Premio Pulitzer per il miglior servizio fotografico

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Il Premio Pulitzer per il miglior servizio fotografico (Pulitzer Prize for Feature Photography) è uno dei quattordici Premi Pulitzer per il giornalismo che vengono conferiti ogni anno in America. Viene assegnato a un giornalista o a una redazione che si siano distinti per un approfondimento degno di merito attraverso una fotografia, un servizio o un album fotografico, sia a colori sia in bianco e nero.[1]

Dal 1942 fino al 1967 veniva assegnato un unico premio per il fotogiornalismo, il Premio Pulitzer per la fotografia (Pulitzer Prize for Photography), sdoppiato in quell'anno in "Premio Pulitzer per la miglior fotografia di ultim'ora" (Pulitzer Prize for Spot News Photography, divenuto dal 2000 il Pulitzer Prize for Breaking News Photography) e in "Premio Pulitzer per il miglior servizio fotografico"[1].

Albo d'oro modifica

Anni 1960 modifica

Anni 1970 modifica

  • 1970: Dallas Kinney, Palm Beach Post, per il suo servizio fotografico dei lavoratori migranti in Florida dal titolo Migration to Misery
  • 1971: Jack Dykinga, Chicago Sun-Times, per le sue immagini del Mabley Developmental Center per persone con disabilità mentali e comportamentali in Illinois
  • 1972: David Hume Kennerly, United Press International, per le sue fotografie della Guerra del Vietnam nel 1971
  • 1973: Brian Lanker, Topeka Capital-Journal, per la sua sequenza sul parto che include Moment of Life
  • 1974: Slava Veder, Associated Press, per la sua fotografia Burst of Joy sul ritorno a casa di un prigioniero americano dal Vietnam del Nord
  • 1975: Matthew Lewis, Washington Post, per le sue foto a colori e in bianco e nero
  • 1976: Lo staff di fotografi del Courier-Journal di Louisville e del Louisville Times, per un reportage sul piano per combattere la segregazione razziale nelle scuole di Louisville attraverso il sistema dei bus scolastici
  • 1977: Robin Hood, Chattanooga Times Free Press, per la sua immagine di un veterano disabile con suo figlio alla parata del Armed Forces Day
  • 1978: J. Ross Baughman, Associated Press, per tre foto delle aree di guerriglia in Rhodesia
  • 1979: Lo staff di fotografi del Boston Herald American, per il reportage sulla bufera di neve che colpì il nord-est degli Stati Uniti nel 1978

Anni 1980 modifica

Anni 1990 modifica

  • 1990: David C. Turnley, Detroit Free Press, per le fotografie delle sollevazioni politiche in Cina e delle Rivoluzioni del 1989 in Europa dell'Est
  • 1991: William Snyder, The Dallas Morning News, per le immagini di bambini orfani e malati in condizioni di vita subumane in Romania
  • 1992: John Kaplan, Block Newspapers, Toledo, Ohio, per le sue foto sui diversi stili di vita di sette giovani di 21 anni sparsi per gli USA
  • 1993: Lo staff di fotografi dell'Associated Press, per il portfolio di immagini sulla campagna presidenziale del 1992
  • 1994: Kevin Carter, fotografo free-lance, per la fotografia The vulture and the little girl, pubblicata sul The New York Times, su di una bambina sudanese collassata per la malnutrizione mentre si reca a un centro di alimentazione, mentre un avvoltoio attende accanto a lei
  • 1995: Lo staff di fotografi dell'Associated Press, per il portfolio di immagini sull'orrore e la devastazione in Ruanda
  • 1996: Stephanie Welsh, fotografa free-lance, per la scioccante sequenza di foto di un rito di mutilazione genitale femminile in Kenya pubblicata sul Newhouse News Service
  • 1997: Alexander Zemlianichenko, Associated Press, per la sua fot del presidente russo Boris Yeltsin che balla a un concerto rock durante la campagna per la sua rielezione
  • 1998: Clarence Williams, Los Angeles Times, per le sue immagini sulle condizioni critiche di bambini figli di alcolisti o drogati
  • 1999: Lo staff di fotografi dell'Associated Press, per la raccolta di foto su eventi ed attori principali coinvolti nella vicenda di Bill Clinton e Monica Lewinsky e nel successivo processo di impeachment

Anni 2000 modifica

  • 2000: Carol Guzy, Michael Williamson e Lucian Perkins, Washington Post, per le loro immagini sulle condizioni critiche dei rifugiati della Guerra del Kosovo
  • 2001: Matt Rainey, Star-Ledger, per le sue foto sul recupero di due studenti coinvolti nell'incendio della residenza universitaria Boland Hall alla Seton Hall University
  • 2002: Lo staff di fotografi del The New York Times, per le foto testimonianti il dolore e la perseveranza della gente coinvolta nei conflitti in Afghanistan e Pakistan
  • 2003: Don Bartletti, Los Angeles Times, per il suo memorabile ritratto di come gruppi di giovani viaggiani dall'America centrale verso gli Stati Uniti sfidando pericoli mortali
  • 2004: Carolyn Cole, Los Angeles Times, per il suo sguardo sugli effetti della Seconda guerra civile liberiana, con una speciale attenzione ai cittadini innocenti coinvolti nel conflitto
  • 2005: Deanne Fitzmaurice, San Francisco Chronicle, per il suo servizio fotografico su di un ospedale di Oakland, California nel quale è stato curato un ragazzo iracheno coinvolto in un'esplosione
  • 2006: Todd Heisler del Rocky Mountain News, per il suo servizio sui funerali dei Marines in Colorado morti in Iraq
  • 2007: Renée C. Byer del The Sacramento Bee, per il suo ritratto di una madre single e di suo figlio che perde la sua battaglia con il cancro
  • 2008: Preston Gannaway del Concord Monitor, per la sua cronaca di una famiglia alle prese con la malattia terminale di un genitore
  • 2009: Damon Winter del The New York Times, per il suo memorabile reportage sulla campagna presidenziale di Barack Obama del 2008

Anni 2010 modifica

Anni 2020 modifica

Note modifica

  1. ^ a b Pulitzer Prize Winners by Category, su The Pulitzer Prizes. URL consultato il 31 gennaio 2018.
  2. ^ 2018 Pulitzer Prize Winners: Full List, su nytimes.com. URL consultato il 5 luglio 2018.
  3. ^ Feature Photography Winner: Photography Staff of Reuters from Pulitzer Prize-winning photographs announced, su abcnews.go.com. URL consultato il 5 luglio 2018.
  4. ^ Photos of Yemen War and Central American Asylum Seekers Win Pulitzers, su nytimes.com. URL consultato il 15 aprile 2020.
  5. ^ 2020 Pulitzer Prizes, su pulitzer.org. URL consultato il 15 aprile 2020.
  6. ^ (EN) 2021 Pulitzer Prizes & Finalists, su pulitzer.org. URL consultato il 25 ottobre 2022.
  7. ^ (EN) 2022 Pulitzer Prizes & Finalists, su pulitzer.org. URL consultato il 25 ottobre 2022.

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