Porporano

frazione del comune italiano di Parma

Porporano è una frazione del comune di Parma, appartenente al quartiere Cittadella.

Porporano
frazione
Porporano – Veduta
Porporano – Veduta
Chiesa di San Pietro
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Parma
Comune Parma
Territorio
Coordinate44°45′15.2″N 10°20′58.8″E / 44.754222°N 10.349667°E44.754222; 10.349667 (Porporano)
Altitudine84 m s.l.m.
Abitanti1 104[2]
Altre informazioni
Cod. postale43123
Prefisso0521
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Porporano
Porporano

La località è situata 5,82 km a sud del centro della città.[1]

Geografia fisica modifica

La frazione sorge in posizione pianeggiante sulla sponda destra del torrente Parma[3] ed è attraversata da sud a nord dal canale Maggiore.[4]

Origini del nome modifica

La località, nota in epoca medievale come Purpurano,[5] secondo la tradizione deriverebbe il suo nome dalla presenza di un'antica tintoria di porpora.[3]

Storia modifica

Le più antiche tracce della presenza umana nella zona di Porporano risalgono all'età del bronzo.[6]

Il territorio risultava abitato anche in epoca romana.[7]

Il borgo fu fondato in epoca altomedievale; la più antica testimonianza della sua esistenza risale all'860, quando Porporiano fu citata in un atto di vendita di alcune terre da parte dell'arciprete della cattedrale di Parma Rimperto a suo nipote Stefano, suddiacono.[4][8]

La località fu menzionata anche in altri documenti del secolo seguente, tra cui un rogito del 918, una donazione del 919 e un atto di vendita del 924.[4]

Nel 962 Purpuriano fu citata con altre località nell'atto, di dubbia autenticità, in cui l'imperatore del Sacro Romano Impero Ottone I di Sassonia riconobbe al vescovo di Parma Oberto l'autorità, oltre che sulla città, anche su 3 miglia di contado intorno a essa;[9] il borgo fu nuovamente indicato come confine meridionale del territorio soggetto all'autorità vescovile di Parma nel 989, nell'atto di conferma da parte dell'imperatore Ottone III di Sassonia.[4]

In quei secoli fu edificata la pieve romanica dedicata a san Pietro, menzionata per la prima volta nel 1005 nell'Ordo Archipresbiterorum Plebium voluto dal vescovo Sigifredo II.[5]

La zona di Porporano rimase soggetta a lungo all'autorità vescovile di Parma e successivamente a quella comunale.[4]

Nel 1403 i Rossi avviarono i lavori di costruzione di un castello in adiacenza alla torre della chiesa; la notizia giunse a Ottobuono de' Terzi,[10] che l'anno successivo si impadronì con la forza delle torri dei Catellani, dei Guazzardi e dei Valeriani di Porporano, inutilmente difese anche dagli abitanti di Alberi.[11] Nei mesi seguenti Porporano, Panocchia, Alberi, Felino, Vigatto, San Michele Tiorre, Tiorre, Mamiano, Lesignano e altre località rossiane subirono numerose incursioni e scorrerie da parte dei Terzi, che nel 1405 incaricarono Pietro da Vianino di attaccare e distruggere i manieri di Mamiano, Alberi e Porporano, considerati troppo vicini alla città.[12]

Nel 1494 a sud del borgo, nella località che successivamente sarebbe diventata nota come Follo[N 1], fu edificata sul canale Maggiore la più antica cartiera di tutto il Parmense.[4]

Per effetto dei decreti napoleonici, nel 1806 la località divenne frazione del nuovo comune (o mairie) di Marore,[13] che fu sciolto nel 1870 e inglobato in quello di San Lazzaro Parmense, a sua volta assorbito da quello di Parma nel 1943.[14]

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Chiesa di San Pietro modifica

 
Chiesa di San Pietro
  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Pietro (Parma, Porporano).

Menzionata per la prima volta nel 1005, la pieve romanica fu danneggiata nel 1405 dai Terzi durante l'attacco all'adiacente castello; modificata nel 1798, fu quasi completamente ricostruita in stile neobizantino nel 1914 su progetto dell'architetto Camillo Uccelli, che riedificò la facciata, il campanile e tre delle cappelle laterali.[5][15]

Castello modifica

Edificato dai Rossi nel 1403 in adiacenza alla chiesa di San Pietro, fu distrutto per volere dei Terzi nel 1405 e mai più ricostruito.[16]

Villa Simonetta modifica

 
Villa Simonetta

Costruita in stile neoclassico nella seconda metà del XVIII secolo dai conti Simonetta, la villa appartenne in seguito ai conti Simonetta-Sanvitale, ai conti Del Bono e ai marchesi Solari-Del Bono; circondata da un ampio parco con giardino alla francese, la struttura, caratterizzata dalle due facciate timpanate uguali e contrapposte con portico e loggiato sovrastante, presenta anche sfarzosi interni su tre livelli completamente affrescati. Sul confine meridionale del parco sorge l'oratorio dell'Addolorata, eretto nel 1879 in forme neogotiche per volere dei conti Simonetta.[17][18]

Note modifica

Esplicative modifica

  1. ^ da Fulum a papiro, ossia "cartiera"

Bibliografiche modifica

  1. ^ a b La Frazione di Porporano, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 20 febbraio 2017.
  2. ^ [1]
  3. ^ a b Zuccagni-Orlandini, p. 499.
  4. ^ a b c d e f Dall'Aglio, pp. 766-767.
  5. ^ a b c Fallini, Calidoni, Rapetti, Ughetti, p. 51.
  6. ^ Archeologia medievale, p. 560.
  7. ^ Catarsi, Anghinetti, Bedini, p. 2.
  8. ^ Affò, p. 286.
  9. ^ Affò, pp. 240-241.
  10. ^ Pezzana, p. 45.
  11. ^ Pezzana, p. 62.
  12. ^ Pezzana, pp. 75-78.
  13. ^ Catarsi, Anghinetti, Bedini, p. 76.
  14. ^ Storia dei comuni, su elesh.it. URL consultato il 20 febbraio 2017.
  15. ^ Chiesa di San Pietro "Porporano, Parma", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato l'11 aprile 2017.
  16. ^ Pezzana, pp. 45, 77-78.
  17. ^ Villa Simonetta, su goldengreen.mysupersite.it.spazioweb.it. URL consultato il 20 febbraio 2017.
  18. ^ Dall'Aglio, p. 770.

Bibliografia modifica

  • Ireneo Affò, Storia della città di Parma, Tomo primo, Parma, Stamperia Carmignani, 1792.
  • Archeologia medievale, V, Firenze, All'Insegna del Giglio, 1978, ISBN 978-88-7814-437-8.
  • Manuela Catarsi, Cristina Anghinetti, Elena Bedini, L'insediamento di Marore (Comune di Parma) tra Longobardi e Franchi (PDF), in Atti IV Convegno Nazionale FederArcheo, Cosenza, 2013. URL consultato il 20 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2016).
  • Italo Dall'Aglio, La Diocesi di Parma, II Volume, Parma, Scuola Tipografica Benedettina, 1966.
  • Marco Fallini, Mario Calidoni, Caterina Rapetti, Luigi Ughetti, Terra di pievi, Parma, MUP Editore, 2006, ISBN 88-7847-021-X.
  • Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo secondo, Parma, Ducale Tipografia, 1842.
  • Attilio Zuccagni-Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole, Italia superiore o settentrionale Parte VI, Firenze, presso gli Editori, 1839.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

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