Playboy (periodico)
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Playboy | |
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Stato | ![]() |
Lingua | Inglese |
Periodicità | Mensile |
Genere | Erotica |
Formato | Magazine |
Fondatore | Hugh Hefner |
Fondazione | 1953 |
Sede | Chicago, Illinois |
Editore | Playboy Enterprises e Hubert Burda Media |
Tiratura | 673.473 (2016) |
ISSN | 0032-1478 |
Sito web | Sito ufficiale |
Playboy (o Playboy Magazine) è una celebre rivista erotica rivolta al pubblico maschile, fondata nel 1953 a Chicago da Hugh Hefner e diffusa in tutto il mondo, sia nella versione originale sia in edizioni locali. Fu la prima rivista esplicitamente dedicata alla fotografia erotica, ed ebbe (anche grazie alla figura carismatica di Hugh Hefner) un ruolo non irrilevante nel movimento noto come rivoluzione sessuale.
Negli anni settanta vendeva milioni di copie e il numero più venduto fu quello del novembre 1972 dell'edizione USA, con 7.161.561 copie. La copertina fu realizzata da Rowland Scherman e raffigurava la modella Pam Rawlings. Una porzione del paginone centrale di questo numero (dedicato alla playmate Lenna Sjööblom) divenne un'immagine standard per il collaudo degli algoritmi di elaborazione digitale delle immagini; l'immagine è nota nel settore col nomignolo di Lenna (o Lena).[1]
Dalla rivista si è sviluppata la Playboy Enterprises, società quotata alla borsa valori di New York con la sigla PLA, che si occupa dell'intrattenimento per adulti attraverso praticamente ogni tipo di media. Il logo di Playboy (una testa stilizzata di coniglio con un farfallino da smoking) è uno dei più noti e diffusi al mondo e in qualche modo oggetto di un "culto" specifico (vengono venduti in tutto il mondo adesivi col logo di Playboy da applicare, per esempio, alla carrozzeria delle automobili). All'inizio il simbolo della società era un cervo (stag), richiamo al rito maschile della caccia, ma anche delle serate per soli uomini , in cui si vedono in case private filmini pornografici muti: stag party. Poi con un colpo di genio grafico, il logo diventa un coniglio di bell'aspetto, giocherellone e sexy che indossa uno smoking.
Storia editorialeModifica
La rivista esordì nel 1953, e da allora viene pubblicata mensilmente proponendo servizi fotografici di nudo femminile insieme ad articoli di costume, moda, sport, politica, interviste a personaggi illustri di ogni settore, nonché contributi letterari di autori famosi (per esempio Arthur C. Clarke o Stephen King). La linea editoriale adottata negli articoli dedicati alla politica e alla società è in genere considerata di taglio piuttosto liberal.
Il primo numero di Playboy fu pubblicato nel dicembre del 1953 e venduto a 50 centesimi di dollaro. Vi compariva l'allora esordiente Marilyn Monroe, a cui fu dedicato il primo "paginone centrale", in una foto scattata per pubblicazioni precedenti da Tom Kelley, e comprata a modico prezzo da Hefner da una casa editrice di calendari e poster di pin-up. La rivista, uscita senza indicazione di data nel caso che non venisse pubblicato un secondo numero[2], vendette l'intera tiratura di 53.991 copie. Una copia del primo numero in condizioni perfette è un pezzo da collezione quotato nel 2002 attorno ai 5.000$.
Il logo della rivista fu disegnato da Art Paul e comparve per la prima volta nel secondo numero. Hefner dichiarò di aver scelto l'immagine di un coniglio con lo scopo di alludere in modo giocoso a un certo tipo di atteggiamento sessuale.
Nel 1954 nasce la Playmate, nota in Italia anche come Coniglietta. Un anno dopo, nel luglio del 1955, nel pieghevole appare Janet Pilgrim, una delle sue segretarie che accetta di posare nuda. Hugh ha trasformato la sua amante nella coniglietta del mese: la distanza tra lavoro e sesso, pubblico e privato, è minima. Pilgrim è il primo modello delle future famose-sconosciute dell'era della TV dei decenni successivi e quindi teorizzate da Warhol con la sua frase sul quarto d'ora di celebrità, che spetterebbe a chiunque. Inoltre Hefner fa entrare la vita privata nel processo produttivo rendendo pubblica la sua vita privata trasformando la segretaria e amante in "ragazza del mese". Il genere di fotografia di nudo proposta da Playboy viene definita softcore, contrapposto alla pornografia hardcore introdotta inizialmente da Penthouse[senza fonte] e poi sviluppatasi, a partire dagli anni settanta, nell'enorme mercato dell'editoria pornografica. Tra le altre caratteristiche di Playboy destinate a fare la storia delle pubblicazioni soft o hardcore vi fu l'uso del "paginone centrale" (espressione poi entrata nell'uso comune) dedicato interamente alla riproduzione di una singola fotografia, in grande formato. Le modelle a cui vengono dedicati i paginoni centrali della rivista vengono dette playmate (letteralmente: "compagne di giochi", ma in italiano "conigliette").
Dal 1955 al 1979 (con l'eccezione di un intervallo di sei mesi nel 1976), la "P" di "Playboy" apparve decorata con un certo numero di stelline, variabile da 0 a 12. Ne nacque una leggenda metropolitana secondo cui il numero di stelle indicava una sorta di giudizio di Hefner sulla playmate del mese (sulla sua avvenenza o sulle sue prestazioni sessuali) o altre valutazioni di questo tipo. Questa leggenda risultò essere infondata; il numero delle stelle aveva a che vedere con i contenuti pubblicitari nazionali o internazionali di una particolare edizione.
I contenuti di Playboy non sono limitati al nudo, ma spaziano tra l'intrattenimento colto (già nel primo numero vi erano articoli sul jazz, sul Decameron e brani di Sherlock Holmes) e il design. Nel tempo Hefner ha realizzato per mezzo delle pagine del suo periodico, ma anche mediante le foto della sua casa, e poi dei Playboy Club, la teatralizzazione dello spazio domestico.
Playboy, con il relativo impero commerciale che gli si stava affiancando, ebbe il suo momento di maggior successo negli anni sessanta e settanta.
Nel 1969 la più esplicita rivista Penthouse arrivò negli Stati Uniti. La rivalità fra le due riviste portò entrambe a pubblicare immagini di nudo sempre più integrale per aumentare le rispettive quote di mercato e fu definita da Hugh Hefner col nome scherzoso di guerre pubiche.
L'avvento di pubblicazioni concorrenti come Penthouse e in seguito di riviste pornografiche in senso stretto (a cui si affiancarono negli anni ottanta i prodotti porno per l'home video) e di riviste dedicate al pubblico maschile dai contenuti più soft (come le europee Maxim, Max e FHM), intaccarono in modo significativo la sua posizione sul mercato. Per contrastare questa competizione, Playboy ha agito principalmente modificando anche il proprio target, e configurandosi in modo sempre più netto come una rivista "di lusso" per uomini adulti di un certo livello culturale e sociale.
Christie Hefner, figlia di Hugh Hefner, divenne CEO di Playboy nel 1988: l'incarico è terminato nel 2009 perché Christie ha deciso di dedicarsi alla beneficenza.[3]
La rivista ha celebrato nel gennaio 2004 il suo cinquantesimo anniversario, con grandi feste a Las Vegas, Los Angeles, New York e Mosca. Playboy è anche una delle riviste più diffuse al mondo, con circa trenta edizioni pubblicate in ogni parte del mondo, dal Brasile al Giappone, dalla Lituania alle Filippine, dalla Francia all'Argentina. L'edizione italiana, la cui pubblicazione iniziò nel 1972, dopo alterne vicende, è scomparsa nel 2003 per poi tornare in vendita nel 2008 (direttore Gian Maria Madella).
Nel marzo 2016, i diritti della rivista vengono venduti ad Hammy Media Ltd (proprietario di uno dei siti pornografici più popolari del web, xhamster.com) per una cifra intorno ai 500 milioni di dollari.
Una rubrica di Playboy di particolare importanza sono le interviste mensili a personaggi celebri, divenute famose per il loro livello di approfondimento. Il testo dell'intervista viene estrapolato da confronti che possono durare oltre 10 ore. Fra gli intervistatori più noti che hanno lavorato per Playboy ci sono Alex Haley e Alvin Toffler. La rubrica Playboy Interview ebbe inizio nel settembre 1962 (volume 9, numero 9) con Miles Davis. Fra le tante celebrità intervistate nel corso degli anni da Playboy compaiono Jimmy Carter, John Lennon, Fidel Castro, Ayn Rand, Vladimir Nabokov, Gabriel García Márquez, Allen Ginsberg, Malcolm X, George Lincoln Rockwell, Kurt Vonnegut, Bertrand Russell, Salvador Dalí, Martin Luther King Jr., Jean-Paul Sartre, George Wallace, Cassius Clay, Madalyn Murray O'Hair, Orson Welles, Ralph Nader, Arthur C. Clarke, Yasser Arafat, Steve Jobs, Stephen Hawking, Larry Ellison, Shintarō Ishihara, Robert De Niro, Carl Sagan e Barbra Streisand.
ControversieModifica
- Molte persone nella comunità religiosa statunitense erano contrari alla pubblicazione di Playboy. Il pastore della Louisiana Ll Cover ha scritto nel suo libro "spiriti maligni, intellettualismo e logica" che Playboy ha incoraggiato i giovani a vedere se stessi come individui per cui il sesso è divertente e le donne sono la cosa con cui giocare.
- In molte parti dell'Asia, tra cui India, Cina, Birmania, Malaysia, Thailandia, Singapore e Brunei, la vendita e la distribuzione di Playboy è vietata. Inoltre, la vendita e la distribuzione è vietata anche in molti paesi mediorientali (ad eccezione del Libano e della Turchia), in Asia e in Africa, tra cui l'Iran, l'Arabia Saudita e Pakistan. Nonostante il divieto della rivista in questi paesi, il marchio stesso può ancora apparire in varie mercanzie, come profumi e deodoranti.
- In Giappone, dove non possono essere mostrati i genitali delle modelle esiste un'edizione separata, pubblicata sotto licenza da Shueisha.
- Un'edizione indonesiana è stata lanciata nel mese di aprile 2006, ma la polemica è iniziata prima che venisse lanciato il primo numero. Anche se l'editore ha affermato che il contenuto dell'edizione indonesiana sarà diverso dall'edizione originale, il governo ha cercato di vietare lo stesso l'uscita della rivista utilizzando le regole anti-pornografia.
- Una organizzazione musulmana indonesiana, l'Islamic Defenders Front (IDF), si è opposta a Playboy per motivi di pornografia. Il 12 aprile 2006, circa 150 membri del Fronte dei Difensori Islamici si scontrarono con la polizia e lanciarono pietre contro la redazione. Ciononostante, la prima edizione andò rapidamente esaurita. Il 6 aprile 2007, il giudice supremo respinse le accuse, a causa di un vizio di forma nel deposito degli atti.
- Nel 1986, la catena statunitense 7-Eleven ha rimosso la rivista dai propri punti vendita. Il negozio ha venduto Playboy fino a fine 2003. 7-Eleven aveva anche la vendita di Penthouse e altre riviste simili.
- Nel 1995 Playboy è ritornato ad essere pubblicato nella Repubblica d'Irlanda, dopo un divieto di 36 anni, nonostante la ferma opposizione di molti gruppi di donne.
- Playboy non è stato venduto nello Stato del Queensland, in Australia durante il 2004 e il 2005, ma tornò a partire dal 2006. A causa della flessione delle vendite, l'ultima edizione di Playboy in Australia è stata quella del gennaio 2000.
CuriositàModifica
- Hugh Hefner ha posato varie volte in Copertina su Playboy circondato da alcune conigliette (si veda nel 2001).
PlaymateModifica
Numerose celebrità hanno posato negli anni per Playboy[4]; fra le altre:
- Marilyn Monroe (dicembre 1953)
- Mara Corday (ottobre 1958)
- Dorothy Stratten (giugno 1980)
- Debra Feuer (novembre 1986)
- Drew Barrymore (gennaio 1995)
- Charlize Theron (maggio 1999)
- Carré Otis (giugno 2000)
- Kristy Swanson (novembre 2002)
- Daryl Hannah (novembre 2003)
- Denise Richards (dicembre 2004)
- Bai Ling (giugno 2005)
- Patty Pravo (dicembre 1974 e settembre 1980)
- Amanda Lear (1978)
- Iva Zanicchi (gennaio 1979)
- Loretta Goggi (luglio 1979)
- Madonna (giugno 1988)
- La Toya Jackson (marzo 1989 e novembre 1991)
- Nancy Sinatra (maggio 1995)
- Linda Brava (aprile 1998)
- Geri Halliwell (maggio 1998)
- Carmen Electra (maggio 1996, dicembre 2000, aprile 2003, gennaio 2009)
- Belinda Carlisle (agosto 2001)
- Tiffany (aprile 2002)
- Carnie Wilson (agosto 2003)
- Debbie Gibson (marzo 2005)
- Willa Ford (marzo 2006)
- Dolcenera (settembre 2011), Playboy Italia[5]
- Katarina Witt (dicembre 1998)
- Tanja Szewczenko (aprile 1999 edizione tedesca)
- Mia Saint John (novembre 1999)
- Joanie Laurer (novembre 2000 e gennaio 2002)
- Gabrielle Reece (gennaio 2001)
- Amy Hayes (marzo 2002)
- Kiana Tom (maggio 2002)
- Torrie Wilson (maggio 2003 e marzo 2004)
- Rena Lesnar (aprile e settembre 1999, marzo 2004)
- Christy Hemme (aprile 2005)
- Candice Michelle (aprile 2006)
- Ashley Massaro (aprile 2007)
- Maria Kanellis (aprile 2008)
- Traci Brooks (settembre 2009)
- Linda Evans (luglio 1971)
- Claudia Christian (ottobre 1999)
- Charisma Carpenter (giugno 2004)
- Shannen Doherty (marzo 1994 e dicembre 2003)
- Farrah Fawcett (dicembre 1995 e luglio 1997)
- Cast femminile di Baywatch (giugno 1998)
- Shari Belafonte (settembre 2000)
- Brooke Burke (maggio 2001 e novembre 2004)
- Gena Lee Nolin (dicembre 2001)
- Peta Wilson (luglio 2004)
- Marge Simpson (ottobre 2009)
Moda:
- Lily Cole - Playboy Francia (ottobre 2008)
- Eva Riccobono - Playboy Italia (marzo 2009)
- Bianca Balti - Playboy Francia (giugno/luglio 2009)
- Dita Von Teese - Playboy America (febbraio 2008), Playboy Germania (dicembre 2008)
- Eva Herzigová - Playboy America (agosto 2004)
- Cindy Crawford - Playboy America (ottobre 1998)
- Naomi Campbell (dicembre 1999)
- Carla Bruni - Playboy America (maggio 1993)
- Carol Alt (dicembre 2008)
- Elle MacPherson - Playboy America (maggio 1994)
- Rachel Hunter (2004)
EdizioniModifica
Edizione statunitenseModifica
- Playboy Playmate 1953-1959
- Playboy Playmate 1960-1969
- Playboy Playmate 1970-1979
- Playboy Playmate 1980-1989
- Playboy Playmate 1990-1999
- Playboy Playmate 2000-2009
- Playboy Playmate 2010-2019
Edizioni europeeModifica
Dal successo dell'edizione originale, ovvero quella americana, di Playboy, sono nate varie edizioni nazionali in Europa, tra cui si ricordano le edizioni in lingua francese, spagnola, portoghese, greca, ucraina, tedesca, russa e italiana.
NoteModifica
- ^ The Lenna Story, su www-2.cs.cmu.edu.
- ^ Addio alle conigliette di Playboy: la rivista per adulti dice basta al nudo, su primaonline.it. URL consultato il 16 ottobre 2015.
- ^ Hefner's daughter Christie walks away from Playboy Enterprises
- ^ Se non c'è diversa indicazione, si intende l'edizione USA di Playboy.
- ^ http://m.ilmattino.it/spettacoli/articolo-1545293.html
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Playboy
Collegamenti esterniModifica
- Sito ufficiale
- (EN) Playboy Interviews Arranged by Year, su Nude Centerfolds and Other Adult XXX, en.com (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2006).
- (EN) Girls of Playboy, su girlsofpb.com. URL consultato il 20 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2019).
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