Piaggio P.1HH HammerHead

drone militare italiano della Piaggio Aerospace

Il P.1HH HammerHead è un aeromobile a pilotaggio remoto (APR) progettato e prodotto dall'italiana Piaggio Aerospace. Il velivolo è stato progettato per svolgere varie missioni di sorveglianza, ricognizione e attacco.

Piaggio P.1HH HammerHead
Mockup del P.1HH presentato al Paris Air Show del 2013
Descrizione
Tipoaeromobile a pilotaggio remoto da ricognizione ed attacco (nelle versioni predisposte)
CostruttoreBandiera dell'Italia Piaggio Aerospace
Data primo volo14 novembre 2013
Utilizzatore principaleBandiera dell'Italia Aeronautica Militare
Altri utilizzatoriBandiera degli Emirati Arabi Uniti Al-Quwwāt al-Jawiyya al-Imārātiyya
Sviluppato dalPiaggio P180 Avanti
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza14,408 m
Apertura alare15,600 m
Altezza3,980 m
Superficie alare18
Peso max al decollo6 146 kg
Propulsione
Motore2 turboelica Whitney Canada PT6A-66B
Prestazioni
Velocità max731,54 km/h
Velocità di crociera592,64 km/h
Autonomiamax 16 ore
Tangenza13 716 m

i dati sono estratti dal sito ufficiale[1]

voci di aeromobili a pilotaggio remoto presenti su Wikipedia

Storia del progetto modifica

Il P.1HH è un velivolo a pilotaggio remoto sviluppato partendo dalla fusoliera del Piaggio P180 e le sue caratteristiche fanno sì che l'apparecchio rientri nella categoria MALE (medium altitude, long endurance - media quota, lunga autonomia): raggiunge la quota di 13.700 metri con una permanenza in volo di oltre 16 ore. Come il P.180, il P.1HH è caratterizzato dalle eliche spingenti che gli conferiscono un'impronta sonora particolarmente acuta. Inoltre il P.1HH, grazie a questa "discendenza", riesce a raggiungere velocità particolarmente elevate. La piattaforma del P.180 Avanti II è stata riprogettata con una nuova configurazione aerodinamica, una superiore capacità di carico e maggiore estensione alare. La sezione esterna delle ali è rimovibile per consentire la trasportabilità del velivolo, rendendone così possibile l'impiego in qualunque scenario.[2]

La missione è gestita da una stazione di terra collegata attraverso sistemi di controllo, tra cui sistemi satellitari, che consentono il controllo remoto dei sistemi di navigazione e di missione .[3]

La Piaggio Aerospace costruirà il P.1HH in partnership con Selex ES. La società di Finmeccanica fornirà i sistemi di controllo del volo e navigazione a pilotaggio remoto e di missione skyISTAR nel quale sono integrati il radar SeaSpray 7300E R, l'interfaccia di comunicazione e data link.[4][5][6] È in fase di sviluppo il P.2HH come derivato dal P.1HH, con maggiore apertura alare e permanenza in volo.

Impiego operativo modifica

Il velivolo è pensato per svolgere missioni di pattugliamento, missioni ISR (Intelligence Surveillance Reconnaissance), e per rispondere alle diverse minacce che spaziano dagli attacchi terroristici all'immigrazione illegale, alla protezione delle zone economiche esclusive e siti critici. Le apparecchiature montate sull'apparecchio lo rendono idoneo per la sorveglianza dei confini e di ampi spazi, ma anche per l'individuazione di specifici obiettivi, per il monitoraggio di zone disastrate e il monitoraggio ambientale.[7]

Il primo mockup del P.1HH fu presentato all'esposizione Idex di Abu Dhabi del 2013.[8] Nello stesso anno fu esposto anche al Paris Air Show.

Il 14 novembre del 2013 presso l'Aeroporto Militare "Livio Bassi" di Trapani il drone ha compiuto una prova di 12 minuti al largo delle coste siciliane, in cui sono state testate tutte le apparecchiature.[9][10]

Nel 2015 l'Aeronautica Militare ha acquistato 3 sistemi P.1HH, con l'opzione per altri 3 apparecchi per il 2016. Con quest'acquisizione la forza armata italiana diverrà il cliente di lancio dell'UAV.[11][12]

Nel 2016 l'Aeronautica Militare degli Emirati Arabi Uniti ha annunciato l'acquisto di 8 sistemi P.1HH.[13][14]

Incidenti modifica

Il 19 marzo 2015 durante delle prove di rullaggio presso l'aeroporto di Trapani il Piaggio P.1HH è uscito fuori pista con danni lievi. La pista è stata riaperta 4 ore dopo l'incidente.[15]

Il 31 maggio 2016 l'unico prototipo operativo regolarmente certificato decollato dell'Aeroporto di Trapani precipitò in mare 5 miglia a nord dell'isola di Levanzo.[16] Secondo un'inchiesta giornalistica della trasmissione Report di Rai 3, andata in onda il 30 novembre 2020, il prototipo fu fatto precipitare volontariamente poche ore dopo che un secondo prototipo era stato spedito negli Emirati Arabi.[17]

Utilizzatori modifica

  Italia
  • Aeronautica Militare - Contratto iniziale per 3 apparecchi e i relativi sistemi di supporto, opzione per l'acquisizione di ulteriori 3 velivoli, con consegna prevista per il 2016.[18]
  Emirati Arabi Uniti

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ sito dedicato al p.1hh HammerHead.
  2. ^ lastampa.it.
  3. ^ piaggioaerospace.it Sito ufficiale Piaggio Aerospace.
  4. ^ analisidifesa.it.
  5. ^ selex-es.com.
  6. ^ flightglobal.com.
  7. ^ analisidifesa.it.
  8. ^ repubblica.it.
  9. ^ repubblica.it.
  10. ^ aerospaziocampania.technapoli.it Archiviato il 5 marzo 2016 in Internet Archive..
  11. ^ lastampa.it.
  12. ^ flightglobal.com.
  13. ^ flightglobal.com.
  14. ^ a b "Gli Emirati Arabi hanno ordinato otto P.1HH Hammerhead" - Aeronautica & Difesa" N. 354 - 04/2016 pag. 18.
  15. ^ Il drone P1HH di Piaggio Aerospace fuori pista durante le prove | Aeropolis, su www.aeropolis.it. URL consultato il 3 aprile 2015.
  16. ^ ilfattoquotidiano.it, http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/31/piaggio-aerospace-il-drone-precipita-in-mare-e-aggrava-la-crisi-dellazienda/2783244/.
  17. ^ Danilo Procaccianti, Allacciate le cinture, su rai.it, 30 novembre 2020. URL consultato il 1º dicembre 2020.
  18. ^ analisidifesa.it.
  19. ^ Copia archiviata, su avio-italia.com. URL consultato il 15 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2016)..

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica