Piroforicità
Una sostanza piroforica (dal greco πυροφόρος, pyrophoros, "portatore di fuoco") è una sostanza che si incendia spontaneamente all'aria anche a temperatura ambiente.[1] La combustione è dovuta ad una reazione fortemente esotermica con l'ossigeno atmosferico, che arriva a sviluppare tanto calore da incendiare la sostanza o farla bruciare con bagliori simili alla brace.
Spesso le sostanze piroforiche sono solidi in forma di polvere fine. In questo caso la superficie disponibile per la reazione con l'ossigeno è molto elevata e la reazione di ossidazione viene facilitata. A questa categoria appartengono molti metalli tra i quali magnesio, titanio, nichel, ferro, lantanoidi e attinoidi, leghe come il mischmetal, nonché vari composti contenenti metalli in basso stato di ossidazione, come il tetraidroalluminato di litio.
Sostanze piroforiche modifica
Segue un elenco parziale di sostanze piroforiche.
Solidi modifica
- Fosforo bianco
- Metalli alcalini (litio, sodio, potassio, rubidio e cesio)
- Metalli in polvere fine (ad esempio ferro, alluminio, magnesio, calcio, titanio, zirconio, afnio, bismuto, neodimio, torio, uranio, nettunio)
- Alcuni metalli e leghe anche in forma massiva (cerio, plutonio)
- Composti di intercalazione della grafite come KC8
- Idruri metallici (idruro di sodio, litio alluminio idruro, idruro di uranio)
- Reattivi di Grignard (composti di formula RMgX)
- Solfuro di ferro
- Piombo e carbone sotto forma di polveri
Liquidi modifica
- La lega NaK
- Composti organometallici di metalli dei gruppi principali (ad es. di alluminio, gallio, indio, zinco, cadmio)
- Derivati alchilati di metalli e nonmetalli (trimetilalluminio, trietilalluminio, n-butillitio) con alcune eccezioni (dimetilmercurio, piombo tetraetile)
- Difosfano
- Trietilborano
- Dietilzinco
Gas modifica
Note modifica
Bibliografia modifica
- Pirofòrico, in Enciclopedia Treccani, Treccani. URL consultato il 13 novembre 2016.