Podarcis erhardii

specie di animali della famiglia Lacertidae

La lucertola di Erhard[2] (Podarcis erhardii (Bedriaga, 1882)) è un rettile squamato della famiglia dei Lacertidi[3].

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Lucertola di Erhard
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Reptilia
Ordine Squamata
Famiglia Lacertidae
Genere Podarcis
Specie P. erhardii
Nomenclatura binomiale
Podarcis erhardii
(Bedriaga, 1882)

Descrizione modifica

La lucertola di Erhard è una specie di dimensioni medie, relativamente slanciata e solo leggermente appiattita, con corpo lungo al massimo 6-8 cm e coda lunga circa il doppio. Le parti posteriori sono di colore variabile: a seconda della sottospecie, brunastro, color rame o sabbia, e sulle isole dell'Egeo anche verdi o olivastre; negli animali continentali sono spesso presenti bande dorso-laterali chiare e scure, più larghe e pronunciate rispetto alla banda centrale, spesso assente (ma solitamente presente sugli animali insulari). I maschi presentano spesso un motivo reticolato sui fianchi e scudi marginali azzurri sul ventre. Mentre negli animali continentali il collare è generalmente non dentato e le squame non carenate, gli esemplari insulari hanno squame perlopiù lievemente carenate e un collare leggermente dentellato. Questi ultimi, inoltre, possono raggiungere dimensioni maggiori (corpo lungo fino a 8 cm) e sono di colore variabile, con il dorso solitamente privo di bande longitudinali e di colore marrone, grigio o verde, ma spesso anche provvisto di un motivo reticolato scuro, oppure privo di marcature. Il ventre è bianco o giallo, nei maschi arancione o rosso senza macchie, solo talvolta con lievi macchie scure sulla gola[4].

Biologia modifica

Lucertola diurna terricola che si arrampica poco, nella parte meridionale dell'areale di distribuzione è attiva per tutto l'anno, mentre in quella settentrionale compie un breve letargo invernale di 1-2 mesi. Gli accoppiamenti avvengono perlopiù tra marzo e aprile e la deposizione delle uova (solo 2-4, ma di grandi dimensioni) in estate, a partire da giugno/luglio, con la schiusa nel mese di settembre. L'alimentazione è costituita, come per altre lucertole muraiole, da piccoli insetti e artropodi come onischi, scorpioni e ragni, ma anche da chiocciole[4].

Distribuzione e habitat modifica

Questa specie è diffusa sulla penisola balcanica meridionale dal sud della Serbia, Albania e Macedonia fino alla Bulgaria sud-occidentale e meridionale nonché alla maggior parte della Grecia, con l'eccezione di gran parte del Peloponneso, ma comprese numerose isole dell'Egeo, dove in genere è l'unica lucertola presente. La lucertola di Erhard vive soprattutto in pianura e in collina, in Bulgaria fino a 1250 m al massimo, per esempio in habitat rocciosi con erba secca o con arbusti bassi e poco fitti (per esempio di lentisco), spesso anche su dune sabbiose povere di vegetazione o ai bordi di strade e sentieri[4].

Tassonomia modifica

Delle quasi 30 sottospecie individuate in questa specie, la stragrande maggioranza è probabilmente priva di validità. La forma nominale P. e. erhardii è stata identificata sulle isole di Serifos e Sifnos (Cicladi), mentre tre sottospecie sono attualmente collocate sul continente: P. e. livadiacus in Grecia centrale (Peloponneso orientale, fino a Evia), P. e. thessalicus in Tessaglia e P. e. riveti in tutta l'area restante. Le ultime due sottospecie citate sono morfologicamente indistinguibili, ma geneticamente così differenziate da tutte le altre forme che potrebbero anche rappresentare una specie continentale indipendente (P. riveti), estesa dalle montagne della Grecia centrale fino alla parte meridionale di Albania, Macedonia e Bulgaria[4]:

  • P. e. amorgensis (Werner, 1933);
  • P. e. biinsulicola (Wettstein, 1937);
  • P. e. buchholzi (Wettstein, 1956);
  • P. e. erhardii (Bedriaga, 1882);
  • P. e. kinarensis (Wettstein, 1937);
  • P. e. levithensis (Wettstein, 1937);
  • P. e. livadiaca (Werner, 1902);
  • P. e. makariaisi (Wettstein, 1956);
  • P. e. megalophthenae (Wettstein, 1937);
  • P. e. mykonensis (Werner, 1933);
  • P. e. naxensis (Werner, 1899);
  • P. e. ophidusae (Wettstein, 1937);
  • P. e. pachiae (Wettstein, 1937);
  • P. e. phytiusae (Wettstein, 1937);
  • P. e. riveti (Chabanaud, 1919);
  • P. e. ruthveni (Werner, 1930);
  • P. e. subobscura (Wettstein, 1937);
  • P. e. syrinae (Wettstein, 1937);
  • P. e. thermiensis (Werner, 1935);
  • P. e. thessalica (Cyrén, 1938);
  • P. e. zafranae (Wettstein, 1937).

Conservazione modifica

Nonostante l'incremento del turismo, che ha provocato una certa diminuzione della popolazione, la specie è molto diffusa ed il numero degli individui rimane abbondante, perciò la Lista rossa IUCN la considera una specie a basso rischio (Least Concern)[1].

Alcuni paesi considerano la lucertola di Erhard una specie protetta, infatti è inserita anche nell'Allegato II della Convenzione di Berna[5]. Alcune popolazioni vivono all'interno di aree protette.

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Petros Lymberakis, Jelka Crnobrnja Isailovic, Rastko Ajtic, Milan Vogrin, Wolfgang Böhme (2009), Podarcis erhardii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 3 marzo 2019.
  2. ^ Podarcis erhardii (Bedriaga, 1882), su PESI Portal. URL consultato il 13 agosto 2015.
  3. ^ Podarcis erhardii, in The Reptile Database. URL consultato il 10 marzo 2019.
  4. ^ a b c d Sindaco, Roberto; Jeremcenko, Valery K. (2008). The Reptiles of the Western Palearctic, Volume I: Annotated Checklist and Distributional Atlas of the Turtles, Crocodiles, Amphisbaenians and Lizards of Europe, North Africa, Middle East and Central Asia. Latina, Italy: Edizioni Belvedere. 579 pp. ISBN 978-8889504147
  5. ^ Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora (2001) - Appendices I, II and III (PDF), su cites.org (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2012).

Bibliografia modifica

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