Periodo di Isin-Larsa
Il Periodo di Isin-Larsa è una fase della storia del Vicino Oriente antico che va all'incirca dal 2000 al 1800 a.C. in cui a dominare la Bassa Mesopotamia furono (in sequenza) le città di Isin e poi di Larsa.[1]
Periodizzazione
modificaIl periodo che va dal crollo della Terza dinastia di Ur alla fine della I dinastia babilonese, della durata di circa 400 anni (2004-1595), è generalmente indicato come "età paleo-babilonese". La prima parte di questo periodo prende il nome di "Prima età paleo-babilonese" o di "Periodo di Isin-Larsa", dal nome dei due centri (Isin, con la sua Prima dinastia, e Larsa) che nel "paese interno" ereditarono la centralità che era stata di Ur. È indicato invece come "Tarda età paleo-babilonese" il periodo che va dal 1711 al 1595, cioè il periodo successivo ai regni di Hammurabi e del figlio di questi, Samsu-iluna.[2] L'espressione "Periodo intermedio babilonese" (con cui anche ci si riferisce al Periodo di Isin-Larsa) riprende la terminologia egittologica ed evidenzia una fase posta a metà tra le due unificazioni di Ur III e di Hammurabi.[3]
Storia
modificaLa caduta di Ur non determinò una immediata frammentazione politica. Nonostante la reciproca conflittualità tra città-stato, esse riconoscevano di far parte di un sistema in qualche modo comune, centrato intorno a Nippur, sorta di capitale religiosa, il cui controllo permetteva ad un sovrano di fregiarsi del titolo di Re di Sumer e Akkad (a prescindere dalla reale portata del suo potere[4]). In gran parte della Mesopotamia era in uso un calendario di Nippur, cui si riconosceva una certa ufficialità. Un altro elemento di generale coesione era la carica di alta sacerdotessa a Ur, che di norma (e fin dai tempi di Sargon) era riservata alla figlia del re. All'inizio del II millennio a.C., anche quando cambiava la dinastia dominante, la principessa-sacerdotessa in carica non veniva sostituita. È in questa fase che si consolida l'idea di una regalità che passa di città in città e si sviluppa la Lista reale sumerica[5] (o la si rimaneggia, se essa risale a Ur III).
I re della Prima dinastia di Isin cercarono di assorbire il trauma della caduta di Ur (ma anche altri elementi di discontinuità, come il passaggio dal sumerico all'accadico e il processo di amorreizzazione) attraverso un'ideologia della continuità con i re di Ur III (divinizzazione del re, titolatura, liste reali tese ad evidenziare la diretta successione). Su un piano più profondo, però, il periodo di Ur III e quello di Isin-Larsa sono effettivamente caratterizzati dalla continuità, in particolare sul piano demografico, tecnologico ed economico, proprio in una fase in cui intorno alla futura Babilonia si produssero mutamenti radicali.[3] Già con Ibbi-Sin il sistema imperiale di Ur III non poté che lasciare maggiore autonomia a vari centri, tra cui Isin, Larsa, Uruk, al nord Babilonia (i cui livelli stratigrafici paleo-babilonesi non sono accessibili), Eshnunna sulla Diyala e Der al confine con l'Elam. Al contempo, si consolidarono come formazioni statali poi di grossa portata tre centri che avevano rappresentato con Ur III importanti città di frontiera (Mari, Assur e Susa).[6]
A Larsa, dopo una serie di brevi regni, si affermò una dinastia che rimonta a Kudur-Mabuk, forse un elamita con base a Mashkan-shapir, la più orientale delle città della Babilonia centrale. Kudur-Mabuk riuscì ad installare il figlio Warad-Sin sul trono di Larsa. Alla morte di Warad-Sin, il trono fu occupato dal fratello di questi, Rim-Sin, cui spetta il primato del regno più lungo tra quelli attestati nella storia della Mesopotamia (1822-1763).[4] Nel suo tredicesimo anno di regno, Rim-Sin sconfisse una coalizione di città (tra cui Uruk, Isin e Babilonia). Riconquistò poi Nippur, che aveva perso in favore di Isin nel suo ottavo anno di regno, e distrusse Uruk nel 1800. Nel 1793, l'unica città-stato rivale rimasta era Babilonia. Nel 1792, Hammurabi salì al trono di Babilonia.[4]
Con il periodo di Isin-Larsa emerge, accanto alla tradizionale documentazione delle grandi organizzazioni palatine e templari, una documentazione (soprattutto di carattere giuridico) relativa a iniziative "private" nel campo dell'agricoltura. Anche in ambito commerciale (come nel caso delle tratte che collegavano Ur e Dilmun) si viene formando un'iniziativa privata (in particolare nella fase di Larsa), analoga al commercio paleo-assiro dei karum anatolici.[7]
Note
modifica- ^ Scheda su britishmuseum.org.
- ^ Beaulieu, p. 60.
- ^ a b Liverani 2009, p. 317.
- ^ a b c Van De Mieroop, p. 92.
- ^ Van De Mieroop, p. 90.
- ^ Liverani 2009, p. 318.
- ^ Liverani 2009, pp. 322-324.
Bibliografia
modifica- (EN) Paul-Alain Beaulieu, A History of Babylon, 2200 BC - AD 75, John Wiley & Sons, 2018.
- Mario Liverani, Antico Oriente: storia, società, economia, Roma-Bari, Laterza, 2009, ISBN 978-88-420-9041-0.
- (EN) Marc Van De Mieroop, A History of the Ancient Near East, 3ª ed., Malden, Wiley Blackwell, 2016, ISBN 978-1-118-71816-2.
Voci correlate
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