Pinus ayacahuite

specie di Pinus

Il pino bianco messicano (Pinus (Strobus) ayacahuite Ehrenb. ex Schltdl., 1838) è un albero appartenente alla famiglia Pinaceae, diffuso in Messico, Guatemala, Honduras e El Salvador.[1]

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Pino bianco messicano
Pinus ayacahuite
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Pinophyta
Classe Pinopsida
Ordine Pinales
Famiglia Pinaceae
Genere Pinus
Sottogenere Strobus
Specie P. ayacahuite
Nomenclatura binomiale
Pinus ayacahuite
Ehrenb. ex Schltdl., 1838
Sinonimi
Nomi comuni

(IT) Pino bianco messicano
(EN) Mexican White Pine
(ES) pinabete

Areale

     Aree di diffusione

Etimologia modifica

Il nome generico Pinus, utilizzato già dai latini, potrebbe, secondo un'interpretazione etimologica, derivare dall'antica radice indo-europea *pīt = resina.[2] Il nome specifico ayacahuite fa riferimento al nome volgare utilizzato dagli indigeni messicani per questo albero, in lingua nahuatl di origine azteca.[3][4]

Descrizione modifica

Portamento modifica

Il portamento è arboreo, con chioma da piramidale a conica che tende a divenire più irregolare negli esemplari più anziani ; può raggiungere i 35-40 m d'altezza e un diametro del tronco di due metri. I rami sono lunghi e slanciati e si sviluppano orizzontalmente, tranne quelli inferiori spesso pendenti. I virgulti, lisci e snelli, sono di colore grigio chiaro con il fogliame che si sviluppa nella parte terminale.[3]

Corteccia modifica

La corteccia, negli alberi giovani, è sottile, liscia, di color grigio-cenere, e con l'età diventa rugosa, divisa in piccole placche rettangolari di colore grigio-marrone.[3]

Foglie modifica

Le foglie sono aghiformi, flessibili e slanciate, fascicolate a gruppi di 5 (raramente 6); di colore verde brillante la superficie abassiale, glauca con bande stomatiche le superfici adassiali, raggiungono i 15 cm e hanno margini dentellati con minuscoli e largamente spaziati dentini. Gli stomi sono presenti solo nelle superfici ventrali, i canali resiniferi sono 2-4, esterni, con un solo fascio vascolare.[3]

 
Dettaglio delle foglie e di un giovane cono

Strobili modifica

 
Dettaglio dei grandi coni di P. ayacahuite

Gli strobili maschili sono inizialmente gialli, poi marroni-arancioni, lunghi fino a 1 cm, di forma ovoidale-cilindrica e crescono a gruppi sulle parti terminali dei nuovi virgulti. Quelli femminili (le pigne), sono gialli-marroni a maturazione, resinosi, e si trovano raccolti in grappoli (2-4) separati sulle parti terminali dei rami principali. Sono lunghi circa 15-40 cm, larghi 7-15 cm, quasi cilindrici, lievemente ricurvi, pendenti e dotati di un peduncolo lungo 2,5 cm. I macrosporofilli sono 100-150, stretti, sottili e flessibili, lunghi 5-7 cm, con apofisi elongate e parte apicale arrotondata e ottusa; gli umboni sono terminali, privi di spina e quasi sempre resinosi. I semi, in numero di 2 per macrosporofillo, sono lunghi circa 8-10 mm, di colore marrone chiaro con punti neri e hanno un'ala lunga circa 2-3,5 cm. I cotiledoni sono 11-13. L'impollinazione, nella zona centrale del Messico, avviene di solito nel mese di maggio.[3]

Distribuzione e habitat modifica

Il pino bianco messicano è diffuso soprattutto in Messico (negli stati di Guerrero, Oaxaca, Chiapas e Veracruz) e in Guatemala, ma lo si può trovare anche in Honduras e El Salvador.[1]

È un albero di montagna che cresce ad altitudini comprese tra 1500 e 3600 m, in zone soleggiate e relativamente umide con discrete precipitazioni estive, sebbene le popolazioni più orientali e meridionali si trovino in zone ben più umide. Necessita di terreni ben drenati. Tipico delle foreste miste degli altopiani messicani, a volte si rinviene in piccoli gruppi isolati.[1]

Tassonomia modifica

La varietà veitchii, generalmente accettata fino al 2012, è attualmente considerata una sottospecie di P. strobiformis.[3]

Sinonimi modifica

Sono stati riportati i seguenti sinonimi:[5]

  • Pinus colorado Parl.
  • Pinus don-pedrii Roezl
  • Pinus ayacahuite subsp. neorecurvata Silba
  • Pinus ayacahuite subsp. oaxacana (Silba) Silba
  • Pinus ayacahuite var. oaxacana Silba
  • Pinus durangensis Roezl ex Gordon & Glend.
  • Pinus hamata Roezl

Usi modifica

Il pino bianco messicano riveste una grande importanza per il suo legno utilizzato in edilizia, carpenteria, e per la realizzazione di mobili, containers, pancali, casse; importante è anche l'utilizzo della polpa di legno nell'industria cartaria. Poco utilizzato come albero ornamentale, si può trovare raramente negli arboreti degli orti botanici; alcuni ibridi sono stati creati utilizzando specie affini come P. flexilis, P. monticola, P. strobus e P. wallichiana.[1]

Conservazione modifica

Sebbene lo sfruttamento di questa specie sia intensivo e in alcune zone diminuiscano gli individui maturi, la popolazione è ancora sufficientemente numerosa e comune nelle zone montane messicane, da fare rientrare la specie nei criteri di specie a rischio minimo nella Lista rossa IUCN.[1]

Note modifica

  1. ^ a b c d e f (EN) Farjon, A. 2013, Pinus ayacahuite, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  2. ^ Pinus, su American Conifer Society. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  3. ^ a b c d e f Pinus ayacahuite Ehrenberg ex Schlechtendahl 1838, su The Gymnosperm Database. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  4. ^ (EN) Aljos Farjon, A Handbook of the World's Conifers (2 vols.): Revised and Updated Edition, Brill, 2017, p. 654. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  5. ^ Pinus ayacahuite Ehrenb. ex Schltdl., in Plants of the world. URL consultato il 31 ottobre 2020.

Bibliografia modifica

  • Alberi - Guida fotografica a oltre 500 specie di alberi di tutto il mondo, Allen J. Coombes, ed. Dorling Kindersley, ISBN 88-88666-71-0
  • Dvorak, W. S., G. R. Hodge, E. A. Gutiérrez, L. F. Osorio, F. S. Malan and T. K. Stanger. 2000. Pinus tecunumanii. In: Conservation and Testing of Tropical and Subtropical Forest Species by the CAMCORE Cooperative. College of Natural Resources, NCSU. Raleigh, NC. USA.
  • Richardson D.M. (Ed) 2005. Ecology and biogeography of Pinus. Department of Conservation. South Island Wilding Conifer Strategy. New Zealand.
  • Chandler, N.G. Pulpwood plantations in South Africa. Proc. Aust. Paper Indus. Tech. Ass.

Voci correlate modifica

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