Portland Trail Blazers
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Portland Trail Blazers Pallacanestro ![]() | ||||
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Segni distintivi | ||||
Uniformi di gara
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Colori sociali | Rosso, nero, bianco[1][2][3] | |||
Dati societari | ||||
Città | Portland | |||
Nazione | ![]() | |||
Campionato | NBA | |||
Conference | Western Conference | |||
Division | Northwest Division | |||
Fondazione | 1970 | |||
Denominazione | Portland Trail Blazers 1970-presente | |||
Proprietario | Jody Allen | |||
General manager | Neil Olshey | |||
Allenatore | Terry Stotts | |||
Impianto | Moda Center (19 393 posti) | |||
Sito web | www.nba.com/blazers | |||
Palmarès | ||||
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Titoli NBA | 1 | |||
Titoli di conference | 3 | |||
Titoli di division | 6 | |||
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I Portland Trail Blazers sono una delle trenta franchigie di pallacanestro che militano nella NBA (National Basketball Association), il campionato di basket professionistico degli Stati Uniti d'America.
I Blazers hanno raggiunto le NBA Finals tre volte, vincendo il titolo nel 1977. Hanno partecipato ai playoff in 29 delle 41 stagioni disputate, con una striscia di 21 partecipazioni consecutive tra il 1983 ed il 2003.
La squadra ha un forte seguito e detiene il record della più lunga striscia di "tutto esaurito" in partite casalinghe nella storia degli sport professionistici americani: 814 partite consecutive tra il 1977 ed il 1995. Attualmente, i Blazers hanno da anni la media-spettatori più alta della Western Conference NBA ed una striscia aperta di "tutto esaurito" di 233 partite (statistica aggiornata a tutta la stagione 2013).
Storia della franchigiaModifica
AlboriModifica
Il 6 febbraio 1970, il consiglio dell'NBA concesse la franchigia ai Blazers, che pagarono 3,7 milioni di dollari per entrare nella lega. In quell'anno anche i Buffalo Braves ed i Cleveland Cavaliers entrarono nell'NBA. La squadra era costruita attorno a Geoff Petrie, una prima scelta che a fine stagione vinse il NBA Rookie of the Year Award insieme a Dave Cowens dei Boston Celtics con una media di 24,8 punti a partita. La prima stagione dei Blazers finì con 29 vittorie e 53 sconfitte, il miglior risultato tra le tre nuove squadre. L'anno seguente, i Blazers vinsero solo 18 gare ma di nuovo un rookie, Sidney Wicks, venne nominato "matricola dell'anno" dell'NBA.
Era Bill WaltonModifica
22 maggio-5 giugno 1977 Philadelphia 76ers - Portland T. Blazers 107-101 |
Nel 1974 i Blazers ottennero la prima scelta al draft: scontata l'acquisizione del fenomeno del basket collegiale, Bill Walton da UCLA. Nel 1976 i Blazers selezionarono la stella Moses Malone proveniente dalla ABA ma, a causa di alcune restrizioni della NBA, furono costretti a scambiarlo. Dopo i primi anni costellati da infortuni, nel 1977 un Walton in salute guidò i Blazers alla finale NBA dopo aver sconfitto i Los Angeles Lakers di Kareem Abdul-Jabbar in finale di Conference, chiudendo la serie con un clamoroso 4-0. I Blazers vinsero il titolo NBA sconfiggendo in rimonta i Philadelphia 76ers per 4-2, con Walton premiato dal titolo di MVP delle Finals dopo una decisiva gara-6 in cui registrò 20 punti, 23 rimbalzi, 7 assist e 8 stoppate. La vittoriosa ascesa dei Portland Trail Blazers del 1977 è ricordata per la sua natura devastante ed inarrestabile come "Blazermania". Nell'anno seguente il dominio Blazers proseguì fino all'infortunio di Walton ad un mese dal termine della stagione regolare, che non impedì al giocatore di vincere il premio di MVP. Un nuovo infortunio durante i playoff mise fuori causa Walton per oltre un anno, fermando la scalata dei Blazers. Il persistere degli infortuni di Walton e l'errore al draft del 1978, in cui scelsero Mychal Thompson preferendolo a Larry Bird, impedirono ai Blazers di diventare una dinastia. I Blazers non riuscirono mai a superare il secondo turno di playoff venendo battuti da squadre come i Phoenix Suns e i Seattle SuperSonics.
Era Clyde DrexlerModifica
5-14 giugno 1990 Detroit Pistons - Portland T. Blazers 105-99 |
Nei primi anni '80 la franchigia, dopo la cessione di Walton ai Clippers, si rifondò sulle scelte dal draft. Arrivarono Buck Williams e Clyde Drexler ad affiancare la nuova stella Jim Paxson. Avendo la seconda scelta nel draft del 1984, i Blazers bissarono e se possibile peggiorarono l'errore di 6 anni prima, scegliendo il centro Sam Bowie da Kentucky ed ignorando Michael Jordan, oltre a Charles Barkley e John Stockton in uno dei migliori draft di sempre. Col senno di poi (Bowie era considerato un predestinato, ma fu frenato fisicamente dagli infortuni e psicologicamente dal continuo paragone con i campioni usciti dal suo stesso draft), questa verrà ricordata come la peggior scelta di sempre nella storia dei draft NBA. I Blazers continuarono comunque a disputare i playoffs ma senza troppo successo, venendo eliminati sempre al primo o secondo turno per mano di Los Angeles Lakers, Houston Rockets e Utah Jazz. Con l'aiuto di Dražen Petrović e Clifford Robinson i Blazers tornarono nel 1990 e nel 1992 alle Finali NBA, perdendo però in entrambi i casi (con Detroit e Chicago). Nel 1991 i Blazers chiusero la stagione regolare con il miglior record della loro storia, ovvero 63 vittorie e 19 sconfitte. Drexler fu ceduto a Houston nel 1995.
3-14 giugno 1992 Chicago Bulls - Portland T. Blazers 122-89 |
Con una serie di scelte azzeccate sul mercato, e diventando anche la squadra più pagata della Lega, i Blazers tornarono ai vertici con Rasheed Wallace, Jermaine O'Neal, Scottie Pippen, Steve Smith, Bonzi Wells, Damon Stoudamire, Brian Grant, Kelvin Cato, Isaiah Rider, Jim Jackson, Shawn Kemp e Stacey Augmon e gli europei Arvydas Sabonis e Detlef Schrempf. Raggiunsero la Finale della Western Conference nel 1999 e nel 2000 uscendo però sconfitti rispettivamente contro i San Antonio Spurs (4-0) e i Los Angeles Lakers (4-3).
TransizioneModifica
Dopo nove anni passati come presidente e direttore generale, Bob Whitsitt annuncia il suo allontanamento dai Trail Blazers il 7 maggio 2003, dichiarando di voler concentrare la sua attenzione sulla squadra dell'NFL dei Seattle Seahawks (anch'essa, come i Blazers, di proprietà del cofondatore di Microsoft Paul Allen). Whitsitt era stato oggetto di numerose critiche da parte dei tifosi e della stampa (locale e non) per le prestazioni della squadra, così come per i problemi legali dei giocatori al di fuori del campo che avevano portato la squadra ad essere soprannominata "Jail Blazers" (jail vuol dire carcere). Nel tentativo di vincere il titolo NBA, Whitsitt aveva scelto di acquisire nel tempo numerose stelle senza badare però alla chimica di squadra ed alla personalità degli stessi giocatori.
Gli ultimi anni di Whitsitt, infatti, sono un disastro. A fine 2001, Whitsitt prende il free agent Ruben Patterson, registrato come sex offender dopo un'aggressione sessuale. Intanto il centro Arvydas Sabonis lascia la squadra dopo una rissa col compagno Rasheed Wallace. Nelle successive due stagioni succede di tutto. Numerosi giocatori, tra cui Wallace, Stoudamire e Qyntel Woods, vengono accusati di possesso di marijuana. Woods viene condannato ad 80 ore di servizi sociali per aver organizzato combattimenti di cani in casa sua. Wallace è squalificato per 7 partite per minacce ad un arbitro. Zach Randolph e Patterson fanno a pugni in allenamento: quest'ultimo si becca un pugno in un occhio che gli impedisce di disputare i play-off al meglio. Stoudamire si salva dall'arresto per possesso di stupefacenti solo perché la polizia, intervenuta per un furto in casa su chiamata dello stesso Stoudamire, perquisisce illegalmente la casa avvertendo l'odore di marijuana. La guardia Bonzi Wells, in un'intervista a Sports Illustrated nel 2002, esprime chiaramente il pensiero generale di quella squadra: "Non ci frega niente dei fan. Al massimo possono fischiarci quando giochiamo, ma saranno comunque pronti a chiederci autografi". Gli spazi vuoti al Rose Garden, sconosciuti ad una franchigia che può vantare tifosi tra i più affezionati e calorosi della NBA, diventano realtà.
I Blazers annunciano il nuovo presidente, Steve Patterson, il 18 giugno 2003, mentre John Nash diventa il nuovo direttore generale. Seguono 3 anni bui: Nash inizia a far pulizia cedendo i giocatori più problematici e nel 2004, per la prima volta dopo 21 anni, i Blazers mancano i play-off. Lo stesso accade nei due anni seguenti e Nash viene licenziato, col presidente Patterson ad assumerne il ruolo. Nel frattempo, fallisce la Oregon Arena corporation, proprietaria del Rose Garden che viene acquistato dal proprietario dei Blazers, Paul Allen. Larry Miller prende il posto di Patterson (la cui era viene ricordata più per i pessimi rapporti col principale quotidiano dello stato, l'Oregonian, che per altro) come presidente.
Era Roy-AldridgeModifica
Finalmente, la rinascita: con la quarta scelta dell'NBA Draft 2006 i Blazers acquisiscono Tyrus Thomas, che girano ai Chicago Bulls in cambio della loro seconda scelta LaMarcus Aldridge. Con la settima scelta acquisiscono Randy Foye, che girano ai Minnesota Timberwolves in cambio della loro sesta scelta, Brandon Roy (eletto a fine stagione NBA Rookie of the Year) a rinfoltire un roster che comprendeva già gente come Jamaal Magloire, Martell Webster, Joel Przybilla, Raef LaFrentz, Sergio Rodríguez e Ime Udoka. Nel draft 2007 i Blazers selezionano con la prima scelta assoluta il centro proveniente dall'università di Ohio State Greg Oden, atteso in NBA come centro dominante sul modello di Shaquille O'Neal, preferendolo a Kevin Durant: il tempo e le circostanze sfavorevoli, però, bocceranno pesantemente anche questa scelta. Seguono anni di buone stagioni, partecipazioni ai playoff e rapporto coi fan ricostruito, ma il sogno di una dinastia fondata sul terzetto Roy-Aldridge-Oden viene infranto dai gravi infortuni che porteranno il ventisettenne All Star Brandon Roy al ritiro alla fine del 2011, e Greg Oden ad essere "tagliato" a marzo 2012 dopo aver giocato solo 82 partite (quanto una singola stagione regolare) in 5 anni. Marzo 2012 segna la fine di un'era mai sbocciata del tutto: la società sceglie di ripartire da zero smantellando la squadra con le cessioni in particolare di Gerald Wallace e Marcus Camby (scambiati con giocatori in scadenza), oltre al licenziamento del coach Nate McMillan (sostituito da Kaleb Canales, più giovane coach della storia NBA con i suoi 33 anni), con l'obiettivo di liberare spazio salariale ed acquisire scelte al draft per ricostruire una squadra vincente per il futuro.
Ere Aldridge-Lillard e Lillard-McCollumModifica
Il 4 giugno 2012 viene scelto come DG Neil Olshey, proveniente dai Los Angeles Clippers da lui appena ricostruiti con la trade per Chris Paul. Al draft del 28 giugno, i Blazers selezionano con la sesta scelta il playmaker Damian Lillard da Weber State, con l'undicesima scelta il centro Meyers Leonard da Illinois ed al secondo round le guardie Will Barton (da Memphis) e Tyshawn Taylor (da Kansas), quest'ultimo subito girato ai Brooklyn Nets. Il 7 luglio 2012 Larry Miller lascia il proprio ruolo di presidente dei Blazers, da lui occupato per 5 anni, per tornare al suo vecchio lavoro di presidente del marchio Jordan della Nike. Il 7 agosto 2012 viene scelto il nuovo allenatore: è Terry Stotts, proveniente dai Dallas Mavericks dove, da assistente allenatore, si occupava particolarmente dell'attacco; Stotts aveva inoltre vinto con i Mavericks il titolo NBA l'anno prima. Sul mercato i Blazers continuano l'opera di smantellamento intrapresa non rifirmando Felton e Crawford, mentre rifirmano il giovane Batum, pareggiando l'alta offerta contrattuale fattagli dai Minnesota Timberwolves. Nonostante un'ottima partenza, i Blazers non riescono a qualificarsi per i play-off 2013. Damian Lillard viene eletto NBA Rookie of the Year all'unanimità, dopo aver vinto il premio di miglior rookie del mese 6 volte su 6.
Il 27 giugno 2013 i Blazers selezionano al draft la guardia C.J. McCollum con la 10ª scelta. Sul mercato viene acquisito il centro Robin Lopez e viene ingaggiato il playmaker veterano Mo Williams come riserva di Lillard. I Blazers tornano ai playoff e superano il primo turno per la prima volta dopo 14 anni, eliminando in gara 6 gli Houston Rockets con una tripla sulla sirena di Lillard. Vengono eliminati nel turno successivo dai San Antonio Spurs che poi vinceranno il titolo. Nella stagione 2014-2015 i Blazers arrivano ancora ai playoff ma, falcidiati dagli infortuni, vengono eliminati al primo turno dai Memphis Grizzlies. LaMarcus Aldridge, a fine contratto, lascia la franchigia e firma per i San Antonio Spurs. Nonostante ciò e contro ogni pronostico, i Blazers raggiungono i playoff anche nella stagione 2015-2016 riuscendo persino a superare i Los Angeles Clippers al primo turno, prima di essere eliminati con onore dai campioni in carica dei Golden State Warriors. C.J. McCollum gioca la stagione da titolare e vince il premio di Most Improved Player (giocatore maggiormente migliorato rispetto all'anno precedente) della NBA. Sono ancora i Warriors ad eliminare i Blazers nei playoff 2016-2017, stavolta al primo turno, mentre nel 2017-2018 l'eliminazione allo stesso turno arriva per mano dei New Orleans Pelicans.
Alla vigilia della stagione 2018-2019, a causa di complicanze dovute al Linfoma non Hodgkin muore il proprietario del club Paul Allen: il suo posto viene preso dalla sorella Jodi. Con una serie di movimenti sul mercato anche a stagione in corso, i Blazers costruiscono un roster più completo e profondo: le acquisizioni di Seth Curry, Rodney Hood ed Enes Kanter aiutano la squadra a finire la stagione regolare al terzo posto nella Conference. Nonostante il grave infortunio nelle ultime giornate del centro titolare Jusuf Nurkić, alla sua miglior stagione in carriera, i playoff sono entusiasmanti: i Blazers superano gli Oklahoma City Thunder al primo turno con un leggendario canestro sulla sirena di Damian Lillard da 10 metri ed i Denver Nuggets al secondo turno, vincendo la decisiva gara 7 in trasferta. La cavalcata dei Blazers si ferma in finale di Conference, con l'eliminazione ad opera dei campioni in carica dei Golden State Warriors di Stephen Curry e Draymond Green.
Durante la free agency che precede la stagione 2019-20 firmano Carmelo Anthony. Inizia tuttavia una stagione non priva di difficoltà che vede la compagine di Portland giocarsi un accesso ai playoff fino all'ultima partita di regular season abbreviata dalla pandemia di Covid-19. Si piazzano al pari dei Memphis Grizzlies all'ottavo posto della Western Conference vincendo lo spareggio che gli permette l'accesso al primo turno. Dopo un buon inizio vengono però battuti dai Los Angeles Lakers di LeBron James e Anthony Davis 4 a 1.
Arene di giocoModifica
- Memorial Coliseum (1970–1995)
- Moda Center (1995-presente)
Record stagione per stagioneModifica
Campione NBA | Campione di Conference | Campione di Division |
STAGIONE | V | S | % | P | PLAYOFF | RISULTATI |
---|---|---|---|---|---|---|
Portland Trail Blazers | ||||||
1970-71 | 29 | 53 | 35,4 | 5° | - | - |
1971-72 | 18 | 64 | 22,0 | 5° | - | - |
1972-73 | 21 | 61 | 25,6 | 5° | - | - |
1973-74 | 27 | 55 | 32,9 | 5° | - | - |
1974-75 | 38 | 44 | 46,3 | 3° | - | - |
1975-76 | 37 | 45 | 45,1 | 5° | - | - |
1976-77 | 49 | 33 | 59,8 | 2° | Vincono il Primo Round Vincono le Conference Semifinals Vincono le Conference Finals Vincono le NBA Finals |
Portland 2, Chicago 1 Portland 4, Denver 2 Portland 4, LA Lakers 0 Portland 4, Philadelphia 2 |
1977-78 | 58 | 24 | 70,7 | 1° | Perdono le Conference Semifinals | Seattle 4, Portland 2 |
1978-79 | 45 | 37 | 54,9 | 4° | Perdono il Primo Round | Phoenix 2, Portland 1 |
1979-80 | 38 | 44 | 46,3 | 4° | Perdono il Primo Round | Seattle 2, Portland 1 |
1980-81 | 45 | 37 | 54,9 | 3° | Perdono il Primo Round | Kansas City 2, Portland 1 |
1981-82 | 42 | 40 | 51,2 | 5° | - | - |
1982-83 | 46 | 36 | 56,1 | 4° | Vincono il Primo Round Perdono le Conference Semifinals |
Portland 2, Seattle 0 LA Lakers 4, Portland 1 |
1983-84 | 48 | 34 | 58,5 | 2° | Perdono il Primo Round | Phoenix 3, Portland 2 |
1984-85 | 42 | 40 | 51,2 | 2° | Vincono il Primo Round Perdono le Conference Semifinals |
Portland 3, Dallas 1 LA Lakers 4, Portland 1 |
1985-86 | 40 | 42 | 48,8 | 2° | Perdono il Primo Round | Denver 3, Portland 1 |
1986-87 | 49 | 33 | 59,8 | 2° | Perdono il Primo Round | Houston 3, Portland 1 |
1987-88 | 53 | 29 | 64,6 | 2° | Perdono il Primo Round | Utah 3, Portland 1 |
1988-89 | 39 | 43 | 47,6 | 5° | Perdono il Primo Round | LA Lakers 3, Portland 0 |
1989-90 | 59 | 23 | 72,0 | 2° | Vincono il Primo Round Vincono le Conference Semifinals Vincono le Conference Finals Perdono le NBA Finals |
Portland 3, Dallas 0 Portland 4, San Antonio 3 Portland 4, Phoenix 2 Detroit 4, Portland 1 |
1990-91 | 63 | 19 | 76,8 | 1° | Vincono il Primo Round Vincono le Conference Semifinals Perdono le Conference Finals |
Portland 3, Seattle 2 Portland 4, Utah 1 LA Lakers 4, Portland 2 |
1991-92 | 57 | 25 | 69,5 | 1° | Vincono il Primo Round Vincono le Conference Semifinals Vincono le Conference Finals Perdono le NBA Finals |
Portland 3, LA Lakers 1 Portland 4, Phoenix 1 Portland 4, Utah 2 Chicago 4, Portland 2 |
1992-93 | 51 | 31 | 62,2 | 3° | Perdono il Primo Round | San Antonio 3, Portland 1 |
1993-94 | 47 | 35 | 57,3 | 4° | Perdono il Primo Round | Houston 3, Portland 1 |
1994-95 | 44 | 38 | 53,7 | 4° | Perdono il Primo Round | Phoenix 3, Portland 0 |
1995-96 | 44 | 38 | 53,7 | 3° | Perdono il Primo Round | Utah 3, Portland 2 |
1996-97 | 49 | 33 | 59,8 | 3° | Perdono il Primo Round | LA Lakers 3, Portland 1 |
1997-98 | 46 | 36 | 56,1 | 4° | Perdono il Primo Round | LA Lakers 3, Portland 1 |
1998-99 | 35 | 15 | 70,0 | 1° | Vincono il Primo Round Vincono le Conference Semifinals Perdono le Conference Finals |
Portland 3, Phoenix 0 Portland 4, Utah 2 San Antonio 4, Portland 0 |
1999-00 | 59 | 23 | 72,0 | 2° | Vincono il Primo Round Vincono le Conference Semifinals Perdono le Conference Finals |
Portland 3, Minnesota 1 Portland 4, Utah 1 LA Lakers 4, Portland 3 |
2000-01 | 50 | 32 | 61,0 | 4° | Perdono il Primo Round | LA Lakers 3, Portland 0 |
2001-02 | 49 | 33 | 59,8 | 3° | Perdono il Primo Round | LA Lakers 3, Portland 0 |
2002-03 | 50 | 32 | 61,0 | 3° | Perdono il Primo Round | Dallas 4, Portland 3 |
2003-04 | 41 | 41 | 50,0 | 3° | - | - |
2004-05 | 27 | 55 | 32,9 | 4° | - | - |
2005-06 | 21 | 61 | 25,6 | 5° | - | - |
2006-07 | 32 | 50 | 39,0 | 3° | - | - |
2007-08 | 41 | 41 | 50,0 | 3° | - | - |
2008-09 | 54 | 28 | 65,9 | 2° | Perdono il Primo Round | Houston 4, Portland 2 |
2009-10 | 50 | 32 | 61,0 | 3° | Perdono il Primo Round | Phoenix 4, Portland 2 |
2010-11 | 48 | 34 | 58,5 | 3° | Perdono il Primo Round | Dallas 4, Portland 2 |
2011-12 | 28 | 38 | 42,4 | 4° | - | - |
2012-13 | 33 | 49 | 40,2 | 4° | - | - |
2013-14 | 54 | 28 | 65,9 | 2° | Vincono il Primo Round Perdono le Conference Semifinals |
Portland 4, Houston 2 San Antonio 4, Portland 1 |
2014-15 | 51 | 31 | 62,2 | 1° | Perdono il Primo Round | Memphis 4, Portland 1 |
2015-16 | 44 | 38 | 53,7 | 2° | Vincono il Primo Round Perdono le Conference Semifinals |
Portland 4, LA Clippers 2 Golden State 4, Portland 1 |
2016-17 | 41 | 41 | 50,0 | 3° | Perdono il Primo Round | Golden State 4, Portland 0 |
2017-18 | 49 | 33 | 59,8 | 1° | Perdono il Primo Round | Portland 0, New Orleans 4 |
2018-19 | 53 | 29 | 64,6 | 2° | Vincono il Primo Round
Vincono le Conference Semifinals Perdono le Conference Finals |
Oklahoma City 1, Portland 4
Portland 4, Denver 3 Portland 0, Golden State 4 |
Totali | 2081 | 1807 | 53,5 | |||
Play-off | 108 | 132 | 45,0 |
Statistiche aggiornate al: 22 maggio 2019
Squadra attualeModifica
Portland Trail Blazers roster
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Giocatori | Staff Tecnico | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Roster • Transazioni |
GiocatoriModifica
Titolari:
Allenatore capo:
Membri della Basketball Hall of FameModifica
- Lenny Wilkens 1974–1975
- Bill Walton 1974–1978
- Clyde Drexler 1983–1995
- Dražen Petrović 1989–1990
- Arvydas Sabonis 1995–2001, 2002–2003
- Scottie Pippen 1999–2003
Numeri ritiratiModifica
- 1 Larry Weinberg[4]
- 13 Dave Twardzik 1976–1980
- 14 Lionel Hollins 1975–1980
- 15 Larry Steele 1971–1980
- 20 Maurice Lucas 1976–1980, 1987–1988
- 22 Clyde Drexler 1983–1995
- 30 Bob Gross[5] 1975–1982
- 30 Terry Porter 1985–1995
- 32 Bill Walton 1974–1979
- 36 Lloyd Neal 1972–1979
- 45 Geoff Petrie 1970–1976
- 77 Jack Ramsay[6] 1976–1986
AllenatoriModifica
Aggiornata al 27 aprile 2012.
# | Allenatore | Periodo | Gare | Vinte | Perse | % vittorie | Playoff | Vinte playoff | Perse playoff | % vittorie |
1 | Rolland Todd | 1970-1971 | 138 | 41 | 97 | 29,7 | — | — | — | — |
2 | Stu Inman | 1971 | 26 | 6 | 20 | 23,1 | — | — | — | — |
3 | Jack McCloskey | 1972-1973 | 164 | 48 | 116 | 29,3 | — | — | — | — |
4 | Lenny Wilkens | 1974-1975 | 164 | 75 | 89 | 45,7 | — | — | — | — |
5 | Jack Ramsay | 1976-1985 | 820 | 453 | 367 | 55.2 | 59 | 29 | 30 | 49,2 |
6 | Mike Schuler | 1986-1988 | 211 | 127 | 84 | 60,2 | 8 | 2 | 6 | 25,0 |
7 | Rick Adelman | 1988-1993 | 445 | 291 | 154 | 65,4 | 69 | 36 | 33 | 52,2 |
8 | P.J. Carlesimo | 1994-1996 | 246 | 137 | 109 | 55,7 | 12 | 3 | 9 | 25,0 |
9 | Mike Dunleavy | 1997-2000 | 296 | 190 | 106 | 64,2 | 36 | 18 | 18 | 50,0 |
10 | Maurice Cheeks | 2001-2004 | 301 | 162 | 139 | 53,8 | 10 | 3 | 7 | 30,0 |
11 | Kevin Pritchard | 2004 | 27 | 5 | 22 | 18,5 | — | — | — | — |
12 | Nate McMillan | 2005-2012 | 535 | 266 | 269 | 49,7 | 18 | 6 | 12 | 33,3 |
13 | Kaleb Canales | 2012 | 23 | 8 | 15 | 34,7 | — | — | — | — |
14 | Terry Stotts | 2012- | 82 | 33 | 49 | 40 | — | — | — | — |
Membri della Basketball Hall of FameModifica
- Lenny Wilkens 1974–1976
- Jack Ramsay 1976–1986
PalmarèsModifica
Palmarès Portland Trail Blazers | ||
Titoli | Anni | |
Titoli NBA | 1 | 1977 |
Titoli di Conference | 3 | 1977, 1990, 1992 |
Titoli di Division | 6 | 1977-1978, 1990-1991, 1991-1992, 1998-1999, 2014-2015, 2017-2018 |
Premi individualiModifica
- Bill Walton – 1978
- Bill Walton – 1977
- Geoff Petrie – 1971
- Sidney Wicks – 1972
- Brandon Roy – 2007
- Damian Lillard – 2013
- Kevin Duckworth – 1988
- Zach Randolph – 2004
- C.J. McCollum – 2016
- Clifford Robinson – 1993
- Terry Porter – 1993
- Chris Dudley – 1996
- Brian Grant – 1999
- Mike Schuler – 1987
- Mike Dunleavy – 1999
- Bill Walton – 1978
- Clyde Drexler – 1992
- Bill Walton – 1977
- Maurice Lucas – 1978
- Jim Paxson – 1984
- Clyde Drexler – 1988, 1991
- Brandon Roy – 2009
- LaMarcus Aldridge – 2015
- Damian Lillard – 2016
- Clyde Drexler – 1990
- Brandon Roy – 2010
- LaMarcus Aldridge – 2011, 2014
- Damian Lillard – 2014
- Bill Walton – 1977, 1978
- Maurice Lucas – 1978
- Lionel Hollins – 1978
- Buck Williams – 1990, 1991
- Maurice Lucas – 1979
- Bob Gross – 1978
- Kermit Washington – 1980, 1981
- Buck Williams – 1992
- Scottie Pippen – 2000
- Theo Ratliff – 2004
- Sidney Wicks – 1972
- Lloyd Neal – 1973
- Lionel Hollins – 1976
- Mychal Thompson – 1979
- Ron Brewer – 1979
- Calvin Natt – 1980
- Kelvin Ransey – 1981
- Sam Bowie – 1985
- Arvydas Sabonis – 1996
- LaMarcus Aldridge – 2007
- Brandon Roy – 2007
- Damian Lillard – 2013
- Rudy Fernández – 2009
NoteModifica
- ^ Casey Holdahl, Trail Blazers Update Pinwheel, Prepare For Jersey Changes, Portland Trail Blazers, 8 maggio 2017.
- ^ Trail Blazers Logo: Colors, Portland Trail Blazers, 8 maggio 2017. URL consultato il 21 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2017).
- ^ Portland Trail Blazers Reproduction Guideline Sheet (JPG), NBA Properties, Inc.. URL consultato il 21 gennaio 2018.
- ^ Fondatore e proprietario fino al 1988; il numero 1 è comunque utilizzabile dai giocatori.
- ^ La maglia numero 30 è stata ritirata due volte.
- ^ Allenatore; vinse il primo e unico titolo nel 1977.
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Portland Trail Blazers
Collegamenti esterniModifica
- (EN) Sito ufficiale, su nba.com.
- (EN) Portland Trail Blazers, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Portland Trail Blazers, su SoundCloud.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 144223312 · LCCN (EN) n78014125 · WorldCat Identities (EN) lccn-n78014125 |
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