Pignone (Italia)

comune italiano

Pignone (Pignon in ligure, Pignun nella variante locale[4]) è un comune italiano di 510 abitanti[1] della provincia della Spezia in Liguria.

Pignone
comune
Pignone – Stemma
Pignone – Bandiera
Pignone – Veduta
Pignone – Veduta
Panorama del borgo di Pignone
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Liguria
Provincia La Spezia
Amministrazione
SindacoIvano Barcellone (lista civica di centro-destra Per Pignone) dal 27-5-2019
Data di istituzione1861
Territorio
Coordinate44°10′44.45″N 9°43′26.81″E / 44.179014°N 9.724114°E44.179014; 9.724114 (Pignone)
Altitudine189 m s.l.m.
Superficie17,75 km²
Abitanti510[1] (31-8-2023)
Densità28,73 ab./km²
FrazioniCappelletta, Casale, Catornola, Faggiona, Monti, Villa
Comuni confinantiBeverino, Borghetto di Vara, Levanto, Monterosso al Mare, Vernazza
Altre informazioni
Cod. postale19020
Prefisso0187
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT011021
Cod. catastaleG664
TargaSP
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 1 659 GG[3]
Nome abitantipignonesi
Patronosanta Maria Assunta
Giorno festivo15 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pignone
Pignone
Pignone – Mappa
Pignone – Mappa
Posizione del comune di Pignone nella provincia della Spezia
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Le varie frazioni e borghi che costituiscono il comune sono situate nelle valli dei torrenti Pignone (affluente di destra del fiume Vara) e del suo affluente Casale, entrambe valli minoritarie della media e bassa val di Vara.

Il territorio fa parte del Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara.

Storia modifica

 
Il ponte medievale e scorcio del centro storico; l'antico attraversamento è crollato[5] per l'ondata di piena del torrente Pignone negli eventi alluvionali del 25 ottobre 2011.

L'origine del borgo potrebbe risalire molto prima dell'avvento dell'epoca romana.
Infatti in una collina - denominata Castellaro[6] e posta di fronte all'odierno abitato - sono stati rinvenuti un castellaro, sito archeologico risalente alle Età del Bronzo e del Ferro[6] e tracce dell'antica popolazione dei Liguri[6]. Dal 2000 l'area, i cui ritrovamenti sono esposti al museo civico archeologico "Ubaldo Formentini" della Spezia, è stata inserita fra i siti di tutela ambientale come sito di interesse comunitario[6].

Secondo alcuni studi il borgo fu molto importante per l'Impero romano poiché ubicato al crocevia di due importanti vie di comunicazione[6]: l'una per l'antica Segesta Tigullorum (l'odierna Sestri Levante, nel genovese) e l'altra verso Velleia importante centro dell'appennino piacentino.

Le prime testimonianze documentali del borgo di Pignone risalgono all'incirca dopo l'anno 1000[6] con la presenza della locale pieve di Santa Maria Assunta. Attorno ad essa cominciarono a riunirsi piccole comunità. In una bolla pontificia di papa Eugenio III - datata al 1149[6] - si descrive ampiamente l'insediamento abitativo che - secondo gli storici - potrebbe essere stato già presente in epoca romana come pagus romano[6].

Dal 1163 il territorio venne sottoposto, per volere dell'imperatore Federico Barbarossa, alla famiglia Malaspina[6] e successivamente ai conti-vescovi di Luni[6]; fu lo stesso vescovo di Luni, Guglielmo, a cedere il feudo dal 1252[6] alla nobile famiglia dei Fieschi, conti di Lavagna [6]. Furono quindi i Fieschi a ricostruire la pieve[6] e a migliorare la viabilità per consentire un migliore collegamento stradale con i centri di Levanto ad ovest, e di Sarzana ad est.

L'ambizioso Nicolò Fieschi riunendo i propri feudi giunse a costituirsi una propria Signoria su tutto il territorio spezzino. Sconfitto da Genova, nel 1276[6] dovette vendere la proprietà del feudo di Pignone alla Repubblica di Genova che, eletto a sede di Podesteria[6] nell'ambito del Capitaneato di Levanto, ne seguì pertanto le sorti e le glorie.

Nel febbraio del 1312 il borgo ospitò l'imperatore Arrigo VII di Lussemburgo[6], accompagnato dal cardinale Luca Fieschi e scortato da quasi 1500 soldati, che nella sosta visitò l'edificio di culto mariano.

 
Scorcio del centro storico

Nel corso del XVI secolo il primitivo borgo medievale di Pignone conobbe una sostanziale fase evolutiva[6] dell'architettura e dell'urbanistica con la costruzione di nuovi palazzi signorili e la modifica degli accessi al borgo storico con l'apertura di tre nuovi passaggi controllati e difesi. La stessa loggia comunale è il frutto di una nuova ricostruzione avvenuta nel XVII secolo[6] a imitazione della preesistente, collocata in origine nelle vicinanze e dove nel 1465 gli abitanti di Pignone giurarono fedeltà a Francesco Sforza duca di Milano[6].

Con la nuova dominazione francese di Napoleone Bonaparte la municipalità venne spostata nel borgo di Casale e tutto il territorio rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Vara, con capoluogo Levanto, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, Casale e Pignone rientrarono nel I cantone, capoluogo Levanto, della Giurisdizione di Mesco. Dal 1803 furono centri principali del V cantone del Golfo di Venere nella Giurisdizione del Mesco e, annessi al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 inseriti nel Dipartimento degli Appennini.

Nel 1815 Pignone fu incluso nella provincia di Levante del Regno di Sardegna, dopo le decisioni del Congresso di Vienna del 1814, e quindi nel Regno d'Italia dal 1861.

Durante il regno sabaudo la municipalità venne nuovamente riportata a Pignone[6] con la cessione, nel 1841[6], della frazione di Cassana al comune di Borghetto di Vara. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel VI mandamento di Levanto del circondario di Levante facente parte della provincia di Genova prima e, con l'istituzione nel 1923, della provincia della Spezia poi.

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana della Media e Bassa Val di Vara e, con le nuove disposizioni della Legge Regionale nº 24 del 4 luglio 2008[7], fino al 2011 della Comunità montana Val di Vara.

Il 25 ottobre 2011 una violenta perturbazione ha colpito il levante ligure (bassa e media val di Vara, val di Magra e Cinque Terre) e la Lunigiana (provincia di Massa-Carrara)[8] con esondazioni, danni, vittime e dispersi in diverse località del territorio ligure e toscano. Tra i comuni più colpiti c'è anche Pignone e frazioni (soprattutto a Casale) dove le precipitazioni intense hanno provocato molteplici danni alle abitazioni, alle attività commerciali, ai collegamenti stradali e agli impianti elettrici, idrici e gas[9]. Per l'improvvisa piena del torrente Pignone crollerà sotto le furie delle acque l'antico ponte medievale del centro storico, uno dei simboli del borgo[5].

Dal 2015 al 2017 ha fatto parte dell'Unione dei comuni delle Terre Verticali.

Simboli modifica

 
 
 
Stemma

«D'argento alla pigna, col tralcio fogliato a sinistra, al naturale. Ornamenti esteriori di Comune secondo la popolazione.[10]»

Gonfalone

«Drappo di rosso…[10]»

Lo stemma è stato concesso con il regio decreto dell'8 giugno 1902[10]. L'ente utilizza uno stemma con sfondo azzurro, pur non corrispondente alla blasonatura concessa.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
La chiesa plebana di Santa Maria Assunta nel borgo di Pignone

Architetture religiose modifica

  • Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta nel capoluogo. L'edificio fu costruito nel 1339 su una preesistente pieve paleoromanica dell'anno 1000 e ristrutturata nel corso del Settecento. All'interno sono conservati dipinti affreschi risalenti al XVII e XVIII secolo.
  • Chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo nella frazione di Casale.
  • Oratorio di San Martino nella frazione di Casale.
  • Chiesa di San Sebastiano nella frazione di Villa.
  • Santuario della Madonna del Buon Consiglio nell'omonima località.

Architetture civili modifica

  • Mulino Calzetta, rifugio escursionistico del Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara dal 2003.
  • Loggia comunale nel centro storico di Pignone, riedificata nel XVII secolo poco distante da un'altra loggia (non più esistente) del XIV secolo. Sotto questo primitivo edificio gli abitanti giurarono fedeltà al duca di Milano Francesco Sforza.
  • Ponte vecchio, nel cuore del borgo storico pignonese, edificato nel XVI secolo su basamenti databili al medioevo. Al centro del ponte, ad unica arcata a schiena d'asino, era presente un'edicola con la effigie della Madonna col Bambino. La violenza della piena del torrente Pignone, negli eventi alluvionali del 25 ottobre 2011, ne causò il crollo sotto le furie delle acque[5].
  • Ponte dell'acquedotto, a monte del paese, risalente al Cinquecento, distrutto dagli eventi alluvionali del 2011.
  • Ponte vecchio della frazione di Casale, anch'esso distrutto dagli eventi alluvionali del 2011.

Aree naturali modifica

  • Grotte carsiche lungo la strada per la frazione di Casale. Considerate per le sue caratteristiche morfologiche tra le più complesse della provincia spezzina, nei venti metri di profondità le grotte ospitano colonie di pipistrelli ed alcuni esemplari di geotritone, tra i quali il Speleomantes ambrosii.

Società modifica

 
La loggia

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[11]

Etnie e minoranze straniere modifica

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Pignone sono 32[12].

Qualità della vita modifica

Il comune è stato insignito nel 2009 della Bandiera arancione dal Touring Club Italiano[13].

Cultura modifica

 
Scorcio del centro storico pignonese

Cucina modifica

Tra i prodotti tipici[14] del territorio pignonese si trovano la cipolla, la patata di Pignone, la susina "balle d'ase" (termine dialettale ligure indicante i testicoli dell'asino) e diverse varietà di fagioli locali quali il cenerino, il lupinaro e dell'aquila. Prodotti gastronomici della locale e contadina cucina di Pignone sono i piatti a base di salsiccia e fagioli, la torta di patate e la polenta con il cavolo.

Geografia antropica modifica

Il comune è costituito, oltre il capoluogo Pignone, dalle cinque frazioni di Cappelletta, Casale, Catornola, Faggiona, Monti e Villa per un totale di 17,75 km²[15]. Confina a nord con il comune di Borghetto di Vara, a sud con Vernazza, ad ovest con Levanto e Monterosso al Mare e ad est con Beverino.

Economia modifica

La principale risorsa economica del comune è l'attività agricola specie nella produzione di olio di oliva, vino e formaggi.

Infrastrutture e trasporti modifica

Strade modifica

Il centro di Pignone è attraversato dalla strada provinciale 38 e dalla provinciale 34, quest'ultima attraversante i centri frazioni di Casale, Villa e Faggiona; la provinciale 38 gli permette il collegamento stradale con Trezzo, nel comune di Beverino, e, ad ovest, con l'entroterra di Monterosso al Mare.

Mobilità urbana modifica

Dal comune di La Spezia un servizio di trasporto pubblico locale gestito dall'ATC garantisce quotidiani collegamenti bus con Pignone e per le altre località del territorio comunale.

Amministrazione modifica

 
Il municipio
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1950 1955 Angelo Bellani Partito Liberale Italiano Sindaco
1955 1960 Giuseppe Renoni Bella Democrazia Cristiana Sindaco
1960 1965 Dante Zembo Partito Socialista Italiano Sindaco
1965 1970 Luciano Pellegrotti Democrazia Cristiana Sindaco
1970 1975 Gildo Bordigoni Democrazia Cristiana Sindaco
1975 1980 Mario Moggia Partito Socialista Italiano Sindaco
1980 1985 Fabrizio Barilari Democrazia Cristiana Sindaco
8 luglio 1985 30 maggio 1990 Fabrizio Barilari Democrazia Cristiana Sindaco
30 maggio 1990 24 aprile 1995 Luigi Raggi Indipendente Sindaco
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Edda Agnetti lista civica di centro-sinistra Sindaco
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Silvano Zaccone Insieme per Pignone
(lista civica di centro-sinistra)
Sindaco
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Silvano Zaccone Insieme per Pignone
(lista civica di centro-sinistra)
Sindaco
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Antonio Pellegrotti Insieme per Pignone
(lista civica di centro-sinistra)
Sindaco
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Mara Bertolotto Insieme per Pignone
(lista civica di centro-sinistra)
Sindaco
27 maggio 2019 in carica Ivano Barcellone Per Pignone
(lista civica di centro-destra)[16]
Sindaco

Note modifica

 
Scorcio del centro storico
  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  5. ^ a b c Fonte dal sito del quotidiano on line Città della Spezia.org [collegamento interrotto], su cittadellaspezia.org. URL consultato il 31 ottobre 2011.
  6. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u Fonte dal sito del Comune di Pignone-Storia, su comune.pignone.sp.it. URL consultato il 16 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2010).
  7. ^ Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008
  8. ^ Fonte dal sito del quotidiano ligure de Il Secolo XIX, su ilsecoloxix.it. URL consultato il 26 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2011).
  9. ^ Fonte dal sito del quotidiano la Repubblica Genova.it, su genova.repubblica.it. URL consultato il 29 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  10. ^ a b c Comune di Pignone – (SP), su araldicacivica.it. URL consultato il 16 gennaio 2013.
  11. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  12. ^ Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato il 26 settembre 2021.
  13. ^ Fonte dal sito del Touring Club Italiano
  14. ^ Fonte dal sito del Comune di Pignone-Prodotti tipici Archiviato il 18 ottobre 2010 in Internet Archive.
  15. ^ Fonte dal sito del Comune di Pignone-Frazioni Archiviato il 17 ottobre 2010 in Internet Archive.
  16. ^ in quota Liguria Popolare

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

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