Raperonzolo

fiaba tradizionale europea
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Raperonzolo è una fiaba tradizionale europea, pubblicata per la prima volta dai fratelli Grimm nella raccolta Fiabe (Kinder- und Hausmärchen, 1812-1815) col titolo originale Rapunzel. In questa raccolta è la fiaba numero 13.

Illustrazione per Raperonzolo di Johnny Gruelle
Illustrazione per Raperonzolo di Paul Hey

Varianti modifica

Raperonzolo condivide la storia con altre protagoniste fantastiche. Per alcune si tratta della medesima storia, per altre esiste solo l'analogia del fatto di essere rinchiuse in una torre.

Trama modifica

 
Riferimento a Raperonzolo nel parco del castello di Ludwigsburg.

Una coppia di sposi viveva accanto a un meraviglioso giardino protetto da alte mura, che apparteneva a una potente maga, conosciuta come "Dama Gothel". Essi desideravano ardentemente un figlio e, quando la donna rimase finalmente incinta, fu presa da una gran voglia di mangiare alcuni raperonzoli che crescevano nel giardino della vecchia megera. Temendo che la moglie sarebbe morta se il suo desiderio non fosse stato esaurito, e con essa anche il bambino, il marito decise di accontentarla e così durante la notte rubò alcuni dei raperonzoli della maga,e per sua fortuna non venne scoperto. Il giorno dopo però, la voglia della moglie di mangiare raperonzoli aumentò, e così il marito decise nuovamente di rubare alla maga alcuni dei suoi raperonzoli, ma questa volta venne colto sul fatto dalla maga. Questa, nonostante le giustificazioni dell'uomo, decise di punirlo, consentendogli di tornare a casa con i raperonzoli sottratti a condizione che, una volta nato, il bambino tanto atteso fosse consegnato proprio a lei, che prometteva di trattarlo bene. Disperato, l'uomo alla fine acconsentì.

Il tempo passò e nacque una bella bambina. La maga la prese con sé e le diede il nome di "Raperonzolo", strappandola ai genitori. Quando la bimba compì 12 anni, la chiuse in un'alta torre senza porte e senza scale nel mezzo del bosco. Raperonzolo aveva lunghi capelli dorati che teneva legati in una treccia e quando la strega andava a trovarla le gridava: «Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli, che per salir mi servirò di quelli». E così, arrampicandosi sulla sua treccia, poteva entrare nella celletta attraverso l'unica finestra della torre.

Un giorno il figlio di un Re, che per caso passava nei dintorni, sentì Raperonzolo cantare e fu rapito dalla sua incantevole voce. Non trovando alcun accesso alla torre, però, se ne andò sconsolato, ma si ripromise di tornare ogni giorno ad ascoltare quel canto meraviglioso, finché una volta vide la strega e scoprì il modo per salire dalla sua bella. Decise così quella notte di provare anche lui: recitò i versi che aveva sentito dalla vecchia e in un batter d'occhio si ritrovò nella torre con la bella fanciulla. Egli allora le dichiarò tutto il suo amore e le chiese di sposarlo. Raperonzolo, nonostante l'iniziale spavento, finì con l'accettare la proposta e, insieme al Principe, pianificò la fuga. Egli sarebbe tornato tutte le notti, poiché di giorno vi si recava la strega, e le avrebbe portato della seta, che lei avrebbe tessuto fino a darle la forma di una scala, con cui avrebbe potuto scendere dalla torre.

Un giorno Raperonzolo parlò accidentalmente del principe alla maga che, accecata dall'ira, la punì tagliandole i capelli e abbandonandola nel deserto. Quando quella stessa notte il Principe si arrampicò sulla treccia dorata, si trovò di fronte la vecchia Dama Gothel, che gli disse che mai più avrebbe ritrovato la fanciulla. A questo punto, il Principe si gettò dalla torre in preda alla disperazione (in alcune versioni, la donna lo scaraventa dall'edificio): ebbe sì salva la vita, ma i rovi sottostanti lo accecarono permanentemente.

Per anni errò nei boschi, finché un giorno giunse nel deserto, dove riconobbe la voce di Raperonzolo, che nel frattempo aveva partorito due gemelli, un maschio e una femmina (figli del principe). Ella, piangendo insieme a lui, fece cadere le proprie lacrime sui suoi occhi, rendendogli così la vista. Il Principe la portò così nel suo regno, dove vissero per sempre felici e contenti.

Classificazione modifica

  • KHM 12.
  • Sistema di classificazione Aarne-Thompson: tipo 310, The Maiden in the Tower.

Commenti modifica

La strega di questa fiaba si chiama "Dama Gothel", cioè "madrina" in tedesco.[1] Personifica il genitore iperprotettivo e per questo vi sono spesso interpretazioni secondo cui questo personaggio non sarebbe poi così tanto negativo.[2]

Secondo alcune credenze popolari, sarebbe pericoloso negare a una donna incinta i cibi desiderati e i familiari sarebbero capaci di andare fino in capo al mondo per procurargliene.[3]

L'accordo impari con cui si apre la storia è caratteristica comune di molte fiabe. Si vedano, per esempio, Jack e la pianta di fagioli, dove Jack vende una mucca per un pugno di fagioli, o La bella e la bestia, dove la bella viene consegnata alla bestia in cambio di una rosa.[4]

Origini modifica

 
Francobolli con le immagini della fiaba di Raperonzolo in uso nella Repubblica Democratica Tedesca.

Innanzitutto, il motivo della fanciulla rinchiusa in una torre può essere facilmente ricondotto alla figura mitologica di Danae. Ma esistono altre storie che ricordano molto più da vicino la fiaba dei fratelli Grimm.

Ne Lo cunto de li cunti (1634), conosciuto ora come Pentamerone, di Giambattista Basile, si trova una fiaba intitolata Petrosinella che narra una storia parzialmente simile a quella riportata dai fratelli Grimm. Nella storia di Basile una donna incinta desidera mangiare del prezzemolo (da cui deriva, in napoletano, il nome di "Petrosinella") che si trova nel giardino di un'orchessa, che poi la cattura e le fa promettere, in cambio della vita, di darle la sua bambina una volta nata. Anche qui c'è l'incontro tra la ragazza e il principe, che viene descritto in maniera piuttosto "piccante". In effetti il racconto potrebbe essere considerato come una fiaba di origine italiana se non fosse per le differenze con la versione tedesca (e il fatto che Giambattista Basile non fosse considerato uno scrittore importante).

Nel 1698 Mademoiselle de la Force scrisse una fiaba particolarmente simile alla versione che verrà riportata dai Grimm, dal titolo Persinette, pubblicata nella raccolta Les Contes des Contes. Qui, come nella prima versione dei fratelli Grimm, la fanciulla rimane incinta del principe prima di progettare la fuga dalla torre.

Persinette venne tradotta in tedesco da Friedrich Schulz, che la pubblicò nel 1790 in Kleine Romane reintitolandola Rapunzel e sostituendo il prezzemolo con dei raperonzoli. Si presume che i fratelli Grimm si basarono su questa traduzione per la loro versione di Raperonzolo, che pubblicarono nel 1812 in Kinder- und Hausmärchen epurandola da alcuni elementi che credevano fossero stati aggiunti successivamente alla fiaba originale tedesca.[5] Negli anni a seguire la fiaba venne revisionata fino all'ultima riedizione della raccolta del 1857.

  • Nella raccolta Fiabe italiane (1956) di Italo Calvino, si racconta una fiaba simile a quella di Raperonzolo, intitolata Il Principe Canarino, in cui una principessa viene imprigionata in una torre a causa della gelosia materna.
  • Puddocky, una fiaba di origini tedesche, inizia con una fanciulla che cade nelle grinfie di una strega per aver chiesto alla madre di sottrarle del cibo.
  • La fiaba italiana Prunella (Prezzemolina, nella versione di Italo Calvino)[6] narra di una fanciulla che ruba del cibo e che viene per questo catturata da una strega.
  • Bianca-comu-nivi, Rossa comu focu è una fiaba siciliana che narra una storia simile a quella di Raperonzolo.
  • Anthousa, Xanthousa, Chrisomalousa è una fiaba greca, narrata dal punto di vista dell'eroe, che insieme all'eroina fugge dalla strega, la quale però opera su di loro un maleficio.

Adattamenti modifica

Il "raperonzolo" modifica

 
Campanula rapunculus

Non è facile capire quale pianta i fratelli Grimm intendessero con il termine "Rapunzel".

Le possibilità sono almeno tre (tutte presenti nel loro celebre dizionario, Deutsches Wörterbuch):[7]

  1. Valerianella locusta[8] - più comunemente conosciuta "soncino", è una pianta da insalata. In tedesco è chiamata "Feldsalat".
  2. Campanula rapunculus - nota in Italia proprio con il nome di "raperonzolo", si distingue per i suoi fiori a campanula e può essere usata anche per la preparazione di contorni. In tedesco è chiamata Rapunzel-Glockenblume.
  3. Phyteuma spicata[9] - in tedesco è chiamata Ährige Teufelskralle.

Curiosità modifica

Nel 2012 un gruppo di fisici, Joseph Keller e Raymond Goldstein degli Stati Uniti, Patrick Warren e Robin Ball del Regno Unito, hanno studiato e calcolato l'equilibrio delle forze che strutturano e fanno muovere i capelli umani raccolti in una coda di cavallo; il risultato matematico è un rapporto tra lo spessore del capello e il raggio di curvatura medio, da loro chiamato numero di Rapunzel. Questo curioso studio è stato insignito scherzosamente del premio Ig Nobel.[10]

Note modifica

  1. ^ Maria Tatar, p. 112.
  2. ^ Maria Tatar, p. 106.
  3. ^ Jack Zipes, p. 474.
  4. ^ Maria Tatar, p. 58.
  5. ^ LAURA J. GETTY, Maidens and Their Guardians: Reinterpreting the "Rapunzel" Tale, in Mosaic: An Interdisciplinary Critical Journal, vol. 30, n. 2, 1997, pp. 37–52. URL consultato il 10 luglio 2022.
  6. ^ Leggi testo qui Archiviato il 4 dicembre 2008 in Internet Archive..
  7. ^ Kompetenzzentrum Trier:: Projekte Archiviato il 26 dicembre 2008 in Internet Archive.
  8. ^ Vedi foto qui
  9. ^ Vedi foto qui
  10. ^ Marco Malvaldi, Le due teste del tiranno. Metodi matematici per la libertà, Rizzoli 2017, pp. 7-8.

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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