Reggimenti veneziani

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Lo stesso argomento in dettaglio: Reggimento (Repubblica di Venezia).

Di seguito è riportata la lista dei reggimenti veneziani raggruppati per territori. In ciascun territorio spiccava un rettore con poteri maggiori e autorità sugli altri.

Dogado modifica

Il Dogado era il territorio immediatamente contiguo a Venezia (in particolare le lagune), coincidente con l'antico Stato veneto.

In periodi d'emergenza, il dogado venne amministrato da un unico Provveditore o Provveditore Generale con vari magistrati.

Domini di Terraferma modifica

L'entroterra compreso tra il Bergamasco e il Friuli costituiva i Domini di Terraferma.

Bassanese modifica

Entrata a far parte dei domini veneziani dal 1404, Bassano - che già sotto i Visconti aveva ottenuto lo status di «terra...de per se»[2] - divenne una «podesteria autonoma» con proprio distretto non dipendente da alcun altro capoluogo (era direttamente sottoposta a Venezia): «sit ipsa terra exempta et separata a quacumque civitate et iurisdictione cuiuscumque civitatis»[3]. Infine, nel 1760 ebbe riconosciuto dal Doge veneziano il titolo di "Città" poi riconfermato dal governo austriaco ed italiano.

  • Bassano (1404 - 1797): Podestà e Capitano e per poco tempo un Provveditore

La podesteria comprendeva la città di Bassano e le ville di Cismon, Cartigliano, Pove, Primolano, Rossano, Solagna. A queste si aggiunsero poi Tezze e Rosà (su terreni precedentemente di Bassano) e Cassola (su terreni precedentemente di Pove e Solagna). Il distretto confinava con il trentino a nord, il trevigiano ad est, il padovano a sud ed il vicentino ad ovest, ma comprendeva il fiume Brenta lungo entrambe le rive, per tutta la sua lunghezza da Primolano a Tezze. Ciò consentiva alla Repubblica un controllo più diretto sulla via d'acqua e di terra che dava accesso ai mercati del nord Europa.

Bergamasco modifica

 
Il bergamasco diviso nei suoi territori. Antonio Zatta 1782.

Bergamo e le valli bergamasche si sottomisero spontaneamente a Venezia sul finire del 1427, venendo cedute dal Ducato di Milano con la Pace di Ferrara. Questo territorio rappresentava l'estremità occidentale della Repubblica di Venezia. Esso era diviso in numerosi distretti, al centro dei quali era la città di Bergamo: qui alcuni Rettori erano eletti dal consiglio nobile e in più occasioni fu posto a reggere Bergamo e il Bergamasco un unico Provveditore (talvolta un Provveditore Generale).
Giovanni Da Lezze ricorda alla fine del XVI secolo la presenza di un consiglio delle valli bergamasche, nel quale si annoveravano sei tesorieri provenienti dalle varie vallate; Val Seriana Superiore e Val Brembana Superiore, entrarono a far parte di questo organismo nel 1645.[4]

Giusdicenti di nomina cittadina erano ubicati a: Urgnano, Cologno, Lovere, Val Gandino, Val Seriana inferiore, Valle San Martino, Val Brembana oltre la Goggia, Val Brembana superiore, in Val Brembana inferiore e Valle Imagna.[4]

Anche Valle di Scalve e valle di Gandino avevano Rettori nominati dal consiglio nobile di Bergamo. Dal 1478 la Val Seriana ebbe il privilegio di nominare da sé il proprio rettore, seppur scegliendolo tra i patrizi veneti. Analogamente, ma con libertà di scelta, potevano fare la Valle di Averara, la Val Taleggio e la Valtorta.

Vicari approvati dalla città su nomina locale: Val Averara, Valtorta e Val Taleggio.
I distretti di pianura facevano riferimento alla giustizia della città di Bergamo: le quadre d'Isola, di Mezzo, di Calcinate, di Val Cavallina e di Val Trescore.[4]

Val Calepio (famiglia omonima), Malpaga (Martinengo) e Carpeneto (vescovo di Bergamo e monaci di Pontida) avevano amministrazione feudale.

A Treviglio tra il 1500 ed il 1509 vi fu un Provveditore, poi Podestà; similmente a Caravaggio tra il 1500 ed il 1509 vi fu un Provveditore, poi Podestà, Castellano. Tra il XV e il XVI secolo queste città furono contese tra il ducato di Milano e la Serenissima. Venezia vi rinunciò definitivamente dopo la battaglia di Agnadello.

Cremasco modifica

Crema, già parte del Ducato di Milano, si diede a Venezia il 16 settembre 1449 come riconosciuto con la Pace di Brescia. Rappresentava un'enclave della Repubblica di Venezia nei territori milanesi: ad essa si accedeva tramite la "strada cremasca" o "lo steccato", fonte continua di contrasti con lo Stato di Milano[5].

Durante le emergenze Crema e il Cremasco furono retti da un Provveditore.

A Gabiano, Chieve, Bagnolo, Trescor, Ripalta Nuova, Offanengo e in altri centri minori erano insediati Rettori nominati dal consiglio nobile di Crema.

Cremonese modifica

Cremona entrò a far parte della Terraferma Veneziana nel 1499 con la Battaglia di Novara[7], ma fu restituita al Ducato di Milano dopo la sconfitta di Agnadello.

Bresciano modifica

«Ma per seguir ordinatamente il mio ragionamento passerò nella Lombardia. In questa parte Vostra Serenità possiede alcune città che ogn'una di loro passeria per un ducado, tra le quali Brescia è principalissima per la nobiltà e ricchezza de' cittadini, come per la grandezza, bellezza et fertilità del suo territorio.»

 
Giurisdizioni bresciane in epoca veneta
 
La provincia di Brescia divisa ne' suoi territori - Venezia 1782 - by Antonio Zatta

La città di Brescia si diede a Venezia nel 1426, comportando una guerra contro Milano vinta grazie alla battaglia di Maclodio la quale trascinò anche Bergamo nello stesso destino. L'intero territorio bresciano rimase sotto la Repubblica di Venezia fino al 1797, eccetto per il periodo tra il 1509 ed il 1516. Brescia e il Bresciano rappresentavano la provincia più vasta e ricca della terraferma veneziana; essi furono talvolta retti da un unico Provveditore o Provveditore Generale. Il territorio, molto vasto e geormofologicamente differente ebbe un assetto istituzionale che prevedeva particolari forme di autonomia per la riviera di Salò, la Val Sabbia, la Val Trompia e la Val Camonica.[8]
Il bresciano era suddiviso fiscalmente in quadre, eccetto per la Val Camonica dove vi era una suddivisione in pievatici.[8]

  • Brescia (1426 - 1797): Podestà, Capitano, Castellano, prima uno e poi due Camerlenghi e per poco tempo un Provveditore del castello;

Il potere amministrativo e giuridico si suddivideva in 7 podestarie e 14 Vicariati.[8]
Le 4 podestarie maggiori:

Le 3 podestarie minori:

I Vicariati maggiori erano: Iseo, Montichiari, Rovato, Gottolengo, Calvisano, Quinzano e Pontevico.[9]

I Vicariati minori erano: Gavardo, Manerbio, Ghedi, Gambara, Pontoglio, Castrezzato e Pompiano.

Le comunità della Val Trompia e della Val Sabbia potevano eleggere da sé i Rettori, mentre a Rocca d'Anfo vi era un Provveditore.

Ferola Alghise, Pralboino, Urago d'Oglio, Gaiano, Pavone, Orzivecchi, Motella, Padernello, Oriano, Marochino, Meano, Burgo, Mezullo, Zurlengo, Colere, Milzano, Castelletto, Corvioni, Breda Maggia e Breda Gambara avevano amministrazione feudale (prevalentemente famiglie Gambara e Martinengo).

Alto Garda modifica

La Serenissima prese il controllo del Trentino meridionale, da cui i milanesi si erano ritirati in conseguenza della perdita di Brescia, nel corso del XV secolo ma, dopo la sconfitta di Agnadello, dovette cederlo all'arciducato d'Austria.

Veronese modifica

La spontanea dedizione di Verona a Venezia avvenne nel 1405, quando le milizie milanesi di Jacopo dal Verme si arresero e la sortita di Francesco Novello da Carrara era miseramente fallita. Si veda inoltre quanto già detto per il Bergamasco.

Nei vicariati di Sermione, Ca' di Campagna, Bussolengo, Valeggio, Villafranca, Isola della Scala, Nogara, Sanguinetto, Bovolone, Cerea, Isola Porcarizza, Minerbe, Bevilacqua, Valle Polesella, Val Patena, Valle d'Illasi, Montagne, Tregnago, Lazise, Garda, Torri, Caprino, Montorio, Soave, Peschiera erano insediati vicari nominati dal consiglio di Verona.

Vicentino modifica

Vicenza si sottomise spontaneamente a Venezia nel 1404 in conseguenza dei disordini interni del Ducato di Milano dopo la prematura morte di Gian Galeazzo Visconti. Si veda inoltre quanto già detto per il Bergamasco.

Nei vicariati di Orgiano, Barbarano, Camisano, Thiene, Schio, Malo, Valdagno, Arzignano, Montecchio Maggiore, Montebello e Brendola erano insediati Rettori nominati dal consiglio nobile di Vicenza.

La Federazione dei Sette Comuni ebbe il privilegio di nominare da sé i propri Rettori.

Padovano modifica

Diversamente dalle altre città venete, Padova osteggiò tenacemente le mire espansionistiche veneziane, ma si piegò infine nel 1405, quando il suo Signore Francesco Novello da Carrara fu catturato e ucciso. Si veda inoltre quanto già detto per il Bergamasco.

Nei vicariati di Conselve, Anguillara, Teolo, Arquà, Mirano e Oriago erano insediati Rettori nominati dal consiglio nobile di Padova.

Trevigiano modifica

Treviso fu una delle prime città a darsi volontariamente a Venezia, nel 1338, a cui rimarrà sempre assoggettata (salvo la breve parentesi 1381-1388). Si veda inoltre quanto già detto per il Bergamasco.

Collalto e San Salvatore (Collalto), Valmareno (Marin Falier, Ercole da Camino, il Gattamelata e infine i Brandolini), Mel (Zorzi e Loredan, poi Gritti), Cesana (varie famiglie), Cordignano (Rangoni, poi Mocenigo), San Donato (Trevisan, poi Corner e Contarini), San Polo (Pasqualigo e Gabrielli) avevano amministrazione feudale.

Feltrino modifica

Feltre, la cui diocesi era collegata a quella di Belluno, si diede come quest’ultima a Venezia nel 1404 in conseguenza dei disordini interni del Ducato di Milano dopo la prematura morte di Gian Galeazzo Visconti.

Nei colmelli di Rocchetta, Chiusa[13], Castello della Scala[12], Covolo[14], Primiero, Valsugana, Lamon e Cismon erano insediati quattro Sindaci a vita nominati dal consiglio di Feltre.

Bellunese modifica

Belluno si diede a Venezia nel 1404, in conseguenza dei disordini interni del Ducato di Milano dopo la prematura morte di Gian Galeazzo Visconti. Si ricorda che il Cadore era in origine assoggettato al patriarcato di Aquileia e rappresentò un territorio autonomo compreso nel Friuli.

  • Belluno (1404 - 1797): Podestà e Capitano, Castellano.

Nei capitaniati di Agordo, Zoldo[15], Gardona[16] Casamata[17] e Rocca di Piettore erano insediati Capitani nominati dal consiglio nobile di Belluno.

Friuli modifica

La cosiddetta Patria del Friuli (veneziana dal 1420), era amministrata anche da un Parlamento a cui partecipavano feudatari, ecclesiastici e rappresentanti delle comunità presieduti dal Luogotenente di Udine. Il Corpo Villatico, cioè l'insieme delle 455 ville del Friuli, era rappresentato da otto sindaci diretti sempre dal Luogotenente. In alcune occasioni il territorio era amministrato da un Provveditore o da un Provveditore Generale che aveva poteri maggiori rispetti al Luogotenente.

Cordovado (vescovo di Concordia), Summaga (badia con commenda), Moggio (badia con commenda), Rosazzo (commenda dell'arcivescovo di Udine), Sesto (badia con commenda), Brugnera e Porcia (Porcia), Spilimbergo (famiglia omonima), Valvasone (conti di Cucagna), Prata (Floridi), Polcenigo (famiglia omonima), Osoppo (Savorgnan), Tarcento (Frangipani), Codroipo (conti di Lagliano), Cucagna, Zucco e Partistagno (conti di Cucagna), Zoppola (Panciera), Colloredo (famiglia omonima) e altri territori avevano amministrazione feudale.

Meduna, Venzone, Gemona, Aviano (Gabrielli), Fagagna, Separate, San Vito, San Daniele del Friuli (patriarca di Aquileia fino al 1751), Latisana (vari patrizi veneti), Castelnuovo e Belgrado (Savorgnan), Sedegliano (Manin), Tricesimo erano comunità libere, in parte infeudate.

Aggiunti al Friuli ma con amministrazione autonoma erano:

Polesine modifica

Rovigo fu sotto doppia amministrazione veneziana-ferrarese tra il 1395 e il 1438[19]; il Polesine fu definitivamente veneziano dopo la guerra del Sale condotta contro gli Estensi; la città di Adria - facente parte del Dogado - solamente dopo il 1509[20]. Provveditore Generale di tutto il Polesine era il Podestà e Capitano di Rovigo.

Emilia modifica

In Emilia furono istituiti i seguenti Reggimenti, attivi solo durante brevissime occupazioni.

Romagna modifica

Venezia prese il controllo della Romagna all'inizio del XVI secolo, ma nel giro di un decennio, con la guerra della Lega di Cambrai, dovette cederla allo Stato Pontificio. Ravenna e Cervia furono rioccupate tra il 1527 e il 1530, durante la guerra della Lega di Cognac.

Stato da Mar modifica

Lo Stato da Mar era costituito dai domini marittimi, dall'Istria alla Grecia.

Puglia modifica

Alcune città della costa pugliese furono veneziane fino al 1530, quando furono restituite al Regno di Napoli.

Triestino e Fiume modifica

Si tratta di territori in cui la presenza della Repubblica fu storicamente importante, ma mai duratura. Trieste e l'Istria erano state ridotte a protettorato tra il X secolo e il 1150. Nel XIV secolo Trieste era stata momentaneamente sottomessa ma, insofferente al dominio veneziano, si diede presto agli Asburgo. Si ebbe infine una breve occupazione tra il 1508 e il 1509.

Istria modifica

Protettorato veneziano sin dal X secolo, il processo di definitiva dedizione si poté dire concluso attorno alla metà del Trecento.

Barbana (Loredan), Visinada e San Vincenti (Grimani), Piemonte (Contarini), Momiano (Rota), Pietra Pelosa (Gravisi), Raziza (Boltrestaia), Orsera (vescovo di Parenzo) avevano amministrazione feudale.

Dalmazia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Dalmazia Veneta.
 
Carta della Dalmazia, Albania e Levante

Analogamente all'Istria, anche la Dalmazia fu inizialmente sottomessa come protettorato (X secolo), ma l'annessione definitiva avvenne tra il 1409 e il 1420. Durante il periodo del protettorato, si trovano Rettori veneziani in tutte le città dalmate, compresa Ragusa che, in realtà, rimase una repubblica indipendente.

La massima autorità civile e militare era il Provveditore Generale di Dalmazia e Albania, da cui dipendevano altre cariche quali il Provveditore Generale della Cavalleria e il Provveditore alle Isole della Dalmazia. Durante le guerre contro i Turchi tra Cinque e Seicento il Provveditore Generale era affiancato da alcuni patrizi veneti con il titolo di "Nobili in Dalmazia".

Albania modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Albania Veneta.

Perasto, Dobrota, Perzagno, Teodo, Lessetane, Stolivo, Zuppa Superiore e Zuppa Inferiore, Cartolle, Lustiza, Risano, Crivoscia, Marigno, Ledinizze, Pastrovichio alle bocche di Cattaro e la Poglizza eleggevano da sé i propri rappresentanti

Curzola (Zorzi) ebbe amministrazione feudale dal 1254 al 1357.

Isole Jonie modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Isole Ionie sotto il dominio veneziano.

Le isole Jonie erano amministrate dal Provveditore Generale da Mar, con poteri sia civili che militari e con sede a Corfù. Egli aveva peraltro il supremo comando della flotta militare. Questa istituzione comparve nella prima metà del XVI secolo: in precedenza esistevano solo i Rettori delle varie isole. In situazioni particolari era nominato un Provveditore Generale delle Tre Isole.

  • Corfù (1386 - 1797): Bailo, Provveditore e Capitano, due Consiglieri, Capitano della cittadella, Castellano della fortezza; per un periodo il Bailo fu anche Capitano e Provveditore Generale e al posto dei Consiglieri vi fu un Camerlengo; tra il 1501 e il 1508 vennero aggiunti altri quattro Capitani e Provveditori;
  • Zante (1484 - 1797): Provveditore, due Consiglieri e per poco tempo un Provveditore;
  • Cefalonia (1499 - 1797): Provveditore e per poco tempo un Provveditore straordinario, due Consiglieri, prima dei quali al loro posto vi era un Camerlengo[32];
  • Santa Maura (1502 - 1504 e 1684 - 1797): Provveditore ordinario, Provveditore straordinario.

Morea modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Morea Veneziana (Peloponneso).

Venezia ottenne il controllo stabile della Morea con la guerra del 1684-1699. I poteri civile e militare erano amministrati dal Provveditore Generale delle Armi con sede a Napoli di Romania. Nei primi tempi era affiancato anche da due Provveditori Straordinari e tre Sindaci e Catasticatori.
Alcuni centri erano già stati veneziani in passato.

Negroponte modifica

Governata dai Veneziani tra il XIII secolo e il XV secolo, l'isola fu poi conquistata dai Turchi che continuarono a controllarla anche dopo la Guerra del Peloponneso.

Tracia e Grecia modifica

Si tratta di conquiste effimere: Atene fu controllata per un periodo con l'annesso Ducato; Salonicco fu ceduta dai Bizantini, ma venne presa da Murad II dopo qualche anno.

Arcipelago greco modifica

  • Tenedo (1377 - 1381): Bailo e Capitano; Provveditore, Provveditore straordinario (1656 - 1657);
  • Egina (1451 - 1537): Rettore e per poco tempo un Provveditore; Provveditore (1704 - 1718);
  • Tine e Micone[34] (1439 - 1718): Rettore e per un breve periodo anche un Provveditore straordinario;
  • Lemno (1464 - 1477): Bailo e Capitano. Provveditore, Provveditore straordinario (1656 - 1657);
  • Schiatto o Scopolo (1455-1538): Rettore;
  • Schiro (1455 - 1538): Rettore;
  • Andro (1511 - 1514): Provveditore;
  • Cerigo (1363 - 1797): Castellano detto poi Provveditore e Castellano, e per pochi anni un Provveditore straordinario;
  • Nasso (1404 - 1500): Governatore.

L'isola di Cerigotto costituì una signoria feudale autonoma della nobile famiglia Viaro dal 1207 al 1655 e successivamente passò per via ereditaria alle nobili famiglie Giustinian e Foscarini fino alla caduta della Repubblica di Venezia nel 1797.

Candia modifica

Acquistata dal marchese del Monferrato nel 1204, rimase alla Serenissima sino al 1669, al termine della guerra di Candia. Le tre isole fortificate di Suda, Spinalonga e Grabusa rimasero sotto il controllo della Repubblica sino al 1718.

I vari Reggimenti e Consigli cittadini eleggevano inoltre giudici, esattori, funzionari e castellani.

  • Candia: un Duca, due Consiglieri (prima erano quattro dei quali due erano Rettori di città), un Capitano, due (e poi tre) Camerlenghi, Giudici, Signori di Notte, Castellano, Cancelliere grande (1207-1669); dalla metà del Cinquecento Duca e Capitano furono sottoposti a un Provveditore generale, in precedenza nominato solo in casi straordinari; la cavalleria era comandata da un Provveditore Generale (1578-1650), la marina da un ammiraglio (detto Capitano alla guardia di Candia); inoltre, durante la guerra di Candia diversi patrizi veneziani furono al fianco del Provveditore Generale come Nobili in Candia;
  • Canea: Rettore (un tempo era uno dei quattro consiglieri di Candia), Provveditore, due Consiglieri;
  • Rettimo: Rettore, Provveditore, due Consiglieri;
  • Scitia: Rettore;
  • Suda: Provveditore, Provveditore Straordinario (1573 - 1718);
  • Spinalonga: Provveditore, Provveditore Straordinario (1580 - 1718);
  • Grabusa: Provveditore (1584 - 1692).

Si contavano inoltre numerosi feudi tenuti da nobili veneziani e cretesi.

Cipro modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cipro veneziana.

Ceduta da Caterina Cornaro nel 1489, fu veneziana sino al 1571 (guerra di Cipro). In realtà, sin dal 1474 la regina era assistita da rettori veneziani.

  • Nicosia: un Luogotenente (ovvero il viceré di Cipro), due Consiglieri, due Camerlenghi, cui si aggiungevano un Capitano delle Saline, un Capitano delle galere armate di guardia, un Cancelliere Grande e, per un certo periodo, un Sindico e un Collaterale per i soldati; in casi straordinari, si nominava un Provveditore Generale;
  • Famagosta: Capitano (era il comandante militare dell'isola), due Consiglieri, un Collaterale, due Castellani poi ridotti a uno;
  • Baffo: Capitano;
  • Cerines: Castellano;
  • Limisso: Capitano nominato dal Luogotenente.

Si contavano inoltre numerosi feudi tenuti da nobili veneziani e ciprioti.

Note modifica

  1. ^ Cologna fu posta entro il dogado a seguito delle questioni sorte tra Vicenza e Verona circa la sua amministrazione.
  2. ^ Rachele Scuro, Bassano : società ed economia in una terra autonoma della Terraferma veneta del 15. secolo : tesi di dottorato, Siena, Università degli studi di Siena, 2012, p. 16.
  3. ^ Rachele Scuro, Bassano : società ed economia in una terra autonoma della Terraferma veneta del 15. secolo : tesi di dottorato, Siena, Università degli studi di Siena, 2012, p. 17.
  4. ^ a b c "Bergamo" in "Il dominio della terraferma veneta: Bergamo, Brescia, Crema(sec. XV - 1797)", su lombardiabeniculturali.it, Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 17 aprile 2010.
  5. ^ "Crema" in "Il dominio della terraferma veneta: Bergamo, Brescia, Crema(sec. XV - 1797)", su lombardiabeniculturali.it, Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 18 aprile 2010.
  6. ^ Tra il XV e il XVI secolo questa città furono contese tra il ducato di Milano e la Serenissima. Venezia vi rinunciò definitivamente dopo la battaglia di Agnadello.
  7. ^ "Le città e i territori del dominio visconteo" in "Il ducato visconteo - sforzesco(1395 - 1535)", su lombardiabeniculturali.it, Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 18 aprile 2010.
  8. ^ a b c "Brescia" in "Il dominio della terraferma veneta: Bergamo, Brescia, Crema(sec. XV - 1797)", su lombardiabeniculturali.it, Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 17 aprile 2010.
  9. ^ A Pontevico tra il 1426 ed il 1797 vi fu un castellano, per poco tempo un Provveditore.
  10. ^ Cittadella ebbe per un periodo amministrazione feudale: tra il 1483 e il 1499 fu dominata da Roberto di Sanseverino e successori, mentre dal 1504 fu data a Pandolfo IV Malatesta. Dopo la guerra della Lega di Cambrai, durante la quale il Malatesta si era schierato contro Venezia, il feudo fu abolito e ristabilita la podesteria.
  11. ^ Le contee di Ceneda e Tarzo furono a lungo amministrate dal vescovo-conte di Ceneda.
  12. ^ a b Il castello della Scala si trovava a Primolano, nell'attuale comune di Cismon del Grappa.
  13. ^ I castelli della Rocchetta e della Chiusa facevano parte della cortina difensiva che circondava la città di Feltre.
  14. ^ Fortezza posta tra gli abitati di Cismon e Primolano.
  15. ^ Con sede a Forno di Zoldo.
  16. ^ Il castello della Gardona sorgeva nell'attuale comune di Longarone, a Castellavazzo.
  17. ^ Il castello di Casamatta si trovava in riva al lago di Santa Croce (località Bastia di Pieve d'Alpago) ed era la sede amministrativa dell'Alpago
  18. ^ Fu feudo di Bartolomeo d'Alviano e poi del figlio Livio fino al 1537.
  19. ^ AA.VV., Rovigo. Ritratto di una città, a cura di Leobaldo Traniello, Rovigo, Minelliana, 1988, p. 9.
  20. ^ Giuseppe Pastega, Il piacere delle memorie. Francesco Girolamo Bocchi: Erudito, storico e archeologo adriese (1748-1810), Apogeo Editore, 2014, p. 95.
  21. ^ Si ha notizia di un Podestà (o anche di un Provveditore) veneziano anche sotto i da Polenta (1406 - 1440).
  22. ^ Si ha notizia di un Podestà e Provveditore veneziano anche sotto i Malatesta (1476 - 1503).
  23. ^ Retta da un castellano durante una breve occupazione nel 1530
  24. ^ Con sede nel castello di Duino
  25. ^ Presso l'attuale San Dorligo della Valle.
  26. ^ a b Il Capitano di Raspo era il comandante militare dell'Istria. Nel 1511, in piena guerra della Lega di Cambrai, Raspo fu distrutta e il Capitano venne insediato a Pinguente dove venne di conseguenza soppressa la podesteria.
  27. ^ La podesteria fu soppressa in quanto la cittadina si era notevolmente spopolata per alcune epidemie.
  28. ^ La parentesi Veneziana fu brevissima e venne restituita agli Asburgo
  29. ^ Dal 1100 circa al 1481 fu feudo degli Schinchinelli e dal 1248 al 1254 di Giacomo Tiepolo, figlio del futuro doge Lorenzo.
  30. ^ Era già stata dominio veneziano tra il 1204 e il 1214.
  31. ^ a b Sebbene site lungo la costa albanese, Butrinto e Parga dipendevano da Corfù, e Parga in particolare era retta da un nobile dell'isola.
  32. ^ La fortezza di Asso, costruita sull'isola nel 1595, era comandata da un patrizio con il titolo di Provveditore.
  33. ^ Tra 1388 e il 1442 fu governata dal Podestà e Capitano di Napoli di Romania
  34. ^ Micone passò sotto i Turchi nel 1540, ma il reggimento continuò a denominarsi "Tine e Micone".

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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