Provincia di Pesaro e Urbino
Provincia di Pesaro e Urbino provincia | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Capoluogo | ![]() | ||
Presidente | Giuseppe Paolini (PD) dal 31-10-2018 | ||
Data di istituzione | 1860 | ||
Territorio | |||
Coordinate del capoluogo | 43°54′36.54″N 12°54′47.88″E / 43.91015°N 12.9133°E | ||
Superficie | 2 567,78[2] km² | ||
Abitanti | 357 137[3] (1-1-2020) | ||
Densità | 139,08 ab./km² | ||
Comuni | 52 comuni | ||
Province confinanti | Rimini, Repubblica di San Marino (RSM), Ancona, Perugia, Arezzo | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 61121-61122 (Pesaro), 61010-61014, 61020-61026, 61028-61030, 61032-61034, 61036-61049 (provincia) | ||
Prefisso | 0541, 0721, 0722 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
ISO 3166-2 | IT-PU | ||
Codice ISTAT | 041 | ||
Targa | PU (PS fino al 1999) | ||
Cartografia | |||
Posizione della Provincia di Pesaro e Urbino all’interno delle Marche. | |||
Sito istituzionale | |||
La provincia di Pesaro e Urbino (Pruvincia' d' Pésr e d'Urbìn in dialetto gallo-piceno) è un ente locale territoriale delle Marche che conta 357 137 abitanti[3]. Il capoluogo di provincia è Pesaro[1], dove si trova la sede dell'amministrazione provinciale. La sigla della provincia è dal 1999 «PU»; in precedenza essa era «PS», quando le rivendicazioni di Urbino (che all'epoca era co-capoluogo) furono accolte con la variazione della sigla. La provincia conta 52 comuni.
Affacciata ad est sul mar Adriatico, confina a nord con l'Emilia-Romagna (provincia di Rimini) e con la Repubblica di San Marino, a sud-est con la provincia di Ancona, a sud-ovest con l'Umbria (provincia di Perugia), e a ovest con la Toscana (provincia di Arezzo). Corrisponde in gran parte alla regione storico-geografica del ducato di Urbino. Secondo alcune fonti, da un punto di vista strettamente geografico, il nord della provincia di Pesaro e Urbino, dalle pendici meridionali del monte Carpegna fino al promontorio di Focara, fa parte della Romagna[4]. Secondo altre fonti, invece, il confine geografico ricalca quello amministrativo, nessuna zona del territorio provinciale risulta appartenente geograficamente alla Romagna e la foce del fiume Tavollo è dunque confine sia geografico, sia amministrativo[5].
Anche il resto della provincia, pur essendo geograficamente parte dell'Italia centrale, è legato storicamente, culturalmente e linguisticamente alla Romagna e all'Italia settentrionale, così come i flussi socioeconomici indicano che questa provincia gravita su Bologna e sul Nord Italia in generale[senza fonte]. Alcuni studi geoeconomici inseriscono Pesaro, polo urbano principale della provincia, nell'area metropolitana Rimini-Cesena-Pesaro. Secondo altre fonti, invece, Pesaro appartiene all'area metropolitana definita "città lineare adriatica", che comprende tutte le città costiere della provincia di Rimini, delle Marche, dell'Abruzzo e del Molise[6].
In provincia si parla comunemente l'italiano, ma è anche largamente diffuso per cultura e tradizione il gallo-piceno[7]. Esso appartiene al gruppo linguistico gallo-italico, come il romagnolo, l'emiliano, il lombardo, il piemontese e altri dialetti o lingue settentrionali. Le sue caratteristiche peculiari[7] variano da zona a zona. Il gallo-italico della provincia, quello del circondario di Senigallia, del Conero[7] (in provincia di Ancona) e della provincia di Massa e Carrara, sono i più meridionali del gruppo e le zone in cui sono diffusi sono le uniche del Centro Italia ove si parli un idioma italiano settentrionale. Sul territorio sono presenti minoranze linguistiche umbre.
StoriaModifica
È una delle province storiche italiane. Prima della nascita dello Stato italiano ha avuto diverse denominazioni: Ducato di Montefeltro, poi Dipartimento del Metauro con Napoleone e poi ancora Delegazione apostolica di Urbino e Pesaro con lo Stato Pontificio. Essa rappresenta un crocevia tra le Marche e le vicine Umbria, Toscana e Romagna.
La provincia di Pesaro e Urbino è, almeno fin dalle invasioni celtiche della fine del V secolo a.C., punto di passaggio economico e culturale tra l'Italia peninsulare e quella padana e il suo territorio fu parte della Gallia Cisalpina fino alla conquista romana, avvenuta nel 295 a.C. con la battaglia del Sentino ai danni dei Galli Senoni.
Dopo la vittoria i romani istituirono l'Ager Gallicus, di cui facevano parte i territori compresi tra Rimini e la parte delle attuali Marche situata a nord dell'Esino e per controllare il quale fondarono sulla costa le colonie romane di Sena Gallica (Senigallia), Ariminum (Rimini), Pisaurum (Pesaro) e Fanum Fortunae (Fano). Il confine politico di Roma fu però spostato al fiume Rubicone solo nel periodo della dittatura di Silla (circa 80 a.C.), quando alla Gallia Cisalpina fu dato status di provincia vera e propria.
Attraverso il territorio della provincia passavano sia la cosiddetta Protoflaminia, che da Camerino e Sassoferrato raggiungeva la costa a Senigallia, sia l'asse principale della via Flaminia, nata per unire Roma - attraverso Narni, Terni, Bevagna, Spoleto, Foligno, Nocera Umbra, Fano e Pesaro - a Rimini[8] e ai mercati della Pianura Padana.
Nel medioevo barbarico il territorio della provincia fece parte dell'Esarcato di Ravenna, cioè la circoscrizione che comprendeva i residui territori conquistati dai bizantini nella Guerra gotica che non passarono sotto il dominio longobardo (e per questo denominati Romània in latino tardo, da cui l'attuale Romagna, nel senso di facenti parte dell'Impero Romano d'Oriente). Questo territorio era ricompreso nelle due pentapoli marittima ed annonaria e, dopo un breve periodo di dominazione longobarda sotto Astolfo (751-754), fu quindi parte integrante del nascente Stato Pontificio dopo la Promissio Carisiaca del 754 (la cosiddetta "Donazione di Pipino").
È solo nel 1210 che i territori delle due pentapoli si separano nominalmente dalla Romagna, con cui avevano condiviso i precedenti secoli di storia, e si fondono con la Marca Fermana nell'istituzione della Marca anconitana, creata da papa Innocenzo III nel 1210 a seguito della ripartizione in province dello Stato Pontificio. Durante il periodo dell'indipendenza comunale il potere centrale papale (così come quello di Ancona nei confronti del resto del territorio) fu però assai blando, per non dire solo teorico, e venne rafforzato e consolidato solo a seguito dell'attività del cardinale Albornoz nel XIV secolo, anche se di nuovo indebolito dal fiorire del Ducato di Urbino.
La storia medievale e rinascimentale della provincia è fortemente legata alle vicende delle potenti famiglie nobiliari che si contesero il nord delle attuali Marche ed il sud dell'attuale Romagna, facenti perno sulla regione storica del Montefeltro e cioè, tra le principali, appunto i Montefeltro, i Malatesta, i della Rovere, gli Sforza. I destini geografici e le peculiari caratteristiche, ancora oggi vive, delle genti di queste terre non possono essere compresi se non si analizzano anche le intricate vicende di queste famiglie.
In particolare fu nel 1220 che i Montefeltro, già signori ghibellini di San Leo e di Carpegna, ottennero da Federico II di Svevia anche la signoria di Urbino e da allora il prestigio della città crebbe costantemente. L'antica contea di Urbino divenne ducato nel 1443, raggiunse l'apogeo sotto Federico da Montefeltro e la massima espansione con Francesco Maria I Della Rovere a cui si deve l'annessione di Pesaro.
La provincia di Pesaro e Urbino corrisponde grossomodo a quello dell'antico Ducato di Urbino, fatta eccezione per Senigallia (ora in provincia di Ancona), Gubbio (ora in Umbria) e i sette comuni secessionisti della Val Marecchia passati in Emilia-Romagna a seguito del referendum del 2009. Nell'organizzazione amministrativa dello Stato della Chiesa, il territorio provinciale coincideva con quello della delegazione apostolica di Urbino e Pesaro, poi divenuta, nel 1860, provincia di Urbino e Pesaro, una delle sei province in cui allora risultavano suddivise le Marche. In vista dell'unità d'Italia, l'assetto territoriale marchigiano fu riformato con il decreto Rattazzi (decreto 22 dicembre 1860 n. 4495[9]), che ridusse a quattro il numero delle province e che dispose altresì la ridenominazione dell'ente in provincia di Pesaro e Urbino.
La provincia originaria includeva il territorio di 7 comuni dell'alta valle del fiume Marecchia, in quanto parte del Montefeltro e del Ducato di Urbino, tanto che Pio VII, il 6 luglio 1816, aveva provveduto a ricomprenderle, motu proprio, nella delegazione di Urbino e Pesaro. Nel 2009, San Leo, Novafeltria, Maiolo, Talamello, Pennabilli, Casteldelci, Sant'Agata Feltria, a seguito di referendum consultivi nei territori comunali e di approvazione di legge ordinaria che accoglieva il risultato favorevole degli stessi referendum, sono stati distaccati dalle Marche e aggregati all'Emilia-Romagna, primo caso nella storia dell'Italia repubblicana. Le Marche proposero ricorso alla Corte costituzionale, ritenendo che il Parlamento avesse indebitamente ignorato il parere negativo della regione; nel luglio 2010 la Corte si pronunciò sul ricorso giudicandolo infondato.[10] Altri comuni del pesarese-urbinate hanno promosso referendum per l'aggregazione all'Emilia-Romagna, tra questi Montecopiolo e Sassofeltrio con esito positivo e Montegrimano Terme e Mercatino Conca nei quali non si è raggiunto quorum.
Lo stemma della provincia è costituito da uno scudo diviso in due, in ogni parte è riportato lo stemma delle città di Pesaro e Urbino.
Dal 31 luglio 1991 al 16 febbraio 2015, ai sensi dell'articolo 1 del vecchio Statuto provinciale del 1991[11], la Provincia di Pesaro e Urbino aveva per sedi di capoluogo le Città di Pesaro e di Urbino con le funzioni loro assegnate dal Decreto medesimo, mentre ai sensi dell'articolo 3 del Regolamento del Consiglio (Sede del Consiglio provinciale), il Consiglio provinciale ha sede sia a Pesaro che nella sede dell'Amministrazione provinciale di Urbino. La designazione di Urbino come co-capoluogo fu anche oggetto della sentenza n. 237/2013 della Corte costituzionale, che riconobbe la validità di tale designazione[12]. Con l'entrata in vigore dell'attuale statuto provinciale del 2015, il capoluogo è ora individuato nella sola città di Pesaro, ove hanno sede gli uffici amministrativi.[1]
La provincia possiede una densità demografica che è pari a 130,11 abitanti per km², dai 132 del 2008, anche se risulta comunque essere inferiore alla media nazionale. Nella provincia di Pesaro e Urbino solo due comuni degli attuali 60, rispetto ai 67 precedenti, hanno una popolazione superiore ai 20.000 abitanti, facendo registrare un valore del grado di urbanizzazione pari al 41,5%, valore anch'esso minore del dato medio italiano e di quello del Centro Italia, e che colloca la provincia in 55ª posizione nella relativa graduatoria. Lo studio della piramide dell'età della popolazione mette in evidenza una eccedenza della quota di ultrasessantacinquenni (stabile al 21,5%) rispetto alla media italiana (20%) ed in linea rispetto a quella del Centro Italia (21,4%). Notevole è inoltre la percentuale di maschi presenti sul territorio della provincia (49,1%, 20° valore più alto tra tutte le province). Stabile rispetto al precedente semestre rimane la presenza di stranieri residenti con 7.672 stranieri ogni 100 000 abitanti, di cui il 78,1% extracomunitari con regolare permesso di soggiorno e posizionando la provincia stabile al 26º posto nella relativa graduatoria arrestando il trend in leggera flessione rispetto ai precedenti periodi.
Geografia fisicaModifica
Foreste e boschiModifica
Alcuni fattori, come la densità di popolazione relativamente media della provincia, la presenza di vasti ambienti isolati e ad altimetria piuttosto elevata (soprattutto nell'appennino più interno), l'istituzione di diverse aree naturali protette, un certo grado di rispetto degli abitanti per i luoghi naturali (seppur in pochi casi compromessi da infrastrutture e costruzioni), hanno permesso la conservazione di numerose specie animali e vegetali.
Tra la popolazione faunistica del pesarese-urbinate, estremamente varia, si possono ricordare alcune specie particolarmente numerose: gli ungulati (cervi, caprioli, le lepri, le volpi, gli scoiattoli, i cinghiali e numerosi uccelli, tra cui cardellini, gufi, falchi, aquile e infine, nei monti del Furlo il lupo. Il gufo comune, che si trova principalmente nei boschi alpini e centro-nord appenninici, in provincia è presente soprattutto nei rimboschimenti dei monti delle Cesane.
Il territorio del pesarese-urbinate è ricoperto per circa il 50% da boschi[13]. Le tipiche essenze provinciali sono la roverella, il cerro, gli ostrieti (ornielli) e i carpini neri. Nei versanti più elevati esso è composto principalmente da faggi, qualche rimboschimento di conifere (soprattutto pinus nigra e pinus silvestris impiantati nel dopoguerra), abeti, aceri e frassini. I boschi presenti in provincia sono un'importante fonte di reddito, oltre che per il turismo, anche per lo sfruttamento, regolamentato da legge regionale, a scopo casalingo (come legna da ardere).
Nel pesaro-urbinate sono state istituite tre aree naturali protette):
- il Parco naturale del Sasso Simone e Simoncello, di 4.847 ettari;
- la riserva del Furlo che è la terza area protetta della provincia e, con i suoi 3.600 ettari di boschi, pascoli e cime incontaminate, fa salire a 10.200 ettari la superficie del territorio di Pesaro e Urbino messo sotto tutela;
- il territorio del Parco San Bartolo che è compreso nella provincia di Pesaro e Urbino, ed è delimitato dai fiumi Foglia e Tavollo.
Funghi e tartufiModifica
Il territorio della provincia di Pesaro e Urbino è una delle zone vocate per eccellenza allo sviluppo naturale dei funghi epigei ed ipogei[14]. La provincia organizza numerosi corsi per la valorizzazione del patrimonio fungino, tra i più consistenti in Italia. I principali funghi ritrovabili in provincia sono[15]:
Anche se sono presenti numerose altre specie. I funghi, nella loro generalità, sono un prodotto eccelso che madre natura offre e risultano essere una voce importante anche sotto l'aspetto sociale, economico e del tempo libero. Il tartufo è sicuramente uno dei funghi più importanti del territorio che prolifera nel territorio altocollinare e montano della provincia, sia per quantità e qualità che per le tante le specie commerciabili. Si veda il celeberrimo tartufo bianco di Acqualagna o i mercati di tartufi legati alle cittadine di Sant'Angelo in Vado e Pergola ecc.
MontiModifica
Andando dal mare verso l'entroterra si assiste ad un successivo innalzamento dei rilievi montuosi, fino ad arrivare all'appennino umbro-marchigiano. Attraverso la Gola del Furlo, si presenta il principale sistema montuoso della provincia, il Gruppo del Catria. I monti più importanti della Provincia sono:
- il Monte Nerone: è una vetta della catena appenninica umbro-marchigiana, situato nei comuni di Apecchio, Cagli e Piobbico, la sua vetta raggiunge la quota di 1525 m s.l.m. Il dislivello di 1200 m, tra le pendici ove sono situati i paesi e la sommità offre una varietà di vegetazione, paesaggio, ampio ed interessante. Nella cima si possono trovare due rifugi per il ristoro e degli impianti sciistici; la vetta è presidiata da strutture della RAI e del Ministero della Difesa;
- il Monte Catria che è una montagna alta 1702 m s.l.m. nei comuni di Cagli, Cantiano, Frontone e Serra Sant'Abbondio, in provincia di Pesaro e Urbino e nel comune di Scheggia e Pascelupo, in provincia di Perugia. Il Gruppo del Monte Catria comprende inoltre altre cime minori: il Monte Acuto (m 1668), il Monte Corno (1412 m), il Monte Tenetra (1240 m), il Monte Alto (1321 m) e il Monte Morcia (1223 m). L'altimetria segna dunque le quote più elevate di questa parte centrale dell'Appennino umbro-marchigiano; le vette del Monte Catria e del Monte Acuto sono peraltro le più alte nel tratto appenninico compreso tra la catena dei Monti Sibillini a sud e l'alto Appennino modenese con il Corno alle Scale (1945 m), a nord. Fa parte dell'Unioni montane del Catria e Nerone e del Catria e Cesano;
- il Monte Montiego che è un rilievo che fa parte dell'Appennino umbro-marchigiano, ha un'altezza di 975 m s.l.m. ed il suo territorio è compreso nei comuni di Acqualagna, Piobbico, Urbania;
- il Monte Carpegna è un massiccio montuoso sito nell'Appennino marchigiano settentrionale, dove costituisce l'estrema punta nord-occidentale delle Marche, posto in senso longitudinale nordovest-sudest, ai confini tra le regioni di Marche, Toscana ed Emilia-Romagna, nella zona del Montefeltro. Si trova per la gran parte del suo territorio condiviso tra le province di Pesaro e Urbino, a sud-est, e di Rimini a nord-ovest, anche se una piccola parte del Sasso Simone, ad ovest, è in provincia di Arezzo. Il massiccio del monte Carpegna comprende anche le vette di San Leo, San Marino, Villagrande, Sasso Simone e Simoncello ed altri rilievi minori nel Montefeltro. La cima più alta è rappresentata dall'omonimo monte, che raggiunge i 1415 metri s.l.m., tra i comuni di Carpegna e Montecopiolo, dove si trovano diversi impianti sciistici, tanto da essere una nota stazione di soggiorno invernale, in provincia di Pesaro e Urbino. Il monte Carpegna è compreso nel territorio del Parco naturale regionale marchigiano del Sasso Simone e Simoncello.
FiumiModifica
I fiumi principali che attraversano il territorio provinciale sono, da nord:
- il Conca, che sfocia tra Cattolica e Misano Adriatico;
- il Foglia, che sfocia nell'Adriatico a Pesaro;
- il Metauro, primo nelle Marche per portata media ed estensione di bacino, che sfocia a Fano;
- il Cesano, che segna grosso modo il confine, a sud, con la provincia di Ancona e sfocia tra Marotta di Mondolfo e Cesano di Senigallia.
MareModifica
La provincia confina ad est con il Mar Adriatico. I comuni che si affacciano su di esso sono quattro, da nord verso sud nell'ordine: Gabicce Mare, Pesaro, Fano e Mondolfo.
ClimaModifica
Il clima del pesarese-urbinate può essere definito di transizione tra il clima appenninico e quello continentale. Le temperature di gennaio sono comprese da 1 °C ai -5° mentre in estate sui 20 °C-25 °C anche più. A partire dalle fasce altimetriche più basse, il clima può essere suddiviso in quattro grandi aree:
- area submediterranea – nell'area costiera dell'Adriatico. La vegetazione è composta da olivi, pini marittimi e cipressi;
- area subcontinentale – clima di transizione che caratterizza le colline presenti subito dopo la costa, con inverni più rigidi e freddi. La vegetazione è costituita soprattutto da roverella, orniello e rovere;
- area appenninica media – a partire dalla zona di Fossombrone, con inverni rigidi e, a volte, nevosi (soprattutto nei monti) ed estati medio calde e piuttosto piovose e con vegetazione composta soprattutto da rimboschimenti di conifere (pinus nigra) e da quercia, ornello, carpino nero;
- area appenninica – nelle fasce interne, con inverni lunghi e nevosi, estati brevi e fresche. La vegetazione è composta principalmente da faggio, conifere, cerro e orniello.
Infrastrutture e trasportiModifica
FerrovieModifica
Le stazioni di Pesaro e, in minor misura di Fano e di Marotta-Mondolfo, sono di transito per la ferrovia Bologna-Ancona.
La ferrovia Fano-Urbino, che collegava la costa all'interno, fu chiusa nel 1987. Movimenti per la salvaguardia delle ferrovie, ambientalisti e per la mobilità sostenibile chiedono da anni la riapertura sotto forma di metropolitana leggera. La giunta provinciale in carica ha nel 2011 richiesto, al contrario, a Regione Marche e Ministero competente il definitivo smantellamento. La linea Pergola-Fabriano, che collegava i due centri rispettivamente del pesarese e dell'anconetano, è stata chiusa nel 2013.
StradeModifica
Uscita | ↓km↓ | ↑km↑ |
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Pesaro – Urbino | 155,9 | 587,5 |
Area servizio "Foglia" | 158,9 | 584,5 |
Fano Strada statale 73 bis di Bocca Trabaria |
173,3 | 570,1 |
Marotta – Mondolfo | 184,9 | 558,5 |
Area servizio "Metauro" | 186,2 | 557,2 |
Parallela alla costa corre l'Autostrada A14 Adriatica, che permette il collegamento diretto di Taranto con Bologna. Attualmente la sede stradale è a tre corsie per senso di marcia.
Statali e provincialiModifica
Il pesaro-urbinate è terra di attraversamento tra l'Italia settentrionale e quella centrale. Gli assi principali di comunicazione stradale sono l'Autostrada A14 adriatica e la Strada europea E78 (Grosseto-Fano, parzialmente completata), che si sviluppano lungo la Valle del Metauro.
Poiché l'autostrada si caratterizza per un grande traffico di mezzi pesanti, è obiettivo primario della provincia e della regione semplificare pesantemente il traffico su gomma, favorendo la terza corsia su tutta l'Autostrada A14 da Pedaso a Rimini nord.[16]
Parallela all'autostrada si trova la SS 16, mentre la SS 3 Flaminia va da Fano verso Roma attraversando l'entroterra. Altra statale importante è la SS 73 bis e parte di essa è superstrada.
Numerose sono le strade provinciali, facendo coprire alla provincia 1.601 chilometri di strade di competenza.[17]
AeroportiModifica
In provincia è presente l'aeroporto di Fano, aeroporto civile di aviazione generale. Gli aeroporti nazionali ed internazionali di riferimento sono quello di Rimini, a 30 km di distanza da Pesaro, quello di Ancona a 60 km e quello di Bologna a 150 km.
in km | Cagli | Fano | Fossombrone | Mondolfo | Pesaro | Urbino |
Cagli | - | 50 | 23 | 61 | 62 | 35 |
Fano | 50 | - | 29 | 13 | 11 | 48 |
Fossombrone | 23 | 29 | - | 41 | 40 | 20 |
Mondolfo | 61 | 13 | 41 | - | 25 | 57 |
Pesaro | 62 | 11 | 40 | 25 | - | 37 |
Urbino | 35 | 48 | 20 | 57 | 37 | - |
SocietàModifica
Evoluzione demograficaModifica
Abitanti censiti

Comuni principaliModifica
I comuni più popolati sono:
Stemma | Città | Popolazione ab. | Superficie km² |
---|---|---|---|
Pesaro | 97 971 | 126,77 | |
Fano | 60 266 | 121,84 | |
Vallefoglia | 14 909 | 39,57 | |
Mondolfo | 14 328 | 22,82 | |
Urbino | 13 824 | 226,50 |
La maggior parte degli abitanti è concentrata a Pesaro e Fano che da sole ospitano oltre il 43% della popolazione dell'intera provincia.
Il comune meno esteso ed il meno abitato sono rispettivamente Gabicce Mare e Frontino. Urbino e Cagli rappresentano rispettivamente il 2º e 3º comune più esteso della regione, soltanto dietro il comune di Fabriano.
Stemma | Città | Popolazione (ab.) | Superficie (km²) |
---|---|---|---|
Cagli | 8 228 | 226,46 | |
Frontino | 290 | 10,37 | |
Gabicce Mare | 5 684 | 4,94 |
In generale la provincia ha una media di 6 105 abitanti e 43,52 km² per comune.
Comuni sparsiModifica
Nella provincia di Pesaro e Urbino sono presenti 6 comuni sparsi:
Stemma | Comune | Municipi o Sede comunale | Popolazione ab. | Superficie km² |
---|---|---|---|---|
Colli al Metauro | Montemaggiore al Metauro, Saltara, Serrungarina | 12 194 | 46,17 | |
Montecopiolo | Villagrande | 1 074 | 35,81 | |
Pietrarubbia | Mercato Vecchio | 608 | 13,29 | |
Sassocorvaro Auditore | Auditore, Sassocorvaro | 4 880 | 87,55 | |
Terre Roveresche | Barchi, Orciano di Pesaro, Piagge, San Giorgio di Pesaro | 5 200 | 70,37 | |
Vallefoglia | Colbordolo, Sant'Angelo in Lizzola | 14 909 | 39,30 |
Comuni con exclaviModifica
Nella provincia di Pesaro e Urbino sono presenti 12 comuni aventi da uno a due exclavi:
Stemma | Comune | N° exclavi |
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Carpegna | 2 | |
Monte Porzio | 2 | |
Piandimeleto | 1 | |
Monte Cerignone | 1 | |
Sassofeltrio | 1 | |
Tavoleto | 1 | |
Sassocorvaro Auditore | 1 | |
Urbino | 1 | |
Fermignano | 1 | |
Montelabbate | 1 | |
Tavullia | 1 | |
Mondavio | 1 |
CulturaModifica
Pesaro è famosa, tra le altre cose, per lo storico Conservatorio, il Teatro e la stagione lirica e per aver dato i natali a Gioachino Rossini, Renata Tebaldi nonché per aver formato numerosi altri alti esponenti della musica e della lirica, tra i quali Mario del Monaco. Simbolo di Pesaro è la rosa, fiore un tempo molto usato nelle maioliche artistiche di cui è una delle capitali, con Casteldurante (Urbania) e la stessa Urbino, dove però oggi le botteghe produttrici sono quasi scomparse. Altro riferimento simbolico di origine più moderna è la sfera, scultura di Arnaldo Pomodoro, che rimanda al globo terrestre e che campeggia di fronte agli edifici più rappresentativi di Organismi ed Enti mondiali ed europei. Essa è dai pesaresi chiamata simpaticamente "la Palla di Pomodoro". Se Arnaldo è nato nella vicina Morciano di Romagna, suo fratello Giò Pomodoro, anch'egli scultore di fama mondiale, è invece nativo di Orciano di Pesaro. L'area di Urbino ha dato i natali, tra gli altri, a Raffaello e a Bramante.
Il Ducato d'Urbino, con Federico da Montefeltro, esimio mecenate e condottiero, ha preceduto Firenze nel dare il via al Rinascimento italiano. La città è ancora sede dell'antica Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo" che oggi richiama migliaia di studenti dall'Italia e dal mondo. Essa è stata intitolata a Carlo Bo, letterato ed umanista, rettore per mezzo secolo dell'ateneo ed urbinate d'adozione. Simbolo di Urbino è un'opera architettonica unica nel suo genere, il Palazzo ducale. Fano, l'antica Fanum Fortunae, è la città natale di uno dei maggiori ingegneri scenografi d'Europa, Giacomo Torelli. Uno dei simboli architettonici della città è l'imponente arco d'Augusto. Tutta la provincia è disseminata di beni culturali, teatri e antiche città d'arte di notevole pregio tra cui citiamo Gradara, Cagli, Fossombrone, Mondolfo, Mondavio, Sassocorvaro, e altre.
OnorificenzeModifica
Medaglia d'argento al valor militare | |
«Al centro di un'area strategicamente importante, situata sulla linea Gotica, la comunità provinciale di Pesaro e Urbino, partecipava, con eroico coraggio ed ardente desiderio di libertà, alla lotta partigiana, esponendosi ai violenti rastrellamenti e razzie delle truppe nazifasciste e a devastanti bombardamenti, che provocarono la perdita di un numero elevato dei suoi figli migliori e la distruzione di gran parte del suo patrimonio industriale ed edilizio. Con generoso spirito di solidarietà umana ed encomiabile senso civico offriva rifugio e nascondiglio a numerosi cittadini ebrei, salvandoli dalla cattura e dalla deportazione.» — Provincia di Pesaro-Urbino, 1943-1945 |
Il dialettoModifica
I dialetti della provincia sono detti gallico-marchigiani[18]. Appartengono tutti al gruppo gallo-italico, che comprende tutto il nord Italia padano esclusa l'area veneta. Tale area, che corrisponde a quella d'influenza celtica, arriva fino all'odierna Senigallia, entroterra compreso, e all'isola linguistica gallica del Cònero. I dialetti della provincia hanno perciò marcata affinità con il dialetto romagnolo e di fatto ne costituiscono un sottogruppo. I dialetti a partire dalla Valle del Cesano, verso sud, lasciano affiorare sempre più suoni del centro Italia. Le aree pesaresi-urbinati al confine con l'Umbria e la Toscana virano, invece, verso quei gruppi dialettali. Esempi di espressioni dialettali:
Italiano | Pesarese | Fanese | Urbinate | Cagliese | Pergolese |
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Io vado | Me a'vag | I vag | I vag | I vad | Io vò |
Te lo dico | A t'el dég | T'el dig | T'el dig | T'el dic' i | T'el dic'io |
Con | Sa | Sa | Sa | Co' | Co |
Andiamo | Gem | Gin | Gim | Gim | Gimo |
Così | A csé | A csì/Da csì/Da st'mò/A col mò | Da csé | Da csé | Cuscì |
Cosa vuoi? | Co' t'vò? | Co' vu/vua? / Cu voi? | 'Sa vò? | C'sa vò? | Co voi? |
Dove vai? | Do' t'và? | Du vai/vèi? Do' vai? | Du vè? | Do vaj? | Do vai? |
Cosa fai? | Co't fa? | Co' fai/Cu fei? | 'Sa fè? | C'sa fè? | Co fai? |
Io sono di | Me so' d' | I so' d' | I so' d' | I so' d' | Io so' de |
Monumenti e luoghi d'interesseModifica
Il centro storico di Urbino è stato riconosciuto patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
La chiesa di San Gervasio a Mondolfo, la casa natale di Gioachino Rossini a Pesaro e il palazzo Ducale di Urbino sono considerati monumento nazionale italiano.
Architetture religioseModifica
CastelliModifica
Comune | Castelli |
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Mondavio | Rocca roveresca di Mondavio |
Sassocorvaro | Rocca di Sassocorvaro |
Pesaro | Rocca Costanza |
Frontone | Rocca di Frontone |
Cagli | Rocca Torrione |
Monte Cerignone | Rocca Feltresca |
MuseiModifica
MonumentiModifica
Comune | Monumenti |
---|---|
Pesaro | Villino Ruggeri |
Urbino | Palazzo ducale di Urbino |
TeatriModifica
Comune | Teatri |
---|---|
Pesaro | Teatro Rossini |
Urbino | Teatro Sanzio |
Fano | Teatro della Fortuna |
Cagli | Teatro Comunale |
Urbania | Teatro Bramante |
Sassocorvaro Auditore | Teatro della Rocca |
Mondavio | Teatro Apollo |
Sant'Angelo in Vado | Teatro Federico e Taddeo Zuccari |
San Lorenzo in Campo | Teatro Mario Tiberini |
Pergola | Teatro Angel dal Foco |
Gradara | Teatro Comunale |
Apecchio | Teatro dei Filodrammatici |
Cantiano | Teatro Capponi |
Cartoceto | Teatro del Trionfo |
Feste, sagre e manifestazioniModifica
Numerosi sono gli appuntamenti che ogni anno riuniscono le comunità locali e molti turisti.
- Festa della Castagna - Lunano - terzo weekend di ottobre
- Piaaggestock - Piagge - primo week end di agosto
- Antica fiera di San Giorgio – San Giorgio di Pesaro – 25 aprile
- Festa di San Pasquale Baylon – San Giorgio di Pesaro - Località Passo del Convento di S. Pasquale – 17 maggio
- Cartoceto DOP, Il Festival - Mostra Mercato dell'Olio e dell'Oliva - Cartoceto - prime settimane di novembre
- Grigliate in Festa - Montecucco di San Giorgio di Pesaro – 3º week end di ottobre
- Castagnata delle Streghe – San Giorgio di Pesaro – ultima domenica di ottobre
- Mostra Nazionale del Tartufo Bianco pregiato di Sant'Angelo in Vado – mese di ottobre
- Palio del Somaro - Mercatello sul Metauro - mese di luglio
- Fiera di San Giuseppe – Castelvecchio di Monte Porzio – mese di marzo
- La Salsiccia n'ti Canton – Castelvecchio di Monte Porzio – terza settimana di giugno
- Fiera d'ottobre dall'uva al vino – Monte Porzio – primo week-end ottobre
- Sagra dei garagoi – Marotta di Mondolfo – giorni a cavallo col 25 aprile
- Sagra Polentara – San Costanzo - due edizioni: prima domenica di quaresima e ultimo week end di luglio
- Fiera nazionale del tartufo – Acqualagna
- Distinti salumi – Cagli – alla fine del mese di aprile
- Sagra della patata – Montecopiolo – tra la prima e la seconda settimana di settembre
- Antiche fiere di Pugliano – Pugliano di Montecopiolo – tutti i lunedì di settembre
- Festa del Nino – Sant'Andrea di Suasa (Mondavio) - mese di gennaio
- Sagra del Bustreng – Monte Cerignone – 14-15 agosto
- Sagra della Crescia - Stacciola di San Costanzo - primo week end di agosto
- Cagli in musica – Cagli – seconda metà del mese di agosto
- Concerto per la "Vita" – Monte Porzio – mese di luglio
- DeLirio d'opera – Monte Porzio – mese di luglio
- Festa nazionale della befana – Urbania – mese di gennaio (dal 2 al 6)
- Fiera di San Giuseppe – Urbania – 19 marzo
- La Turba – Cantiano – venerdì Santo
- Fiera di San Marco – Urbania – il 25 aprile
- Fiera e festa Patronale San Cristofero – Urbania – 25 luglio
- Fiera di San Luca e delle donne – Urbania – il 20 - 21 ottobre
- Fiera di San Nicola – Pesaro – 10 - 13 settembre
- Festa dell'aquilone - Urbino – prima domenica di settembre
- Festa del Duca – Urbino – mese di agosto
- Festival internazionale di musica antica – Urbino – mese di luglio
- Le vie dei presepi – Urbino – mese di dicembre
- Palio della rana – Fermignano – domenica in albis
- Biciclo ottocentesco – Fermignano – mese di settembre
- Festa del Vino - Pergola - seconda metà di Luglio
- Palio dell'Oca – Cagli – seconda domenica di agosto
- Festa del Miele – Belforte all'Isauro – secondo fine settimana di ottobre
- La Marsanella – Cantine di Piagnano – Piagnano, (nel comune di Sassocorvaro) secondo fine settimana di luglio.
- Festa della Tratta – Marotta – mese di agosto
- Palio dell'Oca - Serra Sant'Abbondio - prima domenica di settembre
- La Spaghettata - Mondolfo - mese di aprile
- Mondolfo di Vino - Mondolfo - mese di giugno
- La Cacciata - Mondolfo - mese di settembre
EnogastronomiaModifica
GastronomiaModifica
Piatti tipicamente pesaresi-urbinati sono: la piada o piadina o crescia o crostolo a seconda delle zone di produzione ed a seconda delle ricette, farcito con salumi locali come prosciutto di Carpegna, erbe di campo cotte o verdure gratinate e formaggi come la (casciotta d'Urbino; i passatelli (pasatej in pesarese) in brodo o nella variante più moderna asciutti; i cappelletti (caplétt in pesarese-urbinate) in brodo o asciutti tipici del Natale e delle feste; i piatti a base di pesce dell'Adriatico ed in particolare il brodetto (brudet in fanese); la crescia di Pasqua, torta salata ricca di uova e formaggio; la polenta (pulenta in lingua locale) di mais locale stesa sul panaro e condita con sughi di carne o pesce (a San Costanzo esiste ancora una delle sagre dedicate più antiche d'Italia); i tacconi (taco'n in lingua locale) tagliatelle corte, spesse e irregolari fatte con farina di fave e condite di solito con sugo di pomodoro, olio extravergine d'oliva ed aglio; le "cristajat" o "crestajat" (da "cresce tagliate"), sorta di maltagliati di farina di mais e grano conditi con lardo, formaggio stagionato e pepe.
ViniModifica
La provincia di Pesaro e Urbino vanta una plurisecolare tradizione enologica: famosi sono il bianco bianchello del metauro ed il colli pesaresi bianco e da notare nelle zone di Pergola il tristo di montesecco, un vino adesso non più commercializzato. Per i rossi vi sono il sangiovese colli pesaresi rosso, la vernaccia di Pergola, unica nel suo genere e svariati tipi di vini di visciole tra cui spicca il famoso Visner (sempre di Pergola). Numerose le cantine (Guerrieri, Mariotti, Fiorini ecc.) che, grazie anche ad un territorio particolarmente vocato, producono vini sempre più di qualità come testimoniano i concorsi enologici vinti un po' in tutto il mondo.
OlioModifica
La provincia di Pesaro e Urbino nonostante l'appartenenza alla zona climatica continentale, ha microclimi adatti alla coltivazione di olive pregiate per la produzione di olio. L'unica DOP regionale è presente a Cartoceto e nei comuni limitrofi (Mombaroccio, Saltara, e parte di Fano. L'olio DOP "Cartoceto" è prodotto prevalentemente con olive dei cultivar Raggiola, Frantoio e Leccino.
IstruzioneModifica
L'antica e famosa Università di Urbino richiama nella città molti studenti. Inoltre vi è sempre in Urbino la rinomata Scuola del Libro, fin dal 1861, da cui sono usciti diversi artisti di grande fama.
EconomiaModifica
Economia solida con basso tasso di disoccupazione, basata sulla piccola e media industria e sull'artigianato, sull'agricoltura e sul turismo balneare e culturale.[19] Tra le tantissime aziende presenti spiccano quelle di livello nazionale ed internazionale, silenziosamente pesaresi-urbinati, ad esempio: Scavolini, Berloni, Febal, Ernestomeda, Moretti Compact, Piero Guidi, Bikkembergs, Dondup, Siviglia, ITAMA, Pershing, Ferretti, Biesse, Morbidelli, PICA, Benelli, Benelli Armi, Cooperativa Biologica Montebello, TVS, Alluflon, Profilglas, Della Rovere ecc. L'indice generale delle infrastrutture economiche, fatto pari a 100 quello italiano, risulta pari a 71,7 che decresce rispetto al 74,74 del 2007. Nel 2008 purtroppo nessun indice soddisfa il minimo della base nazionale pari a 100 quindi questo denota che la provincia è carente di qualsiasi infrastruttura. Le più deficitarie sono le infrastrutture di trasporto soprattutto portuali, aeroportuali e ferroviarie, mentre le reti energetico ambientali, le reti bancarie, telematiche e telefoniche presentano indici meno gravosi. Contenuti sono i rapporti fra sofferenze bancarie su impieghi che però risultano comunque superiori al dato nazionale e decisamente bassi sono i fallimenti di imprese dichiarati rapportate al totale delle imprese attive nel 2008 pari a 0,09 che posiziona la provincia ad un buon 70º posto della graduatoria decrescente.[19]
Il reddito medio a disposizione dei residenti è pari ad € 18.215,00 e risulta aumentare il valore di poco più di € 2.000,00 rispetto al precedente periodo (2008) facendo notare una buona ripresa del tenore di vita della provincia. Confrontato con il dato italiano, che risulta di € 17.623,00, con il dato macroripartizionale pari ad € 18.840,00 e col dato della regione Marche pari ad € 18.595,00 possiamo dedurre una buona crescita del tenore di vita. Positiva è anche la situazione per quanto concerne i consumi interni pro-capite pari a € 15.377,00 che risultano crescere anch'essi. Decisamente molto rilevante il valore aggiunto dell'artigianato, infatti, ben il 22,2% in rialzo rispetto al precedente 18,70% dell'intero P.I.L. provinciale è prodotto da questo comparto, un dato che colloca la provincia al terzo posto nella graduatoria nazionale. Il buon tenore di vita di Pesaro e Urbino è confermato anche da una quota di consumi non alimentari, pari all'82,6%. Il consumo pro-capite di energia elettrica per usi domestici è tra i più bassi del Centro Italia (1062 kWh ma superiore al dato regionale), mentre il consumo di carburante è pari a 0,24 tonnellate annue pro-capite, superiore di poco al dato nazionale. Buono appare l'indicatore di automobili circolanti per 1.000 abitanti pari a 86,90 e che pone la provincia al 17º posto nazionale.[19]
Lo 0,63% del P.I.L. nazionale viene prodotto dalle imprese della provincia di Pesaro e Urbino. Espresso in termini relativi questo si traduce in una quota pro capite pari ad € 26.055,00 in buon rialzo rispetto agli € 24.658,00 del 2007, e a differenza del periodo precedente tale valore risulta di poco superiore alla media italiana. La provincia non segnala una crescita economica particolarmente significativa. Infatti, nel periodo 2002-2006, il ritmo di crescita del P.I.L. è stato inferiore sia a quello regionale che a quello macroripartizionale, anche se, il confronto con le province del Centro Italia, mostra come Pesaro e Urbino abbia avuto una crescita superiore a quella di molte altre realtà territoriali di quest'area.
La scomposizione settoriale del valore aggiunto mostra come siano l'industria (soprattutto manifatturiera) e soprattutto i servizi (in particolare credito ed attività immobiliari) ad alimentare il valore aggiunto provinciale.
Sorprendentemente il Censis Pesaro annovera la tranquilla provincia tra le prime in Italia per presenza di crimine associato, dovuto principalmente alla caccia di frodo. Il rapporto fra il numero di delitti denunciati su popolazione risulta in linea con la media nazionale. Elevato è il numero di incidenti stradali per mille abitanti (4,8 attuale a fronte del 4,28 nel 2007 e del 3,87 nazionale che vale a Pesaro e Urbino il 32º posto tra tutte le province) con una quota di incidenti mortali del 1,86% (2,04% per l'Italia) stabile rispetto al semestre precedente. Lievemente più consistente rispetto alla media nazionale la percentuale di decessi per disturbi al sistema cardiocircolatorio (41,3%), mentre in linea con la media nazionale sono i decessi per tumori (30%). Tranne per la dotazione per strutture sanitarie, tutti gli indicatori sociali hanno fatto rilevare nel periodo considerato un sensibile miglioramento pur rimanendo al di sotto della media nazionale, l'unico indice ad essere superiore a 100 e quello relativo alle strutture per l'istruzione pari ad un eccellente 204,8 stabile che pone la provincia al terzo posto nazionale.
Nonostante le caratteristiche del territorio, prevalentemente boscoso, il settore agricolo è piuttosto rilevante, soprattutto nelle colline preappenniniche.
In passato l'agricoltura era soprattutto di sopravvivenza, ma dall'ultima parte del Novecento la frutticoltura, la cerealicoltura, l'orticoltura e la viticoltura hanno assunto una particolare importanza.
Infatti il comparto agricolo più importanti è diventato quello cerealicolo e orticolo. La produzione numericamente più rilevante è relativa alle insalate.
Alcune aree sono interessate dalla coltivazione degli ortaggi (patata, carota, cavolo cappuccio, zucchina, radicchio, sedano, cipolla). Molto importante (anche se in termini nazionali quantitativamente modesta) la produzione di uva, da cui si ricavano vini di alta qualità.
Storicamente molto significativo l'allevamento, in passato uno dei mezzi di sostentamento più importanti nelle vallate appenniniche. Il settore zootecnico più rilevante è relativo al pollame con presenza significativa di allevamenti di razze bovine autoctone come la Marchigiana o Romagnola ed equine come il cavallo del Catria.
Lo sfruttamento forestale ecologico e la silvicoltura, soprattutto nelle aree più interne nell'Appennino è rilevante e sostanzialmente portato avanti da piccole aziende solitamente a carattere familiare.
TurismoModifica
Il turismo nella provincia assume un ruolo primario nell'economia del territorio, le principali attrazioni sono il mare e l'appennino. Le spiagge di Gabicce Mare, Pesaro, Fano e Marotta, poste in continuazione del litorale riminese, offrono ottimi servizi, bellezze naturalistiche e percorsi storico-culturali; la totalità delle coste della provincia è balneabile.[20] L'entroterra collinare e montuoso rappresenta un vero scrigno di bellezze culturali e paesaggistiche come la Rocca di Gradara, Mondavio, Sassocorvaro, Fossombrone, Cagli, i musei, le chiese ed i reperti archeologici di Fano, Urbino, Pesaro ecc. La città di Urbino, considerata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO e monumento nazionale italiano, è sicuramente una meta privilegiata. Gabicce Mare fa parte della Riviera romagnola.
I due parchi naturali regionali del Monte San Bartolo e del Sasso Simone e Simoncello e la Riserva naturale statale Gola del Furlo, presenti in provincia, attirano scienziati naturalisti, geologi e amanti della natura.
AmministrazioneModifica
Periodo | Presidente | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1980 | 1985 | Vito Rosaspina | Partito Socialista Italiano | Presidente | [21][22] |
27 agosto 1985 | 15 luglio 1990 | Vito Rosaspina | Partito Socialista Italiano | Presidente | [21] |
16 luglio 1990 | 5 marzo 1993[23] | Vito Rosaspina | Partito Socialista Italiano | Presidente | [21] |
30 marzo 1993 | 23 aprile 1995 | Umberto Bernardini | Partito Democratico della Sinistra | Presidente | [21] |
24 aprile 1995 | 13 giugno 1999 | Umberto Bernardini | Partito Democratico della Sinistra | Presidente | [21] |
14 giugno 1999 | 13 giugno 2004 | Palmiro Ucchielli | Centro-sinistra | Presidente | [21] |
14 giugno 2004 | 7 giugno 2009 | Palmiro Ucchielli | Centro-sinistra | Presidente | [21] |
8 giugno 2009 | 22 giugno 2014 | Matteo Ricci | Partito Democratico | Presidente | [21] |
23 giugno 2014 | 12 ottobre 2014 | Massimo Galuzzi | Partito Democratico | Vicepresidente - Presidente f.f. | [24][21] |
13 ottobre 2014 | 30 ottobre 2018 | Daniele Tagliolini | Partito Democratico | Presidente | [25] |
31 ottobre 2018 | in carica | Giuseppe Paolini | Partito Democratico | Presidente | [26] |
ComuniModifica
I comuni della provincia si possono dividere in varie aree, in base all'appartenenza alle Unioni dei comuni (tra cui le Unioni montane) ed alle ex Comunità montane.
Zona | Comune | Popolazione ab.[3] | Superficie km² | Stemma |
---|---|---|---|---|
Ex Comunità montana del Catria e Cesano | Fratte Rosa | 918 | 15,60 | |
Pergola | 6 029 | 113,46 | ||
San Lorenzo in Campo | 3 260 | 28,69 | ||
Unione montana del Catria e Nerone | Acqualagna | 4 303 | 50,74 | |
Apecchio | 1 780 | 103,26 | ||
Cagli | 8 368 | 226,16 | ||
Cantiano | 2 130 | 83,10 | ||
Frontone | 1 231 | 36,01 | ||
Serra Sant'Abbondio | 965 | 32,78 | ||
Unione montana Alta valle del Metauro | Borgo Pace | 549 | 55,95 | |
Fermignano | 8 360 | 43,27 | ||
Isola del Piano | 557 | 23,05 | ||
Mercatello sul Metauro | 1 320 | 68,59 | ||
Montecalvo in Foglia | 2 741 | 18,24 | ||
Peglio | 663 | 20,20 | ||
Petriano | 2 769 | 11,32 | ||
Piobbico | 1 875 | 48,16 | ||
Sant'Angelo in Vado | 4 033 | 67,44 | ||
Urbania | 6 932 | 77,79 | ||
Urbino | 14 106 | 226,50 | ||
Ex Comunità montana del Metauro | Colli al Metauro | 12 317 | 46,17 | |
Fossombrone | 9 306 | 106,68 | ||
Mondavio | 3 762 | 29,48 | ||
Montefelcino | 2 572 | 38,69 | ||
Sant'Ippolito | 1 500 | 19,74 | ||
Terre Roveresche | 5 206 | 70,37 | ||
Ex Comunità montana del Montefeltro | Montecopiolo | 1 075 | 35,74 | |
Piandimeleto | 2 107 | 39,96 | ||
Sassofeltrio | 1 407 | 20,87 | ||
Unione montana del Montefeltro | Belforte all'Isauro | 743 | 11,99 | |
Carpegna | 1 655 | 28,31 | ||
Frontino | 283 | 10,74 | ||
Lunano | 1 501 | 14,62 | ||
Macerata Feltria | 1 984 | 40,23 | ||
Mercatino Conca | 1 024 | 14,47 | ||
Monte Cerignone | 660 | 18,04 | ||
Monte Grimano Terme | 1 117 | 24,01 | ||
Pietrarubbia | 640 | 13,05 | ||
Sassocorvaro Auditore | 4 902 | 87,55 | ||
Tavoleto | 857 | 11,99 | ||
Unione dei comuni Pian del Bruscolo | Gabicce Mare | 5 716 | 4,85 | |
Gradara | 4 874 | 17,52 | ||
Mombaroccio | 2 051 | 28,22 | ||
Pesaro | 95 314 | 126,58 | ||
Tavullia | 7 892 | 42,33 | ||
Vallefoglia | 15 068 | 39,23 | ||
Zona costiera | Cartoceto | 7 949 | 23,16 | |
Fano | 60 925 | 121,27 | ||
Mondolfo | 14 358 | 22,69 | ||
Montelabbate | 6 951 | 19,60 | ||
Monte Porzio | 2 827 | 18,36 | ||
San Costanzo | 4 610 | 40,70 | ||
Provincia di Pesaro e Urbino | Totale di 52 comuni | 357 666 | 2.564,21 |
Il territorio provinciale contiene anche l'enclave di Monte Ruperto nel comune di Città di Castello (PG).
Unioni dei comuniModifica
- Unione montana Alta valle del Metauro
- Unione montana del Catria e Nerone
- Unione montana del Montefeltro
- Unione dei comuni Pian del Bruscolo[27]
Parchi naturaliModifica
- Parco naturale regionale del Monte San Bartolo
- Parco naturale regionale del Sasso Simone e Simoncello
- Riserva naturale statale Gola del Furlo
- Riserva naturale regionale della foce del Metauro prevista
- Parco naturale regionale dell'Alpe della Luna previsto
GemellaggiModifica
La provincia è gemellata con il distretto di:
- Wolfsburg, dal 1975
NoteModifica
- ^ a b c Articolo 4 (PDF), in Statuto della Provincia di Pesaro e Urbino, 18 dicembre 2014.
«"La Provincia ha sede in V.le Gramsci, 4 – Pesaro"». - ^ ISTAT - Superficie dei comuni, province e regioni al Censimento 2011
- ^ a b c Dato Istat - Popolazione residente al 1º gennaio 2020.
- ^ Enciclopedia Treccani, voce Romagna
- ^
- Enciclopedia Geografica Mondiale, edizioni De Agostini, Novara, 1995, voce Romagna
- Enciclopedia Treccani, voce Romagna
- ^ Sito del Consiglio regionale veneto, dossier Contributo documentale per la discussione dei pdl 14, 40 e 44 concernenti il tema del consumo del suolo..
- ^ a b c AA. VV., Conoscere l'Italia – vol. Marche, Istituto Geografico De Agostini, Novara, 1982, p. 64; Le Regioni d'Italia, Vol X Collezione diretta da Roberto Almagià, pubblicazione sotto gli auspici del Comitato Nazionale per la celebrazione del centenario dell'Unità d'Italia, 1961.
- ^ Strabone, Geografia, libro V, cap. 11, 10
- ^ Testo del decreto regio 4495/1860.
- ^ La Valmarecchia rimane in Romagna
- ^ rif. Delibera del Consiglio provinciale 31 luglio 1991, n. 172
- ^ Corte costituzionale, sent. 237/2013
- ^ Vincolo idrogeologico Legge forestale
- ^ Tutela e valorizzazione del patrimonio dei funghi epigei ed ipogei Archiviato il 2 maggio 2009 in Internet Archive.
- ^ Altri funghi presenti in questo territorio[collegamento interrotto]
- ^ Rimini Nord – Pedaso, realizzazione terza corsia – Autostrade per l'Italia S.p.A Archiviato il 30 giugno 2010 in Internet Archive.
- ^ Viabilità Archiviato il 25 settembre 2011 in Internet Archive.
- ^ Pellegrini, carta dei dialetti d'Italia; AA. VV. Conoscere l'Italia vol. Marche (Pag. 64), Istituto Geografico De Agostini – Novara – 1982; Le Regioni d'Italia, Vol X Collezione diretta da Roberto Almagià, Pubblicazione sotto gli auspici del Comitato Nazionale per la celebrazione del centenario dell'Unità d'Italia, 1961
- ^ a b c [1]
- ^ Pesaro e Ancona le sole province marchigiane al 100% balneabili., Il Resto del Carlino, 24 giugno 2010. URL consultato il 25 giugno 2010.
- ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/
- ^ Se n’è andato Vito Rosaspina, ilrestodelcarlino.it, 3 agosto 2018. URL consultato il 18 gennaio 2019.
- ^ Dimissionario
- ^ Vice presidente, nominato commissario dal Prefetto il 14 luglio 2014. Galuzzi commissario Provincia Pesaro, ansa.it, 14 luglio 2014. URL consultato il 18 gennaio 2019.
- ^ Provincia, Tagliolini è il nuovo presidente, ilrestodelcarlino.it, 12 ottobre 2014. URL consultato il 18 gennaio 2019.
- ^ Elezioni provinciali 2018, ecco i nuovi presidenti nelle Marche, ilrestodelcarlino.it, 31 ottobre 2018. URL consultato il 1º novembre 2018.
- ^ Homepage del sito ufficiale, su www.unionepiandelbruscolo.pu.it. URL consultato il 20 gennaio 2020.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikinotizie contiene notizie di attualità su provincia di Pesaro e Urbino
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su provincia di Pesaro e Urbino
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su provincia di Pesaro e Urbino
Collegamenti esterniModifica
- Provincia di Pesaro e Urbino - sito istituzionale, su provincia.pu.it.
- Protezione Civile provinciale, su protezionecivile.provincia.pu.it. URL consultato il 24 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2006).
- Provincia di Pesaro e Urbino tutti i comuni, su classitaly.com. URL consultato il 14 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2007).
- Legge 3 agosto 2009, n. 117, in materia di "Distacco di comuni dalle Marche all'Emilia-Romagna"
Controllo di autorità | VIAF (EN) 211842190 · LCCN (EN) n81018853 · GND (DE) 4453996-4 · BNF (FR) cb11994596x (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-n81018853 |
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