Ramachandra Guha (Dehradun, 29 aprile 1959) è uno storico indiano, noto soprattutto come biografo di Gandhi.[1]

Ramachandra Guha nel 2017

Biografia modifica

Nato in una famiglia Tamil a Dehradun, Guha ha studiato economia all'Università di Delhi e alla Delhi School of Economics, prima di specializzarsi sulla storia sociale delle scienze forestali all'Indian Institute of Management Calcutta.[2] Tra il 1985 e il 2000 ha insegnato in diverse prestigiose università indiane, statunitensi ed europee, tra cui Yale, Stanford, l'Università della California - Berkeley, l'Indian Institute of Science e la London School of Economics and Political Science. Guha è inoltre un esperto di cricket, su cui ha pubblicato alcuni libri, e dal gennaio al luglio 2017 è stato uno degli amministratori del Board of Control for Cricket in India, su nomina della corte suprema indiana.[3] È noto soprattutto per la sua trilogia sulla storia moderna dell'India che comprende India after Gandhi (2007), Gandhi Before India (2013) e Gandhi: The Years That Changed the World, 1914-1948 (2018).[4]

Guha è sposato con la graphic designer Sujata Keshavan, da cui ha avuto due figli.[5] Nel dicembre 2019 è stato arrestato a Bangalore durante delle proteste contro le leggi anto-islamiche del presidente Modi, per poi essere rilasciato in serata.[6]

Opere (parziale) modifica

Note modifica

  1. ^ (EN) Alex von Tunzelmann, A New Biography Presents Gandhi, Warts and All, in The New York Times, 10 ottobre 2018. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  2. ^ Ram Guha: A Radical Progressive | Outlook India Magazine, su https://www.outlookindia.com/. URL consultato il 19 dicembre 2019.
  3. ^ (EN) Ramachandra Guha accepts SC’s nomination to BCCI’s panel of administrators, su Hindustan Times, 30 gennaio 2017. URL consultato il 19 dicembre 2019.
  4. ^ (EN) Basharat Peer, A Conversation With: Historian Ramachandra Guha, su India Ink, 21 ottobre 2013. URL consultato il 19 dicembre 2019.
  5. ^ The Goan Everyday, The Goan Everyday : readwhere, su epaper.thegoan.net. URL consultato il 19 dicembre 2019.
  6. ^ Alessandra Muglia, L’India per la prima volta spegne web e cellulari anche a Delhi. Ma i cortei si estendono in tutto il Paese, su Corriere della Sera, 19 dicembre 2019. URL consultato il 19 dicembre 2019.

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