Preamplificatore

è uno strumento

Il preamplificatore (audio) è uno strumento elettronico usato diffusamente in ambito audio e musicale, soprattutto nelle fasi di gestione, registrazione e riproduzione del suono (voci e strumenti), dove serve principalmente per aumentare il livello dei segnali in ingresso ed inoltrarli ai finali di potenza. I segnali provengono tipicamente da cellule microfoniche o pick-up elettromagnetici, con livelli di segnale molto bassi e difficilmente gestibili, ma anche da sorgenti con livelli di linea più alti; vengono resi in uscita, amplificati a sufficienza per poter essere accettati da tutti gli ingressi di altri dispositivi elettronici, che possono essere ad esempio mixer, amplificatori di potenza, effetti elettronici, casse acustiche amplificate, ecc.

Descrizione Modifica

Quando, ad esempio, si vuole amplificare il segnale di una chitarra elettrica, serve un cosiddetto amplificatore da chitarra. Raramente il circuito di amplificazione è effettuato in un solo stadio, ma tipicamente sono disposti in serie almeno due circuiti amplificatori, ottimizzati ciascuno per opportuni volumi di entrata. Il primo stadio è, appunto, il preamplificatore, in grado di aumentare i segnali anche di pochissimi millivolt, senza aggiungere rumore apprezzabile. Il secondo stadio è solitamente quello di amplificazione. Quindi, spesso i circuiti del preamplificatore e dell'amplificatore vero e proprio, sono contenuti nello stesso apparecchio, o addirittura sono assemblati su un unico circuito stampato. Negli ambiti dell'alta fedeltà (o Hi-Fi), questi apparecchi sono definiti amplificatori integrati e a seconda della tipologia d'impiego, il preamplificatore può essere anche separato dall'amplificatore finale. In alcuni casi risulta separato anche l'alimentatore; questo avviene negli impianti di riproduzione audio di classe superiore, dove per contenere il rumore di fondo a livelli estremamente bassi, il preamplificatore e il suo alimentatore sono realizzati addirittura in telai separati. Una soluzione estrema, adottata negli anni 90 dal costruttore statunitense Jeff Rowland, per un proprio modello di amplificatore finale, l'alimentatore comprendeva batterie in continua collegate in tampone alla rete elettrica. Questa particolare soluzione mirava ad abbattere in modo drastico, riducendolo praticamente a zero, il rumore presente sulla rete elettrica, nonché a poter disporre istantaneamente di una riserva di corrente di centinaia di ampere, richiesta durante le rapide variazioni di livello dei segnali transitori. Un'altra funzione svolta dal preamplificatore in ambito hi-fi, consiste nel poter commutare fra varie fonti di segnale, contraddistinte da diversa ampiezza del segnale (CD, Phono, Aux, Tape, Dat, ecc.), trattandole in modo opportuno, sia per quello che riguarda l'amplificazione, che in qualche caso, l'equalizzazione. Per esempio l'ingresso phono, riservato ai pick-up MM o MC dei giradischi, sono equalizzati RIAA e presentano una sensibilità diversa in base alla frequenza, tale da poter amplificare anche segnali dell'ordine dei 0,5-5 millivolt. Inoltre, nel preamplificatore sono presenti in genere anche i controlli dei toni (bassi e acuti, o un vero e proprio equalizzatore a bande di frequenza), del bilanciamento (volume canale destro e sinistro) e del volume master (controllo del volume simultaneo su ambedue i canali stereofonici), controlli solitamente assenti sugli amplificatori finali di potenza di alta fedeltà, collegati in cascata ai preamplificatori.

Possono definirsi preamplificatori, anche singole sezioni di circuiti elettronici più complessi.

I preamplificatori nei microfoni Modifica

La cella microfonica, soprattutto se a condensatore, fornisce in uscita segnali con livelli tipicamente molto bassi e soggetti ai campi magnetici ed elettrici, i quali potrebbero creare rumore sul debole segnale. Infatti, se tali segnali fossero inviati per diversi metri di cavo, prima di arrivare al preamplificatore, potrebbero facilmente assorbire ulteriore rumore. Per questo motivo, i microfoni a condensatore (ma anche vari microfoni dinamici) incorporano spesso un preamplificatore (almeno un primo stadio), nella stessa scocca schermata del microfono. Questo rende molto più facilmente gestibile il segnale microfonico, inoltrato ai circuiti di trasmissione bilanciati, i quali tendono a neutralizzare l'assorbimento del rumore sulle linee di trasferimento. I microfoni che incorporano preamplificatori, possono contenere delle batterie di alimentazione, o possono ricevere la necessaria alimentazione phantom, direttamente dal cavo di segnale.

Voci correlate Modifica

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