Polistirensolfonato ferroso

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Il polistirensolfonato ferroso è un farmaco a base di ferro. Sostanzialmente si tratta di ferro elementare (Fe++) adsorbito su una resina, il polistirene solfonato.[1]

Usi clinici modifica

Il farmaco viene utilizzato nella prevenzione e nel trattamento delle anemie sideropeniche, causate da emorragie o da un insufficiente apporto o assorbimento di ferro. La somministrazione è consigliata anche nell'infanzia, nell'età adulta e nelle donne in stato di gravidanza, il cui fabbisogno di ferro aumenta.[2]

Effetti collaterali modifica

Anche se l'adsorbimento del ferro sulla resina permette una liberazione controllata e graduale, in alcuni soggetti si possono osservare disturbi gastrointestinali, risolvibili assumendo il farmaco a stomaco pieno. In tal modo però l'assorbimento del ferro si riduce.

Controindicazioni modifica

Il polistirensolfonato ferroso è controindicato in caso di ipersensibilità individuale, emosiderosi, anemia emolitica, emocromatosi.

Dosi terapeutiche modifica

Il farmaco è stato commercializzato in Italia sotto forma di fiale ad uso orale. La posologia varia da soggetto a soggetto a seconda della gravità dell'anemia e quindi del fabbisogno di ferro. Generalmente nell'adulto si somministrano dosi corrispondenti a 105 mg di ferro elementare al giorno. La posologia in età pediatrica viene dimezzata ed è pari a 52,5 mg di ferro elementare.

Precauzioni d'uso modifica

Il farmaco può risultare scarsamente efficace nei casi di assorbimento gastrointestinale alterato (ad esempio in presenza di diarrea acuta). È inoltre preferibile assumere il farmaco a stomaco vuoto, salvo che il paziente non manifesti disturbi gastrointestinali, poiché il cibo ostacola in parte l'assorbimento del ferro.

Sovradosaggio modifica

Il sovradosaggio negli adulti è una evenienza eccezionale. È invece possibile nei bambini quando vengano assunte dosi corrispondenti a più di 200 mg di ferro elementare. I sintomi da sovradosaggio sono nausea, vomito, diarrea ed ipotensione arteriosa, più evidente nella assunzione della posizione ortostatica. Il trattamento di prima istanza consiste nell'induzione del vomito o nella effettuazione di una lavanda gastrica. Successivamente si somministrano uova o latte al fine di complessare il ferro. In un secondo tempo si somministrano sostanze alcaline mediante un sondino gastrico e si mettono in atto misure di supporto anche al fine di sostenere la pressione ematica.

Interazioni modifica

Come gli altri sali di ferro, anche il polistirensolfonato ferroso può aumentare la tossicità delle penicillamine e diminuire l'assorbimento delle tetracicline.

Note modifica

  1. ^ TA. O'Connor, BA. Gruner; JC. Gehrke; SM. Watling; CW. Gehrke, In vitro binding of iron with the cation-exchange resin sodium polystyrene sulfonate., in Ann Emerg Med, vol. 28, n. 5, Nov 1996, pp. 504-7, PMID 8909271.
  2. ^ MM. Manzionna, R. Fischetto; GP. Arcamone; G. Di Bitonto; D. De Mattia, [Treatment of iron-deficiency anemia in children using Fe++ adsorbed onto polystyrene sulfonate]., in Minerva Pediatr, vol. 39, n. 1-2, Jan 1987, pp. 65-9, PMID 3600561.
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