Piana di Pisa
La Piana di Pisa, o com'è chiamata comunemente il Pian di Pisa, è l'area terminale del Valdarno Inferiore, comprendente i comuni di Pisa e Cascina e parte di quelli di San Giuliano Terme, Vecchiano, Collesalvetti (con riferimento alla zona compresa tra Stagno e Guasticce) e Livorno (le aree poste a nord della città, a breve distanza dal porto industriale). Confina a nord con la Versilia, a nord-est con i Monti Pisani, ad est con la Valdera, a sud con la Maremma Pisana e le Colline Livornesi, mentre a ovest è delimitata dal Mar Tirreno. Con i suoi circa 1000 km² di estensione, è la maggior pianura alluvionale italiana dopo quella padana, e la settima in generale. Il Pian di Pisa è stato formato nei millenni dalle alluvioni dell'Arno e del Serchio, che anticamente confluiva nell'Arno all'altezza di Pisa.
Pian di Pisa | |
---|---|
Stati | ![]() |
Regioni | ![]() |
Province | ![]() ![]() |
Località principali | Pisa, Cascina, San Giuliano Terme, Vecchiano, Collesalvetti e Livorno |
Fiume | Arno |
Superficie | circa 1000 km² |
Altitudine | media: m s.l.m. |
Il problema delle piene del fiume esiste da molti secoli. Già all'epoca della seconda occupazione fiorentina (dopo il 1509) si procedette a costruire dapprima il "Fosso Reale" e in seguito, nel 1573, un canale scolmatore, il Canale dei Navicelli, per deviare in parte il flusso dell'Arno nei periodi di grandi precipitazioni atmosferiche[senza fonte].
In epoca moderna la velocità del corso d'acqua attraverso la piana ha subito un forte rallentamento, dovuto alle numerose anse e al letto molto ampio dell'Arno.
Dopo le alluvioni del 1949, nel 1954, furono avviati i lavori per lo scavo di un nuovo Scolmatore dell'Arno, che da Pontedera avrebbe fatto defluire le acque in eccesso verso il Calambrone, località costiera tra Tirrenia e Livorno, mediante l'apertura di una diga. Il canale, lungo 32 km, fu concluso nel 1960 ma le opere per l'innesto nell'Arno furono portate a termine solo successivamente. Questa lentezza nella realizzazione contribuì sicuramente a ingigantire il disastro dell'alluvione del 1966, che coinvolse Firenze, Pisa, e buona parte del Valdarno.
Il Pian di Pisa ha avuto una crescita verso il mare relativamente rapida: in epoca romana Pisa era dotata di un porto sul mare, mentre adesso la città dista dalla costa circa 8 km. Ciò è dovuto anche al precoce insabbiamento del grande golfo poi divenuto Porto Pisano, i cui fondali furono progressivamente riempiti dalle piene dell'Arno che fino al 1606 sfociava a sud di Marina di Pisa, quando la foce fu deviata verso nord per volere dei Medici. I numerosi stagni, lame costiere, paduli furono prosciugati nel corso dei secoli fino alle ultime bonifiche di Coltano negli anni '20 del secolo scorso. Il drenaggio della pianura alluvionale è comunque assicurato dalla fitta rete di canali che ne caratterizza il paesaggio (bacini della fossa chiara, della fossa dell'Acqua Salsa, della fossa chiara, del Fiume Morto, dello Scolmatore dell'Arno, ecc.). Il piano è attraversato da alcuni corsi naturali come l'Ugione, la Tora, l'Isola, l'Orcina, lo Zannone che sfocia nel Fosso reale, la Toretta, lo Zambra.