Pietre d'inciampo in Veneto
La lista delle pietre d'inciampo nel Veneto contiene l'elenco delle pietre d'inciampo (in tedesco Stolpersteine) poste in Veneto. Esse commemorano le vittime venete della persecuzione del regime nazi-fascista nell'ambito di un'iniziativa dell'artista tedesco Gunter Demnig estesa a tutta l'Europa.
La prima pietra d'inciampo in Veneto è stata collocata a Venezia il 12 gennaio 2014 in ricordo dei deportati dalla Casa Israelitica di riposo in Cannaregio 2874.
Provincia di Padova modifica
In provincia di Padova sono presenti ufficialmente 41 pietre d'inciampo, di cui 34 a Padova, 4 ad Abano Terme (dedicate alla famiglia Szöllősi), 2 a Bovolenta e 1 a San Pietro in Gu (dedicata a Giacomo Prandina). La prima pietra venne collocata a Padova il 13 gennaio 2015.
Bovolenta modifica
Il comune di Bovolenta accoglie ufficialmente 2 pietre d'inciampo, collocate il 21 gennaio 2018.[1]
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
21 gennaio 2018 | Piazza Accademia dei Concordi, 24 45°16′13.31″N 11°56′09.51″E / 45.270364°N 11.935976°E |
QUI ABITAVA
GIOACHINO NIERO NATO 1907 ARRESTATO SETT. 1943 DEPORTATO MAUTHAUSEN ASSASSINATO 18.4.1945 SANKT KONRAD |
Gioachino Niero nacque il 29 giugno 1907 a Bovolenta. Era figlio di Gesù Romano Niero e di Stella Brunello, il primo di sette fratelli. La famiglia viveva prima in via Mazzini, poi in Piazza Accademia. Frequentò le scuole superiori all’istituto Belzoni di Padova, poi studiò Economia all'Università Ca' Foscari a Venezia. Nell'ottobre 1930 fu ammesso al corso di Allievi Ufficiali di Complemento nel Corpo degli alpini. Presentò giuramento di fedeltà a Belluno. Divenne sottotenente nel 1931 e tenente nel 1939. Venne richiamato alle armi il 25 febbraio 1943 e combatté nei Balcani. Durante una sosta di convalescenza a Bovolenta si era opposto, in occasione di una pubblica assemblea nel settembre 1943, all’arruolamento dei giovani nella Repubblica di Salò. Fu quindi prelevato dai fascisti locali dalla sua casa ed incarcerato a Padova. Fu deportato al campo di Fossoli e poi al campo di concentramento di Mauthausen. Fu costretto a lavori disumani, spostato da un sottocampo all'altro. Molto probabilmente morì di stenti nell'aprile 1945 a St. Pankraz vicino Mauthausen. Secondo Il Mattino morì il 16 aprile a St. Konrad, in un campo di concentramento satellite di Mauthausen.[2][3]
A Kirchdorf an der Krems un memoriale ricorda le vittime.[4] | |
QUI ABITAVA
GIUSEPPE NIERO NATO 1911 UCCISO 16.3.1945 SANT'ANGELO DI PIOVE DI SACCO |
Giuseppe Niero nacque il 2 febbraio 1911 a Bovolenta. Era il figlio di Gesù Romano Niero e di Stella Brunello, uno di sette fratelli. La famiglia viveva prima in via Mazzini, poi in Piazza Accademia. Venne ucciso a 34 anni dalle brigate nere a Sant'Angelo di Piove di Sacco il 16 marzo 1945. Stava lavorando in campagna, quando venne convocato per lo stesso pomeriggio alla caserma di Sant’Angelo di Piove. Venne accusato di dare ospitalità a soldati inglesi. Questa fu l’accusa principale. Fu rimproverato inoltre di non aver conferito il raccolto del grano all’ammasso come imponeva la legge del regime fascista. Egli negò le accuse, si presentò alla caserma e mentre cercava di difendersi a parole, venne ucciso a colpi di arma da fuoco. Tra i militi, che lo uccisero, ci fu anche Ulderico Sadocco.[5][6]
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Padova modifica
La città di Padova accoglie 34 pietre d'inciampo, la prima delle quali è stata collocata il 13 gennaio 2015.[7][8]
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
13 gennaio 2015 | Via Petrarca, 15 45°24′45.14″N 11°52′24.99″E / 45.41254°N 11.873609°E |
QUI ABITAVA
MARIO FOÀ NATO 1896 ARRESTATO 25.11.1943 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO |
Mario Foà, nacque il 9 luglio 1896 a Padova, da Vittorio Foà e Rosina Sara Angeli. Professione: rappresentante di tessuti. Dopo l'8 settembre ‘43, iniziata l'occupazione tedesca, i Foà cercarono di fuggire in Svizzera, ma il 25 novembre furono catturati dalla Milizia confinaria. Vennero detenuti nel carcere di Como e poi in quello di Milano. Tutta la famiglia fu deportata il 6 dicembre 1943 ad Auschwitz con il convoglio n. 5.
Mario morì dopo il 17 aprile 1944, anch’egli in luogo ignoto. | |
QUI ABITAVA
GIULIA FORMIGGINI FOÀ NATA 1904 ARRESTATA 25.11.1943 DEPORTATA AUSCHWITZ MORTA DURANTE IL TRASPORTO |
Giulia Formiggini Foà, nacque il 20 maggio 1904 a Padova, da Anselmo Formiggini e Ines Liscia. Dopo l'8 settembre '43, iniziata l'occupazione tedesca, i Foà cercarono di fuggire in Svizzera, ma il 25 novembre furono catturati dalla Milizia confinaria. Vennero detenuti nel carcere di Como e poi in quello di Milano. Tutta la famiglia fu deportata il 6 dicembre 1943 ad Auschwitz con il convoglio n. 5.
Giulia morì durante il trasporto. | |||
QUI ABITAVA
GIORGIO AMOS FOÀ NATO 1927 ARRESTATO 25.11.1943 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO |
Giorgio Amos Foà, nacque il 13 febbraio 1927 a Padova, da Mario Foà e Giulia Formiggini Foà. Dopo l'8 settembre ‘43, iniziata l'occupazione tedesca, i Foà cercarono di fuggire in Svizzera, ma il 25 novembre furono catturati dalla Milizia confinaria. Vennero detenuti nel carcere di Como e poi in quello di Milano. Tutta la famiglia fu deportata il 6 dicembre 1943 ad Auschwitz con il convoglio n. 5.
Giorgio, il figlio maggiore di 16 anni, studente liceale, muore il 28 gennaio 1944 in luogo ignoto. | |||
QUI ABITAVA
GIANCARLO FOÀ NATO 1930 ARRESTATO 25.11.1943 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO |
Giancarlo Foà, nacque il 28 marzo 1930 a Padova, da Mario Foà e Giulia Formiggini Foà. Dopo l'8 settembre ‘43, iniziata l'occupazione tedesca, i Foà cercarono di fuggire in Svizzera, ma il 25 novembre furono catturati dalla Milizia confinaria. Vennero detenuti nel carcere di Como e poi in quello di Milano. Tutta la famiglia fu deportata il 6 dicembre 1943 ad Auschwitz con il convoglio n. 5.
Di Giancarlo, 13 anni, non si conoscono il luogo e le circostanze della morte. | |||
QUI ABITAVA
VITTORIO ENZO FOÀ NATO 1934 ARRESTATO 25.11.1943 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO 11.12.1943 |
Vittorio Enzo Foà, nacque il 5 febbraio 1934 a Padova, da Mario Foà e Giulia Formiggini Foà. Dopo l'8 settembre ‘43, iniziata l'occupazione tedesca, i Foà cercarono di fuggire in Svizzera, ma il 25 novembre furono catturati dalla Milizia confinaria. Vennero detenuti nel carcere di Como e poi in quello di Milano. Tutta la famiglia fu deportata il 6 dicembre 1943 ad Auschwitz con il convoglio n. 5.
Vittorio, di 9 anni, è assassinato all'arrivo al campo l'11 dicembre. | |||
Via Roma, 48 45°24′19.42″N 11°52′34.49″E / 45.405394°N 11.876247°E |
QUI ABITAVA
ADA ANCONA GESESS NATA 1896 ARRESTATA 16.12.1943 DEPORTATA AUSCHWITZ ASSASSINATA 3.8.1944 |
Ada Ancona Gesess nacque il 3 agosto 1896 a Trieste. Era la figlia di Felice Ancona e di Elisa Vita. Sposò. La coppia aveva due figlie, Elisa (1922-2005) e Sara (1937-1944). Elia Gesess, sua moglie e la piccola Sara, mentre tentavano la fuga in Svizzera, furono arrestati il 16 dicembre 1943 a Tirano, detenuti al carcere di Sondrio e trasferiti prima al campo di concentramento di Vo' Vecchio e poi alla Risiera di San Sabba a Trieste. Infine furono deportati al 31 luglio 1944 al campo di concentramento di Auschwitz con il convoglio n. 33T. Lì Ada Ancona Geses e la piccola figlia furono assassinate il 3 agosto 1944 in una camera a gas.
L'unica della famiglia che sopravvisse alla Shoah fu Elisa, chiamata anche Lisa oppure Lisetta. Si era sposata il 6 aprile 1941 con Renato Parenzo. La coppia aveva tre figli (Roberto, nato nel 1942, Sandro e Sara Ada, nata nel 1947). Quando i genitori di Elisa e la sua piccola sorella tentarono la fuga, lei era incinta. Si nascose con il marito e il figlio nella zona del Monte Grappa. Separatasi nel 1947, si risposò nel 1952 con Nino Nenzi detto "Pillo". Morì il 28 agosto 2005.[9][10]
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QUI ABITAVA
ELIA GESESS NATO 1898 ARRESTATO 16.12.1943 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO 15.2.1945 DACHAU |
Elia Gesess, figlio di Simeone Gesess e Fanny Grangischj, nacque il 6 ottobre 1898 a Odessa. Aveva una sorella, Clara Gesess (1896-1983). Fuggito dalla rivoluzione bolscevica del 1917, dapprima si stabilì a Udine, poi a Padova. Coniugato con Ada Ancona, la coppia aveva due figlie, Elisa (1922-2005) e Sara (1937-1944). Mentre tentavano la fuga in Svizzera, furono arrestati il 16 dicembre 1943 a Tirano, detenuti al carcere di Sondrio e trasferiti prima al campo di concentramento di Vo' Vecchio e poi alla Risiera di San Sabba a Trieste. Infine furono deportati il 31 luglio 1944 al campo di concentramento di Auschwitz con il convoglio n. 33T. Lì la famiglia fui separata. Immediatamente dopo l'arrivo moglie e figlia furono assassinate in una camera a gas. Elia Gesess invece fu scelto per lavori forzati. Trasferito in seguito al campo di concentramento di Dachau, vi fu assassinato il 15 febbraio 1945.[9][11] L'unica della famiglia che sopravvisse alla Shoah fu Elisa, chiamata anche Lisa oppure Lisetta. Si era sposata il 6 aprile 1941 con Renato Parenzo. La coppia aveva tre figli (Roberto, nato nel 1942, Sandro e Sara Ada, nata nel 1947). Quando i genitori di Elisa e la sua piccola sorella tentarono la fuga, lei era incinta. Si nascose con il marito e il figlio nella zona del Monte Grappa. Separatasi nel 1947, si risposò nel 1952 con Nino Nenzi detto "Pillo". Morì il 28 agosto 2005.[9][10]
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QUI ABITAVA
SARA GESESS NATA 1937 ARRESTATA 16.12.1943 DEPORTATA AUSCHWITZ ASSASSINATA 3.8.1944 |
Sara Simon Gesess nacque il 27 marzo 1937 a Padova. Era la figlia di Elia Gesess ed Ada Ancona (vedi sopra). Aveva una sorella maggiore, Elisa Gesess (1922-2005). Mentre la sorella, suo marito e loro figli si nascondevano nelle montagne, Elia Gesess, sua moglie e la piccola Sara tentavano la fuga in Svizzera. Tuttavia, furono arrestati il 16 dicembre 1943 a Tirano, detenuti al carcere di Sondrio e trasferiti prima al campo di concentramento di Vo' Vecchio e poi alla Risiera di San Sabba a Trieste. Grazie alla madre, la fanciulla riuscì di sfuggire ai tedeschi per due volte, a Vò e a Padova. Però fu ogni volta ripresa. Finalmente venne deportata insieme ai genitori al 31 luglio 1944 al campo di concentramento di Auschwitz con il convoglio n. 33T. Lì fu assassinata il 3 agosto 1944 insieme alla madre in una camera a gas.[9][12] L'unica della famiglia che sopravvisse alla Shoah fu Elisa, chiamata anche Lisa oppure Lisetta. Si era sposata il 6 aprile 1941 con Renato Parenzo. La coppia aveva tre figli (Roberto, nato nel 1942, Sandro e Sara Ada, nata nel 1947). Quando i genitori di Elisa e la sua piccola sorella tentarono la fuga, lei era incinta. Si nascose con il marito e il figlio nella zona del Monte Grappa. Separatasi nel 1947, si risposò nel 1952 con Nino Nenzi detto "Pillo". Morì il 28 agosto 2005.[9][10]
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19 gennaio 2016 | Via Roma, 30 45°24′21.94″N 11°52′30.38″E / 45.406094°N 11.875105°E |
QUI ABITAVA
MARCELLO LEVI MINZI NATO 1894 ARRESTATO 4.2.1944 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO 3.8.1944 |
Marcello Levi Minzi nacque il 7 luglio 1894 a Padova, figlio di Giuseppe Levi Minzi e Clotilde Levi. Sposava Elena Nora. La coppia aveva almeno due figli. Condusse un negozio di mobili. Era un incandescente antifascista già dal 1926. Dopo le leggi razziali fasciste del 1938 la moglie ed i figli si spostavano a Milano, dove i figli potevano continuare i suoi studi nella scuola ebraica parificata della città. Il Minzi rimase a Padova e poi si nascondeva in casa della famiglia Lazzari. Nonostante fu scoperto anche perché l'avevano sorvegliato per parecchio tempo. Fu arrestato il 4 febbraio 1944 ed in seguito internato al campo di concentramento di Vo' Vecchio. Il 28 luglio 1944 fu prelevato dall'ospedale di Padova e venne deportata subito al Risiera di San Sabba a Trieste ed poi al 31 luglio 1944 al campo di concentramento di Auschwitz. Arrivò ad Auschwitz il 3 di agosto 1944 e venne assassinato dal regime Nazista immediatamente dopo il suo arrivo.[9][13]
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Via San Martino e Solferino, 9 45°16′13.31″N 11°56′09.51″E / 45.270364°N 11.935976°E |
QUI ABITAVA
GEMMA BASSANI NATA 1911 ARRESTATA 16.12.1943 DEPORTATA AUSCHWITZ ASSASSINATA |
Gemma Bassani nacque il 22 marzo 1911 a Chioggia. Era la figlia di Filiberto Bassani e Alba Sinigallia. Aveva almeno un fratello, Giorgio. Studiava al liceo ginnasio Tito Livio di Padova. Divenne presto orfana e in seguito visse con il suo fratello. Si iscrisse e si laurea in lettere all'Università di Padova. Divenne insegnante come il fratello. Dopo le leggi razziali fasciste del 1938 tutte e due venivano cacciati dalle scuole pubbliche. Continuarono a insegnare in scuole ebraiche. Gemma anche dava lezioni private di musica a Venezia per poter sopravvivere. Poi si sposava segretamente con un non-ebreo. Fu arrestata il 16 dicembre 1943 a Roma e poi internata al campo di concentramento di Vo' Vecchio. Venne deportata al Risiera di San Sabba a Trieste ed al 31 luglio 1944 al campo di concentramento di Auschwitz. Arrivò ad Auschwitz il 3 di agosto 1944 e poteva sopravvivere la selezione però fu assassinata successivamente in data ignota.[9][14]
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QUI ABITAVA
EUGENIO COEN SACERDOTI NATO 1880 ARRESTATO 10.5.1944 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO 3.8.1944 |
Eugenio Coen Sacerdoti nacque il 2 marzo 1880 a Venezia. Era il figlio di Marco Coen Sacerdoti e Anna Fiandra. Fu un allievo di Pietro Mascagni al Conservatorio di Pesaro. Diventa un uomo "di raffinata cultura" ed "un grande interprete delle musiche antique". Coniugato con Amalia Dina (vedi sotto). Nel 1936 diventò il rabbino di Padova. Dopo la occupazione dell'Italia la coppia si nascondeva in una casa di campagna. Il 10 maggio 1944 tutte e due furono arrestati ed internati al campo di concentramento di Vo' Vecchio. Seguiva l'internamento a Risiera di San Sabba ed al 31 luglio 1944 la deportazione al campo di concentramento di Auschwitz. Furono assassinati tutte e due immediatamente dopo l'arrivo nella notte dal 3 al 4 agosto 1944.[9][15]
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QUI ABITAVA
OSCAR COEN NATO 1887 ARRESTATO 19.11.1943 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO 6.8.1944 |
Oscar Coen nacque il 28 luglio 1887 ad Alessandria d'Egitto, era il figlio di Guglielmo Coen e di Ester Salamon. Vive per tanti anni nella sua città natale e poi in Francia. Nel 1936 si spostava a Padova e in seguito chiamava la città "il Comune di elezione dei miei avi". Fu arrestato il 19 novembre 1943 a Padova, detenuto al carcere di Padova, poi al campo di concentramento di Vo' Vecchio e finalmente deportato il 2 agosto 1944 al campo di concentramento di Auschwitz. Immediatamente dopo il suo arrivo al 6 agosto 1944 è stato gasato.[9][16]
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QUI ABITAVA
AMALIA DINA COEN SACERDOTI NATA 1875 ARRESTATA 10.5.1944 DEPORTATA AUSCHWITZ ASSASSINATA 3.8.1944 |
Amalia Dina Coen Sacerdoti nacque il 24 dicembre 1875 a Carrara. I genitori erano Achille Dina e Elvira Dina. Sposava Eugenio Coen Sacerdoti (vedi sopra). Non si sa se la coppia aveva figli. Suo marito diventò il rabbino di Padova in 1936. Dopo la occupazione dell'Italia la coppia si nascondeva in una casa di campagna. Il 10 maggio 1944 tutte e due furono arrestati ed internati al campo di concentramento di Vo' Vecchio. Seguiva l'internamento a Risiera di San Sabba e il 31 luglio 1944 la deportazione al campo di concentramento di Auschwitz. Furono assassinati tutte e due immediatamente dopo l'arrivo nella notte dal 3 al 4 agosto 1944.[9][17]
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21 gennaio 2018 | Palazzo del Bo, via VIII Febbraio, 2 45°24′24.16″N 11°52′38.78″E / 45.40671°N 11.87744°E |
QUI STUDIAVA
GIORGIO ARANY NATO 1919 ARRESTATO 6.3.1944 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO |
Giorgio Arany nacque il 1 dicembro 1919 a Győr in Ungheria. I suoi genitori erano Desiderio Arany e Caterina Goldberger (nata il 30 luglio 1894 a Budapest). Nell'anno accademico 1937-38 s'immatricola alla facoltà di ingegneria dell'Università di Padova. Nel 1938 non poteva continuare i suoi studi perché ebrei straniero, ma dopo fu ammesso di nuovo per un permesso speciale. Rimane sotto controllo. Fu arrestato il 6 marzo 1944 a Trieste, poi detenuto prima alla Risiera di San Sabba, dopo al carcere di Trieste. Al 11 giugno 1944 fu deportato al campo di concentramento di Auschwitz. Muore in data ignota.[9][18] Il 6 maggio 1944 anche la madre fu arrestata a Trieste. Soffrì la stessa sorte.[19]
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QUI SI LAUREÒ
NORA FINZI NATA 1909 ARRESTATA 4.12.1943 DEPORTATA AUSCHWITZ ASSASSINATA |
Nora Finzi, figlia di Vittorio Finzi e Jole Naschitz, nacque il 28 agosto 1919 a Trieste. Si diplomò nel 1937 al liceo classico Dante Alighieri di Trieste. Era allieva di Giani Stuparich. Nell'anno academico 1937-38 si iscrisse alla Facoltà di Lettere dell'Università di Padova e si laureò con una tesi in storia delle religioni nel giugno 1941 col voto di 108/110. Tornata a Trieste fu arrestata insieme al padre il 4 dicembre 1943. Padre e figlia furono assassinati ad Auschwitz. Il padre dopo il trasporto del 7 dicembre 1943, la figlia dopo il trasporto del 6 gennaio 1944.[9][20]
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QUI INSEGNAVA
ALBERTO GOLDBACHER NATO 1883 ARRESTATO 22.9.1944 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO 28.10.1944 |
Alberto Goldbacher, figlio di Ignazio Goldbacher e Ulda Pardo, nacque il 25 gennaio 1883 a Verona. Era sposata con Aurora Talillo. Divenne un esperto riconosciuto di impianti elettrici ed è stato professore di Ingegneria all'Università di Padova per un lungo periodo. Nonostante anche lui perdeva il suo lavoro dopo le Leggi razziali fasciste del 1938. Insieme a Augusto Levi (vedi sotto) organizzava una scuola media e superiore per la comunità ebraica di Padova. Il 3 dicembre 1943 fu arrestato e internato al campo di concentramento di Vo' Vecchio, ma è stato rilasciato dopo otto giorni in quanto di "matrimonio misto". L'hanno arrestato di nuovo il 22 settembre 1944 a Piove di Sacco. Fu tenuto prima nel carcere di Padova, poi a Verona e dopo di che al campo di transito di Bolzano. Venne deportato ad Auschwitz il 24 ottobre 1944 con il convoglio n. 18 e assassinato nelle camere a gas al 28 ottobre 1944, immediatamente dopo l'arrivo.[9][21]
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QUI STUDIAVA
GIUSEPPE KROÒ NATO 1919 ARRESTATO 27.4.1944 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO |
Giuseppe Kroò nacque il 29 ottobre 1919 a Budapest. Era il figlio di Luigi Kroò (nato il 5 ottobre 1885 a Mukacevo) e di Nelly Vamos (nata il 15 ottobre 1896 a Stavropol). Aveva un fratello minore, Alessandro Kroò (nato il 6 agosto 1923 a Budapest). Si è diplomato al liceo scientifico di Fiume e poi, nell'anno accademico 1937-38, si inscrisse alla Facoltà di Ingegneria dell'Università di Padova. Poco dopo passa a Scienze e già nel gennaio 1938 chiedeva per il trasferimento a Milano per problemi economiche. A Milano vivevano parenti. La sua ultima residenza era a Fiume. Fu arrestato insieme a suo padre e suo fratello il 27 marzo 1944 a Fiume. I tre uomini furono internati al carcere di Trieste e poi il 27 aprile 1944 deportati al campo di concentramento di Auschwitz. Lì Giuseppe Kroò e suo padre furono assassinati, il padre al 27 ottobre 1944 ed il figlio al 31 marzo 1945. Anche la madre fu catturata. I tedeschi arrestavano la donna il 28 aprile 1944 a Ponte Tresa. Era internata prima nel carcere di Varese, poi al carcere di Milano. Il 19 maggio 1944 fu deportata al campo di concentramento di Bergen-Belsen. Poteva sopravvivere e fu liberata nel gennaio 1945. Anche Alessandro Kroò poteva sopravvivere.[9][22][23][24][25]
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QUI INSEGNAVA
AUGUSTO LEVI NATO 1884 ARRESTATO 27.1.1944 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO 3.8.1944 |
Augusto Levi nacque il 31 luglio 1884 a Padova. I suoi genitori erano Guglielmo Levi e Marianna Padova. Nella prima guerra mondiale era un capitano di complemento del Genio telegrafisti e otteneva l'onorificenza di Cavaliere della Corona d'Italia. Si laureo in Fisica e divenne docente universitario alla facoltà di Medicina dell'Università di Padova. Coniugato con Giovanna D'Italia (nata il 13 febbraio 1887 a Modena, figlia di Emanuele D'Italia e Ada Latis). La coppia aveva una figlia, Alvise Levi (nata il 31 luglio 1927 a Venezia). È stato nominato capo d'Istituto del Regio istituto magistrale di Venezia. Nonostante anche lui perdeva il suo lavoro in seguito all'emanazione delle Leggi razziali fasciste nel 1938. Insieme a Alberto Goldbacher (vedi sopra) organizzava una scuola media e superiore per la comunità ebraica di Padova. Il 27 gennaio 1944 Augusto Levi, sua moglie e sua figlia erano catturati dai fascisti ed internati al campo di concentramento di Vo' Vecchio. Da lì furano trasferiti al carcere di Padova e infine alla Risiera di San Sabba a Trieste. Il 31 luglio 1944, compleanno della figlia, tutte e tre furano deportati al campo di concentramento di Auschwitz con il convoglio nr. 33T. Tutta la famiglia è stata estinta dal regime Nazista. Augusto Levi e la sua moglie sono stati inviati nel gas il 3 ottobre 1944. Alvise Levi muore il 19 dicembre 1944 al campo di concentramento di Dachau.[9][26][27][28]
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QUI STUDIAVA
PAOLO TOLENTINO NATO 1917 ARRESTATO 3.2.1944 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO |
Paolo Tolentino nacque il 19 febbraio 1917 a Graz, la capitale della Stiria. I suoi genitori – Giuseppe Tolentino, un giudice in pensione, ed Anna Flora Polacca – erano italiani. Aveva almeno una sorella, Stela Fintzi. Nell'anno accademico 1935-36 s'immatricola alla facoltà di lettere dell'Università di Padova. Nel 1938 chiede il trasferimento all'Università di Roma perché la famiglia si era spostata nella capitale d'Italia. Fu arrestato da italiani al 3 febbraio 1944. Deportato a Verona, successivamente fu trasferito al campo di transito di Fossoli e infine il 26 giugno 1944 al campo di concentramento di Auschwitz dove arriva il 30 di giugno.[9][29] La data del suo omicidio è ignota.
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24 gennaio 2019 | via Damiano Chiesa, 4 45°24′20.46″N 11°52′58.5″E / 45.405683°N 11.882916°E |
QUI ABITAVA
EVA DUCCI NATA 1922 ARRESTATA 11.2.1944 DEPORTATA AUSCHWITZ ASSASSINATA LUGLIO 1944 |
Eva Ducci nacque a Abbazia il 26 dicembre 1922. Era la figlia di Rodolfo Ducci e Luisa Hoffmann (vedi sotto). Aveva un fratello maggiore, Teodoro (nato nel 1913, vedi sotto). Il 11 febbraio 1944 fu arrestata a Firenze insieme ai genitori e al fratello. Tutti e quattro vennero detenuti prima al carcere di Firenze e poi al campo di Fossoli. Furono deportati al campo di concentramento di Auschwitz con il convoglio n. 9, partendo da Fossoli il 5 aprile 1944 e arrivando il 10 aprile ad Auschwitz. Lì i genitori furono assassinati immediatamente dopo l'arrivo. Eva Ducci fu assassinata il 30 giugno 1944.[30]
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QUI ABITAVA
LUISA HOFFMANN DUCCI NATA 1889 ARRESTATA 11.2.1944 DEPORTATA AUSCHWITZ ASSASSINATA 10.4.1944 |
Luisa Hoffmann Ducci nacque a Székesfehérvár il 15 dicembre 1889. Era la figlia di Carlo Hoffmann e Giuseppina Gruenwald. Si sposava con Rodolfo Ducci (vedi sotto). La coppia aveva due figli, Teodoro (nato nel 1913, vedi sotto) e Eva (nata nel 1922, vedi sopra). Il 11 febbraio 1944 fu arrestata a Firenze insieme al marito e ai figli. Tutti e quattro vennero detenuti prima al carcere di Firenze e poi al campo di Fossoli. Furono deportati al campo di concentramento di Auschwitz con il convoglio n. 9, partendo da Fossoli il 5 aprile 1944 e arrivando il 10 aprile ad Auschwitz. Lì, Luisa Hoffmann Ducci e suo marito furono assassinati immediatamente dopo l'arrivo.[31]
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QUI ABITAVA
RODOLFO DUCCI NATO 1887 ARRESTATO 11.2.1944 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO 10.4.1944 |
Rodolfo Ducci nacque a Budapest il 9 marzo 1887. Era il figlio di Carlo Ducci e Fanny Stein. Si sposava con Luisa Hoffman (vedi sopra). La coppia aveva due figli, Teodoro (nato nel 1913, vedi sotto) e Eva (nata nel 1922, vedi sopra). Il 11 febbraio 1944 fu arrestata a Firenze insieme alla moglie e ai figli. Tutti e quattro vennero detenuti prima al carcere di Firenze e poi al campo di Fossoli. Furono deportati al campo di concentramento di Auschwitz con il convoglio n. 9, partendo da Fossoli il 5 aprile 1944 e arrivando il 10 aprile ad Auschwitz. Lì, Rodolfo Ducci e sua moglie furono assassinati immediatamente dopo l'arrivo.[32]
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QUI ABITAVA
TEO DUCCI NATO 1913 ARRESTATO 11.2.1944 DEPORTATO AUSCHWITZ MAUTHAUSEN LIBERATO |
Teo Ducci, originalmente Teodore, nacque a Budapest il 12 agosto 1913. Era il figlio di Rodolfo Ducci e Luisa Hoffmann (vedi sopra). Aveva una sorella minore, Eva (nata nel 1922, vedi sopra). Crebbe fra Abbazia e Padova e studiò scienze politiche presso l'Università Cà Foscari di Venezia. Per tutti gli anni '30 svolse attività di traduttore per l'Università di Padova e per la casa editrice Baldini & Castoldi di Milano. Traduceva soprattutto romanzi ungheresi. Si laureò nel novembre 1939. Nel febbraio del 1944 fu arrestato a Firenze insieme ai genitori e alla sorella. Tutti e quattro vennero detenuti prima al carcere di Firenze e poi al campo di Fossoli. Furono deportati al campo di concentramento di Auschwitz con il convoglio n. 9, partendo da Fossoli il 5 aprile 1944 e arrivando il 10 aprile ad Auschwitz. Lì i genitori furono assassinati immediatamente dopo l'arrivo. La sorella morì il 30 giugno. Teo Ducci era l'unico superstite della famiglia. Fu trasferito a Mauthausen nel gennaio 1945 e venne liberato dagli americani nel maggio 1945. Nel dopoguerra divenne dirigente d'azienda. Parallelamente svolse un'intensa opera per la conservazione della memoria della Shoah. Scrisse libri e articoli e partecipò alle attività dell'Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (ANED) di Milano.[33] Morì il 12 novembre 2002.
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via delle Piazze, 26 45°24′21.87″N 11°52′33.62″E / 45.406076°N 11.876005°E |
IN PADUA ABITAVA
GIUSEPPE PARENZO NATO 1886 ARRESTATO 29.7.1944 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO 3.8.1944 |
Giuseppe Parenzo nacque a Padova il 12 dicembre 1886. Era il figlio di Libero Parenzo e Anita Praga. Aveva un fratello maggiore, Italo (vedi sotto). Mentre suo fratello fu già catturato nel dicembre 1943, Giuseppe Parenzo fu arrestato a Padova al 29 luglio 1944. Duo giorni dopo, i due fratelli furono deportati nel campo di sterminio di Auschwitz, partendo il 31 luglio 1944 e arrivando il 3 agosto 1944. Non sono sopravvissuti alla Shoah. Furono assassinati tutte e due immediatamente dopo l'arrivo.[34][35]
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IN PADUA ABITAVA
ITALO PARENZO NATO 1883 ARRESTATO DIC. 1943 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO 3.8.1944 |
Italo Parenzo nacque a Rovigo il 26 agosto 1883. Era il figlio di Libero Parenzo e Anita Praga. Aveva un fratello minore, Giuseppe (vedi sopra). Fu arrestato a Padova il 1 dicembre 1943 e detenuto al campo di concentramento di Vo' Vecchio. Fu trasferito alla Risiera di San Sabba a Trieste. Anche suo fratello fu catturato al 29 luglio 1944. Duo giorni dopo, i due fratelli furono deportati nel campo di sterminio di Auschwitz, partendo il 31 luglio 1944 e arrivando il 3 agosto 1944. Non sono sopravvissuti alla Shoah. Furono assassinati tutte e due immediatamente dopo l'arrivo.[34]
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23 gennaio 2020 | Via Giovanni Prati, 7 45°24′21.38″N 11°52′29.22″E / 45.405938°N 11.874782°E |
QUI ABITAVA
GIULIO ANCONA NATO 1872 ARRESTATO 30.7.1944 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO 6.8.1944 |
Giulio Ancona[36]
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QUI ABITAVA
ADA LEVI NATA 1874 ARRESTATA 31.12.1943 DEPORTATA AUSCHWITZ ASSASSINATA 3.8.1944 |
Ada Levi
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QUI ABITAVA
IRMA ANCONA NATA 1903 ARRESTATA 4.12.1943 DEPORTATA AUSCHWITZ ASSASSINATA 3.8.1944 |
Irma Ancona[37]
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27 gennaio 2022 | Palazzo del Bo, via VIII Febbraio, 2 | QUI STUDIAVA
DESIDERIO MILCH NATO 1923 ARRESTATO 20.3.1944 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO |
Provincia di Rovigo modifica
Costa di Rovigo modifica
Il comune di Costa di Rovigo accoglie ufficialmente 6 pietre d'inciampo, sono state collocate il 19 gennaio 2016.
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
19 gennaio 2016 | Via G. Matteotti, 42 45°02′51.81″N 11°41′34.86″E / 45.047724°N 11.693018°E |
QUI ABITAVA
HAIM LEIB BUCHASTER NATO 1877 FUGGITO 1939 DALLA LEIPZIG, GERMANIA ARRESTATO 1944 ASSASSINATO |
Haim Leib Buchaster, nacque il 20 settembre 1877 a Bochnia (Polonia), da Jakob Buchaster. Professione: commerciante.
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QUI ABITAVA
FEIGE BUCHASTER NATA HASENLAUF NATA 1880 FUGGITA 1939 DALLA LEIPZIG, GERMANIA ARRESTATA 3.12.1943 DEPORTATA 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATA |
Feigel Hasenlauf Buchaster[39], nacque il 15 marzo 1880 a Bochnia (Polonia), da Elias Hasenlauf.
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QUI ABITAVA
JAKOB BUCHASTER NATO 1907 LEIPZIG, GERMANIA FUGGITO 1939 ARRESTATO 3.12.1943 DEPORTATO 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATO |
Jakob Buchaster, nacque il 13 ottobre 1900[40] a Lipsia (Germania), da Haim Leib Buchaster e Feigel Hasenlauf. Professione: commerciante.
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QUI ABITAVA
PAULA BUCHASTER NATA FALEK NATA 1912 LEIPZIG, GERMANIA FUGGITA 1939 ARRESTATA 3.12.1943 DEPORTATA 1944 AUSCHWITZ BERGEN-BELSEN LIBERATA |
Paula Falek Buchaster, nacque il 26 luglio 1912 a Dresda (Germania), da Pinchas e Eitel Liser. Liberata a Bergen Belsen, nel 1947 si trasferisce a New York, sposa in seconde nozze Hermann Speier e dalla loro unione nasce la figlia Sandy. Muore a New York nel 1994.
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QUI ABITAVA
MANFRED BUCHASTER NATO 1938 LEIPZIG, GERMANIA FUGGITO 1939 ARRESTATO LUGLIO 1944 DESTINO IGNOTO |
Manfred Buchaster[41], nacque il 13 settembre 1938 a Lipsia (Germania), da Jakob Buchaster e Paula Falek.
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Via Umberto 1°, 110 45°02′53.34″N 11°41′36.53″E / 45.04815°N 11.693481°E |
QUI ABITAVA
CARL GRUEN NATO 1894 FUGGITO 1941 DALLA JUGOSLAVIA ARRESTATO 1944 ASSASSINATO |
Carl Gruen, nacque il 19 dicembre 1894 a Vienna, da Bertoldo ed Erminia Kaiser. Professione: ingegnere[42].
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Rovigo modifica
A Rovigo è presente una pietra d'inciampo, posta il 27 gennaio 2022.[43]
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
27 gennaio 2022 | Rovigo (via Remigio Piva angolo via Angelo Brunetti) 45°04′18.48″N 11°47′34.01″E / 45.0718°N 11.79278°E |
QUI ABITAVA
LUIGIA MODENA NATA 1881 ARRESTATA 28.7.1944 DEPORTATA AUSCHWITZ ASSASSINATA |
Luigia Modena Colorni ( |
Provincia di Treviso modifica
Mogliano Veneto modifica
Mogliano Veneto accoglie quattro pietre d'inciampo in memoria di Alba, Anna, Ida e Costante Vivante, posate il 30 gennaio 2024.[45][46]
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
30 gennaio 2024 | Via Marignana, 45 località Marocco 45°32′25.28″N 12°13′40.46″E / 45.540355°N 12.227904°E |
QUI FU NASCOSTA
ALBA VIVANTE NATA 1872 ARRESTATA 7.8.1944 DEPORTATA AUSCHWITZ ASSASSINATA |
Venezia, 10 settembre 1872 - Auschwitz, ???), figlia di Cesare e Sara Vivante. Il 7 agosto 1944 nella casa di cura del dottor Emo Prosdocimo di Via Marignana, in località Marocco, le SS coadiuvate dai fascisti locali arrestano 11 pazienti lì ricoverati, colpevoli di essere ebrei. Tra di loro Alba, Anna ed il loro fratello Costante; la loro sorella Ida è arrestata alla stazione di Marocco dove i nazifascisti attendono il suo ritorno da Venezia dov'era in visita alla cognata. Con le sorelle ed il fratello subisce l'internamento prima nella Risiera di San Sabba, quindi la deportazione ad Auschwitz. Nulla più è dato di sapere sulla loro sorte..[47].
Alba Vivante ( | |
QUI FU NASCOSTA
ANNA VIVANTE NATA 1866 ARRESTATA 7.8.1944 DEPORTATA AUSCHWITZ ASSASSINATA |
Venezia, 20 settembre 1866 - Auschwitz, ???), figlia di Cesare e Sara Vivante. Il 7 agosto 1944 nella casa di cura del dottor Emo Prosdocimo di Via Marignana, in località Marocco, le SS coadiuvate dai fascisti locali arrestano 11 pazienti lì ricoverati, colpevoli di essere ebrei. Tra di loro Anna con Alba, ed il loro fratello Costante; la loro sorella Ida è arrestata alla stazione di Marocco dove i nazifascisti attendono il suo ritorno da Venezia dov'era in visita alla cognata. Con le sorelle ed il fratello subisce l'internamento prima nella Risiera di San Sabba, quindi la deportazione ad Auschwitz. Nulla più è dato di sapere sulla loro sorte.[48].
Anna Vivante ( | |||
QUI FU NASCOSTA
IDA VIVANTE NATA 1870 ARRESTATA 7.8.1944 DEPORTATA AUSCHWITZ ASSASSINATA |
Venezia, 4 agosto 1870 - Auschwitz, ???), figlia di Cesare e Sara Vivante. Il 7 agosto 1944 nella casa di cura del dottor Emo Prosdocimo di Via Marignana, in località Marocco, le SS coadiuvate dai fascisti locali arrestano 11 pazienti lì ricoverati, colpevoli di essere ebrei. Tra di loro le sorelle di Ida: Alba, Anna ed il fratello Costante; Ida è arrestata alla stazione di Marocco dove i nazifascisti attendono il suo ritorno da Venezia dov'era in visita alla cognata. Con le sorelle ed il fratello subisce l'internamento prima nella Risiera di San Sabba, quindi la deportazione ad Auschwitz. Nulla più è dato di sapere sulla loro sorte.[49].
Ida Vivante ( | |||
QUI FU NASCOSTO
COSTANTE VIVANTE NATO 1878 ARRESTATO 7.8.1944 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO |
Venezia, 29 giugno 1878 - Auschwitz, ???), figlio di Cesare e Sara Vivante. Il 7 agosto 1944 nella casa di cura del dottor Emo Prosdocimo di Via Marignana, in località Marocco, le SS coadiuvate dai fascisti locali arrestano 11 pazienti lì ricoverati, colpevoli di essere ebrei. Tra di loro Costante con Anna e Alba; la loro sorella Ida è arrestata alla stazione di Marocco dove i nazifascisti attendono il suo ritorno da Venezia dov'era in visita alla cognata. Con le sorelle subisce l'internamento prima nella Risiera di San Sabba, quindi la deportazione ad Auschwitz. Nulla più è dato di sapere sulla loro sorte.[50].
Costante Vivante ( |
Pieve di Soligo modifica
Pieve di Soligo accoglie quattro pietre d'inciampo, posate il 14 gennaio 2024.[51][52]
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
14 gennaio 2024 | Piazza Vittorio Emanuele II davanti Municipio 45°53′57.7″N 12°10′22.91″E / 45.899361°N 12.17303°E |
A PIEVE DI SOLIGO ABITAVA
ANGELO MARINELLI NATO 1894 ARRESTATO 10.8.1944 DEPORTATO KAHLA MORTO 2.5.1944 BUCHENWALD |
Angelo Marinelli
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A PIEVE DI SOLIGO ABITAVA
GIOVANNI PADOIN NATO 1913 ARRESTATO ALBANIA DEPORTATO DÖBERNITZ DESTINO SCONOSCIUTO |
Giovanni Padoin
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A PIEVE DI SOLIGO ABITAVA
GREGORIO SALAMON NATO 1911 ARRESTATO 20.8.1944 DEPORTATO KAHLA MORTO 21.1.1945 BUCHENWALD |
Gregorio Salamon
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A PIEVE DI SOLIGO ABITAVA
LUIGI STELLA NATO 1912 ARRESTATO JUGOSLAVIA DEPORTATO HAMMERSTEIN MORTO 25.5.1945 |
Luigi Stella
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Susegana modifica
Susegana ospita cinque pietre d'inciampo, posate il 14 gennaio 2024.[53][54]
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
14 gennaio 2024 | Piazza Martiri della Libertà, 9 davanti Biblioteca 45°51′00.6″N 12°14′58.8″E / 45.850167°N 12.249667°E |
A SUSEGANA ABITAVA
ANGELO MODANESE NATO 1912 DEPORTATO 1943 WOLFSBURG ASSASSINATO 14.3.1944 |
Angelo Modanese
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A SUSEGANA ABITAVA
GUERRINO LOVATELLO NATO 1915 DEPORTATO 1943 FÜLLEN ASSASSINATO 28.1.1945 |
Guerrino Lovatello
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A SUSEGANA ABITAVA
MASSIMO ZUCCON NATO 1924 DEPORTATO 1943 MITTELBAU-DORA ASSASSINATO 28.12.1943 |
Massimo Zuccon
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A SUSEGANA ABITAVA
SANTE ZANARDO NATO 1913 DEPORTATO 1943 EGGENDORF ASSASSINATO 23.12.1944 |
Sante Zanardo
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A SUSEGANA ABITAVA
VITTORIO ZANCO NATO 1907 DEPORTATO 1943 KATOWICE ASSASSINATO 4.4.1944 |
Vittorio Zanco
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Treviso modifica
Treviso ospita quattro pietre d'inciampo posate il 28 gennaio 2023 presso il parco Sant'Artemio[55], in ricordo degli ebrei prelevati dall’ospedale psichiatrico il 1º agosto 1944.
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
28 gennaio 2023 | Parco Sant'Artemio 45°41′23.41″N 12°16′03.89″E / 45.689837°N 12.267749°E |
QUI ABITAVA
RUGGERO POLACCO NATO 1901 ARRESTATO 1.8.1944 DETENUTO RISIERA DI SAN SABBA ASSASSINATO |
Ruggero Polacco
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QUI ABITAVA
SALVATORE SEGRÉ NATO 1882 ARRESTATO 1.8.1944 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO |
Salvatore Segrè
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QUI ABITAVA
ELENA GUTTMANN NATA 1881 ARRESTATA 1.8.1944 DESTINO SCONOSCIUTO |
Elena Guttmann
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QUI ABITAVA
RUTH BONDI SCHLESINGER NATA 1880 ARRESTATA 1.8.1944 DESTINO SCONOSCIUTO |
Ruth Schlesinger
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Provincia di Venezia modifica
Chioggia modifica
La città di Chioggia accoglie ufficialmente 6 pietre d'inciampo, collocate tra il 28 gennaio 2019 e il 05 febbraio 2023[56][57].
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
28 gennaio 2019 | Piazzale Poliuto Penzo - Chioggia 45°13′03.51″N 12°16′32.68″E / 45.217642°N 12.275744°E |
QUI ABITAVA
GUIDO LIONELLO NATO 1901 ARRESTATO LUGLIO 1942 DEPORTATO 1943 DACAHU MORTO 22.5.1945 |
Guido Lionello
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18 gennaio 2020 | Piazza Baldin e Mantovan 1 - Cavanella d’Adige, frazione di Chioggia 45°06′35.13″N 12°14′44.98″E / 45.109758°N 12.245828°E |
QUI ABITAVA
GIUSTO GREGO NATO 1915 ARRESTATO 9.1943 DEPORTATO 1943 TREUENBRIETZEN ASSASSINATO 23.4.1945 |
Giusto Grego
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Via San Felice, 7 - Sottomarina, frazione di Chioggia 45°13′05.34″N 12°17′33.64″E / 45.218149°N 12.292679°E |
QUI ABITAVA
GIULIO BERGO ORO NATO 1919 ARRESTATO 9.9.1943 DEPORTATO 1943 STALAG LIMBURG ASSASSINATO 17.8.1944 BYDGOSZCZ |
Giulio Bergo Oro
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24 aprile 2021 | Piazza Salvatore Todaro - Sottomarina, frazione di Chioggia 45°12′58.79″N 12°17′29.72″E / 45.216331°N 12.29159°E |
QUI ABITAVA
ARDUINO BOSCOLO ANZOLETTI NATO 1902 ARRESTATO 13. 6. 1944 DEPORTATO 1944 HERSBRUCK ASSASSINATO 25.2.1945 FLOSSENBURG |
Arduino Boscolo Anzoletti
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All'inizio di calle Ravagnan - Chioggia 45°12′57.5″N 12°16′47.74″E / 45.215972°N 12.279929°E |
QUI ABITAVA
GIOVANNI BULLO NATO 1915 ARRESTATO SETT. 1943 DEPORTATO 1943 MAUTHAUSEN MORTO 18.5.1945 VIENNA |
Giovanni Bullo
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5 febbraio 2023 | All'inizio di calle Scopici - Chioggia 45°13′16.23″N 12°16′45.91″E / 45.221175°N 12.27942°E |
QUI ABITAVA
CESARE CARMI NATO 1923 ARRESTATO 16.12.1943 DEPORTATO AUSCHWITZ MORTO IN DATA IGNOTA |
Cesare Carmi
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Mirano modifica
Il comune di Mirano accoglie ufficialmente 2 pietre d'inciampo, collocate il 19 gennaio 2017.
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
19 gennaio 2017 | via Bastia Fuori, 58 45°29′39.25″N 12°06′40.71″E / 45.494236°N 12.111308°E |
QUI ABITAVA
PAOLO ERRERA NATO 1862 ARRESTATO 25.2.1944 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO 10.4.1944 |
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QUI ABITAVA
NELLA GRASSINI ERRERA NATA 1874 ARRESTATA 25.2.1944 DEPORTATA AUSCHWITZ ASSASSINATA 10.4.1944 |
Nella Grassini Errera
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Venezia modifica
La città di Venezia accoglie ufficialmente 185 pietre d'inciampo, la prima è stata collocata il 12 gennaio 2014. Il 28 gennaio 2022 è stata posata la prima pietra d'inciampo anche a Mestre[58].
Provincia di Verona modifica
In provincia di Verona sono presenti tredici pietre di inciampo posate tra il 2021 e 2023.[59].[60].
Isola della Scala modifica
A Isola della Scala sono presenti otto pietre d'inciampo posate il 31 maggio 2021.[61] Nella primavera del 1944, Isola della Scala subisce un primo rastrellamento ad opera della Wehrmacht e della Brigata nera fascista, preludio del più incisivo rastrellamento dell’alba del 22 novembre che porta all’arresto di tutto il Cln di Isola.[62]
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
31 maggio 2021 | Piazza Martiri della Libertà 45°16′22.72″N 11°00′24.16″E / 45.272976°N 11.006711°E |
A ISOLA DELLA SCALA
ABITAVA ADOLFO CESTARO NATO 1920 ARRESTATO 10.11.1944 DEPORTATO MAUTHAUSEN ASSASSINATO 11.4.1945 |
Isola della Scala, 27 marzo 1920 - Mauthausen, 11 aprile 1945) figlio di Umberto e Maria Padovani, celibe, muratore, partigiano appartenente alla Brigata "Anita" e componente del Cln locale. È arrestato nel corso del massiccio rastrellamento ad opera dei militi delle Brigate Nere e uomini della Wehrmacht a Isola della Scala il 19 novembre 1944 e incarcerato a Verona, quindi trasferito a Bolzano da dove è deportato nel Reich destinato a Mauthausen dove giunge il 19 dicembre 1944, matricola 113939, classificato "Schutz"[63]. Trasferito a Gusen poi di nuovo al campo principale il 1º marzo 1945 ricoverato in infermeria dove muore l'11 aprile 1945.[62]
Adolfo Cestaro ( | |
A ISOLA DELLA SCALA
ABITAVA FLAVIO CORRÀ NATO 1917 ARRESTATO 22.11.1944 DEPORTATO FLOSSENBÜRG ASSASSINATO 11.4.1945 |
Salizzole, 7 aprile 1917 - Flossenbürg, 1 aprile 1945), figlio di Rodolfo e Angela Serafini, celibe, fratello di Gedeone Corrà, partigiano del Battaglione “Lupo” (Brigata “Anita”), componente del Cln locale. È arrestato nel corso del massiccio rastrellamento ad opera dei militi delle Brigate Nere e uomini della Wehrmacht a Campagnol di Salizzole il 22 novembre 1944, portato al Comando tedesco di Tarmassia, interrogato e torturato prima del trasferimento al Comando delle Brigate Nere di Verona, quindi il 1º dicembre 1944 al Comando Generale delle SS, indine Il 5 dicembre 1944 è internato al campo di Bolzano, da dove è successivamente deportato a Flossenbürg giungendovi il 23 gennaio 1945, matricola 43565, classificato "Pol" – (Politisch)[63]. Muore a Flossenbürg il 1º aprile 1945.[62]
Flavio Corrà ( | |||
A ISOLA DELLA SCALA
ABITAVA GEDEONE CORRÀ NATO 1920 ARRESTATO 22.11.1944 DEPORTATO FLOSSENBÜRG ASSASSINATO 16.3.1945 |
Salizzole, 18 settembre 1920 - Flossenbürg, 11 aprile 1945), figlio di Rodolfo e Angela Serafini, studente universitario, celibe, fratello di Flavio Corrà, e come il fratello partigiano del Battaglione “Lupo” (Brigata “Anita”), componente del Cln locale. È arrestato nel corso del massiccio rastrellamento ad opera dei militi delle Brigate Nere e uomini della Wehrmacht a Campagnol di Salizzole il 22 novembre 1944, portato al Comando tedesco di Tarmassia, interrogato e torturato prima del trasferimento al Comando delle Brigate Nere di Verona, quindi il 1º dicembre 1944 al Comando Generale delle SS, indine Il 5 dicembre 1944 è internato al campo di Bolzano, da dove è successivamente deportato a Flossenbürg giungendovi il 23 gennaio 1945, matricola 43566, classificato "Pol" – (Politisch)[63]. Muore a Flossenbürg il 16 marzo 1945.[62]
Gedeone Corrà ( | |||
A ISOLA DELLA SCALA
ABITAVA GIACOMO FERRI NATO 1914 ARRESTATO 20.9.1943 DEPORTATO DACHAU ASSASSINATO 18.2.1944 |
Isola della Scala, 25 maggio 1914 - Dachau, 18 febbraio 1944), figlio di Albina Tonato, muratore.
Soldato del 3º Reggimento Savoia Cavalleria, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 è arrestato il 20 settembre 1943, portato nel carcere militare di Peschiera del Garda e deportato il giorno stesso nel Reich con destinazione Dachau, matricola 54737, classificato "AZR" – (Arbeitszwang Reich).[63] Muore nel campo il 18 febbraio 1944.[62]
Giacomo Ferri ( | |||
A ISOLA DELLA SCALA
ABITAVA LUIGI GRUPPO NATO 1910 ARRESTATO 22.11.1944 DEPORTATO FLOSSENBÜRG LIBERATO DECEDUTO 20.9.1945 |
Bovolone, 30 giugno 1910 - Isola della Scala, 20 settembre 1945), figlio di Alberico e Molesani Fulvia, macellaio, coniugato con Adalgisa Caliari, partigiano combattente della Brigata “Anita”, componente del Cln locale. È arrestato nel corso del massiccio rastrellamento ad opera dei militi delle Brigate Nere e uomini della Wehrmacht a Isola della Scala il 22 novembre 1944, detenuto a Verona, quindi è internato nel campo di Bolzano, da dove è successivamente deportato a Flossenbürg dove giunge il 23 gennaio 1945, matricola 43584, classificato "Pol" – (Politisch)[63]. Liberato dagli uomini dell'Armata Rossa l'8 maggio 1945, ricoverato in un ospedale in Cecoslovacchia fino ad agosto quando è rimpatriato dalla Croce Rossa. Muore al paese natio il 20 settembre 1945.[62]
Luigi Gruppo ( | |||
A ISOLA DELLA SCALA
ABITAVA ADELINO MINALI NATO 1920 ARRESTATO 1944 DEPORTATO MAUTHAUSEN ASSASSINATO 27.4.1945 |
Isola della Scala, 9 gennaio 1920 - Mauthausen, 27 aprile 1945), figlio di Artidoro e Carolina Barcelli, agricoltore, celibe, antifascista. Arrestato a Isola della Scala, trasferito a Bolzano, da dove, 1º febbraio 1945 è deportato nel Reich destinato a Mauthausen, matricola 126295, classificato "Schutz" – (Schutzhäftlinge)[63]. Il 17 febbraio 1945 viene trasferito a Mauthausen, dove muore il 27 aprile 1945.[62]
Adelino Minali ( | |||
A ISOLA DELLA SCALA
ABITAVA LUIGI SOFFIATI NATO 1915 ARRESTATO 22.11.1944 DEPORTATO MAUTHAUSEN DECEDUTO 9.5.1945 |
Salizzole, 6 settembre 1915 - Ebensee, 9 maggio 1945), figlio di Mariano e Buratto Diomira, contadino, impiegato, commerciante, coniugato con Dina Gemmo, un figlio, partigiano militante del Partito Comunista d'Italia è commissario politico della Brigata “Anita”, componente del Cln locale. È arrestato nel corso del massiccio rastrellamento ad opera dei militi delle Brigate Nere e uomini della Wehrmacht a Isola della Scala il 22 novembre 1944 e detenuto presso il Palazzo INA, sede del Comano Generale delle SS. Trasferito poi a Bolzano, quindi deportato a Mauthausen il 14 dicembre 1944, matricola 114107, classificato "Schutz" – (Schutzhäftlinge),[63]. Il 3 gennaio 1945 è trasferito a Melk. Muore a Ebensee il 9 maggio 1945, dopo la liberazione del campo.[62]
Luigi Soffiati ( | |||
QUI ABITAVA
GRACCO SPAZIANI NATO 1884 ARRESTATO 22.11.1944 DEPORTATO MAUTHAUSEN ASSASSINATO 9.2.1945 |
Lonigo, 18 maggio 1884 - Mauthausen, 11 aprile 1945), figlio di Fabio Secondo e Eloisa Stocchetti, avvocato, risidente a Isola della Scala, coniugato con Giuseppina Sardini, due figli, partigiano, iscritto al PSI, segnalato e schedato presso il Casellario politico centrale è il fondatore del Cln di Isola della Scala. È arrestato nel corso del massiccio rastrellamento ad opera dei militi delle Brigate Nere e uomini della Wehrmacht il 22 novembre 1944, portato al Comando tedesco di Tarmassia, interrogato e torturato prima del trasferimento al Comando delle Brigate Nere di Verona, quindi al Comando Generale delle SS presso il palazzo INA, infine internato al campo di Bolzano, da dove è successivamente deportato a Mauthausen, l'8 gennaio 1945, matricola 115834, classificato "Schutz" – (Schutzhäftlinge),[63]. Muore il 9 febbraio 1945.[62]
Gracco Spaziani ( |
Peri di Dolcè modifica
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
22 maggio 2023 | Via Monte Corno, 4 45°39′20.39″N 10°54′08.05″E / 45.655663°N 10.902237°E |
QUI ABITAVA
EMILIO MARCOTTO NATO 1898 ARRESTATO 5.8.1944 DEPORTATO DACHAU ASSASSINATO 3.4.1945 MÜHLDORF |
Peri di Dolcè, 7 maggio 1898 - Dachau, 3 aprile 1945), ferroviere, risidente a Pescantina, coniugato. È arrestato a Pescantina il 5 agosto 1944, detenuto a Forte San Leonardo, quindi trasferito a Bolzano, da dove il 5 ottobre 1944 è deportato nel Reich con destinazione Dachau, matricola 113407, classificato "Schutz" – (Schutzhäftlinge)[63]. In seguito il 20 ottobre 1944 è trasferito a Mühldorf dove muore il 3 aprile 1945.[64]
Emilio Marcotto ( | |
Piazzale Stazione FS 45°39′28.98″N 10°54′02.34″E / 45.65805°N 10.900649°E |
QUI FU ARRESTATO
21.7.1944 NARCISO VERONESI NATO 1925 DEPORTATO FLOSSENBÜRG MORTO 1945 |
Peri di Dolcè, 10 giugno 1925 - ???, ??? 1945), figlio di Giuseppe e Albina Scienza, calzolaio, contabile, celibe. Arrestato a Peri il 21 luglio 1944, è trasferito a Bolzano, quindi il 5 settembre 1944 è deportato nel Reich, destinato a Flossenbürg, classificato "Schutz" – (Schutzhäftlinge)[63], matricola 21785. Il 4 dicembre è trasferito al campo di Dora adibito al lavoro forzato nei tunnel per la costruzione di armi segrete. Trasferito a Flossenbürg, infine Dachau. Il 29 aprile, alla liberazione del campo da parte delle truppe americane, viene dato per disperso.[65]
Narciso Veronesi ( |
Sommacampagna modifica
Nel comune di Sommacampagna sono presenti 12 pietre d'inciampo, poste nel biennio 2023-2024.[66]
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
Via Cesare Battisti, 21 45°24′32.27″N 10°50′28.6″E / 45.408964°N 10.841278°E |
QUI ABITAVA
LUIGI CASTIONI NATO 1912 ARRESTATO 9.9.1943 DEPORTATO BERLINO ASSASSINATO 7.1.1945 |
Luigi Castioni
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Via Cesare Battisti, 49 45°24′33.23″N 10°50′23.63″E / 45.409231°N 10.839897°E |
QUI ABITAVA
ALESSANDRO ZULIAN NATO 1916 ARRESTATO 9.9.1943 DEPORTATO LAMSDORF ASSASSINATO 24.1.1945 CECOSLOVACCHIA |
Alessandro Zulian
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Trevenzuolo modifica
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
31 maggio 2021 | Via Roma davanti scalinata del Municipio 45°16′17.33″N 10°55′59.27″E / 45.27148°N 10.93313°E |
A TREVENZUOLO ABITAVA
UGO SESINI NATO 1899 ARRESTATO 22.11.1944 DEPORTATO MAUTHAUSEN ASSASSINATO 27.2.1945 |
Trapani, 19 gennaio 1899 - Gusen, 27 febbraio 1945), figlio di Vittorio, famiglia di origine veronese, coniugato, residente a Trevenzuolo, professore di musica, antifascista. È arrestato nel corso del massiccio rastrellamento ad opera dei militi delle Brigate Nere e uomini della Wehrmacht il 22 novembre 1944 a Trevenzuolo, trasferito a Bolzano da dove è in seguito deportato nel Reich con destinazione Mauthausen dove giunge il 19 dicembre 1944, matricola 114105 , classificato "Schutz" – (Schutzhäftlinge),[63]. Infine trasferito a Gusen dove muore il 27 febbraio 1945. Sepolto nella stessa località in fossa comune.[67]
Ugo Carlo Maria Sesini ( |
Verona modifica
A Verona si trovano due pietre d'inciampo, poste il 15 maggio 2022.[68]
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
15 maggio 2022 | Via Stella, 6 45°26′30.48″N 10°59′56.11″E / 45.4418°N 10.99892°E |
QUI ABITAVA
TULLIO BASEVI NATO 1889 ARRESTATO 24.11.1944 DEPORTATO FLOSSENBÜRG ASSASSINATO 11.1.1945 |
Verona, 29 giugno 1889 - Flossenbürg, 11 gennaio 1945), figlio di Marco e Luigia Elisa Cuzzeri, professore d'orchestra, insegnante di canto, coniugato con Emma De Angelis, due figli, cugino di Gilda Forti. Arrestato a Verona il 24 novembre 1944, portato nelle carceri cittadine, quindi trasferito a Bolzano a cui segue la deportazione nel Reich, destinazione Flossenbürg, dove giunge il 20 dicembre 1944, matricola 40040. Muore l'11 gennaio 1945.[69]
Tullio Basevi ( | |
Via Duomo, 5 45°26′45.24″N 10°59′53.14″E / 45.445901°N 10.998095°E |
QUI ABITAVA
GILDA FORTI NATA 1896 ARRESTATA 24.11.1944 DEPORTATA RAVENSBRÜCK ASSASSINATA |
Verona, 27 giugno 1896 - Ravensbrück, ???), figlia di Lepoldo Benzion Forti ed Emilia Basevi, impiegata, cugina di Tullio Basevi. Invano cerca di sfuggire all'arresto rifugiandosi in casa del cugino Tullio: é arrestata, secondo una fonte il 25, ma logica vorrebbe il 24 novembre 1944 come riporta la pietra che è anche la data d'arresto del cugino. E come il cugino portata nelle carceri cittadine, quindi trasferita a Bolzano a cui segue la deportazione nel Reich, con ogni probabilità con lo stesso trasporto del cugino. Diversa la destinazione: Gilda giunge a Ravensbrück il 20 dicembre 1944. Più nulla è dato di sapere.[70]
Gilda Forti ( |
Provincia di Vicenza modifica
Vicenza modifica
Nella città di Vicenza si trovano sei pietre d'inciampo posate tre il 2021 e 2023.[71][72][73] A Santorso, il 25 aprile 2024, è stata posta una pietra di inciampo per Gino Zanella, nato a Santorso il 16 novembre 1926, deportato a Mauthausen e morto a Gusen il 25 aprile 1945.
Pietra d'inciampo | Cenni biografici | |||
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Data di posa | Luogo di posa | Stolpersteine | Incisione | |
25 giugno 2021 | Corso Palladio, 84 45°32′50.83″N 11°32′40.83″E / 45.547453°N 11.544676°E |
A VICENZA ABITAVA
GUIDO ORVIETO NATO 1893 ARRESTATO 1943 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO 1944 |
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A VICENZA ABITAVA
ANGELA CAIVANO ORVIETO NATA 1893 ARRESTATA 1943 DEPORTATA AUSCHWITZ ASSASSINATA 1944 |
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27 gennaio 2023 | Contrà Santa Corona, 25 45°33′00.45″N 11°32′49.21″E / 45.550126°N 11.547004°E |
QUI LAVORAVA
TORQUATO FRACCON NATO 1897 ARRESTATO 26.10.1944 DEPORTATO 1944 MAUTHAUSEN MORTO 8.5.1945 |
Torquato Fraccon (Pontecchio Polesine, 29 dicembre 1887 - Mauthausen, 8 maggio 1945), paritigiano, bancario, si iscrive al Partito Popolare dopo la Grande guerra. Nel 21 sposa Isabella Ghirlandato che gli darà due figlie e un maschio: Franco Fraccon; tutti e tre saranno attivi nella Resistenza. Antifascista, ha contatti con figure di primo piano oppositrici del regime fascista come Neri Pozza, Antonio Barolini, Antonio Giuriolo. Riferimento per la Democrazia Cristiana vicentina, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 si prodiga nel fornire supporto agli ex prigionieri alleati, agli ebrei ed è tra i promotori del CLN provinciale viventino. Subisce un primo arresto il 7 gennaio del 1944, liberato, nuovamente arrestato in casa il 26 ottobre con tutta la sua famiglia è rinchiuso con i familiari nelle carceri vicentine. La moglie e le due figlie sono trattenute, Torquato con il figlio dopo torture e sevizie è trasferito a Bolzano da cui entrambi sono poi deportati nel Reich destinati a Mauthausen. Torquato muore l'8 maggio 1945. Con decreto ufficiale del 19 maggio 1950, gli viene conferita la medaglia d’argento al valor militare alla memoria con la qualifica di partigiano combattente.[75]
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FRANCO FRACCON
NATO 1924 ARRESTATO 26.10.1944 DEPORTATO 1944 MAUTHAUSEN ASSASSINATO 4.5.1945 |
Rovigo, 24 ottobre 1924 - Mauthausen, 4 maggio 1945), partigiano, figlio di Torquato Fraccon e Isabella Ghirardato. Militante dell'Azione Cattolica, studente di Medicina e Chirurgia a Padova, attivista della Fuci. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 non risponde alla chiamata alle armi ed entra a far parte della Resistenza collaborando all'attività clandestina del padre nel soccorso agli ebrei e alla lotta armata di liberazione. La mattina del 26 ottobre 1944 è arrestato con tutta la sua famiglia nella loro abitazione. Portati nelle carceri di Vicenza, la madre e le sorelle sono trattenute, Franco col padre è torturato e inviato al campo di Bolzano per essere deportati entrambi nel Reich destinati a Mauthausen, immatricolato n°115500, Franco muore il 4 maggio 1945. L'università di Padova gli conferisce la Laurea honoris causa in Medicina l’11 giugno 1947. Il 19 maggio 1950 è insignito della medaglia d’argento al valor militare con la qualifica di partigiano combattente.[76]
Franco Fraccon ( | |||
Piazza delle Erbe, 21 davanti farmacia 45°32′48.09″N 11°32′47.91″E / 45.546691°N 11.546641°E |
QUI ABITAVA
CARLO CRICO NATO 1902 ARRESTATO 2.12.1944 DEPORTATO 1944 MAUTHAUSEN ASSASSINATO 7.3.1945 |
Vicenza, 12 novembre 1902 - Mauthausen, 7 marzo 1945), farmacista, vedovo, antifascista. Gestisce la Farmacia in Piazza delle Erbe accanto la sua abitazione dove vive con le figlie. Frequenta la famiglia Fraccon e sarà questa l'accusa che gli costa il carcere e la deportazione nel Reich, con destinazione Mauthausen dove muore il 7 marzo 1945.[77]
Carlo Crico ( | ||
Contrà porta Santa Lucia, 44 45°33′04.25″N 11°33′04.78″E / 45.55118°N 11.551328°E |
QUI ABITAVA
PIERO FRANCO NATO 1921 ARRESTATO 4.10.1944 DEPORTATO 1944 MAUTHAUSEN ASSASSINATO 8.4.1945 |
Vicenza, 17 agosto 1921 - Mauthausen, 8 aprile 1945), partigiano, studente universitario nel 1942 alla facoltà di Agraria di Bologna, arruolato sottotenente degli alpini, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 entra nella Resistenza tra le file della "Brigata Argiuna – Divisione Vicenza". È arrestato nell'ottobre 1944 a Bassano del Grappa, a cui segue la deportazione nel Reich, con destinazione Mauthausen dove muore l'8 aprile 1945. Il 16 giugno 1954 l’Università di Bologna gli conferisce la laurea honoris causa.[77]
Piero Franco ( |
Note modifica
- ^ Pietre d’inciampo per i Niero, su mattinopadova.gelocal.it, 22 gennaio 2018.
- ^ [REDE Moritz-Freimüller 2015-11-15-2.pdf Sehr geehrte Damen und Herren]
- ^ Il Mattino: Oggi il ricordo di Gioachino Niero morto deportato, 15 novembre 2015
- ^ (DE) Gedenkakt in Kirchdorf, su Einhalt. URL consultato il 16 ottobre 2018.
- ^ Pierantonio Gios: Guerra e Resistenza, le relazioni dei parroci della Provincia di Padova, Pliniana, Selci-‐ Lama (PG), 2007, p. 92. qui cit. secondo Adriano Mansi: Centro di Ateneo per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea – Università degli studi di Padova, Episodio di Sant’Angelo di Piove, 16.3.1945, consultato il 4 giugno 2018
- ^ Adriano Mansi: Episodio di Sant’Angelo di Piove, 16.3.1945, Centro di Ateneo per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea – Università degli studi di Padova, consultato il 7 giugno 2018
- ^ Pietre d'inciampo a Padova, su lepietredinciampoapadova.it.
- ^ Giorno della Memoria - 27 gennaio 2022, su padovanet.it.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Opuscolo del Museo della Padova ebraica: Le pietre d'inciampo a Padova, Una memoria contro l'oblio e il negazionismo, con le biografie delle vittime di Padova
- ^ a b c Centro di documentazione ebraica contemporanea: Ancona, Elisa, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 3 giugno 2017.
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Gesess, Elia, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 2 giugno 2017.
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Gesess, Sara, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 2 giugno 2017.
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Levi Minzi, Marcello, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 1º giugno 2017.
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Bassani, Gemma, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 1º giugno 2017.
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Coen Sacerdoti, Eugenio, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 2 giugno 2017., con un ritratto
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Coen, Oscar, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 2 giugno 2017.
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Dina, Amalia, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 2 giugno 2017., con un ritratto
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Arany, Giorgio, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 1º giugno 2017.
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Goldberger, Caterina, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 1º giugno 2017.
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Finzi, Nora, su digital-library.cdec.it, Centro di documentazione ebraica contemporanea. URL consultato il 1º giugno 2017.
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Goldbacher, Alberto, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 1º giugno 2017.
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Kroo, Giuseppe, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 2 giugno 2017.
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Kroo, Luigi, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 2 giugno 2017.
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Vamos, Nelly, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 2 giugno 2017.
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Kroo, Alessandro, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 2 giugno 2017.
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Levi, Augusto, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 2 giugno 2017.
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: D'Italia, Giovanna, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 2 giugno 2017.
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Levi, Alvise, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 2 giugno 2017.
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Tolentino, Paolo, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 1º giugno 2017.
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Ducci, Eva, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 27 gennaio 2019.
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Hoffmann, Luisa, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 27 gennaio 2019.
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Ducci, Rodolfo, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 27 gennaio 2019., con un ritratto fotografico
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Ducci, Teodoro, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 27 gennaio 2019.
- ^ a b Centro di documentazione ebraica contemporanea: Parenzo, Italo.
- ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: Parenzo, Giuseppe, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 1º giugno 2017.
- ^ Museo Padova Ebraica: In memoria di Giulio, Ada e Irma Ancona, 27 gennaio 2020
- ^ Centro Documentazione Digital Library: Ancona, Irma, consultato il 26 luglio 2020
- ^ Una pietra d'inciampo per lo studente Desiderio Milch, su Università degli studi di Padova, 27 gennaio 2022. URL consultato il 28 febbraio 2022.
- ^ Non è certa la grafia del nome. Sulla pietra d'inciampo è riportato "Feige"; nella prima edizione de "Il libro della memoria" , L. Picciotto Fargion, 1991, è indicata come Feighe Haschlaus; nella edizione successiva del 2002, così come nella Digital Library del CDEC (http://digital-library.cdec.it/cdec-web/persone/detail/person-956/hasenlauf-feigel.html) è indicata come Feigel Hasenlauf.
- ^ Sia presso la Digital Library del CDEC (http://digital-library.cdec.it/cdec-web/persone/detail/person-957/buchaster-jakob.html), che in "Il libro della memoria" , L. Picciotto Fargion, Milano, 2002, è indicato come anno di nascita il 1900, anziché il 1907, come riportato sulla pietra d'inciampo.
- ^ La storia della famiglia Buchaster è descritta nell'opuscolo PAULA, nostra madre, la Sua storia: una testimonianza d'amore e resilienza reperibile all'indirizzo: PAULA, nostra madre (PDF) [collegamento interrotto], su cdn1.regione.veneto.it. URL consultato il 30 aprile 2020.. Disponibile presso la Biblioteca civica "Manfred B. Buchaster" di Costa di Rovigo.
- ^ Carl Gruen, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 30 aprile 2020.
- ^ Giornata della Memoria, la prima pietra d'inciampo in città dedicata a Luigia Modena Colorni, in Il Gazzettino, 28 gennaio 2022.
- ^ Luigia Gina Modena Colorni, su rovigoitinerariodigenere.wordpress.com. URL consultato il 20 gennaio 2023.
- ^ (EN) Mogliano, deposte quattro Pietre d’inciampo in ricordo dei deportati nei lager nazisti i, su www.oggitreviso.it. URL consultato il 31 gennaio 2024.
- ^ Renzo De Zottis, PIETRE D’INCIAMPO A MOGLIANO, in ildiarionline.it, 1º febbraio 2024. URL consultato il 15 aprile 2024.
- ^ Alba Vivante, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 15 aprile 2024.
- ^ Anna Vivante, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 15 aprile 2024.
- ^ Ida Vivante, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 15 aprile 2024.
- ^ Costante Vivante, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 15 aprile 2024.
- ^ PIEVE: quattro “pietre d’inciampo” / Quartier del Piave / Homepage - L'Azione, su www.lazione.it. URL consultato il 10 aprile 2024.
- ^ Posate quattro pietre d'inciampo davanti al municipio: lo zio del cardinale Stella fra i deportati, su Qdpnews. URL consultato il 10 aprile 2024.
- ^ SUSEGANA: posa di cinque pietre d’inciampo / Coneglianese / Homepage - L'Azione, su www.lazione.it. URL consultato il 10 aprile 2024.
- ^ Susegana non dimentica: posizionate cinque pietre d'inciampo in memoria dei cittadini uccisi nei campi di concentramento, su Qdpnews. URL consultato il 10 aprile 2024.
- ^ Samantha De Bortoli, Sito Istituzionale della Provincia di Treviso - Giorno della Memoria, posa delle Pietre d'inciampo al Sant'Artemio: il calendario delle iniziative del 27 e 28 gennaio, su www.provincia.treviso.it. URL consultato il 1º febbraio 2023.
- ^ DAYITALIANEWS, su dayitalianews.com.
- ^ Chioggia TV, su chioggiatv.it.
- ^ Deposta in via del Rigo 2 la prima Pietra d’Inciampo di Mestre, su Comune di Venezia - Live - Le notizie di oggi e i servizi della città, 28 gennaio 2022. URL consultato il 7 aprile 2022.
- ^ Anche Verona ha le sue prime Pietre d'inciampo, su ANED. URL consultato il 27 aprile 2023.
- ^ Peri di Dolcè onora i deportati Marcotto e Veronesi: posate due pietre d'inciampo, su ANED. URL consultato il 20 agosto 2023.
- ^ A Isola della Scala e Trevenzuolo, le prime Pietre d'inciampo veronesi, in veronasera.it, 27 maggio 2021. URL consultato il 20 agosto 2023.
- ^ a b c d e f g h i Pietre d’inciampo a Isola della Scala, su deportati.it. URL consultato il 20 agosto 2023.
- ^ a b c d e f g h i j k I deportati politici, su anpi-vicenza.it. URL consultato il 10 agosto 2023.
- ^ Pietre d’inciampo a Dolcè (Verona), su deportati.it. URL consultato il 20 agosto 2023.
- ^ Narciso Veronesi, su daveronaailager.com. URL consultato il 20 agosto 2023.
- ^ Maria Vittoria Adami, Memoria con pietre d’inciampo dedicate a 12 dispersi del paese, in L'Arena, 16 gennaio 2023. URL consultato il 4 aprile 2024 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2024).
- ^ Ugo Sesini, su daveronaailager.com. URL consultato il 20 agosto 2023.
- ^ Enrico Giardini, Due pietre d'inciampo per ricordare Gilda Forti e Tullio Basevi, morti nei lager nazisti, in L'Arena, 14 maggio 2022. URL consultato il 13 settembre 2022.
- ^ Da Verona ai Lager, Tullio Basevi, su daveronaailager.com. URL consultato il 20 agosto 2023.
- ^ Da Verona ai Lager, Giòda Forti, su daveronaailager.com. URL consultato il 20 agosto 2023.
- ^ a b c Sofia Poletti, Shoah, a Vicenza posate in corso Palladio le prime due pietre d’inciampo, in Corriere della sera, 26 giugno 2021.
- ^ a b Orvieto, Guido Fortunato, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 27 gennaio 2022.
- ^ Quattro pietre d’inciampo per onorare i deportati. Tutti gli eventi per il Giorno della Memoria, in ilgiornaledivicenza.it, 27 gennaio 2023. URL consultato il 7 agosto 2023.
- ^ Caivano, Angelina, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 10 giugno 2022.
- ^ Torquato Fraccon, su biografieresistenti.isacem.it. URL consultato il 7 agosto 2023.
- ^ Franco Fraccon, su biografieresistenti.isacem.it. URL consultato il 7 agosto 2023.
- ^ a b Giorno della Memoria, Vicenza non dimentica: posate quattro pietre d’inciampo, in vicenzatoday.it, 27 grnnaio 2023. URL consultato il 7 agosto 2023.
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