Profezie sul 21 dicembre 2012

Profezia estinta rigurdante la fine del mondo

Il 21 dicembre 2012 è stata la data del calendario gregoriano nella quale secondo alcune credenze e profezie si sarebbe dovuto verificare un evento, di natura imprecisata e di proporzioni planetarie, capace di produrre una significativa discontinuità storica con il passato: una qualche radicale trasformazione dell'umanità in senso spirituale oppure la fine del mondo. L'evento tanto atteso veniva collegato temporalmente alla fine del tredicesimo ciclo (baktun) del calendario maya.

Maschera maya

Nessuna di queste credenze ha mai avuto alcun fondamento scientifico e furono più volte smentite dalla comunità geofisica e astronomica.[1] Anche la maggioranza degli studiosi della storia dei Maya confutò queste affermazioni.[2]

Il calendario maya modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Calendario maya.

I Maya, come altre culture mesoamericane, misuravano il tempo utilizzando un sistema di tre calendari. I giorni erano organizzati attraverso un calendario religioso rituale della durata di 260 giorni (chiamato Tzolkin), suddiviso in trecene (periodi temporali di 13 giorni) e utilizzato prevalentemente a scopo divinatorio, e un calendario solare di 365 giorni (Haab'), suddiviso in 18 periodi di 20 giorni ciascuno.[3]

I Maya non contavano gli anni; tuttavia, le date di questi due calendari erano combinate tra loro per dare luogo a cicli di 18 980 giorni (~52 anni) per un totale di 52 cicli diversi ricorrenti. Un ulteriore calendario, il cosiddetto Lungo computo, calcolava, invece, il tempo trascorso dalla data della creazione del mondo secondo la mitologia maya (che, secondo la correlazione con il calendario gregoriano seguita dalla maggior parte degli storici mesoamericani e conosciuta come correlazione di Goodman-Martinez-Thompson, corrisponderebbe all'11 agosto 3114 a.C. del calendario gregoriano).[4] Questo calendario, a differenza dei precedenti, era progressivo e suddivideva il tempo in cicli non ricorrenti (b'ak'tun) della durata di 144 000 giorni, suddivisi a loro volta, su base vigesimale (base 20) e base 18, in 4 ulteriori sottocicli. Il 20 dicembre 2012 è terminato il 13º b'ak'tun (12.19.19.17.19 nella notazione originale del calendario) a cui è seguito, il 21 dicembre 2012, il 14º b'ak'tun (13.0.0.0.0).

Secondo il Popol Vuh - uno dei principali documenti storici sul corpus mitologico dei Maya - il Lungo computo attuale è solo il quarto in ordine di tempo, poiché gli dei avrebbero distrutto le tre precedenti creazioni ritenendole fallimentari.[5] La terza creazione fu distrutta al termine del 13º b'ak'tun (12.19.19.17.19), una data che sarebbe ritornata nuovamente alla fine del 2012. Questa circostanza, assieme a un riferimento epigrafico sul "Monumento 6" di Tortuguero - un sito archeologico maya situato nella parte sud-occidentale dello Stato di Tabasco in Messico - è stata alla base del fenomeno New Age che associava un evento di significativa discontinuità storica alla data summenzionata.

Profezie modifica

Sulla base di interpretazioni di impronta prevalentemente New Age, furono formulati due diversi scenari sulla corrispondenza di questa data: o con eventi quali la fine del mondo oppure con trasformazioni radicali del mondo stesso come l'inizio dell'Era dell'Aquario, un periodo di pace globale e profonda evoluzione spirituale. A occuparsi direttamente della fine del calendario maya furono alcuni studiosi e scrittori riconducibili al movimento New Age. Il primo di essi fu Frank Waters che nel 1975 in Mexico Mystique ipotizzò che alla fine del tredicesimo baktun il mondo sarebbe stato distrutto da una serie di catastrofici terremoti. L’anno dopo fu il filosofo Terence McKenna, uno dei più importanti esponenti della cultura psichedelica americana, a spiegare in un libro scritto con il fratello Dennis, una complicata funzione matematica (Timewave Zero) che essi avevano elaborato quattro anni prima durante un viaggio in Amazzonia. L’espressione “Profezia Maya”, attualmente diventata di uso comune, si deve probabilmente proprio a "Le Profezie dei Maya. Alla scoperta dei segreti di una civiltà scomparsa", scritto nel 1995 da Adrian Gilbert e Maurice M. Cotterell. In questo libro i due scrittori descrivono molte teorie sui Maya non considerate dagli archeologi e ripropongono la tesi secondo cui furono gli Egizi e i sopravvissuti alla scomparsa di Atlantide a fondare le antiche civiltà dell’America Centrale.[6]

Entrambi gli scenari profetizzati potevano definirsi apocalittici, tenendo conto del duplice significato del termine: o in senso figurato come devastazione totale, cataclisma rovinoso, disastrosa sciagura, o nel suo senso etimologico di rivelazione.[7] Analogo distinguo è previsto dal termine "catastrofe", che infatti richiede una disambiguazione.

Sul "Monumento 6" di Tortuguero è presente un'iscrizione che contiene un riferimento alla data del 2012 come termine del 13 b'ahktun, e a un evento indeterminato che avrebbe coinvolto la divinità maya Bolon Yokte, associata in genere alla guerra e alla creazione. L'iscrizione è parzialmente illeggibile perché rovinata (da qui la indeterminatezza dell'evento citato) e la connessione con Bolon Yokte - che non viene citato - è stata ipotizzata dagli archeologi sulla base del fatto che il monumento è probabilmente dedicato a questa divinità.[8][9] Da qui - questa volta nell'ambito New Age - fu ricavata la supposta profezia del 21 dicembre 2012; esistono tuttavia diverse altre tavolette che riportano date anche molto successive al 2012, cosa che fa ritenere che i Maya non pensassero a questo giorno come all'ultimo giorno del mondo.[10][11]

Confutazioni degli studiosi degli antichi Maya modifica

La credenza in catastrofi nel giorno 21 dicembre 2012 o in vicinanza a esso, fu una supposizione considerata sbagliata dalla corrente principale degli studiosi degli antichi Maya, eppure fu comunemente citata nei mezzi di comunicazione di cultura popolare come il problema del 2012.[12]

Secondo Sandra Noble, executive director della Foundation for the Advancement of Mesoamerican Studies, Inc. a Crystal River in Florida, «Considerare il 21 dicembre 2012 come un giorno del giudizio o un momento di cambiamento cosmico è un'invenzione assoluta e un'opportunità per molte persone di fare profitto.» La fine di un ciclo del calendario era infatti vista dal popolo Maya semplicemente come occasione di grandi celebrazioni per festeggiare l'ingresso nella nuova epoca, in questo caso il 14º b'ak'tun.[13]

Confutazioni scientifiche modifica

Astronomia modifica

 
Il centro galattico osservato nel visibile in direzione della costellazione del Sagittario. Le stelle principali della costellazione sono indicate in rosso

Allineamento del Sole con il centro galattico modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sole § Posizione_all'interno_della_Galassia.

Osservato dalla Terra, il Sole si sposta in prossimità di una linea ideale (l'eclittica) che corrisponde alla proiezione in cielo del piano in cui giace l'orbita della Terra. I pianeti e la Luna orbitano su piani poco inclinati rispetto all'eclittica e anche loro, di conseguenza, appaiono in prossimità di essa se visti dalla Terra.[14] Storicamente alle costellazioni che si posizionano a cavallo dell'eclittica è stato dato quindi un significato speciale e sono state raccolte nello zodiaco.[15]

Nel corso dei secoli ci si è accorti che il periodo dell'anno di visibilità delle costellazioni dello zodiaco mutava. Ciò avviene a causa della cosiddetta precessione degli equinozi, moto di precessione dell'asse terrestre che determina uno spostamento di 1° circa ogni 72 anni. Conseguentemente, ogni 2 160 anni cambia la costellazione dello zodiaco visibile in corrispondenza del sorgere del Sole nel giorno dell'equinozio di primavera. Nella tradizione astrologica occidentale, ciò determina la fine di un'era astrologica e l'inizio della successiva. Attualmente ci troviamo nell'Era dei Pesci, la prossima sarà l'Era dell'Acquario. La durata complessiva del ciclo è di circa 26 000 anni.[16]

Così come oggi l'equinozio di primavera si verifica nella costellazione dei Pesci, il solstizio d'inverno si verifica nella costellazione del Sagittario, dove si situa tra l'altro il centro della Via Lattea. Negli ultimi mille anni circa, di conseguenza, ogni anno nel giorno del solstizio d'inverno, la Terra, il Sole e il centro galattico si sono trovati quasi allineati (il migliore allineamento prospettico nel giorno del solstizio d'inverno è avvenuto il 21 dicembre 1998).[17] A ogni modo, l'allineamento in sé non comporta alcun effetto per la Terra e il sistema solare, dal momento che rappresenta l'attraversamento di una linea ideale, come il confine tra due comuni.[17]

 
La Fenditura del Cigno, Xibalba be nella lingua dei Maya

John M. Jenkins verso la metà degli anni ottanta propose che l'allineamento galattico del 2012 potesse aver assunto un significato speciale entro le previsioni del calendario maya. Suggerì infatti che i Maya potessero aver basato il proprio calendario sull'osservazione della Fenditura del Cigno,[18] affermò che essi sapevano che l'eclittica attraversava la Fenditura (la nebulosa termina all'altezza dell'equatore celeste) e che avessero dato a tale punto del cielo un significato speciale nella loro cosmologia.[19] Ipotizzò dunque che l'allineamento del Sole e di tale punto sarebbe avvenuto nel giorno del solstizio d'inverno del 2012.[19]

Anche con queste ulteriori restrizioni, l'allineamento indicato si verifica tuttavia nel giorno del solstizio d'inverno per un periodo di 36 anni e la convergenza di maggiore precisione è già avvenuta nel 1998.[20] Numerosi studiosi e Jenkins stesso, inoltre, hanno fatto notare che non esiste alcuna prova concreta che i Maya conoscessero il fenomeno della precessione degli equinozi.[21]

Allineamento planetario modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Congiunzione (astronomia).

Su La Stampa del 13 ottobre 2009 il giornalista Paolo Manzo cita impropriamente un allineamento «di Marte, Giove, Saturno, uno spettacolo astronomico senza precedenti», in corrispondenza della fatidica data.[22] L'articolo non riporta o rinvia a nessuna fonte scientifica autorevole e attendibile, mentre né gli astronomi né le effemeridi (a cui si può accedere attraverso programmi di calcolo disponibili in rete) indicano alcuna congiunzione,[23] anzi, predicono che i tre pianeti si troveranno in tre posizioni ben distinte se osservati dalla Terra, come è possibile desumere dalla seguente tabella che riporta le coordinate celesti per Marte, Giove e Saturno nel sistema di riferimento geocentrico equatoriale.[24]

Effemeridi calcolate per il 21 dicembre 2012[24]
Marte Giove Saturno
Magnitudine apparente 1,20 -2,78 1,35
0:00 TU del 21-12-2012 AR 19h 52m 25,53s Dec -22° 06′ 43,9″ AR 04h 28m 40,98s Dec +21° 01′ 34,6″ AR 14h 27m 16,74s Dec -12° 07′ 48,3″
4:00 TU del 21-12-2012 AR 19h 52m 58,63s Dec -22° 05′ 15,6″ AR 04h 28m 35,92s Dec +21° 01′ 25,4″ AR 14h 27m 20,28s Dec -12° 08′ 04,0″
8:00 TU del 21-12-2012 AR 19h 53m 31,72s Dec -22° 03′ 46,9″ AR 04h 28m 30,87s Dec +21° 01′ 16,3″ AR 14h 27m 23,80s Dec -12° 08′ 19,7″
12:00 TU del 21-12-2012 AR 19h 54m 04,79s Dec -22° 02′ 17,8″ AR 04h 28m 25,83s Dec +21° 01′ 07,2″ AR 14h 27m 27,32s Dec -12° 08′ 35,3″
16:00 TU del 21-12-2012 AR 19h 54m 37,87s Dec -22° 00′ 48,2″ AR 04h 28m 20,80s Dec +21° 00′ 58,1″ AR 14h 27m 30,83s Dec -12° 08′ 50,9″
20:00 TU del 21-12-2012 AR 19h 55m 10,93s Dec -21° 59′ 18,2″ AR 04h 28m 15,79s Dec +21° 00′ 49,1″ AR 14h 27m 34,33s Dec -12° 09′ 06,4″
0:00 TU del 22-12-2012 AR 19h 55m 43,99s Dec -21° 57′ 47,8″ AR 04h 28m 10,80s Dec +21° 00′ 40,1″ AR 14h 27m 37,83s Dec -12° 09′ 21,9″
 
Il cielo alle 0 UTC del 21 dicembre 2012

Già nel maggio del 2000, in occasione di un allineamento planetario, si era sviluppato un senso di ansia nell'attesa dell'evento che aveva portato i principali organi di divulgazione scientifica statunitense a rilasciare comunicati che ne confermassero l'innocuità.[25][26][27]

Astrofisica modifica

Inversione dei poli magnetici del campo terrestre modifica

L'attività solare segue un andamento ciclico di undici anni.[28] I periodi di intensa attività sono identificati dalla presenza di un elevato numero di macchie solari, a cui generalmente si associano altri fenomeni quali espulsioni di massa coronali le quali, se avvengono in direzione della Terra, danno luogo a quelle che sono state definite tempeste solari o geomagnetiche, disturbi temporanei della magnetosfera terrestre[29] che possono manifestarsi in modo spettacolare attraverso aurore polari.[30][31]

La magnetosfera terrestre funge da barriera protettiva e gli effetti sugli esseri viventi che abitano il pianeta sono ridotti. L'industrializzazione e l'espansione umana nello spazio, tuttavia, hanno reso questi fenomeni problematici anche per l'uomo, dal momento che possono danneggiare dispositivi elettronici in orbita e, in caso di tempeste di elevata intensità, interagire con le reti di trasmissione dell'energia elettrica e con la strumentazione degli aerei di linea.[32][33]

Era stato previsto che il picco del 24º ciclo solare si sarebbe verificato nei mesi di aprile e maggio del 2013 e avrebbe raggiunto un'intensità inferiore al 23º, che si era appena concluso.[34][35] A un'indicazione così precisa, tuttavia, si è potuti giungere solo dopo aver osservato il minimo dell'attività solare, verificatosi nel 2009;[36] previsioni del 2007 avevano prospettato in effetti due scenari possibili: quello descritto, e un secondo in cui il picco si sarebbe verificato nel 2012 e sarebbe stato di intensità maggiore del precedente.[36][37]

Alcune trasmissioni televisive hanno collegato questo secondo scenario con le profezie sul 21 dicembre 2012:[37] in particolare è stata ipotizzata la possibilità che un picco di attività solare particolarmente intenso avrebbe potuto innescare una inversione dei poli magnetici terrestri con conseguenze disastrose e imprevedibili per la nostra società. Questa ipotesi, già di per sé di scarso fondamento scientifico, è stata comunque confutata dai fatti.

Nella cultura di massa modifica

Note modifica

  1. ^ (EN) FAQ - 2012: Beginning of the End or Why the World Won't End?, su nasa.gov, NASA. URL consultato il 17 novembre 2009.
  2. ^ Cf. sezione "Confutazioni degli studiosi degli antichi Maya".
  3. ^ Mary Miller, Karl Taube, The Gods and Symbols of Ancient Mexico and the Maya. An Illustrated Dictionary of Mesoamerican Religion, London, Thames & Hudson, 1993, pp. 48-51. ISBN 0-500-05068-6; OCLC 27667317.
  4. ^ Ximena Catepillán (Millersville University), Waclaw Szymanski (West Chester University). The calendars of Maya Archiviato il 13 luglio 2010 in Internet Archive., slide 23 e 26., American Mathematical Association of Two-Year Colleges, 2009.
  5. ^ Linda Schele, David Freidel, A Forest of Kings. The Untold Story of the Ancient Maya, New York, Harper Perennial, pbk reprint of 1990 ed., pp. 429-430. ISBN 0-688-11204-8; OCLC 145324300.
  6. ^ Cf. Le teorie New Age sulla fine del calendario Maya.
  7. ^ apocalisse, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 26 dicembre 2022.
  8. ^ Gillespie, Susan. D., Joyce, Rosemary A., Deity Relationships in Mesoamerican Cosmologies: The Case of the Maya God L, in Ancient Mesoamerica, vol. 9, n. 2, Londra and New York, Cambridge University Press, 1998, pp. 279-296, ISSN 0956-5361 (WC · ACNP), OCLC 93505861.
  9. ^ Houston, S.D., Stuart, D., Of gods, glyphs and kings: divinity and rulership among the Classic Maya (abstract), in Antiquity, vol. 70, n. 268, Cambridge, England, Antiquity Publications, giugno 1996, pp. 289-312, ISSN 0003-598X (WC · ACNP), OCLC 206025348.
  10. ^ Susan Milbrath, curatrice della sezione di Archeologia e Arte dell'America Latina al Museo di storia naturale della Florida: affermazione riportata da USA Today il 28 marzo 2007, p. 11D. URL consultato il 23-10-2009.
  11. ^ Linda Schele, David Freidel, op. cit., p. 82.
  12. ^ Paolo Attivissimo, La fine del mondo è vicina, su cicap.org, CICAP, 3 febbraio 2009. URL consultato il 1-09-11-2009..
  13. ^ Sandra Noble, direttore esecutivo della Fondazione per l'Avanzamento degli Studi Mesoamericani, riportata da USA Today il 28 marzo 2007, p. 11D. URL consultato il 23-10-2009.
  14. ^ (EN) David P. Stern, What IS the Ecliptic?, su Get a Straight Answer, From Stargazers to Starships. URL consultato il 23 ottobre 2009.
  15. ^ (EN) David P. Stern, The Path of the Sun, the Ecliptic, su www-istp.gsfc.nasa.gov, From Stargazers to Starships. URL consultato il 23 ottobre 2009.
  16. ^ (EN) David P. Stern, Precession, su www-istp.gsfc.nasa.gov, From Stargazers to Starships. URL consultato il 23 ottobre 2009.
  17. ^ a b (EN) Fraser Cain, Galactic Alignment, su universetoday.com, UniverseToday online, 12 maggio 2009.. URL consultato il 22-10-2009.
  18. ^ (EN) Brian Stross, Xibalba or Xibalbe (RTF), su utexas.edu, University of Texas. URL consultato il 23 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2011).
  19. ^ a b (EN) John Major Jenkins, What is the Galactic Alignment?, su alignment2012.com. URL consultato il 23 ottobre 2009.
  20. ^ Jean Meeus, Ecliptic and galactic equator, in Mathematical Astronomy Morsels, Richmod, Virginia, Willmann-Bell, 1997, pp. 301-303., ISBN 978-0-943396-51-4.
  21. ^ (EN) John Major Jenkins, Introduction to Maya Cosmogenesis, su alignment2012.com. URL consultato il 23 ottobre 2009.
  22. ^ Noi Maya, già stufi del 2012, su lastampa.it, La Stampa Web, 13 ottobre 2009. URL consultato il 22 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2009).
  23. ^
    (EN)

    «You may have heard a lot about future planetary alignments, including rumors about 12/21/2012 when some say the world is going to end, and there will be a planetary alignment. That is all it is, a rumor. There will be no planetary alignment in 2012. Many of the planets will align in a rather straight line in 2010»

    (IT)

    «Potreste aver sentito molto riguardo a allineamenti planetari futuri, incluse voci sul 21 dicembre 2012 quando, secondo alcuni, il Mondo giungerà alla sua fine e ci sarà un allineamento planetario. Ecco cos'è, un pettegolezzo. Non ci sarà alcun allineamento planetario nel 2012. Molti pianeti saranno allineati più o meno su una linea retta nel 2010.»

  24. ^ a b I dati in tabella sono stati calcolati accedendo tramite l'HORIZONS Web-Interface il 22 ottobre 2009 al programma per il calcolo delle effemeridi sviluppato dal Jet Propulsion Laboratory della NASA.
  25. ^ (EN) Planetary Alignments: Harbingers of Doom?, su space.com, 4 maggio 2000. URL consultato il 23 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2009).
  26. ^ (EN) Scientists: No doomsday in store when planets align Friday, su CNN.com, 2 maggio 2009. URL consultato il 23 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2010).
  27. ^ (EN) David Vakil, Domanda su allineamento planetario, su FAQ, Caltech Astronomy. URL consultato il 23 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2009).
  28. ^ (EN) The sun and Space Weather - Solar Activity, su esa-spaceweather.net, Space Weather Web Server, ESA. URL consultato il 18 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2009).
  29. ^ (EN) Magnetospheric Electrodynamics: Energetic Particle Signatures of Geomagnetic Storms and Substorms, su esa-spaceweather.net, Space Weather Web Server, ESA. URL consultato il 18 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2009).
  30. ^ Kenneth R. Lang, The Cambridge Encyclopedia of the Sun, Cambridge University Press, 2001, p. 268, ISBN 0-521-78093-4.
  31. ^ Volker Bothmer, Space Weather, Springer, 2006, p. 476, ISBN 978-3-540-23907-9.
  32. ^ Committee on the Societal and Economic Impacts of Severe Space Weather Events: A Workshop, National Research Council, Severe space weather events — Understanding societal and economic impacts, Washington, D.C., The National Academies Press, 2009, ISBN 978-0-309-13811-6. URL consultato il 18 novembre 2009.
  33. ^ (EN) Severe Space Weather, su science.nasa.gov, Science@NASA, 21 gennaio 2009. URL consultato il 18 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2009).
  34. ^ (EN) Solar Cycle Prediction, su solarscience.msfc.nasa.gov, Marshall Space Flight Center, NASA, 2 novembre 2009. URL consultato il 18 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2010).
  35. ^ (EN) Solar Cycle 24, su lund.irf.se, Lund Space Weather Center, Svezia. URL consultato il 18 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 26 maggio 2010).
  36. ^ a b (EN) Solar Cycle 24 Prediction Updated May 2009, su swpc.noaa.gov, Marshall Space Flight Center, NASA, maggio 2009. URL consultato il 18 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 26 novembre 2009).
  37. ^ a b Nel 2012 un nuovo picco di attività solare, su eventi2012.it, eventi2012.it (fonte principale: medialab.sissa.it). URL consultato il 23 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2009).
  38. ^ Trad. it.: Whitley Strieber, 2012. L'apocalisse, Roma, Newton Compton, 2009. ISBN 88-541-1410-3; ISBN 978-88-541-1410-4. Booktrailer.
  39. ^ Il futuro di Michael Bay, su cinematografo.it, cinematografo.it, 20-03-2007. URL consultato il 23 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2009).

Bibliografia modifica

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  • Adrian G. Gilbert, Maurice M. Cotterell, Le profezie dei Maya. Alla scoperta dei segreti di una civiltà scomparsa, Corbaccio [2004], ISBN 88-7972-640-4
  • Patrick Geryl, Sopravvivere al 2012. La rinascita di una nuova civiltà, Macro Edizioni [2008], ISBN 88-7972-640-4
  • AA. VV. Il mistero del 2012. Cataclismi e sconvolgimenti naturali o l'alba di una nuova umanità? Predizioni, profezie e possibilità, Il Punto d'Incontro [2008], ISBN 88-7972-640-4
  • Simone Marini, La via, la verità e la vita. L'arte, Gruppo Albatros Il Filo [2007], ISBN 978-88-7842-839-3
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  • Huarache Mamani Hernan, Negli occhi dello sciamano, Piemme [2007], ISBN 978-88-384-7196-4
  • Sabrina Mugnos, I maya e il 2012. È possibile prevedere la fine del mondo. Un'indagine scientifica, Macro Edizioni [2009], ISBN 978-88-6229-025-8
  • Whitley Strieber, 2012 l'Apocalisse, Roma, Newton Compton Editori, maggio 2009, pp. 326 pp., ISBN 978-88-541-1410-4.

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