Pitta sordida

specie di uccello

La pitta dal cappuccio o pitta testanera (Pitta sordida (Statius Müller, 1776)) è un uccello passeriforme della famiglia dei Pittidi[2].

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Pitta dal cappuccio
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Tetrapoda
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Tyranni
Infraordine Eurylaimides
Famiglia Pittidae
Genere Pitta
Specie P. sordida
Nomenclatura binomiale
Pitta sordida
(Statius Müller, 1776)

Descrizione modifica

Dimensioni modifica

Misura 16-19 cm di lunghezza per un peso che va dai 42 ai 70 g.

Aspetto modifica

 
Un esemplare al National Zoo di Washington.

Questi uccelli hanno un aspetto paffuto e massiccio, con ali e coda corte, forti zampe e testa e becco allungati.
La livrea varia piuttosto sensibilmente nelle varie sottospecie, pur mantenendosi simile e mostrando uno spiccato dimorfismo sessuale: il maschio, come intuibile dal nome comune, presenta testa di colore nero (a volte con calotta rossiccia o nerastra con sfumature arancio), dorso, petto, fianchi e ali di colore verde erba (talvolta con sfumature azzurre più o meno decise sul petto o più scuro su dorso e ali) con remiganti primarie munite di banda trasversale azzurra, ventre e sottocoda rossi e codione e coda di colore azzurro brillant. La femmina presenta anch'essa coda e codione azzurri, mentre la livrea è di colore bruno-verdastro più scuro sul dorso, testa bruno-nerastra, sfumature azzurre del piumaggio assenti e ventre e sottocoda bruno-rossicci: in ambedue i sessi il becco è nerastro con base giallastra, le zampe sono di colore carnicino-nerastro e gli occhi sono bruni.

Biologia modifica

Comportamento modifica

 
Esemplare al suolo allo Zoo di San Diego.

Si tratta di uccelli diurni e solitari, estremamente territoriali nei confronti dei conspecifici, soprattutto durante il periodo riproduttivo quando si riuniscono in coppie: essi passano la maggior parte della giornata muovendosi con circospezione nel folto del sottobosco alla ricerca di cibo.

Alimentazione modifica

La dieta della pitta dal cappuccio è composta perlopiù da lombrichi e chiocciole, venendo inoltre integrata quando possibile con insetti e altri invertebrati di piccole dimensioni: raramente, questi uccelli si nutrono anche di bacche e piccoli frutti.

Riproduzione modifica

Il periodo riproduttivo va da febbraio a agosto: ambedue i componenti della coppia collaborano alla costruzione del nido (una struttura globosa generalmente ubicata al suolo, composta da rametti e materiale vegetale intrecciato e foderata internamente da foglie e muschio), alla cova delle 2-4 uova (che dura attorno ai 17 giorni) e alle cure parentali verso i pulli, che alla schiusa sono ciechi ed implumi.

Distribuzione e habitat modifica

 
Un esemplare della sottospecie cucullata.
 
Esemplare in cattività.

La pitta dal cappuccio rappresenta la specie di pitta dall'areale più esteso: essa è diffusa infatti dall'India nord-orientale alla Cina meridionale, a sud attraverso l'Indocina e il Sud-est asiatico fino alla Nuova Guinea e ad alcune isole circonvicine. Il suo habitat è rappresentato dalla foresta pluviale primaria o secondaria con folto sottobosco: questa specie, tuttavia, si dimostra piuttosto poco timorosa nei confronti dell'uomo, e colonizza anche le piantagioni e le aree coltivate.

La sottospecie cucullata compie migrazioni stagionali e probabilmente anche altre popolazioni occidentali di questa specie compiono spostamenti del genere, tuttavia mancano dati a supporto di questa tesi e le stesse rotte migratorie rimangono ancora in larga parte oscure.

Tassonomia modifica

 
ssp. rosenbergii.
 
ssp. sanghirana.

Se ne riconoscono dodici sottospecie[2]:

Le varie sottospecie differiscono fra loro per dimensioni ed estensione e intensità della colorazione verde e nera: le sottospecie papuane (mefoorana, rosenbergii, goodfellowi e novaeguineae con la sua razza hebetior di Karkar) appaiono vicine fra loro e piuttosto isolate geneticamente rispetto alle altre, tanto di poter far pensare di ascriverle a una nuova specie a sé stante[3].
La pitta dal cappuccio forma probabilmente una superspecie con le congeneri pitta superba e pitta pettoavorio, oltre che con la pitta pettoazzurro, alla quale essa appare particolarmente vicina[3].

Note modifica

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Pitta sordida, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Pittidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 6 maggio 2014.
  3. ^ a b IBC

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