Premio Louis-Jeantet

Il Premio Louis-Jeantet è un riconoscimento che viene assegnato ogni anno a ricercatori esperti che si sono distinti nel campo della ricerca biomedica in uno degli Stati membri del Consiglio d'Europa.

I premi infatti non intendono unicamente riconoscere lavori scientifici già completati, ma anche incoraggiare la prosecuzione di nuovi progetti di ricerca innovativi. Vengono quindi assegnati a ricercatori pienamente attivi i cui sforzi scientifici sono focalizzati sulla ricerca biomedica.[1]

I premi sono stati assegnati per i seguenti ambiti di ricerca: fisiologia, biofisica, biologia strutturale, biochimica, biologia cellulare e molecolare, biologia dello sviluppo e genetica. I vincitori del premio erano specialisti di immunologia, virologia, batteriologia, neurobiologia, epidemiologia clinica e biochimica strutturale.

Finanziamento modifica

Il premio viene finanziato dalla Louis-Jeantet Foundation[2], una fondazione costituita nel 1982 a Ginevra per volontà testamentaria di Louis Jeantet, un uomo d'affari francese che l'anno precedente era morto di cancro in quella città. La Fondazione sostiene le attività del premio omonimo e di un certo numero di professori della Facoltà di Medicina dell'Università di Ginevra.

La dotazione annuale del premio è pari a 1,4 milioni di franchi svizzeri, suddivisi da uno a un massimo di re vincitori. La somma disponibile per ciascun vincitore ammonta a 500.000 franchi, di cui 450.000 franchi sono riservati a finanziare la ricerca in corso e i rimenti 50.000 CHF sono assegnati personalmente al ricercatore.

Vincitori modifica

I vincitori del premio sono stati i seguenti[3]:

  • 1986: Luc Montagnier, Michael Berridge, Désiré Collen
  • 1987: Sydney Brenner, Walter Gehring, Dominique Stehelin
  • 1988: Rolf Zinkernagel, John Skehel, Bert Sakmann
  • 1989: Roberto Poljak, Walter Schaffner, Greg Winter
  • 1990: Nicole Le Douarin, Harald von Boehmer, Gottfried Schatz
  • 1991: Pierre Chambon, Frank Grosveld, Hugh Pelham
  • 1992: Paul Nurse, Christiane Nüsslein-Volhard, Alain Townsend
  • 1993: Jean-Pierre Changeux, Richard Henderson, Kurt Wüthrich
  • 1994: Thierry Boon, Jan Holmgren, Philippe Sansonetti
  • 1995: Dirk Bootsma and Jan Hoeijmakers, Peter Goodfellow and Robin Lovell-Badge, Peter Gruss
  • 1996: Björn Dahlbäck, Ulrich K. Laemmli, Nigel Unwin
  • 1997: Philip Cohen, Kim Nasmyth, Richard Peto
  • 1998: Denis Duboule, Walter Keller, Ronald Laskey
  • 1999: Adrian P. Bird, Herbert Jäckle, Jean-Louis Mandel
  • 2000: Konrad Basler, Thomas J. Jentsch, Ueli Schibler
  • 2001: Alain Fischer, Iain W. Mattaj, Alfred Wittinghofer
  • 2002: Timothy J. Richmond, Richard Treisman, Karl Tryggvason
  • 2003: Wolfgang Baumeister, Riitta Hari, Nikos K. Logothetis
  • 2004: Hans Clevers, Alec J. Jeffreys
  • 2005: Alan Hall, Svante Pääbo
  • 2006: Kari Alitalo, Christine Petit
  • 2007: Venkatraman Ramakrishnan, Stephen C. West
  • 2008: Pascale Cossart, Jurg Tschopp
  • 2009: Michael N. Hall, Peter J Ratcliffe
  • 2010: Michel Haïssaguerre, Austin Smith
  • 2011: Stefan Jentsch, Edvard Moser, May-Britt Moser
  • 2012: Matthias Mann, Fiona Powrie
  • 2013: Michael Stratton, Peter Hegemann, Georg Nagel
  • 2014: Elena Conti, Denis Le Bihan
  • 2015: Emmanuelle Charpentier[4], Rudolf Zechner
  • 2016: Andrea Ballabio, John F. X. Diffley
  • 2017: Silvia Arber, Caetano Reis e Sousa[5]
  • 2018: Christer Betsholtz, Antonio Lanzavecchia
  • 2019: Luigi Naldini, Botond Roska
  • 2020: Erin Schuman, Michele De Luca, Graziella Pellegrini

Note modifica

  1. ^ Louis-Jeantet Prize, su jeantet.ch.
  2. ^ Sito della Louis-Jeantet Foundation, su jeantet.ch.
  3. ^ The winners of the Louis-Jeantet Prize for medicine, su jeantet.ch, Louis-Jeantet Foundation. URL consultato il 30 luglio 2014.
  4. ^ (FR) Aurélie Coulon, Vivre pour comprendre, in Le Temps, 22 aprile 2015, p. 24.
  5. ^ 2017 Caetano Reis e Sousa, su crick.ac.uk.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica