statunitense che mostra restrizioni al viaggio

In vari momenti i passaporti statunitensi sono stati emessi con una lista di paesi o regioni nel quale al portatore era proibito recarsi. Tra i paesi che sono stati inclusi figurano l'Albania, Cuba, la Cina, l'Iran, l'Iraq, la Corea del Nord e il Vietnam. Nel 1957 la Cina protestò per l'inclusione in questa lista e riuscì a ottenerne la rimozione. A causa delle restrizioni del Ministero del Tesoro sui cittadini statunitensi che visitano Cuba, questo paese non timbrerà un passaporto, nel caso venisse richiesto.

Poiché la Cina si rifiuta di riconoscere la sovranità di Taiwan le autorità cinesi non timbrano i passaporti taiwanesi, ma richiedono un differente documento di viaggio per entrare nella Cina continentale. Taiwan richiedeva a tutti i suoi cittadini l'approvazione di un permesso ufficiale prima di recarsi nella Cina continentale e multava quelli che vi si recavano senza approvazione. Comunque dato che le autorità cinesi non timbrano i passaporti di Taiwan era molto difficile per quest'ultimo identificare i suoi cittadini recatisi nella Cina continentale senza richiedere il permesso ufficiale come richiesto. In pratica solo chi perdeva il suo passaporto taiwanese nella Cina Continentale poteva essere scoperto e multato da Taiwan. Allo stato attuale solo a specifiche persone, come per esempio dipendenti statali taiwanesi, è richiesta ancora l'approvazione ufficiale al viaggio.

Per Hong Kong, sebbene molte persone detengano passaporti britannici, il governo cinese si rifiuta di riconoscerli (al pari dei passaporti britannici d'oltremare emessi a persone di discendenza cinese di Hong Kong). La Cina distribuisce Permessi di Rientro a Casa per quei cittadini di Hong Kong che vogliono entrare nella Cina continentale. Dopo il passaggio dell'ex colonia inglese alla Cina il 30 giugno 1997 anche il governo di Hong Kong emette passaporti per i cittadini cinesi in Hong Kong, ma questi non sono accettati per entrare nella Cina continentale.

Anche Taiwan non riconosce i passaporti britannici d'oltremare o quelli emessi dal governo di Hong Kong.

In molti paesi il passaporto è proprietà di stato e può essere ritirato dallo stesso in ogni momento. Questo diritto statale può essere esercitato arbitrariamente dal potere esecutivo o può essere applicato solo in certe circostanze che seguono una decisione giudiziaria. Per esempio tipicamente i passaporti possono essere temporaneamente ritirati a persone in attesa di giudizio se c'è il rischio che possano fuggire all'estero.

A persone importanti con idee di sinistra come Paul Robeson, fu in precedenza impedito di viaggiare all'estero con questo metodo dal governo USA. Comunque la Corte Suprema degli Stati Uniti d'America ha stabilito nel 1958 con il caso Kent vs. Dulles che il viaggio internazionale era un diritto inalienabile e che non poteva essere negato ai cittadini americani.

Gli Stati Uniti non permettono a coloro che si sono recati - dal 1 marzo 2011 in poi - in uno dei seguenti Paesi: Iran, Iraq, Corea del Nord, Libia, Siria, Somalia, Sudan e Yemen, per qualsiasi motivo, di accedere sul loro territorio attraverso la procedura semplificata di visto detta Visa Waiver Program che può essere eseguita on line solo dai cittadini dei seguenti Paesi: Andorra, Australia, Austria, Belgio, Brunei, Cile, Corea del Sud, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Monaco, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, San Marino, Singapore, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Taiwan, Ungheria. Tali persone devono chiedere un visto per "non-immigranti" presso un'ambasciata o un consolato degli Stati Uniti.[3]

Viaggio internazionale senza passaporto Modifica

In alcune circostanze il viaggio tra nazioni può essere fatto senza mostrare un passaporto. Questo include:

Accordi reciproci Modifica

 
Interno di un passaporto statunitense

Alcune nazioni hanno un accordo reciproco per cui un visto d'ingresso non è richiesto in certe condizioni, per esempio quando la visita è per turismo e per un periodo di tempo relativamente breve. Altre nazioni hanno stretto accordi che permettono l'attraversamento dei confini senza passaporto (ma comunque generalmente con un mezzo di identificazione). Alcuni esempi includono:

  • Il Regno Unito e la Repubblica d'Irlanda - I cittadini britannici e irlandesi non necessitano di passaporto per viaggiare tra i due paesi. Comunque il governo irlandese ha richiesto di portare dal 1997 una forma di identificazione fotografica. Membri di nazioni UE devono mostrare una carta di identità nazionale o un passaporto. Membri di tutte le altre nazionalità necessitano di un passaporto e in alcuni casi è richiesto anche un visto di ingresso.
  • La Repubblica di San Marino e l'Italia - I cittadini sammarinesi e italiani non necessitano di passaporto per viaggiare tra i due paesi. Dato che l'ingresso terrestre e aereo per San Marino è attraverso il territorio italiano, i cittadini non italiani devono soddisfare almeno i requisiti d'ingresso per l'Italia. Lo stesso dicasi per la Città del Vaticano. Per entrare nel principato di Monaco, dalla Francia, non occorre un passaporto. Analogamente non occorre per entrare nel Liechtenstein provenendo dalla Svizzera (unione doganale), mentre è necessario se si entra dall'Austria.
  • Le nazioni membro del NAFTA: Stati Uniti, Canada e Messico, sebbene a cominciare dal dicembre 2005 gli Stati Uniti lo richiedano a chiunque, anche se cittadino USA.
  • Le nazioni dell'Europa del nord: Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia, incluse le Isole Fær Øer e la Groenlandia; quest'area si è unita alla più vasta regione degli Accordi di Schengen nel 1997.

I cittadini del Mercosur possono viaggiare tra queste nazioni esibendo solo carte di identità nazionali o passaporti senza visti d'ingresso di solito per un periodo di tempo limitato di 90 giorni, ma è loro permesso lavorare nell'altra nazione per quel periodo. Ci sono piani per estendere questo diritto a tutta l'America del sud con il nuovo South American Community of Nations.

Gli Accordi di Schengen Modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Accordi di Schengen.

I cittadini dell'Unione europea più Islanda, Liechtenstein, Norvegia e la Svizzera, possono viaggiare e lavorare in molte nazioni dell'Unione europea senza necessitare di passaporto o visto d'ingresso, sebbene delle disposizioni transitorie possano restringere i diritti dei cittadini di nuovi stati membri dal lavorare in altre nazioni.

Inoltre gli stati che hanno firmato e applicano gli accordi di Schengen non implementano controlli al confine uno con l'altro (salvo il verificarsi di circostanze straordinarie).

In conseguenza di quanto sopra un cittadino francese, per esempio, poteva viaggiare in Gran Bretagna e lavorarvi liberamente. Comunque poiché la Gran Bretagna non aveva mai firmato gli Accordi di Schengen doveva esibire almeno una carta d'identità che era normalmente controllata al confine. D'altra parte, se e quando la Svizzera applicherà gli Accordi di Schengen quel cittadino francese potrà viaggiarvi senza controlli al confine, ma non potrà lavorarvi liberamente senza autorizzazione in quanto non è una nazione membro dell'Unione europea. Inoltre la maggior parte delle nazioni europee richiedono a tutte le persone di portare con sé una carta d'identità o un passaporto. Quindi anche se la Svizzera non controllasse il viaggiatore francese al confine, questi potrà dover esibire la sua carta d'identità in qualche momento all'interno del paese, sebbene in pratica questo sia raro. Eccetto che al confine non è richiesto di portare con sé le carte di identità in Gran Bretagna, ma comunque il nostro viaggiatore francese dovrà mostrarla per ottenere un conto in una banca inglese o per ottenere un lavoro.

Rifugiati e apolidi Modifica

Gli apolidi (persone sprovviste di cittadinanza, così come definiti dalla Convenzione di New York del 28/09/1954) e i rifugiati (coloro che hanno ottenuto asilo, così come definiti dalla Convenzione di Ginevra del 28/07/1951), viaggiano internazionalmente con documenti di viaggio emessi dal Paese che ha riconosciuto lo status. Questi sono accettati al posto del passaporto da tutti gli Stati che hanno sottoscritto le relative Convenzioni.

Città del Vaticano e San Marino Modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Passaporto sammarinese e Passaporto vaticano.

La Città del Vaticano e la Repubblica di San Marino non hanno controlli formali di immigrazione. Dato che il solo ingresso possibile in questi stati è attraverso l'Italia, i requisiti de-facto per l'immigrazione sono quelli richiesti dall'Italia.

Viaggi organizzati Modifica

In alcuni paesi, come Tunisia ed Egitto, è possibile entrare con la sola carta di identità se si fa parte di un viaggio organizzato con Tour Operator riconosciuti da questi stati.

Limitazioni sull'accettabilità dei passaporti Modifica

Sebbene molte nazioni riconoscano i passaporti della maggior parte delle altre nazioni ci sono alcune eccezioni. Generalmente queste sono dovute a circostanze per cui una nazione si rifiuta di accettare l'esistenza di un altro territorio o governo come nazione legittima. Alcune nazioni declinano inoltre di accettare passaporti che non permettono al portatore il diritto di vivere nella nazione emittente.

Brasile Modifica

 
Passaporto brasiliano secondo il modello adottato a partire dal dicembre 2006

Il Brasile non accetta passaporti da paesi di cui non riconosce la sovranità o l'indipendenza. I cittadini di queste nazioni devono richiedere un laissez-passer brasiliano, un tipo di documento di viaggio che di solito permette solo un singolo ingresso nella nazione emittente.

Cipro Modifica

La Repubblica Turca di Cipro del Nord emette passaporti, ma è riconosciuta ufficialmente solo dalla Turchia. Questi passaporti non sono accettati per l'ingresso nella Repubblica di Cipro. La Repubblica di Cipro rifiuta inoltre l'ingresso a possessori di passaporti emessi dalla Jugoslavia riportanti un timbro di rinnovo con il nome Macedonia, denominazione dell'attuale Macedonia del Nord in uso fino al 2019.[4]

Hong Kong Modifica

Né la Cina, né Taiwan accettano i passaporti britannici d'oltremare, che il governo britannico ha distribuito ad alcuni cittadini dei precedenti territori indipendenti, sebbene Taiwan distribuisca ai portatori di questi passaporti un visto d'ingresso su un documento separato. La Cina inoltre declina di accettare passaporti britannici normali distribuiti a precedenti cittadini dei territori indipendenti.

Israele Modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Passaporto israeliano.

Diversi paesi arabi o musulmani non accettano passaporti israeliani, in gran parte a causa del rifiuto corrente o storico dei loro governi di riconoscere legalmente l'esistenza di Israele. Alcuni di questi Paesi, inoltre, non accettano passaporti stranieri non israeliani, ai quali sia stato apposto il visto di Israele.

Micronazioni Modifica

Molte micronazioni, come Sealand, emettono passaporti e altri documenti di cittadinanza. Nessun paese membro delle Nazioni Unite riconosce questi documenti come validi per il transito o l'ingresso, sebbene molte micronazioni continuino a emetterli.

Tonga Modifica

Alcune nazioni non accettano i passaporti Tongan Protected Person (persona protetta da Tonga) sebbene accettino i passaporti standard emessi a cittadini di Tonga.

Corea del Nord Modifica

La Corea del Nord limita strettamente il conferimento di passaporti a una piccola minoranza fidata. L'appartenenza al Partito Coreano dei Lavoratori è un prerequisito essenziale.

Pakistan Modifica

Il Pakistan richiede ai cittadini musulmani, quando questi richiedono un passaporto, di affermare quanto segue:

  1. Io sono un musulmano e credo nell'assoluta e perfetta finalità del Profeta, sua Signoria (Hazret) Maometto (Dio lo salvi), l'ultimo dei Profeti.
  2. Io non riconosco alcuno che affermi di essere un profeta in alcun senso della parola o descrizione di qualunque tipo dopo sua Signoria (Hazret) Maometto (Dio lo salvi) o riconoscere questo individuo come un profeta o riformatore religioso del mondo musulmano.
  3. Io considero Mirza Ghulam Ahmad Qadiani come un profeta impostore e considero i suoi seguaci sia di Lahore, sia di Qadyan sia Mirzai come non musulmani.

Con la distribuzione del nuovo passaporto biometrico nel 2005 (nel quale la voce religione doveva essere cancellata) la dichiarazione precedente non sarebbe più stata necessaria. Comunque questa decisione è stata recentemente cambiata dal governo pakistano. I nuovi passaporti porteranno la definizione religione; quelli già stampati verranno timbrati con una dichiarazione della religione del portatore.[5]

Passaporti comuni Modifica

 
Passaporto argentino con l'indicazione Mercosur in epigrafe

Unione europea Modifica

L'Unione europea è forse l'entità più conosciuta che rilascia passaporti comuni. I passaporti UE hanno un formato e stile standardizzato (sebbene le informazioni sul portatore possano essere sia dietro la copertina che dietro la retrocopertina). I passaporti UE ordinari sono color borgogna (ad eccezione di quello della Croazia che è blu scuro), le parole "Unione europea" scritte nella lingua nazionale (o nelle lingue nazionali) della nazione emittente sul fronte, seguono il nome ufficiale della nazione, l'emblema nazionale e sotto di esso il termine "Passaporto" nella lingua nazionale (o nelle lingue nazionali).

CARICOM Modifica

Le nazioni membro del CARICOM (Caribbean Community) hanno recentemente iniziato a distribuire passaporti comuni con il simbolo del CARICOM insieme al sigillo nazionale e al nome ufficiale dello stato membro nella sua lingua ufficiale. Il primo stato membro a emettere passaporti CARICOM è stato il Suriname, seguito da Saint Vincent e Grenadine, Guyana, Antigua e Barbuda e altri paesi.

Comunità Sud Americana delle Nazioni Modifica

La dichiarazione adottata a Cusco in Perù che stabilisce la South American Community of Nations ha segnalato l'intento di stabilire un passaporto comune, ma rimane ancora una lunga strada da percorrere. Alcuni stati membri di raggruppamenti subregionali come il Mercosur e la Andean Community of Nations emettono passaporti con il loro nome ed emblema ufficiale insieme al nome del raggruppamento regionale. Esempi includono l'Argentina, il Brasile, il Paraguay e l'Ecuador.

Comunità economica degli Stati dell'Africa Occidentale Modifica

Sui passaporti degli Stati membri dell'ECOWAS appare l'acronimo dell'organizzazione al disopra del nome dello Stato emittente.

Requisiti politici o ideologici per i detentori di passaporto Modifica

Alcune nazioni, come visto, impongono particolari requisiti politici o ideologici a chi richiede un passaporto, concedendo passaporti e visti d'uscita solo a chi soddisfa questi requisiti.

Galleria d'immagini Modifica

Note Modifica

Voci correlate Modifica

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Controllo di autoritàThesaurus BNCF 37303 · LCCN (ENsh85098541 · GND (DE4049302-7 · BNF (FRcb119804269 (data) · J9U (ENHE987007529559405171 · NDL (ENJA00569844