Pietro Ercole Fava

pittore italiano

Pietro Ercole Fava Ghisilieri (Bologna, 21 settembre 1669Bologna, 7 giugno 1744) è stato un pittore italiano.

Conte Pietro Ercole Fava Ghisilieri

Vita ed opere modifica

Il conte Pietro Ercole Fava Ghisilieri è stato un nobile bolognese, figlio del conte Alessandro Fava e della marchesa Argia Ghisilieri, che si è distinto come mecenate e come pittore. Ha studiato arte sotto Lorenzo Pasinelli e fu protettore ed amico di Donato Creti ed Ercole Graziani. Ha studiato soprattutto le opere del Carracci, il cui stile preferiva ad ogni altro. Era un membro della Accademia Clementina[1] di cui ne fu più volte segretario e Principe nel 1733.

Opere principali modifica

 
Cristo risorto, Duomo di Ancona

A Bologna nella chiesa del convento delle monache della Trinità, si trova una Morte della Vergine con San Giovanni evangelista e due angeli. Nella stessa città, nell'ex chiesa di San Tommaso del Mercato era conservata la sua pala Vergine col Bambino e i santi Alberto e Paolo[1]. È stata attribuita al Fava[2] l'Adorazione dei magi, conservata nella sagrestia della chiesa di Santa Maria di Galliera, situata proprio di fronte al palazzo Fava, dipinto che prova l'esito felice del suo apprendistato.

A Crespellano, in provincia di Bologna, nell'oratorio della Chiesa di San Rocco si trova una sua opera firmata: Sacra Famiglia e Santi.[3]

In Ancona, al Duomo, è ancor oggi posto nell'altar maggiore, il suo Cristo risorto, risalente al 1731 e commissionata al cardinal Lambertini (è la sola tela del pittore rimasta). Nella stessa chiesa erano presenti anche una Vergine addolorata e un' Adorazione dei Magi[1].

Note modifica

  1. ^ a b c Storia Dell'Academia Clementina di Bologna, aggregata all'Instituto delle Scienze e dell'Arti, edito nel 1739. Consultabile su Google Libri a pagina 193.
  2. ^ Dal critico d'arte Roli, nel 1977. Si veda la voce sul pittore sul Dizionario bibliografico Treccani
  3. ^ Chiese ed oratori a Crespellano

Bibliografia modifica

  • P. G. Zanotti, Storia dell'Accademia Clementina, Bologna 1739, I, pag. 10 s., 16 s., 47, 57, 63, 69, 87, 125; II, pp. 102, 193-198, 276;
  • L. Crespi, Vite de' pittori bolognesi non descritte nella Felsina pittrice, Roma 1769, pp. 265–269
  • Autori vari, La pittura in Italia. Il Settecento, Milano 1990, I, pp. 258 ss., 379
  • Autori vari, Dizionario enciclopedico Bolaffi dei pittori italiani, IV, p. 336;

Voci correlate modifica

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