Pietro II del Portogallo
Pietro II | |
---|---|
Ritratto di Pietro II di Braganza | |
Re di Portogallo e delle Algarve | |
In carica | 6 novembre 1683 – 9 dicembre 1706 |
Predecessore | Alfonso VI |
Successore | Giovanni V |
Nascita | Palazzo di Ribeira, Lisbona, Regno del Portogallo, 26 aprile 1648 |
Morte | Palazzo Reale di Sintra, 9 dicembre 1706 |
Luogo di sepoltura | Pantheon Reale del Casato di Braganza, Monastero di São Vicente de Fora |
Casa reale | Casato di Braganza |
Padre | Giovanni IV del Portogallo |
Madre | Luisa di Guzmán |
Coniugi | Maria Francesca di Savoia Maria Sofia di Neuburg |
Figli | Isabella Luisa Giovanni V Francesco Saverio Antonio Francesco Teresa Maria Manuele Giuseppe Francesca Giuseppa |
Firma | ![]() |
Pietro II di Braganza (Lisbona, 26 aprile 1648 – Alcântara, 9 dicembre 1706) è stato il ventitreesimo re del Portogallo e dell'Algarve. Si guadagnò il soprannome di il Pacifico perché durante la sua reggenza siglò una pace con la Spagna (nel 1668) che finalmente mise fine ad una secolare lotta ed al riconoscimento dell'indipendenza nazionale portoghese.
BiografiaModifica
I primi anniModifica
Pietro era l'ultimo figlio di re Giovanni IV e di Luisa di Guzmán; il padre gli concesse il titolo di Duca di Beja, facendogli dono di quella città e di tutti i beni confiscati al marchese di Vila Real e a suo figlio, il Duca di Caminha. In più gli vennero assegnati alcuni villaggi nel Portogallo settentrionale. Con tutti questi beni venne costituito un appannaggio, definito Casa do Infantado, assegnato al principe già all'età di cinque anni e quando questi divenne re, fu affidato ad uno dei suoi figli.
D'aspetto, Pietro appariva ben proporzionato, con occhi e capelli scuri.[1] Come molti aristocratici della sua epoca, rifacendosi al grandeur francese, amava molto la caccia che praticava spesso nel Palazzo di Salvaterra de Magos ed eccelleva particolarmente nel cavalcare destrieri al contrario, spettacolarizzando le sue uscite col resto della corte.[2]
La reggenza, l'usurpazione del trono e la gestione de facto del regnoModifica
Dopo la morte del padre, sua madre divenne reggente per il nuovo sovrano Alfonso VI, fratello maggiore dello stesso Pietro, il quale era parzialmente paralizzato e mentalmente instabile. Nel 1662 Alfonso decise che era giunto il momento di liberarsi dell'influenza di sua madre e prese personalmente il controllo dello stato.
Nel gennaio del 1668, poco prima del riconoscimento dell'indipendenza del Portogallo da parte della Spagna, Pietro iniziò ad acquisire sempre maggiore influenza sul fratello al punto da costringerlo a nominarlo reggente in sua vece. Durante questo periodo, si può dire che di fatti Pietro II governò in quasi totale autonomia in quanto relegò il fratello alle isole Azzorre, sperdute a chilometri di distanza dalle coste lusitane. Durante il periodo di questa reggenza, Pietro II consolidò ulteriormente l'indipendenza del Portogallo con la firma del Trattato di Lisbona nel 1668 che pose fine al conflitto con la Spagna iniziato con la proclamazione d'indipendenza del Portogallo del 1640. Questo risultato fu reso possibile grazie al decisivo sostegno dell'Inghilterra nella questione, al punto che lo stesso Pietro II offrì sua sorella, la principessa Caterina di Braganza, quale moglie del sovrano Carlo II d'Inghilterra nel 1661. Lo scopo di tanta benevolenza furono una serie di trattati commerciali favorevoli tra i due paesi oltre ad una protezione militare che la Gran Bretagna avrebbe fornito alle navi portoghesi nel Mediterraneo.
L'alleanza con gli inglesi si dimostrò un punto decisivo nel consolidamento del potere di Pietro, che centralizzò il potere della monarchia portoghese e disciolse quasi completamente l'eccessiva influenza della nobiltà che aveva fortemente voluto l'indipendenza del regno del Portogallo e l'ascesa di Giovanni IV nel 1656. Nel 1671 Pietro II, sempre in nome del fratello Alfonso, concesse la libertà di commercio per i residenti inglesi in Portogallo che avviarono la creazione di diverse industrie tessili in loco.
Un'altra delle preoccupazioni di Pietro II fu quella di migliorare le difese del suo regno e per questo nel 1674 convocò le cortes per chiedere i fondi necessari a mantenere le guarnigioni di frontiera, il loro armamentario e le opere indispensabili nei castelli e nelle fortezze marittime.
Ottenne dalla Santa Sede il permesso di elevare la diocesi di Bahia al rango arcivescovile e creò nuove diocesi a Olinda ed a Rio de Janeiro nel 1676. Nel 1677 venne creata la diocesi di Maranhão, alle dirette dipendenze dell'arcivescovado di Lisbona.
Alfonso, formalmente ancora sovrano, venne trasferito per ordine del fratello a Sintra dove visse i suoi ultimi anni in un carcere dorato, spegnendosi nel 1683. Pietro a quel punto ereditò formalmente il trono dal fratello. Quasi contemporaneamente, la scoperta di grandi miniere d'oro in Brasile ampliarono di molto il patrimonio di Pietro che fu in grado di sciogliere le cortes portoghesi nel 1697 e governare senza il parere dei parlamentari per il resto del suo regno.
Il regnoModifica
Pietro inizialmente supportò la Francia e la Spagna nella Guerra di Successione spagnola (1701–1714), ma il 16 maggio 1703, il Portogallo siglò con la Gran Bretagna il Trattato di Methuen. Questo accordo commerciale garantiva però interessanti privilegi ai mercanti di vino portoghese e di tessuti inglesi e pertanto pose la Gran Bretagna in una posizione molto influente nell'economia lusitana. Questo accordo venne seguito nel dicembre del 1703 da un'alleanza militare tra Portogallo, Austria e Gran Bretagna per un comune accordo di invasione della Spagna. Le forze portoghesi ed alleate, al comando del Marchese di Minas, catturarono Madrid nel 1706, durante la campagna che portò poi ad una sconfitta di questi stessi alleati nella Battaglia di Almansa.
Il 9 dicembre 1706 morì e gli succedette il figlio Giovanni V di Portogallo.
DiscendenzaModifica
La prima moglie di Pietro II fu in realtà quella che già era sua cognata, la regina Maria Francesca di Savoia-Nemours, moglie del defunto fratello. I due si sposarono nel 1668 dopo un processo iniziato dallo stesso presso la Santa Sede per chiedere ufficialmente l'annullamento del precedente matrimonio della moglie col fratello adducendo come causa la non consumazione per inettitudine del defunto sovrano. Questo procedimento, apparentemente inutile, era in realtà necessario perché secondo il costume dell'epoca non era idoneo che un fratello sposasse la moglie del fratello anche se questo era defunto. La coppia ebbe i seguenti figli:
- Isabella Luisa, nata a Lisbona nel 1669 e ivi morta nel 1690.
Dopo la morte della prima moglie, Pietro II si risposò nel 1687 in seconde nozze con Maria Sofia del Palatinato-Neuburg, figlia di Filippo Guglielmo, conte palatino di Neuburg. Il matrimonio fu prettamente politico dal momento che tra le sorelle di Maria Sofia vi erano Eleonora Maddalena, terza moglie dell'imperatore Leopoldo I, e Maria Anna, seconda moglie di Carlo II di Spagna. Da questa unione nacquero:
- Giovanni, Duca di Braganza, nato e morto a Lisbona nel 1688;
- Giovanni V di Portogallo, nato a Lisbona nel 1689 e ivi morto nel 1750;
- Francesco Saverio, Duca di Beira e Gran Priore dell'Ordine di Malta, nato a Lisbona nel 1691 e ivi morto nel 1742;
- Francesca Saveria, nata e morta a Lisbona nel 1694;
- Antonio Francesco, nato a Lisbona nel 1695 e ivi morto nel 1757;
- Teresa Maria, nata a Lisbona nel 1696 e ivi morto nel 1704;
- Manuele Giuseppe, conte di Ourem, nato a Lisbona nel 1697 e ivi morto nel 1766;
- Francesca Giuseppa, nato a Lisbona nel 1699 e ivi morta nel 1766.
Da Maria da Cruz Mascarenhas ebbe:
- Luisa di Braganza, nata a Lisbona nel 1679 e morta ad Évora nel 1732. Legittimata nell'anno della nascita, fu cresciuta nella famiglia del Segretario di Stato Francisco Correia de Lacerda e dopo nel Monastero di Carnide con sua zia Maria di Braganza (figlia naturale di Giovanni IV). Luisa sposò Don Luis de Melo e alla sua morte Don Jaime de Melo, rispettivamente secondo e terzo Duca di Cadaval.
Da Anna Maria Armande de Verger ebbe:
- Michele di Braganza, nato a Lisbona nel 1699, legittimato nel 1704 e morto a Tejo nel 1724. affogato nel fiume Tago. Era sposato a Luisa Casimira de Sousa Nassau e Ligne, Principessa di Ligne, trentesima signora della Casa di Sousa, sesta Contessa di Miranda do Corvo e prima Duchessa di Lafões, con la quale abbe due figli e due figlie.
Da Francesca Clara da Silva ebbe:
- Giuseppe Carlo di Braganza, nato a Lisbona nel 1703 e morto ad Ponto de Lima nel 1756. Fu Arcivescovo di Braga ed Évora e Primate di Spagna e Portogallo. Il fratellastro Giovanni V di Portogallo lo creò Infante di Portogallo ed Altezza Serenissima. Studiò all'Università di Évora dove si addottorò in teologia e divenne Arcivescovo di Braga nel 1739 e fu consacrato due anni dopo. Sepolto in quella stessa città, fu succeduto nella posizione da Gaspare di Braganza, figlio illegittimo del suo fratellastro Giovanni V.
OnorificenzeModifica
Gran Maestro dell'Ordine del Cristo | |
Gran Maestro dell'Ordine della Torre e della Spada | |
Gran Maestro dell'Ordine di San Giacomo della Spada | |
Gran Maestro dell'Ordine Militare di San Benedetto d'Avis | |
NoteModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pietro II del Portogallo
Collegamenti esterniModifica
- Pietro II del Portogallo, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Pietro II del Portogallo, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Pietro II del Portogallo, su Find a Grave.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 266750039 · ISNI (EN) 0000 0001 2281 1910 · LCCN (EN) n84077639 · GND (DE) 119241838 · BNF (FR) cb155536662 (data) · ULAN (EN) 500353861 · BAV (EN) 495/103413 · CERL cnp01056843 · WorldCat Identities (EN) lccn-n84077639 |
---|