Stefano Fassina

economista e politico italiano
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Stefano Fassina (Roma, 17 aprile 1966) è un economista e politico italiano, ex deputato della Repubblica Italiana ed ex consigliere comunale di Roma, nonché ex viceministro dell'Economia sotto il ministro Fabrizio Saccomanni nel governo Letta.

Stefano Fassina

Viceministro dell'economia e delle finanze
Durata mandato3 maggio 2013 –
4 gennaio 2014
Vice diFabrizio Saccomanni
ContitolareLuigi Casero
Capo del governoEnrico Letta
PredecessoreVittorio Grilli
SuccessoreEnrico Morando

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato15 marzo 2013 –
12 ottobre 2022
LegislaturaXVII, XVIII
Gruppo
parlamentare
XVII:
- Partito Democratico (fino al 25/06/2015)
- Misto (dal 25/06/2015 al 06/11/2015)
- SI-SEL-POS (dal 7/11/2015)
XVIII: LeU-Art.1-SI
CoalizioneXVII: Italia. Bene Comune
CircoscrizioneLazio 1
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPatria e Costituzione (dal 2018)
In precedenza:
PCI (1985-1991)
PDS (1991-1998)
DS (1998-2007)
PD (2007-2015)
FaS (2015-2017)
SI (2017-2018)
Titolo di studioLaurea in Discipline Economiche e Sociali
UniversitàUniversità commerciale Luigi Bocconi
ProfessioneEconomista

Biografia modifica

Da ragazzo ha vinto due campionati giovanili con la Nettuno Baseball nel 1975 e 1976[1].

A 19 anni s'iscrive al Partito Comunista Italiano e dal 1990 al 1992 è segretario nazionale degli studenti universitari di Sinistra giovanile.

Laureato in discipline economiche e sociali alla Università Luigi Bocconi di Milano, nel 1996 è consigliere economico del Ministro delle finanze Vincenzo Visco (governo Prodi I), passando nel 1999 al dipartimento Affari economici della presidenza del Consiglio.

Già consulente della Banca di sviluppo inter-americana, dal 2000 al 2005 è economista al Fondo monetario internazionale[2].

È stato editorialista de l'Unità e ha all'attivo numerose pubblicazioni di scienza economica, anche in collaborazione con altri studiosi, fra i quali il più volte ministro Vincenzo Visco.[3]

Alle elezioni politiche del 2008 è candidato per il PD, in quarta posizione, al Senato della Repubblica, nella circoscrizione regione Liguria, ma non viene eletto.

Il 24 novembre 2009 è scelto come responsabile nazionale Economia e Lavoro del Partito Democratico nella segreteria nazionale del neosegretario Pier Luigi Bersani. Nel 2010 è tra i fondatori della corrente dei cosiddetti "Giovani turchi", da cui prenderà tuttavia progressivamente le distanze, fino ad abbandonarla nel 2013[4].

Elezione a deputato nel 2013 modifica

Nel dicembre 2012 si candida, a Roma città, alle primarie del Partito Democratico indette per eleggere i candidati del partito al Parlamento italiano in vista delle elezioni politiche del 2013; Fassina ottiene il primo posto a Roma città con 11 762 preferenze[5].

L'8 gennaio 2013 la direzione nazionale del Partito Democratico lo candida alla Camera dei deputati nella posizione numero tre della lista PD nella circoscrizione Lazio 1.

Alle elezioni del 24 e 25 febbraio 2013 Fassina viene eletto deputato al Parlamento della Repubblica Italiana.

Viceministro dell'economia e delle finanze e scontro con Renzi modifica

Il 2 maggio 2013 è nominato viceministro dell'economia e delle finanze nel governo Letta, unitamente a Luigi Casero e ai sottosegretari Pier Paolo Baretta e Alberto Giorgetti.

Nell'ottobre 2013 minaccia le dimissioni[6] lamentando una mancanza di collegialità nella stesura del provvedimento di bilancio. Dopo un incontro con il premier Enrico Letta le dimissioni vengono ritirate.[7]

Il 4 gennaio 2014, in contrasto con la nuova linea del partito rappresentata dal segretario Matteo Renzi, presenta dimissioni irrevocabili lasciando l'incarico di viceministro dell'economia.[8] Durante la conferenza stampa al termine della riunione della segreteria del Partito Democratico, Renzi aveva risposto con una battuta al giornalista che gli aveva fatto una domanda sul rimpasto e sulle ripetute richieste di chiarimento politico avanzate dal viceministro dell'Economia; il giornalista aveva pronunciato il nome di Fassina e Renzi lo aveva interrotto domandando: "Fassina chi?".[9] Fassina commenta: «Le parole del segretario Renzi su di me confermano la valutazione politica che ho proposto in questi giorni: la delegazione del PD al governo va resa coerente con il risultato congressuale. Non c'è nulla di personale. Questione politica. Un dovere lasciare per chi, come me, ha sostenuto un'altra posizione».[9]

Addio al PD e adesione a Sinistra Italiana modifica

Il 4 maggio 2015 è tra coloro che votano no all'Italicum, la nuova legge elettorale approvata dalla Camera,[10] dichiarando poi di non volersi ricandidare con il PD.[11]

Il 23 giugno 2015 Fassina, durante un incontro del circolo PD di Capannelle, annuncia la sua uscita dal Partito Democratico;[12] il giorno successivo annuncia l'abbandono anche del gruppo parlamentare democratico assieme alla deputata Monica Gregori.[13] Successivamente lancia un nuovo movimento, Futuro a Sinistra.[14]

Il 3 novembre 2015 aderisce al gruppo parlamentare Sinistra Italiana - Sinistra Ecologia Libertà.

Nel novembre 2015 si candida a sindaco di Roma per le elezioni del 2016.[15] La sua candidatura è appoggiata oltre che da Sinistra Italiana anche da Rifondazione Comunista, L'Altra Europa con Tsipras, Partito Comunista d'Italia e da vari gruppi locali della capitale, che danno vita alla lista unitaria "Sinistra X Roma". Al momento della presentazione ufficiale della candidatura, l'8 maggio 2016, le autorità competenti non ammettono la lista alle elezioni per alcune carenze formali; il 16 maggio successivo il Consiglio di Stato accoglie il ricorso di Fassina e consente la regolare partecipazione della lista alle elezioni comunali[16].

Il 5 giugno 2016, in seguito alla riammissione della sua lista alla corsa elettorale, viene eletto consigliere comunale di Roma. La lista ottiene il 4,47% dei consensi.

Rielezione con LeU e nascita di Patria e Costituzione modifica

 
Logo di Patria e Costituzione

Alle elezioni politiche del 2018 viene rieletto deputato, nelle liste di Liberi e Uguali nella circoscrizione Lazio 1[17].

L'8 settembre 2018 dà vita all'associazione politica "Patria e Costituzione" (PeC)[18][19][20]. Il nuovo soggetto politico è critico nei confronti dell'attuale assetto europeo e le tematiche promosse sono il sovranismo di sinistra, cioè il recupero e la tutela della sovranità popolare come sancita nell'art. 1 della Costituzione repubblicana[21], il socialismo, l'anti-liberismo e l'euroscetticismo (sostiene la scomposizione ordinata dell'Eurozona).[22]

Nel 2020, pronunciandosi in merito al referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari, si schiera in favore del Sì[23].

Comunali di Roma del 2021 modifica

In vista delle comunali dell’autunno del 2021, si candida alle primarie del centro-sinistra del 20 giugno di quell’anno arrivando quinto con il 5,57% (2625 preferenze).[24] Insieme ad Articolo Uno e Sinistra Italiana tra gli altri, sosterrà poi il candidato della coalizione Roberto Gualtieri con la lista Sinistra Civica Ecologista[25] che raccoglierà il 2,02% con due eletti.

L'uscita dal Parlamento modifica

Nel 2022 non si ricandida alle elezioni politiche, lasciando il Parlamento dopo nove anni. Dà pubblicamente indicazione di voto per il M5S[26].

Il 22 ottobre di tale anno dà vita a “Coordinamento 2050. Civico, Ecologista e di Sinistra”, una rete progressista che guarda al partito di Giuseppe Conte [27] e che, insieme al Movimento 5 Stelle, sostiene Donatella Bianchi alle regionali nel Lazio del febbraio 2023 raccogliendo l’1,2% con un eletto.

Pubblicazioni modifica

  • Stefano Fassina e Vincenzo Visco (a cura di), Governare il mercato: le culture economiche del Partito democratico, prefazione di Eugenio Scalfari, nota conclusiva di Walter Veltroni, saggi di Salvatore Bragantini, Roma, Donzelli, 2008, ISBN 978-88-6036-213-1.
  • Stefano Fassina, Lavoro e libertà: la sinistra nella grande transizione, a cura di Roberto Bertoni e Andrea Costi, Reggio Emilia, Imprimatur, 2014, ISBN 978-88-6830-164-4.
  • Stefano Fassina, Il lavoro prima di tutto: l'economia, la sinistra, i diritti, Roma, Donzelli, 2014, ISBN 978-88-6036-698-6.
  • Stefano Fassina e Gaetano Quagliariello (a cura di), Il profeta scandaloso: passione e ideologia: Pier Paolo Pasolini nel centenario della sua nascita e oltre..., relazioni presentate ai Convegni tenuti a Roma nel 2022, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2023, ISBN 978-88-498-7589-8.

Note modifica

  1. ^ Stefano Fassina: Renzi mostra disprezzo per chi lo critica [collegamento interrotto], su l'Espresso. URL consultato il 10 aprile 2016.
  2. ^ Biografia di Stefano Fassina, su partitodemocratico.it. URL consultato il 6 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2014).
  3. ^ Sinossi di "Governare il mercato", su donzelli.it. URL consultato il 6 gennaio 2014.
  4. ^ «Giovani turchi? Una fase superata», in Europa, 6 giugno 2013. URL consultato il 21 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2014).
  5. ^ Candidati e risultati nella Circoscrizione di Roma Città, su repubblica.it. URL consultato il 6 gennaio 2014.
  6. ^ Fassina minaccia le dimissioni: «Io all'oscuro su testo Stabilità», su unita.it, 17 ottobre 2013. URL consultato il 6 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2014).
  7. ^ Stefano Fassina incontra Letta: rientrate le dimissioni. Ma il premier teme le reazioni della Cgil sulla legge di stabilità, su huffingtonpost.it, 19 ottobre 2013. URL consultato il 6 gennaio 2014.
  8. ^ Governo: Fassina presenta dimissioni irrevocabili, su repubblica.it, 4 gennaio 2014. URL consultato il 6 gennaio 2014.
  9. ^ a b Le dimissioni di Fassina, su ilpost.it, 5 gennaio 2014. URL consultato il 6 gennaio 2014.
  10. ^ Italicum è legge: via libera della Camera: 334 sì. Opposizioni fuori, parte della minoranza vota no, in la Repubblica, 4 maggio 2015.
  11. ^ Nicoletta Orlandi Posti, Scuola, Fassina in piazza contro la riforma Giannini: "Lascio il Pd. Torno al mio lavoro", in Libero, 10 maggio 2015.
  12. ^ Fassina dice addio al Pd: "Non ci sono le condizioni per continuare". URL consultato il 24 giugno 2015.
  13. ^ Pd, Fassina ora conferma: «Lascio il partito e non da solo», in Corriere della Sera. URL consultato il 24 giugno 2015.
  14. ^ Fassina lancia un nuovo partito: nasce "Futuro a Sinistra" - Giornale di Sicilia, su gds.it. URL consultato il 9 gennaio 2023.
  15. ^ Fassina: mi candido a sindaco di Roma, su LaStampa.it. URL consultato il 23 dicembre 2015.
  16. ^ Comunali Roma, il Consiglio di Stato riammette Fassina. "Sinistra torna in campo più forte di prima", in Repubblica. URL consultato il 17 maggio 2016.
  17. ^ CAMERA – COLLEGI UNINOMINALI (PDF), su labparlamento.it.
  18. ^ Comunicato della riunione del Comitato Direttivo di Patria e Costituzione del 9 Giugno a Roma, su patriaecostituzione.it.
  19. ^ Stefano Fassina, la conversione: lancia "Patria e Costituzione", il suo movimento sovranista, 8 settembre 2018. URL consultato il 3 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2019).
  20. ^ Fassina: "Nasce 'Patria e Costituzione' per rimettere al centro i temi abbandonati dalla sinistra", 8 settembre 2018. URL consultato il 3 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2019).
  21. ^ Nasce "Patria e Costituzione", il nuovo soggetto politico "sovranista" e di sinistra di Stefano Fassina, 8 settembre 2018. URL consultato il 3 ottobre 2019.
  22. ^ (EN) European 'alliance of national liberation fronts' emerges to avenge Greek defeat, in The Telegraph, 30 luglio 2015. URL consultato il 19 giugno 2023.
  23. ^ Le condizioni per il Sì e per la prospettiva politica con M5S, su huffingtonpost.it.
  24. ^ Primarie Roma, Gualtieri sarà il candidato sindaco del centrosinistra: "Ora tutti uniti per rilanciare Roma", su RomaToday. URL consultato il 22 giugno 2021.
  25. ^ Sinistra Civica Ecologista, presentata la lista a sostegno di Gualtieri, su RomaToday. URL consultato il 3 settembre 2021.
  26. ^ Fassina sceglie Conte: "Il mio voto per M5S guidato da lui". E Lombardi: "Caro Stefano, insieme vinceremo la battaglia sulla giustizia sociale", su Repubblica.it. URL consultato il 5 ottobre 2022.
  27. ^ Rete progressista: il 22 ottobre a Roma evento con Fassina, De Petris e Conte, su AffariItaliani.it. URL consultato il 22 ottobre 2022.

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