Religioni in Italia

In Italia, la religione più diffusa è il cristianesimo cattolico, presente fin dai tempi apostolici e maggioritaria già a partire dal IV secolo. La Costituzione della Repubblica garantisce, nell'articolo 3, l'uguaglianza degli individui a prescindere dalla religione. Sebbene il principio di indipendenza tra stato e chiesa cattolica fosse già presente nell'articolo 7 della costituzione fin dal 1948, si arrivò ad una piena laicità dello stato solo con la revisione dei Patti Lateranensi del 1984[3] (Protocollo addizionale, punto 1) e con la sentenza 203/1989 della Corte Costituzionale.

Religioni in Italia (2017)[1]

██ Cattolicesimo (74,4%)

██ Non religiosi/atei/agnostici (22,6%)

██ Altre religioni (3%)

Affiliazione al cattolicesimo in Italia per macroregioni statistiche (analisi demoscopica Doxa 2019).[2]
Frequentazione delle funzioni religiose almeno una volta a settimana per regione.

Secondo rilevamenti statistici Doxa del 2019, il 66,7% degli italiani (pari a circa 40 milioni di persone) si dichiarava cattolico; il 10,1% (circa 6 milioni) credente senza religione precisa; e il 15,3% (circa 9 milioni) ateo o agnostico.[2] Secondo rilevamenti statistici del 2017, il 74,4% degli italiani (pari a circa 45 milioni di persone) si dichiarava cattolico; seguivano i non religiosi e i credenti senza religione, complessivamente rappresentanti il 22,6% (pari a circa 13 milioni di persone).[1] I seguaci di altre religioni rappresentavano tra il 3% (2017)[1] e il 5% (2019)[2] degli italiani.

Sono presenti diverse altre confessioni cristiane: al 2020, i fedeli ortodossi sono più di 1,8 milioni, per lo più di recente immigrazione da paesi quali Moldavia e Romania; i protestanti sono circa 600.000; i restaurazionisti (sebbene la definizione di "cristiani" non gli sia riconosciuta dalle chiese cristiane "storiche") poco meno, tra i quali 400.000 testimoni di Geova e 100.000 di altre denominazioni (dei quali circa 28.000 mormoni e 20.000 avventisti). Di antichissima origine è la comunità ebraica italiana, che oggi conta circa 41.000 membri.[4] La diffusione di altre religioni è stata in gran parte agevolata dai fenomeni migratori degli ultimi decenni: si stima che in Italia risiedano al 2020 circa 2,2 milioni di musulmani, 332.000 buddisti, 210.000 induisti, 20.000 sikh, 4.000 bahá'í e 97.000 seguaci di altre religioni orientali.[4] Le maggior parte delle altre religioni minoritarie sono estremamente frammentate e di scarsissima consistenza numerica, se si pensa che nel 2021 il Centro studi sulle nuove religioni (CESNUR) ha censito ben 866 gruppi religiosi organizzati presenti nel paese, tra religioni "storiche" (abramitiche, dharmiche, taoiche e tradizionali) e nuovi movimenti religiosi (spesso definiti dai media "sette"), in crescita rispetto ai 658 del 2001[5].

Contesto storico-politicoModifica

Dopo l'Unità d'Italia, sostenuta prevalentemente da forze laiche e anticlericali, e soprattutto la presa di Roma del 1870 che segnò la definitiva sconfitta dello Stato Pontificio da parte del Regno d'Italia e diede inizio alla cosiddetta Questione romana sul potere temporale del Papa,[6] i cattolici si autoesclusero in gran parte dalla politica attiva. Di conseguenza, tutti i principali partiti politici e raggruppamenti parlamentari ebbero un carattere laico fino all'inizio del XX secolo.

Nel 1905 fu costituita l'Unione elettorale cattolica italiana per coordinare la partecipazione degli elettori cattolici alle competizioni elettorali italiane.[7] Il partito pur non ottenendo la maggioranza, raggiunse risultati significativi e, con il cosiddetto patto Gentiloni del 1913, entrò in alleanza con la costituenda Unione Liberale.[8]

Dopo la prima guerra mondiale, i cattolici organizzarono il Partito Popolare Italiano,[9] evoluto, nel secondo dopoguerra, nel movimento della Democrazia cristiana dopo il forzato scioglimento del partito da parte del regime fascista il 9 novembre 1926. Durante il fascismo, la questione romana fu risolta con i patti lateranensi, firmati dalla Santa Sede e dal Regno d'Italia nel 1929; questi diedero vita allo Stato della Città del Vaticano. Il fascismo perseguitò le minoranze religiose: il 9 aprile 1935, Guido Buffarini Guidi mise fuori legge la fede pentecostale,[10] e negli anni 1938-1939 gli ebrei furono bersaglio delle famigerate leggi razziali e successivamente vittime di un genocidio nel contesto dell'Olocausto.

La resistenza italiana vide la partecipazione dei cattolici,[11] protestanti (i valdesi furono particolarmente attivi nel Partito d'Azione),[12] ed ebrei (attraverso la Brigata ebraica). Nel 1943 un gruppo di cattolici, tra cui alcuni ex popolari e molti membri dell'Azione Cattolica (una diffusa associazione laica), formò il partito della Democrazia Cristiana e, con Alcide De Gasperi, guidò il governo provvisorio italiano dal 1945.[13]

Dopo la seconda guerra mondiale, la Chiesa cattolica, dopo alcune riserve iniziali (Papa Pio XII era favorevole a una soluzione simile a quella della Chiesa nella Spagna franchista, mentre alcuni cardinali volevano una pluralità di partiti cattolici, eventualmente anche uno comunista), sostenne attivamente la Democrazia Cristiana di De Gasperi,[14][15] un partito di ispirazione cattolica ma formalmente non confessionale, e la cosiddetta «unità politica dei cattolici».[16]

Dal 1946 al 1992 tutti i primi ministri, tranne due, furono democristiani e cattolici.

Tuttavia, sia i valdesi che gli ebrei hanno avuto un ruolo importante nella politica italiana. Mentre diversi partiti di ispirazione cattolica sono saliti alla ribalta politica dopo lo scioglimento della Democrazia Cristiana nel 1994 (Partito Popolare Italiano, Democrazia e Libertà, Centro Cristiano Democratico, Unione di Centro, Forza Italia), i valdesi sono stati generalmente attivi nei partiti "laici", in particolare nel Partito Socialista Italiano, nel Partito Comunista Italiano e, più recentemente, nel Partito Democratico, che ospita anche ex democristiani. Più recentemente, un gruppo di pentecostali conservatori ha formato il partito Patto cristiano allargato.

Per quanto riguarda gli atei, nel 2009 è stato fondato il partito Democrazia Atea, che si pone su posizioni secolariste ed anticlericali.

Statistiche demograficheModifica

Credenti e non credentiModifica

Credenza in qualche dio (European Values Study 2018)[17]

██ Credenti (84,4%)

██ Non credenti (15,6%)

Secondo lo European Values Study del 2018 l'84,4% degli italiani affermava di credere in qualche dio, mentre il 15,6% dichiarava il contrario.[18]

L'indagine di Eurobarometro del 2010 ha rilevato che il 74% dei cittadini italiani afferma di "credere che esista un qualche dio", il 20% "crede che esista una sorta di spirito o di forza vitale", mentre il 6% risponde di "non credere che esista alcuna spirito, dio o forza vitale"[19].

Appartenenza a una religioneModifica

Riguardo alle statistiche sulle religioni presenti in Italia si rileva una incertezza nei calcoli, dovuta al fatto che i numeri dei credenti vengono spesso elaborati sulla base dell'ufficialità dell'adesione alle varie religioni attraverso riti quali per esempio il battesimo; questo metodo non tiene conto però di chi abbandona in seguito quella particolare professione di fede o di chi professa apertamente l'ateismo.

Ipsos (2007-2017)Modifica

Sondaggi Ipsos 2007-2017 (60.000 interviste annue)[1]
Gruppo religioso o non 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Cattolicesimo 85,4 87,0 84,0 83,2 81,9 80,7 81,0 80,2 78,4 77,0 74,4
Non religiosi 13.0 11,4 14,2 14,5 15,6 16,8 16,5 17,2 18,9 20,1 22,6
Altro 1.6 1,6 1,8 2,3 2,5 2,5 2,5 2,6 2,7 2,9 3,0

Secondo un sondaggio condotto da Ipsos su un campione di circa 60.000 persone, nel 2017 il 74,4% degli italiani erano cattolici (con il 27,0% di praticanti settimanali), il 22,6% erano non religiosi, e il 3,0% erano aderenti ad altre religioni.

Doxa (2019)Modifica

Sondaggi Doxa[2]
Gruppo religioso o non 2014 2019
Cattolicesimo 74,1% 66,7%
Atei e agnostici 10,3% 15,3%
Altro e non dichiarato 15,6% 18%

Secondo un sondaggio condotto da Doxa nel 2019 il 66,7% (74,1% nel 2014) degli italiani si dichiaravano cattolici, il 5,2% credenti in altre religioni, il 10,1% credenti senza religione precisa, e il 15,3% (10,3% nel 2014) atei e agnostici (9% atei e 6.3% agnostici). Il nord-ovest d'Italia era l'area meno cattolica della penisola: i cattolici erano il 49,2%, mentre atei e agnostici il 28,5%. Al contrario, l'area più cattolica della penisola era il sud, dove il 78,5% si definiva cattolico, mentre atei e agnostici erano il 7,5%. Nella fascia della popolazione italiana tra i 15 e i 34 anni i cattolici erano poco più del 50%, mentre atei e agnostici superavano complessivamente il 22%; al contrario, tra i 65enni e oltre i cattolici rappresentavano il 76,9% e atei e agnostici una percentuale molto ridotta. I cattolici erano il 50% della fascia di popolazione laureata, mentre la proporzione di cattolici sul totale saliva all'87,6% nella fascia di popolazione con licenza elementare.[2]

SWG (2019-2021)Modifica

Sondaggi SWG[20]
Gruppo religioso o non 2019 2020 2021
Cattolicesimo 62% 53% 50%
Altre religioni 11% 14% 17%
Credenti senza religione 5% 7% 8%
Ateismo 18% 23% 20%
Agnosticismo 4% 3% 5%

Un ciclo di sondaggi annuali condotti da SWG nel 2019, 2020 e 2021 rilevava che i cattolici erano rispettivamente nei tre anni il 62%, il 53% e il 50%, con una netta diminuzione tra il 2019 e il 2020; altre religioni aumentavano dall'11% al 14% e al 17%; i credenti in entità superiori senza religione precisa aumentavano dal 5% al 7% e all'8%; i non religiosi passavano dal 18% al 23% e al 20%; e quelli che non esprimevano alcuna opinione passavano dal 4% al 3% e al 5%.[20]

World Religion Database (2020)Modifica

WRD: Italia, Europa meridionale, mondo [21]
Religione Italia Europa
meridionale
Mondo
Bahaismo 0.01% 0.03% 0.11%
Buddhismo 0.16% 0.11% 6.83%
- Mahāyāna 0.07% 0.08% 4.89%
- Theravāda 0.10% 0.04% 1.72%
Religione tradizionale cinese 0.36% 0.18% 5.98%
Cristianesimo 77.51% 80.60% 32.16%
- Cristiani non affiliati 0.15% 0.61% 1.46%
- Cristianesimo ortodosso 2.04% 13.58% 3.75%
- Cattolicesimo 74.59% 65.70% 15.90%
- Cristiani indipendenti 1.63% 1.45% 5.00%
Induismo 0.22% 0,13% 13.58%
- Visnuismo 0.05% 0.03% 5.15%
- Scivaismo 0.11% 0.06% 0.86%
- Śhaktismo 0.06% 0.04% 3.57%
Ebraismo 0.04% 0.06% 0.19%
Islam 4.63% 7.48% 24.20%
- Sunnismo 4.30% 7.20% 21.56%
- Sciismo 0.34% 0.27% 2.44%
Nuovi movimenti religiosi 0.03% 0.02% 0.87%
Sikhismo 0.08% 0.04% 0.34%
Irreligiosità 16.96% 11.35% 11.57%
- Agnosticismo 13.42% 9.25% 9.65%
- Ateismo 3.53% 2.11% 1.92%

Eurobarometro (2021)Modifica

Sondaggio Eurobarometro 2021 (caratteristiche sociodemografiche)[22]
Genere Età Orientamento
politico
Gruppo religioso o non Totale Donne Uomini 15-24 25-39 40-54 55+ Sinistra Centro Destra
Cristianesimo 84% 87% 82% 73% 76% 82% 92% 83% 89% 82%
- Cattolicesimo 79% 82% 77% 65% 68% 77% 89% 77% 83% 79%
- Cristianesimo ortodosso 4% 3% 4% 3% 6% 4% 2% 5% 4% 3%
- Altri cristiani 1% 2% 1% 5% 2% 1% 1% 1% 2% 0%
Altre religioni 3% 2% 4% 5% 6% 5% 0% 1% 2% 7%
Non religiosi/Agnosticismo 8% 6% 9% 16% 9% 8% 4% 9% 6% 8%
Ateismo 4% 4% 4% 5% 7% 4% 3% 7% 3% 3%
Senza indicazione 1% 1% 1% 1% 2% 1% 1% 0% 0% 0%

Secondo il sondaggio dell'Eurobarometro 2021 il cattolicesimo era la religione del 79% degli italiani (89% nella fascia d'età 55+ e 65% nella fascia d'età 15–24), il cristianesimo ortodosso del 4% (2% e 3%), altri tipi di cristianesimo dell'1% (1% e 5%), altre religioni del 3% (0% e 5%), mentre erano agnostici l'8% degli italiani (4% e 16%), atei il 4% (3% e 5%), e non dichiaravano alcuna affiliazione l'1% degli italiani (1% tra i 55+ e 1% tra i 15–24enni).[22]

BiDiMedia (2021)Modifica

Secondo un sondaggio condotto nel 2021 da BiDiMedia sugli orientamenti religiosi incrociati con quelli politici degli italiani, il 60% dei maggiorenni italiani si dichiaravano cattolici (37% non praticanti, 23% praticanti), il 14% atei, l'11% agnostici, il 5% credenti senza religione, il 5% credenti in altre religioni, mentre il 5% non dava una risposta precisa.[23]

CESNUR (2022)Modifica

Secondo il rapporto CESNUR del 2022, il 4,2% dei cittadini italiani e il 10,6% dei residenti in Italia professavano una religione minoritaria [4].

Dati CESNUR (2022)[4]
Religione / denominazione Cittadini italiani

(53.789.453)

Stranieri residenti

(5.193.669)

Popolazione totale

(58.983.122)

Membri % Membri % Membri %
Cattolici n.d. n.d. 913.000 17,6 n.a. n.a.
Cattolici “di frangia” e "dissidenti" 24.500 0,05 n.d. n.d. n.d. n.d.
Ortodossi e Ortodossi orientali 415.000 0,77 1.403.000 27,01 1.818.000 3,08
Protestanti 385.000 0,72 225.000 4,34 610.000 1,03
- Protestanti "storici" 71.000 0,13 n.d. n.d. n.d. n.d.
- Movimento di Restaurazione[24] 5.500 0,01 n.d. n.d. n.d. n.d.
- Movimento dei Fratelli 23.500 0,04 n.d. n.d. n.d. n.d.
- Chiese libere (non pentecostali), Holiness Movement 10.000 0,02 n.d. n.d. n.d. n.d.
- Pentecostali 253.000 0,47 n.d. n.d. n.d. n.d.
- Avventisti 19.500 0,04 n.d. n.d. n.d. n.d.
- Altri gruppi protestanti 2.500 - n.d. n.d. n.d. n.d.
Testimoni di Geova e assimilati 420.000 0,78 n.d. n.d. n.d. n.d.
Mormoni e assimilati 28.000 0,05 n.d. n.d. n.d. n.d.
Altri gruppi di derivazione cristiana 10.000 0,02 42.000 0,81 52.000 0,09
Ebrei 36.400 0,07 5.000 0,10 41.400 0,07
Musulmani 528.000 0,98 1.769.000 34,06 2.297.000 3,89
Bahai e altri gruppi di origine islamica 4.500 0,01 n.d. n.d. n.d. n.d.
Buddhisti 217.000 0,40 125.000 2,41 342.000 0,58
Induisti e neoinduisti 55.000 0,10 167.000 3,22 222.000 0,38
Sikh, radhasoami e gruppi derivati 24.000 0,04 n.d. n.d. n.d. n.d.
Gruppi di Osho e gruppi derivati 4.000 0,01 n.d. n.d. n.d. n.d.
Nuove religioni giapponesi 3.800 0,01 n.d. n.d. n.d. n.d.
Altre religioni orientali 8.000 0,01 95.000 1,83 103.000
Religioni tradizionali - - 70.000 1,35 70.000 0,12
Gruppi esoterici 16.800 0,03 n.d. n.d. n.d. n.d.
- Neopagani, neosciamanici, Wicca 3.200 0,01 n.d. n.d. n.d. n.d.
- Rosacroce 2.100 - n.d. n.d. n.d. n.d.
- Martinisti, kremmerziani, magia cerimoniale 2.000 - n.d. n.d. n.d. n.d.
- Neotemplari 850 - n.d. n.d. n.d. n.d.
- Gruppi teosofici e derivati 3.100 0,01 n.d. n.d. n.d. n.d.
- Fraternità universali 700 - n.d. n.d. n.d. n.d.
- Spiritismo organizzato 1.000 - n.d. n.d. n.d. n.d.
- Movimenti dei dischi volanti 1.000 - n.d. n.d. n.d. n.d.
- Chiese e movimenti gnostici 1.500 - n.d. n.d. n.d. n.d.
- Satanismo organizzato 350 - n.d. n.d. n.d. n.d.
- Altri gruppi esoterici 1.000 - n.d. n.d. n.d. n.d.
Movimenti New Age e Next Age 20.000 0,04 n.d. n.d. n.d. n.d.
Movimenti del potenziale umano 30.000 0,06 n.d. n.d. n.d. n.d.
Altri gruppi religiosi 18.000 0,03 90.000 1,73 108.000 0,18
Atei e agnostici n.d. n.d. 267.000 5,14 n.d. n.d.

Pratica religiosaModifica

Pratica religiosa (ISTAT 2021)[17]

██ Partecipazione settimanale a funzioni religiose (21,2%)

██ Nessuna partecipazione a funzioni religiose (29%)

██ Partecipazione saltuaria a funzioni religiose (49,8%)

La pratica religiosa è più elevata in Italia rispetto ad altri paesi dell'Europa occidentale, sebbene in calo. L'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) italiano nel 2021 rilevava che il 21,2% della popolazione si recava settimanalmente in chiesa, sinagoga, moschea, tempio o altro luogo di culto. La quota di credenti praticanti risultava più elevata nel nelle isole (21,9%) e al sud (21,6%) rispetto al nord-ovest (19,8,8%), al nord-est (17,7%) e al centro (15,7%). Le regioni dove la pratica religiosa era più elevata erano la Puglia (24,4%) e la Sicilia (24%) e la Calabria (23,5%), quelle la più bassa erano invece la Valle d'Aosta (11,9%), la Provincia autonoma di Bolzano (11,9%) e la Liguria (12,5%)[17].

Per quanto riguarda il dato riferito ai soli cattolici, secondo stime dell'Eurispes, i praticanti rappresentavano indicativamente circa il 36% degli italiani nel 2006,[25] 33,1% nel 2014, 25,4% nel 2016.[26]

Nell'indagine Gallup del 2008-2009, il 72% degli italiani ha risposto positivamente alla domanda "la religione è importante nella vostra vita quotidiana?"[27][28].

Impatto dei flussi migratoriModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Immigrazione in Italia.

I fenomeni di immigrazione in Italia, uniti a una ripresa emigrazione italiana verso l'estero e ai cambiamenti demografici in atto nel paese, hanno contribuito al cambiamento della distribuzione statistica delle appartenenze religiose negli ultimi decenni, comportando un aumento del pluralismo religioso nel paese.

ISTAT (2011-2012)Modifica

Secondo l'ultima indagine ISTAT, condotta tra il 2011 e il 2012, oltre la metà dei cittadini stranieri residenti in Italia con più di 6 anni di età si dichiarava cristiano (56,4%). La seconda comunità religiosa tra gli stranieri era costituita dai musulmani (26,3%), mentre i buddisti erano circa il 3%; il 7,1% si dichiarava invece ateo[29].

IDOS (2018-2021)Modifica

Dati IDOS sulla popolazione straniera
Religione 2021[30] 2020[31] 2019[32] 2018[33]
Cristiani 51,7 51,9 52,2 52,6
- Ortodossi 28,7 28,9 29,2 29,6
- Cattolici 17,7 17,7 17,7 17,9
- Protestanti 4,5 4,4 4,4 4,4
- Altri cristiani 0,8 0,9 0,8 0,8
Musulmani 33,3 33,2 33,0 32,7
Ebrei 0,1 0,1 0,1 0,1
Buddhisti 2,4 2,3 2,3 2,3
Induisti 3,1 3,1 3,0 3,0
Altre religioni orientali 1,7 1,7 1,6 1,6
Religioni tradizionali 1,3 1,3 1,3 1,3
Altre religioni 1,7 1,7 1,7 1,7
Atei e agnostici 4,8 4,8 4,7 4,7

Secondo il Dossier Statistico Immigrazione del Centro Studi e Ricerche IDOS, nel 2021 gli stranieri residenti in Italia erano composti per il 51,7% da cristiani (dei quali: 55,6% ortodossi, 34,2% cattolici, 8,4% protestanti, 1,5% altri cristiani), per il 33,3% da musulmani, per lo 0,1% da ebrei, per 3,1% induisti, per il 2,4% da buddisti, per l'1,7% da altri. Secondo tale rapporto, gli stranieri atei e agnostici nel 2021 sarebbero stati invece il 4,8% mentre l'1,7% avrebbe praticato altre religioni orientali e il 1,3% religioni tradizionali.

Caritas-Migrantes (2020-2021)Modifica

Dati Caritas-Migrantes sulla popolazione straniera
2021[34] 2020[35]
Religione % membri % membri
Cristiani 56,2 2.900.000 54,1 2.900.000
- Ortodossi 31,0 1.600.000 29,3 1.600.000
- Cattolici 17,0 866.000 20,1 1.100.000
- Protestanti 3,26 166.000 3,0 166.000
- Copti 4,9 142.000 0,3 19.000
- Altri cristiani 1,3 68.000
Musulmani 27,1 1.400.000 29,2 1.600.000
Buddhisti 2,8 144.000 3,2 174.000
Induisti 2,0 102.000 1,8 96.000
Sikh 1,9 98.000 1,0 51.000
Altre religioni 0,9 47.000 0,8 44.000
Atei e agnostici 9,0 461.000 9,9 531.000

Secondo il Rapporto Immigrazione di Caritas e Fondazione Migrantes, nel 2021 il 56,2% degli stranieri residenti in Italia erano cristiani, dei quali il 57,5% ortodossi (31% sul totale), il 30,3% cattolici (17% sul totale) e il 5,8% protestanti (3,26% sul totale), il 27,1% musulmani, il 9% atei e agnostici, il 2,8% buddhisti, il 2% induisti, l'1,9% sikh e lo 0,9% di altre fedi.

ISMU (2020-2021)Modifica

Rapporto sulle migrazioni della Fondazione ISMU
Religione 2021[36] 2020[37]
Cristiani 56,2 54,1
- Ortodossi 32,3 29,3
- Cattolici 17,0 20,1
- Evangelici 3,3 3,1
- Copti 0,6 0,3
- Altri cristiani 3,0 1,3
Musulmani 27,1 29,2
Buddhisti 1,8 3,2
Induisti 2,0 2,0
Sikh 1,9 1,0
Altre religioni 0,9 0,8
Non religiosi 9,0 9,9

Secondo le stime del Rapporto sulle migrazioni della Fondazione Ismu, nel 2021 i cristiani (prevalentemente ortodossi) rappresentavano il 56,2% della popolazione straniera residente, in aumento rispetto al 2020. I musulmani erano invece il 27,1%, contro il 29,2% dell'anno precedente. I non religiosi costituivano invece il 9% della popolazione immigrata, in calo rispetto ai dodici mesi precedenti.

Scenari futuriModifica

Pew Reserch Center (2010)Modifica

Secondo le proiezioni del Global Religious Futures Project di Pew Research Center, entro il 2050:[38]

  • i cristiani caleranno dall'80,8% del 2020 al 72,8%
  • i musulmani raddoppieranno passando dal 4,9% al 9,5%
  • i non religiosi saliranno dal 13,4% del 2020 al 16,3%.

Word Religion Database (2020)Modifica

Secondo le proiezioni elaborate nel 2020 dal World Religion Database, nel 2050 [21]

  • i cristiani totali caleranno dal 77,5% del 2020 al 64,5%
    • i cristiani cattolici caleranno dal 74,6% del 2020 al 60,7%
    • i cristiani ortodossi aumenteranno dal 2% del 2020 al 2,3%
    • i cristiani indipendenti aumenteranno dall'1,6% del 2020 al 2,4%
  • i musulmani passeranno dal 4,6% all'11%
    • i sunniti aumenteranno dal 4,3% del 2020 al 10,5%
  • i non religiosi saliranno dal 17% del 2020 al 22,5%
    • gli atei aumenteranno dal 3,5% del 2020 al 5,1%
    • gli agnostici saliranno dal 13,4% del 2020 al 17,5%

ReligioniModifica

Adesione a una religione (2017)[1]

██ Credenti che aderiscono ad una religione (77,4%)

██ Credenti senza religione, non credenti, agnostici (22,6%)

Nel 2017, il 77,4% degli italiani dichiarava di seguire una specifica religione, mentre il 22,6% si dichiarava non religioso (credente, ma non affiliato ad alcuna religione), ateo o agnostico[1].

CristianesimoModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cristianesimo in Italia.

Il cristianesimo raccoglie in Italia, nelle sue diverse confessioni la quasi totalità dei credenti. La maggior parte dei cristiani italiani è cattolica, ma esistono cospicue minoranze di ortodossi, maggiormente stranieri provenienti da paesi dell'Europa orientale, di protestanti, sia italiani e sia stranieri, e di altri gruppi che si dichiarano cristiani (sebbene tale classificazione sia oggetto di controversie da parte delle chiese cristiane storiche), per la maggior parte testimoni di Geova e mormoni.[4]


CattolicesimoModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa cattolica in Italia.
 
Il Duomo di Milano, di rito ambrosiano, è il più grande edificio di culto cattolico d'Italia[39]

La Santa Sede, organo che governa la Chiesa cattolica a livello globale e al quale si riferiscono circa 1,5 miliardi di fedeli di tutto il mondo, si trova presso lo Stato della Città del Vaticano, il quale è un'enclave sovrana all'interno di Roma. Questa città, della quale il papa stesso è vescovo, è considerata città santa ed ospita la quasi totalità delle zone extraterritoriali della Santa Sede in Italia così come alcuni dicasteri, organi e uffici della Curia romana. Anche la maggior parte dei principali ordini religiosi cattolici, tra i quali quali Gesuiti, Salesiani, Francescani, Cappuccini, Conventuali, Benedettini, Domenicani, Missionari del Verbo Divino, Redentoristi e Oblati di Maria Vergine hanno in questa città la loro sede principale.

Da questo deriva il particolare legame religioso, storico e culturale tra chiesa cattolica e Italia, paese le cui tradizioni e folclore affondano quasi sempre nel cattolicesimo o nelle forme di religiosità del cattolicesimo popolare. Ad esempio, in molte località si predispongono addobbi e si organizzano processioni, sagre ed eventi vari per le festività religiose cattoliche locali, quali la festa patronale, o non.

A causa di questo speciale legame, una quota considerevole dei beni artistici, storici e architettonici italiani, sia di proprietà di enti religiosi come ad esempio i musei diocesani, sia di proprietà pubblica e privata sono collegati alla fede e alla cultura cattolica.

Secondo un sondaggio Doxa, nel 2019 erano cattolici il 66,7% degli italiani, pari a circa 40 milioni di persone.[2] Secondo un sondaggio Ipsos, nel 2017 erano cattolici il 74,4% degli italiani, pari a circa 45 milioni di persone.[1] Secondo il rapporto Eurispes del 2016, il 71,1% dei cittadini italiani si dichiarava cattolico di cui il 25,4% cattolico praticante[40], in calo rispetto al 2006, quando i cattolici erano l'87,8% della popolazione di cui i praticanti il 36,8%.[41]

Il cattolicesimo è più presente nell'Italia meridionale (78,5%), nel centro (75,6%) e nelle isole (71,0%), mentre è meno presente nell'Italia del nord-est (64,6%) e soprattutto nel nord-ovest (49,2%).[2] L'aderenza al cattolicesimo è più forte nella fascia d'età oltre i 65 anni (76,9%), mentre scende fino a circa metà della popolazione nella fascia d'età 15-34 (54,5%).[2] È inoltre più comune essere cattolico per le donne (73,7%) che per gli uomini (59,1%).[2]

Le diocesi italiane sono 255, i cui vescovi formano la Conferenza episcopale italiana, le parrocchie sono oltre 25.000, e circa 100.000 sono le chiese presenti. Inoltre, anche nel paesaggio antropico sono presenti numerosi elementi di origine cattolica, come edicole, croci, statue, affreschi, simboli e iscrizioni religiosi. Ad esempio, il Colosso di San Carlo Borromeo, realizzato nel 1698 presso il Sacro Monte di Arona (NO), è ancora oggi la statua più alta d'Italia. Sono presenti in Italia circa 35.000 sacerdoti, di cui 32.000 in servizio attivo (dati 2017)[42], circa 1.800 seminaristi divisi in 120 seminari (dati 2021)[43] e alcune decine di migliaia di religiosi (20.000 uomini e 89.000 donne nel 2014[44]) divisi in numerose case religiose di varia tipologia: monasteri, abbazie, conventi ed eremi. Sono inoltre presenti comunità laiche dove alcuni gruppi cattolici vivono la loro religione secondo particolari stili di vita, tra le quali la Comunità di Sant'Egidio, Nomadelfia, Pro Civitate Christiana, Loppiano, le numerose comunità cristiane di base presenti nel paese, che talvolta hanno avuto rapporti complicati con le gerarchie religiose, e varie società di vita apostolica, di diritto pontificio.

Come in molti paesi occidentali, il processo di secolarizzazione è crescente, soprattutto tra i giovani, anche se non manca la presenza di numerose associazioni e movimenti cattolici, quali ad esempio Azione Cattolica, Gioventù Francescana, AGESCI, Comunione e Liberazione, Cammino neocatecumenale, Movimento dei Focolari; di onlus e organizzazioni caritatevoli e sociali di ispirazione cattolica, come ad esempio l'ente confessionale Caritas Italiana e le confraternite della Misericordia; di iniziative culturali e di media cattolici, tra i quali Radio Maria e Avvenire. Infine, si trovano in Italia numerose scuole, collegi, università, case di cura, società e cooperative di ispirazione cattolica, tra le quali l'Università Cattolica del Sacro Cuore e l'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza.

Come rito liturgico, la gran parte dei luoghi di culto cristiano cattolici in Italia segue il rito romano, salvo nell'arcidiocesi di Milano dove il più diffuso è il rito ambrosiano, nella Chiesa cattolica italo-albanese, costituita dalle eparchie di Lungro, Piana degli Albanesi e dall'abbazia di Grottaferrata, dove è osservato il rito bizantino e nelle cosiddette colonie armene, dove è officiato il rito armeno (chiesa armeno-cattolica). Quest'ultima chiesa gestisce anche il monastero di San Lazzaro sull'omonima isola a Venezia (Congregazione mechitarista) e, a Roma, il Pontificio Collegio Armeno e la casa generalizia delle Suore Armene dell'Immacolata Concezione. A seguito della recente immigrazione da altri paesi, si sono stabilite altre piccole e differenti comunità cattoliche di rito orientale. Tra queste si contano: rito bizantino (chiesa greco-cattolica ucraina[45], chiesa greco-cattolica melchita, Chiesa greco-cattolica rumena, Chiesa greco-cattolica russa), rito antiocheno (chiesa maronita[46], chiesa cattolica sira), rito alessandrino (chiesa cattolica eritrea, chiesa cattolica etiope), rito caldeo (chiesa cattolica siro-malabarese). A seguito dell'immigrazione di cittadini cattolici da altri paesi, in alcune grandi città sono state individuate delle chiese nazionali, ovvero dei luoghi di culto affidati alle varie comunità etniche; questo fenomeno è particolarmente rilevante a Roma. Secondo il Rapporto Immigrazione di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, nel 2012 erano presenti nel paese 750 comunità cattoliche di lingua straniera[47].

Le principali festività cattoliche, come ad esempio il Natale, sono considerate anche feste civili in Italia. La festa del santo patrono è prevista dai contratti collettivi nazionali. Nelle scuole dell'obbligo italiane è previsto l'insegnamento della religione cattolica, ma come opzionale. I santi patroni cattolici nazionali sono San Francesco d'Assisi e Santa Caterina da Siena.

Vetero-cattolicesimoModifica

 
Chiesa anglicana di Ognissanti di Roma, dove officia anche la comunità vetero-cattolica

Le chiese vetero-cattoliche sono un insieme di chiese indipendenti che si autodefiniscono "cattoliche" sebbene non siano in comunione con la Chiesa cattolica. In Italia sono presenti piccolissime comunità, come ad esempio la Chiesa vetero-cattolica italiana, nessuna delle quali è più sotto la giurisdizione dell'Unione di Utrecht delle Chiese vetero-cattoliche dalla chiusura della missione italiana nel 2011, ad eccezione della comunità di Bolzano che è stata posta sotto la giurisdizione della Chiesa vetero-cattolica d'Austria. Parrocchie e comunità che un tempo erano parte della missione ultraiactense sono oggi sotto la giurisdizione della Chiesa d'Inghilterra o della Chiesa episcopale americana.

La Chiesa vetero cattolica romana, nella quale si colloca anche la Chiesa ortodossa in Italia (chiesa autocefala nata nel 1991, da non confondere con le chiese ortodosse "storiche", con le quali non è in comunione; oggi nota come Chiesa Vecchio-Cattolica in Italia) dipende invece dalla Chiesa Cattolica Nordica (parte dell'Unione di Scranton), ed è riconosciuta dal Patriarcato greco-ortodosso di Antiochia e dal Patriarcato greco-ortodosso di Alessandria come una "chiesa ortodossa di rito occidentale"[48].

Cristianesimo ortodossoModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cristianesimo ortodosso in Italia.
 
Chiesa di San Giorgio dei Greci a Venezia, dal 1991 cattedrale dell'Arcidiocesi ortodossa d'Italia e Malta del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli

Il termine Chiesa ortodossa indica una pluralità di chiese indipendenti ("autocefale") nazionali, ma in comunione tra loro e afferenti a uno dei patriarcati. I patriarcati storici erano quello di Costantinopoli, che riveste il ruolo di primus inter pares avendo il compito di presiedere ogni concilio di vescovi e la funzione di principale portavoce della Comunione ortodossa, Alessandria, Antiochia e Gerusalemme. Successivamente si sono aggiunti i patriarcati nazionali moderni di Georgia, Serbia, Bulgaria, Romania e successivamente altre chiese autocefale o autonome. Per quanto riguarda il Patriarcato di Mosca, esso è stato in comunione con quello di Costantinopoli fino allo Scisma del 2018. A seguito di questi eventi è stata creata la Chiesa ortodossa dell'Ucraina, autocefala e in comunione con Costantinopoli; sebbene una parte consistente della chiesa ortodossa ucraina sia rimasta fedele al Patriarcato di Mosca.

Infine, ci sono chiese non riconosciute da alcun patriarcato, come ad esempio quella montenegrina e quelle bielorussa, e altre chiese scismatiche.

Il cristianesimo ortodosso rappresenta in Italia la seconda confessione cristiana dopo la cattolica, con oltre 1.818.000 fedeli[4]. Le varie chiese ortodosse gestiscono numerosi luoghi di culto e alcuni monasteri. Il numero degli ortodossi in Italia è cresciuto molto nel primo decennio del XXI secolo, a seguito della forte immigrazione da paesi dell'Europa orientale.

Le principali chiese ortodosse presenti in Italia sono:

  • Chiesa ortodossa russa. La chiesa ortodossa russa (Chiesa Ortodossa Russa in Italia) è presente con diversi luoghi di culto in Italia, tra i quali alcuni che seguono la liturgia antico-ortodossa e altri afferenti alla chiesa russa all'estero, tornata in comunione con il Patriarcato di Mosca nel 2007, ma autonoma. All'amministrazione della Chiesa Russa in Italia fanno capo pure le parrocchie moldave (in quanto la Chiesa Ortodossa Moldava fa parte del Patriarcato di Mosca), che godono di una gestione parzialmente autonoma con un vescovo residente, e le parrocchie ucraine rimaste fedeli alla struttura canonica. Costituisce la fede maggioritaria tra i russi in Italia, tra i moldavi in Italia e tra gli ucraini in Italia, ma include fedeli di molte altre nazionalità, compresi numerosi italiani. Conta all'incirca 400-500.000 fedeli, di cui quasi 200.000 moldavi e i restanti di altre nazionalità.
  • Patriarcato di Costantinopoli. Costituito nell'Arcidiocesi Ortodossa d'Italia, ha un concordato con lo stato e concorre alla ripartizione dell'8x1000, e serve circa 200-300.000 fedeli su tutto il territorio nazionale. Oltre alle parrocchie greche, dalla cui presenza storica sul territorio origina la diocesi, annovera anche alcune parrocchie moldave e diverse parrocchie ucraine un tempo non-canoniche e che, dopo lo Scisma del 2018, sono entrate in comunione col Patriarcato. E' la fede maggioritaria tra i greci in Italia.

Sono inoltre presenti piccole comunità e luoghi di culto delle chiese bulgara, serba, montenegrina, macedone e georgiana, legate soprattutto alle relative comunità etniche.

È presente anche una piccola comunità di ortodossi vecchio-calendaristi che gestiscono alcune chiese in Italia e il Monastero di San Serafino di Sarov a Pistoia[49]. Inoltre, a Torino si trova una comunità di qualche centinaia di Vecchi Credenti[50].

Cristianesimo ortodosso orientale (monofisismo e miafisismo)Modifica

 
Chiesa copta di Campalto a Venezia

In Italia sono presenti piccole comunità e alcuni luoghi di culto delle chiese ortodosse orientali, monofisite o miafisite (pre-calcedoniane): copta[51], etiope[52], eritrea[53] e armena[54].

ProtestantesimoModifica

 
Ciabàs, costruito nel 1555, è il più antico tempio valdese d'Italia

Protestantesimo è un termine generico che indica una gran varietà di chiese nate in seguito alla Riforma protestante, spesso molto diverse tra loro. Le chiese protestanti italiane si possono suddividere in due macrogruppi principali: le chiese storiche, che hanno fatto la loro comparsa dalla Riforma Protestante al XIX secolo e quelle evangelicali più recenti, sebbene tale suddivisione non sia così netta[55]. Le chiese storiche sono stimate avere in totale 71.000 fedeli, contando però in questo numero anche gli anglicani (che talvolta sono considerati una corrente a sé stante rispetto al protestantesimo), oltre che: valdesi, luterani, calvinisti, presbiteriani, battisti, metodisti, e altri.[4] Tra le chiese evangelicali, le principali sono quelle di orientamento pentecostale (da non confondere con i movimenti pentecostali e carismatici interni alla Chiesa Cattolica, quali ad esempio il Rinnovamento Carismatico Cattolico[56]). L'evangelicalismo raggruppa tra il 70 e l'80% dei protestanti italiani, le cui chiese partecipano all'Alleanza evangelica italiana (AEI). Un'altra parte delle chiese evangeliche sono invece raggruppate nell'Alleanza di Chiese cristiane evangeliche in Italia (ACCEI). Alcune chiese storiche (valdese, metodista, luterana e battista), assieme ad altre denominazioni pentecostali minori, si sono riunite nella Federazione delle Chiese evangeliche in Italia. Sono inoltre presenti altri gruppi più difficilmente classificabili, come i protestanti radicali, quali ad esempio quaccheri e unitariani (anche se quest'ultima denominazione viene talvolta considerata restaurazionista).[4] Nel complesso, le varie chiese protestanti contano in Italia circa 620.000 fedeli, compresi gli stranieri[4]. Sono inoltre presenti nel paese diverse parachiese e organizzazioni evangeliche, quali ad esempio Agape Italia e i Gedeoni, attive in campo missionario, sociale, culturale ecc.

Di seguito sono elencate le principali confessioni protestanti secondo l'ordine della loro comparsa in Italia.

A causa dell'immigrazione in Italia di cittadini appartenenti a chiese protestanti, sono presenti numerose chiese gestite da specifiche comunità etniche[55].

AnglicanesimoModifica

 
Tempio anglicano di Trieste, consacrato nel 1831

La chiesa anglicana è una congregazione eterogenea composta da gruppi più o meno vicini al cattolicesimo o al protestantesimo, storicamente definite nelle due principali correnti di Chiesa Alta (filocattolica) e Chiesa Bassa (filoprotestante)[60]. Oggi le principali correnti sono: anglo-cattolici ("via media"), neo-liberali, riformati, evangelicali, pentecostali/carismatici.

In Italia sono presenti venti cappellanie e congregazioni della chiesa anglicana[61] e delle sue derivazioni episcopali[60] che si stima offrano servizi religiosi a fino a 100.000 persone all'anno[62].

AnabattismoModifica

 
Chiesa Cristiana Evangelica Indipendente Berea, luogo di culto anabattista di Roma

L'anabattismo (da non confondere con il successivo battismo) è un movimento religioso nato in Europa nel XVI secolo, nell'ambito della Riforma radicale, e che presenta notevoli differenze rispetto al protestantesimo "storico". Nonostante ciò, in alcune statistiche vengono conteggiati insieme ad essi.

Anche in Italia sorsero nel Cinquecento, soprattutto nella Repubblica di Venezia, fiorenti comunità anabattiste e nel 1550 ebbe addirittura luogo, a Venezia, un Sinodo anabattista con sessanta delegati[63].

Tuttavia, oggi l'anabattismo è quasi assente in Italia, contando meno di 400 membri[64] suddivisi in diverse congregazioni tra i quali i mennoniti[65].

Alcune delle chiese afferenti alla Riforma radicale, come anabattisti, mennoniti, quaccheri e unitariani, si sono associati nella Metropolitan Community Church.

RestaurazionismoModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Restaurazionismo in Italia.
 
Tempio Roma Italia, il primo tempio mormone d'Italia[66]

Restaurazionismo è un termine generico che indica diverse chiese anche molto diverse tra loro, generalmente accomunate da primitivismo, fondamentalismo e millenarismo. Sebbene le chiese cristiane "storiche" contestino la definizione di "cristiano" per molte delle confessioni afferenti al restaurazionismo, esse si autodefiniscono generalmente tali.

Di seguito sono elencate le principali confessioni restaurazioniste secondo l'ordine della loro comparsa in Italia.

Sono inoltre presenti numerose altre chiese minori, ad esempio gli unitariani (talvolta considerati protestanti radicali), i vari scismi dei testimoni di Geova, quali ad esempio la Chiesa del Regno di Dio e la Chiesa cristiana millenarista, e la House of Yahweh, di derivazione avventista.

Altri gruppi di ispirazione cristianaModifica

In Italia sono presenti anche movimenti del Nuovo Pensiero (New Tought) e loro derivazioni[70], tra i quali ad esempio il Cristianesimo scientista, presente fin dal 1897[4] e la Scienza religiosa.

Sono inoltre presenti vari movimenti profetici e messianici di origine cristiana[71]. Uno di questi gruppi, i Bambini di Dio, oggi noto come The Family, alla fine del XX secolo pur essendo numericamente molto esiguo, giunse alla fama nazionale a causa di fatti di cronaca che lo coinvolsero[72]. Il suo scisma Orizzonti Nuovi (da non confondere con la Comunità Nuovi Orizzonti, cattolica), ebbe origine in Italia.

EbraismoModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Ebraismo in Italia e Storia degli ebrei in Italia.
 
Rovine della sinagoga di Ostia Antica, del I secolo

La religione più antica presente in Italia è l'ebraismo, di cui a Roma è segnalata una presenza ininterrotta fin dai tempi precedenti la comparsa del cristianesimo. La sinagoga di Ostia Antica, del I secolo e di cui sono oggi visibili resti archeologici, è stata la più antica sede di culto ebraico in Europa occidentale e una dei più antichi luoghi di culto della diaspora ebraica, posteriore solo alla sinagoga di Delo[73]. La seconda più antica d'Italia è stata la Sinagoga di Bova Marina, del IV secolo, di cui sono visibili resti archeologici[74]. Storicamente, molte comunità ebraiche hanno vissuto in quartieri appositi, denominati ghetti.

Sono presenti ventuno comunità ebraiche per un totale di circa 41.500 persone nel 2022, di cui 5.000 stranieri residenti[4], consociate nell'Unione delle comunità ebraiche italiane.

La più grande comunità italiana è quella di Roma, costituita per la maggior parte da ebrei italiani, che praticano il minhag Italkim ("rito italiano")[75]. La seconda comunità per numero è quella di Milano, che è la più internazionale, comprendendo un cospicuo numero di ebrei Mizrahì provenienti dalla Libia e dal Medio Oriente[76]. Sono inoltre presenti comunità di ebrei Ashkenaziti che si sono insediati soprattutto nelle terre dell'ex Repubblica di Venezia (Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Lombardia orientale) e in Piemonte, a partire dal tardo Medioevo, ed ebrei Sefarditi che, dopo l'espulsione dal Regno di Napoli, si sono stabilirono soprattutto a Livorno, Firenze, Venezia e in diverse città dell'Emilia[75].

In Italia è consentita la macellazione rituale ebraica e sono presenti negozi, macellerie[77] e ristoranti kosher[78].

Ebraismo ortodossoModifica

L'Ebraismo ortodosso (da non confondere con il successivo Ebraismo Ultraortodosso, cioè le varie correnti del Charedì, Chassidismo e Ortodossia Moderna) è la denominazione più antica e maggioritaria dell'ebraismo rabbinico. La maggior parte delle comunità italiane aderenti all'Unione delle comunità ebraiche si riferiscono a questa scuola.

Ebraismo riformatoModifica

L'Ebraismo riformato, chiamato anche Liberale o Progressista, ha avuto origine nel XIX secolo in Germania. In Italia sono presenti comunità ebraiche riformate a Milano, Firenze e Roma.

Ebraismo ultraortodossoModifica

L'Ebraismo ultraortodosso è un insieme di correnti religiose tra le quali Charedì, Chassidismo e Ortodossia Moderna, che si basano su una strettissima osservanza di precetti religiosi. In Italia esistono piccole comunità e luoghi di culto ultraortodossi, specialmente del movimento Chabad Lubavitch[79] (ramificazione del Chassidismo), che è presente a Bologna, Camaiore (LU), Firenze, Milano, Roma, Trieste, Valenza (AL) e Venezia[80].

IslamModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Islam in Italia.
 
Rovine della Moschea del Venerdì di Segesta (TP), edificata nel XII secolo presso la cima del Monte Barbaro e distrutta nel XIII

La storia dell'Islam in Italia ha radici antiche ed è legata al dominio arabo sulla Sicilia tra l'827 e il 1091. Successivamente la presenza islamica scomparve, ma negli ultimi decenni il numero di fedeli è cresciuto in Italia, soprattutto a seguito dell'immigrazione proveniente da paesi islamici. L'Islam è oggi la seconda religione più numerosa in Italia dopo il cattolicesimo, con circa 2.297.000 fedeli, ma dei quali solo 528.000 sono cittadini italiani al 2022[4]. L'Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia (UCOII) è la più diffusa e radicata organizzazione islamica italiana riunendo 122 associazioni sia territoriali sia di settore e gestendo circa 80 moschee e 300 luoghi di culto non ufficiali.[81]

Il primo luogo di culto islamico moderno in Italia fu un piccolo locale in pieno centro storico di Perugia, chiamata "moschea di Via dei Priori", aperta negli anni '70 e tuttora in funzione. Nello stesso periodo, a Roma nacque il Centro culturale islamico d'Italia (CCII), con l'appoggio e il coinvolgimento degli ambasciatori di paesi sunniti presso l'Italia o la Santa Sede. Al CCII si devono i primi progetti per la Grande Moschea di Roma, realizzati dell'architetto Paolo Portoghesi a partire dal 1974. La moschea fu poi costruita tra il 1984 e il 1995.

Nel 1980 fu invece inaugurata a Catania la prima moschea ufficiale italiana, la Moschea di Omar, oggi chiusa in quanto sostituita nel 2012 dalla Moschea della Misericordia. Secondo dati del Ministero dell'Interno, nel 2016 erano presenti in Italia 1.251 luoghi di culto islamici, in grandissima parte non ufficiali e registrati come centri culturali o associazioni[82].

In Italia è consentita la macellazione rituale islamica e sono presenti negozi, macellerie e ristoranti halal[83].

Anche in Italia, come nel resto del mondo, è presente il fenomeno del fondamentalismo islamico, ma in misura minore rispetto ad altri paesi occidentali[84].

SunnismoModifica

La quasi totalità dei musulmani in Italia sono sunniti e per la maggior parte, circa il 60%, sono arrivati in Italia dai paesi balcanici (in maggioranza da Albania, Kosovo e Bosnia ed Erzegovina), in seguito alle instabilità politico-sociali venutesi a creare nelle regioni dopo le guerre jugoslave e la guerra del Kosovo.

SciismoModifica

Si stima il numero complessivo di sciiti in Italia in 15.450 unità, cioè circa l'1,48% del totale dei musulmani[85]. Le due principali associazioni[86] di questa corrente sono l'Associazione Islamica Ahl-al-Bait[87] e l'Associazione islamica Imam Mahdi[88].

SufismoModifica

Sono presenti anche alcune confraternite sufi, tra le quali la Muridiyya che secondo una stima riunisce circa due terzi dei senegalesi in Italia[89] e Layene, diffusa anch'essa nelle comunità senegalese e capoverdiana[90]. Tra gli albanesi è invece presente -sebbene assai minorataria- la fede bektashi, di derivazione sufi, che dal 2021 ha un proprio luogo di culto (teqeja) a Capena (RM)[91].

AhmadiyyaModifica

L'Ahmadiyya, nuovo movimento religioso islamico, è presente in Italia con l'associazione “The Ahmadiyya Muslim Jama’at Italia”, con sede nazionale a San Pietro in Casale (BO)[92].

BuddhismoModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Buddhismo in Italia.
 
Istituto Lama Tzong Khapa, monastero buddhista tibetano a Pomaia (PI)

Il buddhismo in Italia ha una storia relativamente recente, legata agli sviluppi culturali e sociali del XX secolo, fin dalle attività della Società Teosofica. L'interesse per il buddhismo, tuttavia, si afferma in maniera consistente in Italia soprattutto a partire dagli anni '60 e '70, grazie alle numerose traduzioni di testi chiave delle diverse scuole buddhiste, al contributo di popolari opere letterarie e cinematografiche come ad esempio Piccolo Buddha di Bernardo Bertolucci, e per il crescente flusso migratorio proveniente da paesi come Cina e Sri Lanka.

In base ai dati statistici del CESNUR, nel 2022 vi erano nella penisola italiana 217.000 buddhisti tra i cittadini italiani, cui vanno aggiunti i 125.000 buddhisti tra i residenti stranieri, per un totale di 342.000 buddhisti che rappresentano lo 0,58% della popolazione residente.[4]

In Italia sono presenti diverse correnti del Buddhismo, la maggior parte delle quali, come ad esempio Theravāda, Mahāyāna, Vajrayāna, Zen e Seon, si sono riunite nel 2000 nell'Unione Buddhista Italiana,con sede a Roma[93].

Buddhismo TheravādaModifica

Il buddhismo Theravāda è particolarmente diffuso tra la comunità srilankese. In Italia è presente dagli anni '90 con alcuni monasteri tra i quali il Santacittārāma aperto nel 1990 a Sezze (LT) e poi spostato a Poggio Nativo (RI)[94] e afferente alla Tradizione della foresta.

Buddhismo cineseModifica

Le tradizioni afferenti al buddhismo cinese, principalmente Mahāyāna, sono ampiamente diffuse tra i cinesi in Italia. A tali tradizioni appartengono numerosi templi tra i quali il Tempio Buddhista Cinese Putuoshan dell'Esquilino, il Tempio Buddhista Huayi, anch'esso a Roma e il Tempio Buddhista Puhua di Prato.

Buddismo tibetanoModifica

Per quanto concerne le scuole buddhiste tibetane, cioè Mahāyāna e Vajrayāna, in Italia sono presenti numerose istituzioni e luoghi di culto. Tra queste si annoverano ad esempio l'Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia (PI), il tempio Merigar West (Tempio della Grande Contemplazione) di Arcidosso (GR), nel cui perimetro sorge anche un grande stūpa, l'Albagnano Healing Meditation Center dell'associazione Kunpen Lama Gangchen di tradizione NgalSo Ganden Nyengyu, che nella sede di Albagnano (VB) ha realizzato il grande Tempio del Cielo sulla Terra[95] e il Centro Sakya Ngon Ga Ling di Montespertoli (FI), di tradizione Sakya.

Buddhismo giapponese e zenModifica

Il buddismo giapponese tradizionale è rappresentato in Italia soprattutto dalle correnti zen e Nichiren (di origine Mahāyāna). Questa tradizione religiosa si è evoluta a partire dalla tradizione Mahāyāna, prima in Cina e poi nel sud-est asiatico e in Giappone. In Italia sono presenti numerosi templi dove si pratica questa forma di buddhismo, ad esempio il tempio Shinnyoji di Firenze, afferente al monastero giapponese Daijoji[96]. La comunità Enso-ji Il Cerchio gestisce due monasteri della scuola zen Sōtō-shū: uno a Milano e uno a Berceto, nei pressi di Parma.

Sono presenti anche organizzazioni afferenti al buddhismo Nichiren quali la Nichiren-shū, che ha un proprio tempio (Tempio Renkoji) a Cereseto; la Nipponzan Myohoji, che ha provveduto all'edificazione di uno stūpa e la Honmon Butsuryu Shu, già afferente alla Japan Buddhist Federation e che nel 2014 è entrata a far parte dell'Unione buddhista italiana, che conta un tempio principale (Kofuji) a Firenze e diverse comunità sul territorio.

Soka GakkaiModifica

Il Soka Gakkai è un nuovo movimento religioso[97] che si è separato dal Nichiren Shōshū giapponese[97] e che in Italia conterebbe fino a 85.000 fedeli.[93] Pur essendo membro dell'Unione Buddhista Europea, non è parte dell'Unione Buddhista Italiana.

InduismoModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Induismo in Italia.
 
Prabhupada Desh, tempio Hare Krishna ad Albettone (VI).

L'altra religione di origine indica, l'induismo, in Italia è praticata al 2022 da 167.000 residenti originari dal subcontinente indiano e da 55.000 cittadini italiani, per un totale di 222.000 persone, lo 0,5% della popolazione residente[4]. Sono rappresentate numerose scuole afferenti a diverse correnti devozionali quali ad esempio Visnuismo, Scivaismo e Śhaktismo[98]. In questo numero sono contati anche i membri del movimento Hare Krishna e dei vari gruppi del Viṣṇuismo gauḍīya[99].

Induismo tradizionaleModifica

Sono presenti in Italia alcuni mandir (templi), tra i quali Shri Hari Om di Pegognaga[100], afferenti a varie darśana (scuole teologiche). Inoltre, ad Altare (SV) si trova il monastero induista tradizionale Swaami Gitananda Ashrama Marici[101], che comprende il grande tempio di Śrī Lalitā Maha Tripurasundarī[102].

Hare Krishna e altri movimenti neoinduistiModifica

In Italia sono presenti diversi movimenti neoinduisti, tra i quali il principale è quello Hare Krishna, presente con nove centri[103].

Nel paese si annoverano anche affiliati ai movimenti Self-Realization Fellowship Ananda Marga e seguaci degli insegnamenti di Sathya Sai Baba.

SikhismoModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sikhismo in Italia.
 
Il gurdwara Singh Sabha di Reggio Emilia

Il sikhismo e i movimenti da esso derivati, diffusi in Italia attraverso i flussi migratori del XX secolo, contano circa 20.000 aderenti nel 2022.[4] In Italia sono presenti circa 40 gurdwara (templi).

Altre religioni orientali e iranicheModifica

Al 2022, il CESNUR stima a circa 100.000 i seguaci di altre religioni orientali, includendo in questo gruppo le religioni cinesi, le religioni giapponesi, le nuove religioni giapponesi (3.800 aderenti) tra le quali il Sûkyô Mahikari, e lo zoroastrismo iraniano.[4] Varie forme di religione tradizionale cinese contano fedeli tra i cinesi residenti in Italia, tra i quali sono diffuse anche tradizioni di origine confuciana. Sarebbero presenti anche un centinaio di seguaci del Falun Gong,[104] che anche in Italia veicola il proprio credo tramite le performance della compagnia teatrale Shen Yun Performing Arts.[105]

Inoltre è presente una comunità bahá'í di circa 4.000 persone.[4] Invece, a differenza di altri paesi europei, in Italia è quasi totalmente assente il giainismo.

Infine, pratiche di origine spirituale orientale, quali ad esempio reiki, qi gong, feng shui, ayurveda, medicina tradizionale cinese, yoga e meditazioni orientali, sono ampiamente diffuse in Italia anche tra chi non segue religioni orientali. Talvolta vengono vissute come semplici tecniche, disgiunte dalla loro origine spirituale, e altre volte come esperienze religiose o quasi-religiose[106].

BahaismoModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Bahai in Italia.

La fede bahá'í è una religione monoteistica nata in Iran durante la metà del XIX secolo, i cui membri seguono gli insegnamenti di Bahá'u'lláh (1817-1892). Questa religione è presente in Italia dagli inizi del Novecento, portata da credenti americani e iraniani che soggiornavano nella penisola durante i loro pellegrinaggi per raggiungere 'Abdu'l-Bahá in Terra Santa. La comunità bahá'í in Italia si aggira intorno alle 4.500 persone nel 2020, presenti in 300 località sparse sul territorio nazionale.[4]

Radha SoamiModifica

Il Radha Soami è una religione nata a fine XIX secolo, che si pone come sintesi tra il Sikhismo (religione contenente anche elementi dell'Islam Sufi) e l'Induismo di corrente Sat Mat. La sua classificazione è oggetto di controversie tra chi la considera una religione a sé stante e chi una branca del Sikhismo. Talvolta è invece considerata un'organizzazione induista. In Italia è presente dagli anni '70 con quattro gruppi.[107].

TaoismoModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Taoismo in Italia.

Il taoismo è rappresentato in Italia da alcune organizzazioni: la Chiesa Taoista d'Italia fondata nel 2013 dal maestro Li Xuanzong (Vincenzo di Ieso), l'Associazione taoista italiana fondata nel 2015 dal gran maestro cinese You Xuande e presieduta dal maestro You Lidao (Giuseppe Siani), e l'associazione Il Grande Risveglio retta dal maestro Chen Feilong (Marco Montagnani). La Chiesa taoista d'Italia e l'Associazione taoista italiana afferiscono entrambe al taoismo della scuola Xuanwu dei Monti Wudang (Wǔdāng Xuánwǔ pài). L'associazione Il Grande Risveglio rappresenta invece la dottrina sincretica della Via per Rinvenire l'Autentico (Xiu Zhen Dao), di base taoista, ma integrante altre tradizioni cinesi e non cinesi.

La Chiesa taoista d'Italia ha sede a Caserta presso il Tempio della Suprema Armonia. L'Associazione taoista italiana ha sede a Roma e ha contribuito alla fondazione dell'Associazione taoista europea nel 2017, con sede in Sardegna. L'associazione Il Grande Risveglio ha sede a Chiusi della Verna (AR), presso il Tempio delle Sei Armonie, fondato nel 2012 e residenza di una comunità semi-monastica.

YiguandaoModifica

L'organizzazione religiosa cinese Yiguandao è presente tra i Cinesi in Italia. Il primo luogo di culto dello Yiguandao è stato inaugurato nel 2011 nel quartiere di Torpignattara di Roma.[108] Lo Yiguandao affonda le radici in un'antica tradizione cinese di organizzazioni religiose popolari di salvazione: il culto è reso alla Venerabile Madre Eterna (Wúshēng Lǎomǔ), matrice suprema primordiale anche detta Splendente Deità Suprema (Míngmíng Shàngdì), attraverso una serie di intermediari tra cui il dio delle arti marziali Guangong e la dea della misericordia Guanyin. Lo Yiguandao è anche caratterizzato da una dottrina millenaristica rappresentata da Maitreya, atteso come futuro messaggero della Madre Eterna.

ShintoismoModifica

Sebbene in Italia non ci siano luoghi di culto ufficiali dello Shintoismo giapponese affiliati alla Jinja Honcho del Giappone, a Massarosa (LU) è presente un jinja (santuario shintoista) dedicato ad Amaterasu, la dea del sole, edificato dalla Fondazione Scibetta e cosiddetto "galleggiante" perché il sacrario principale è costruito su un isolotto artificiale in un laghetto. L'intera area sacra è accessibile passando attraverso un torii[109] dal quale parte il sandō che conduce alla parte più sacra dell'area. In prossimità dell'ingresso, è presente anche un chōzuya (tempietto per i riti di purificazione)[110]. Il luogo di culto è indicato anche come "tempio buddhista shintoista"[111], secondo la tradizione shinbutsu shūgō.

RajneeshismoModifica

Tra i nuovi movimenti religiosi, il movimento di Osho Rajneesh (i cosiddetti "arancioni"), spiritualità con caratteristiche sincretiche di origine gianista ma che incorpora elementi di svariate tradizioni e filosofie, è tra i più significativi numericamente[112], contando secondo alcune stime fino a 4.000 aderenti[4].

Movimenti del potenziale umano, religioni ufologiche, New Age e Next AgeModifica

Il CESNUR al 2022 stima circa 30.000 membri di movimenti del potenziale umano tra i quali Scientology (che è anche una religione ufologica, cioè la cui fede si basa su entità aliene), e circa 20.000 membri di movimenti New Age e Next Age, comprendente una grande varietà di organizzazioni che combinano sincreticamente concetti tratti dalle religioni storiche.[4]

Tra le realtà New Age più significative, si annovera la Federazione Damanhur, a Vidracco (TO), dove è presente anche il Tempio dell'Umanità.

In Italia sono inoltre presenti numerosi centri che propongono tecniche di origine spirituale New Age quali ad esempio la psicologia transpersonale, le costellazioni familiari, l'agricoltura biodinamica, la musica New Age e specifiche tecniche di meditazione e massaggi. Talvolta esse sono vissute come semplici tecniche, disgiunte dal loro originario aspetto spirituale, e altre volte come esperienze religiose o quasi-religiose.

Un'altra religione ufologica della quale è presente in Italia un piccolo gruppo di seguaci è il movimento raeliano.

EsoterismoModifica

Secondo i dati forniti dal CESNUR nel 2022 circa 16.800 persone aderiscono a numerosi e variegati movimenti di "antica sapienza esoterica". Tra questi: 3.100 teosofi e post-teosofi, come ad esempio gli archeosofici, 2.100 rosacrociani, 2.000 martinisti, ermetici, kremmerziani e aderenti ad altri gruppi di magia cerimoniale, come ad esempio quelli di derivazione thelemica[113] che ebbero proprio in Italia uno dei loro principali centri e vari gruppi della via della mano sinistra o della mano destra, 1.500 gnostici, 1.000 spiritisti e seguaci di gruppi di parapsicologia e ricerca psichica, e 350 satanisti.[4]

Di questi ultimi sono presenti sia organizzazioni strutturate, anche a diffusione internazionale, come ad esempio l'Ordine dei Nove Angoli o il Tempio di Set, sia piccoli gruppi locali, come i Bambini di Satana, noti per fatti di cronaca avvenuti negli anni '80 e '90[114] o l'Unione Satanisti Italiani. Nonostante l'esiguità del numero dei satanisti in Italia, hanno avuto grande eco mediatica a causa dei terribili omicidi rituali commessi da alcuni di loro, tra i quali i più noti sono quelli delle Bestie di Satana tra il 1998 ed il 2004 e il martirio di una suora cattolica a Chiavenna nel 2000 ad opera di tre sataniste.

Sono inoltre presenti diversi altri gruppi minoritari, quali ad esempio quelli di derivazione gurdjieffiana[115] e i neotemplari[116].

Tra i numerosi luoghi italiani che hanno fama d'essere rilevanti punti d'interesse esoterici, si annovera la città di Torino, definita "città del diavolo" e che il folclore indicherebbe come un importante centro magico e satanico[117]. Tuttavia, nonostante tale fama possa avere effettivamente una base storica, è stata nel corso del tempo alimentata e ingigantita da leggende urbane ed è oggi sfruttata a fini turistici[118].

In Italia sono inoltre presenti circa 40.000 iscritti alle varie obbedienze massoniche che, sebbene non vengano generalmente considerate religioni, né si autodefiniscano tali, vengono tuttavia ritenute da alcuni osservatori affini all'esoterismo[4][119]. L'appartenenza alla Massoneria è infatti considerata da alcune religioni, come ad esempio quella cattolica, altre confessioni cristiane e alcune scuole di pensiero islamiche, incompatibile con il proprio credo.

Una delle prime ricerche condotte in Italia stimava nel 1989 un giro d'affari annuo di 1.500 miliardi di vecchie lire, legato al mondo dell'occultismo nel suo complesso, includendo in questa stima sia i gruppi più prettamente religiosi che le pratiche di ispirazione magica o esoterica riconducibili a pseudoscienze, superstizioni e tradizioni popolari.[120] Infatti, in Italia sono presenti numerosi gruppi e attività che propongono pratiche quali divinazione, contatti con defunti tramite medium, cura dell'aura, costellazioni familiari, amuleti, rimozione dei malocchi, magia rossa, medicina alternativa, segnature ecc.

Neopaganesimo, neodruidismo, neosciamanesimo e neostregoneriaModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Neopaganesimo in Italia.
 
Tempio neopagano di Minerva Medica a Pordenone, costruito dall'Associazione Tradizionale Pietas[122]

Secondo i dati del CESNUR nel 2020 in Italia vi erano circa 3.200 aderenti a religioni neopagane, neodruidiche, neosciamaniche o di neostregoneria[4].

Il neopaganesimo è un insieme di culti variegati che dichiarano di discendere o di ispirarsi alle religioni pagane di epoca classica. Tra questi, si annoverano il neopaganesimo romano-italico, rappresentato dalla Via romana agli dei, ispirato alla mitologia romana, cui aderiscono organizzazioni come l'organizzazione Nova Roma, l'Associazione Tradizionale Pietas, Communitas Populi Romani, il Movimento Tradizionale Romano, la Societas Hesperiana pro Culto Deorum, e la Federazione Pagana.

Vi sono poi neopagani che dichiarano di discendere o ispirarsi ad altre antiche religioni europee e mediterranee, come l'etenismo germanico, ispirato alle mitologia germanica e norrena, cui aderiscono la Comunità Odinista, il Tempio del Lupo (Wolfsangismo), l'associazione Άsa-Ódhinn (ramo italiano dell'Asatru Folk Assembly), l'Associazione Bosco di Chiatri e la Tribù Winniler – Cerchio Bragafull (Vanatrú); il kemetismo, ispirato all'antica religione egizia e rappresentato dall'associazione del Kemetismo Ortodosso Solare, il druidismo, ispirato alla mitologia celtica e rappresentato dal Cerchio Druidico Italiano, dall'Ordine Druidico Italiano Bosco dell'Awen e dai Movimento Spirituale Riformato dei Nativi d’Insubria (Celtismo); e l'ellenismo, ispirato alla mitologia greca[123].

Tra i movimenti classificabili come neosciamanici, cioè che dichiarano di discendere o ispirarsi allo sciamenesimo tradizionale, sono presenti in Italia alcuni piccoli gruppi che si rifanno al misticismo dell'America precolombiana[124] e altri afferenti al Movimento della Dea, come il Tempio della Grande Dea[125] di Roma e il Tempio della Dea a Torino[126] ed a Sassari.

Infine, la neostregoneria e l'insieme di culti che dichiarano di discendere o di ispirarsi alla Vecchia Religione e alla Stregheria. Tra queste, la più diffusa in Italia è la wicca, presente con coven appartenenti a diverse tradizioni: wicca britannica tradizionale (gardneriana e alexandriana), Black Forest, Tempio di Ara, Fratellanza Minoica, NY Wica Tradition, seax-wica, wica italica, Tempio di Callaighe e Wicca dianica. Dal 2002 è attivo il Circolo dei Trivi, una delle prime associazioni wiccan italiane, che gestisce il Tempio della Luna a Milano.

Religioni africane, afroamericane e americaneModifica

 
Terreiro (tempio) Candomblé ad Arborio (VR)

Nelle comunità di immigrati africani, come ad esempio quella nigeriana, si annoverano alcuni seguaci di religioni tradizionali, come il Juju e altre religioni animiste che, sebbene molto minoritarie anche tra gli stessi immigrati, hanno avuto grande eco sui mass media[127], anche a seguito di indagini di polizia che hanno riguardato la malavita africana in Italia[128].

Sono presenti inoltre piccole o piccolissime comunità di fedeli sia italiani sia immigrati sud e centroamericani, e talvolta luoghi di culto, di varie religioni di origine afroamericana e americana. In questo gruppo eterogeneo si possono fare rientrare le fedi sincretiche di origine yoruba e bantu (Macumba) quali Canbomblé[129], Umbanda[130], Santeria[131], Vudù[132], ma anche Rastafarianesimo[133] (religione di tipo abramitico con alcuni elementi di origine cristiana), Chiesa del Santo Daime[134] (nuovo movimento religioso di tipo profetico[135] che incorpora elementi di cattolicesimo popolare, spiritismo kardecista, animismo africano e sciamanesimo sudamericano), culto della Santa Muerte[136][137] (religione neopagana di ispirazione pre-colombiana) e altri ancora.

Di queste religioni, il Camdomblé è tra i più presenti in Italia con diversi terreiros (templi) attivi, tra i quali ad esempio Ilê Alaketu Asé Ayrá dell'Associazione per la diffusione del Candomblé[138] di Arborio (VR), e il Centro Culturale Candomblé Milano[139]. È diffuso soprattutto nella forma Candomblé Keto[140]. A Roma è inoltre presente il terreiro Templo de Umbanda "Ventos do Oriente Caboclo Sete Flechas"dove vengono svolte giras (cerimonie) sia Umbanda che Candomblé[141].

Irreligiosità, ateismo e agnosticismoModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Irreligiosità in Italia.

Secondo il sondaggio SWG del 2021, i credenti senza religione di riferimento sarebbero l'8% della popolazione[20]. Essi sono costituiti da variegate forme di spiritualità non istituzionale, come ad esempio i deisti, presenti con l'Unione Deista Italiana[142] (parte dell'Unione Mondiale dei Deisti).

In Italia esistono anche organizzazioni di ateismo, umanesimo secolare, razionalismo, libero pensiero e agnosticismo, quali l'Unione degli atei e degli agnostici razionalisti e l'Associazione nazionale del libero pensiero "Giordano Bruno" e il partito politico Democrazia Atea.

Non vi sono dati precisi circa la consistenza numerica degli atei e degli agnostici, in quanto entrambe le categorie sono spesso mescolate tra loro e con la categoria generica dei non religiosi (che può comprendere anche credenti che non si identificano in nessuna religione istituzionale).

Secondo il sondaggio Ipsos del 2017, gli italiani che non si identificano in nessuna religione (compresi credenti che non aderiscono nessun culto in particolare, atei e agnostici) sarebbero il 22.6% degli italiani, pari a circa 13 milioni di persone,[1]

Libertà religiosaModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Libertà religiosa in Italia.
 
Cappella policonfessionale presso l'ospedale NOA di Massa, luogo adibito alla preghiera di qualsiasi religione. Simili spazi di pluralismo religioso sono sempre più comuni in luoghi pubblici quali ospedali, aeroporti e grandi stazioni italiane.

L'Italia è uno stato laico e la costituzione italiana sancisce il diritto per tutti di professare liberamente qualunque fede religiosa (art. 3, 19, 20 e 21), la laicità dello stato (art. 7) e il diritto di ogni denominazione religiosa di auto-organizzarsi nel rispetto della legge (art. 8).

Rapporti tra stato e chieseModifica

Concordato e InteseModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Accordo di Villa Madama, Intesa e Otto per mille.

I rapporti tra lo stato con le singole confessioni religiose vengono regolati da appositi accordi, richiamati nell'art. 7 per la Chiesa Cattolica e nell'art. 8 per tutte le altre confessioni non cattoliche. Per quanto riguarda la prima, tale accordo prende il nome di Concordato, redatto nel 1929 (Patti Lateranensi) e modificato nel 1984 (Accordo di Villa Madama). Gli accordi con le altre religioni prendono invece il nome di Intese e possono essere richieste con apposita procedura da tutti gli enti di culto dotati di personalità giuridica che abbiano chiesto e ottenuto lo status di "confessione religiosa" in base alla legge 1159/1929[143] e al suo regolamento di attuazione, il regio decreto 28 febbraio 1930, n.289[144].

La Chiesa Cattolica e le confessioni che hanno stretto un'Intesa godono di diversi vantaggi, tra i quali la ripartizione della quota dell'otto per mille del gettito IRPEF. Si possono inoltre dedurre ai fini fiscali atti di liberalità fino a 1032,91 € a loro favore[145].

Intese approvate con legge ai sensi dell'art. 8 della CostituzioneModifica

Intese firmate e mai perfezionateModifica

In alcuni casi, come ad esempio con l'UCOII, non si è ancora riusciti ad arrivare ad una bozza di intesa nonostante l'apertura delle trattative[146][147], mentre in altri, esse sono state firmate ma successivamente non sono perfezionate dal parlamento, e pertanto non sono mai entrate in vigore:

  • Congregazione cristiana dei testimoni di Geova (conclusa il 20 marzo 2000, revisione conclusa il 4 aprile 2007).
  • terza revisione dell'intesa con l'Unione delle Chiese cristiane avventiste del settimo giorno (conclusa il 23 aprile 2004, revisione conclusa il 4 aprile 2007)
  • terza revisione dell'intesa con la Tavola Valdese (conclusa il 27 maggio 2005, revisione conclusa il 4 aprile 2007)

Enti di culto ufficialmente riconosciuti come confessione religiosaModifica

Ad oggi, alcune altre decine di enti di culto sono riconosciuti ufficialmente come confessione religiosa in base alla legge 1159/1929, passo necessario per la successiva eventuale stipula di un'intesa con lo stato italiano. Qualunque ente di culto può fare domanda di riconoscimento sottoponendo il proprio statuto al prefetto della provincia dove ha sede, il quale avvierà la pratica. In caso di esito positivo della stessa, verrà emanato un apposito decreto del presidente della repubblica.

Consulta per l'islam italianoModifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Consulta per l'islam italiano.

Organismo di carattere esclusivamente consultivo del Ministero dell'Interno, composto da alcuni autorevoli rappresentanti dell'islam in Italia, dietro nomina ministeriale. Istituita nel 2005, riformata nel 2010, è stata ricostituita nel 2016 - sempre con nomi differenti.

Deroghe normative per le minoranze religioseModifica

 
Macelleria islamica, Prato, 2002
 
Forno kosher presso il ghetto di Venezia

L'ordinamento italiano prevede alcune deroghe alla normale legislazione, al fine di garantire la libertà religiosa. Tra queste: la macellazione rituale halal e kosher per musulmani ed ebrei[148], la possibilità di indossare veli islamici o turbanti nelle foto identificative sui documenti[149], il consumo rituale di marijuana per i rastafariani[150], il diritto ad ottenere menù idonei alle proprie scelte etico-religiose nelle mense scolastiche[151][152].

Inoltre, in Italia è prevista la possibilità per determinate categorie di persone di ricorrere all'obiezione di coscienza in alcuni casi, quali ad esempio la sperimentazione animale, l'interruzione volontaria di gravidanza e il testamento biologico. Strumento, quest'ultimo, con il quale è possibile anticipare l'opposizione a specifici trattamenti medici e che talvolta viene esso stesso usato per motivi religiosi, come ad esempio nel caso dei testimoni di Geova che rifiutano le trasfusioni.

Infine, è sancito nelle intese il diritto di poter osservare festività religiose sui luoghi di lavoro, nelle scuole e università e, per ebrei ed avventisti, di godere del riposo del sabato.

Galleria d'immaginiModifica

Esempi di luoghi di culto e altri significativi luoghi cattolici in ItaliaModifica

Esempi di luoghi di culto e altri significativi luoghi ortodossi in ItaliaModifica

Esempi di luoghi di culto e altri luoghi significativi di diverse confessioni protestanti in ItaliaModifica

Esempi di luoghi di culto e altri significativi luoghi anglicani in ItaliaModifica

Esempi di luoghi di culto di diverse confessioni restaurazioniste in ItaliaModifica

Esempi di luoghi di culto e altri significativi luoghi ebraici in ItaliaModifica

Esempi di luoghi di culto e altri significativi luoghi islamici in ItaliaModifica

Esempi di luoghi di culto e altri luoghi significativi delle diverse correnti buddhiste in ItaliaModifica

NoteModifica

  1. ^ a b c d e f g h I cattolici tra presenza nel sociale e nuove domande alla politica - novembre 2017 (PDF), in Ipsos MORI, 17 novembre 2017. URL consultato il 22 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2018).
  2. ^ a b c d e f g h i Italia sempre meno religiosa, in cinque anni credenti diminuiti del 7%, su Tgcom24, 10 maggio 2019. Per comparazione: Doxa 2019, Doxa 2014.
  3. ^ Accordo tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana che apporta modificazioni al Concordato Lateranense.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af Massimo Introvigne, PierLuigi Zoccatelli. "Dimensioni del pluralismo religioso in Italia". CESNUR, aggiornato al 2022. Numerazione dei membri delle religioni tra cittadini italiani e residenti stranieri.
  5. ^ Dimensioni del pluralismo religioso in Italia | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 17 ottobre 2022.
  6. ^ Questione romana nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it.
  7. ^ Unione elettorale cattolica italiana in "Dizionario di Storia", su treccani.it.
  8. ^ GENTILONI, Vincenzo Ottorino in "Dizionario Biografico", su treccani.it.
  9. ^ Partito popolare italiano in "Dizionario di Storia", su treccani.it.
  10. ^ Giorgio Peyrot, La circolare Buffarini Guidi e i pentecostali, Associazione italiana per la libertà della cultura, Roma, 1955, pp. 10-12
  11. ^ Filippo Lovison, Resistenza - vol. II, su Associazione Italiana dei Professori di Storia della Chiesa. URL consultato il 20 marzo 2017.
  12. ^ Annali della Fondazione Ugo La Malfa XXIV-2009: Storia e Politica, Gangemi Editore spa, 2009, pp. 40-41, ISBN 978-88-492-6895-9.
  13. ^ Democrazia cristiana in "Dizionario di Storia", su treccani.it.
  14. ^ Sandro Magister, La politica vaticana e l'Italia, 1943-1978, Roma, Editori Riuniti, 1979, p. 39.
  15. ^ Manlio Graziano, In Rome we trust. L'ascesa dei cattolici nella vita politica degli Stati Uniti, il Mulino, 2016, p. 106, ISBN 978-88-15-26345-2.
  16. ^ Roberto Sani, La Civiltà Cattolica e la politica italiana nel secondo dopoguerra, 1945-1958, Vita e Pensiero, 2004, pp. 127, ISBN 978-88-343-1171-4.
  17. ^ a b c Aspetti della vita quotidiana : Pratica religiosa - regioni e tipo di comune, su dati.istat.it. URL consultato il 28 ottobre 2022.
  18. ^ ZA7500: European Values Study 2017: Integrated Dataset (EVS 2017), su zacat.gesis.org. URL consultato il 20 agosto 2019.
  19. ^ Special Eurobarometer, biotechnology, page 204 (PDF), su Fieldwork: Jan-Feb 2010.
  20. ^ a b c Sondaggi SWG, diminuiscono i cattolici, ma aumentano i superstiziosi, su Termometro Politico, 21 luglio 2021.
  21. ^ a b National profiles. Italy, su thearda.com.
  22. ^ a b Special Eurobarometer 516, in Eurobarometro Speciale, Unione europea, Commissione europea, 2021. URL consultato il 24 settembre 2021. Ospitato su European Data Portal (Volume C: Country/socio-demographics: IT: Question D90.2.).
  23. ^ Sondaggio BiDiMedia: l'orientamento religioso degli italiani, su Sondaggi BiDiMedia, 16 aprile 2021.
  24. ^ Movimento di Restaurazione, su cesnur.com.
  25. ^ Eurispes 2006
  26. ^ Rapporto Eurispes: sempre più italiani si dicono cattolici non praticanti, in Toscana Oggi. URL consultato il 17 aprile 2017.
  27. ^ Steve Crabtree, Religiosity Highest in World's Poorest Nations, su gallup.com, Gallup. URL consultato il 27 maggio 2015.
  28. ^ GALLUP WorldView. URL consultato il 17 gennaio 2009.
  29. ^ APPARTENENZA E PRATICA RELIGIOSA TRA I CITTADINI STRANIERI, Anno 2011-2012 (PDF), su istat.it.
  30. ^ Dossier Statistico Immigrazione 2021 (PDF), su dossierimmigrazione.it.
  31. ^ Dossier Statistico Immigrazione 2020 (PDF), su dossierimmigrazione.it.
  32. ^ Dossier Statistico Immigrazione 2019 (PDF), su dossierimmigrazione.it.
  33. ^ Dossier Statistico Immigrazione 2018 (PDF), su dossierimmigrazione.it.
  34. ^ XXX RAPPORTO IMMIGRAZIONE CARITAS-MIGRANTES (PDF), su migrantes.it.
  35. ^ XXIX Rapporto Immigrazione 2020 (PDF), su migrantes.it.
  36. ^ L'appartenenza religiosa degli stranieri in Italia. Prime ipotesi al 1 gennaio 2021 (PDF), su ismu.org.
  37. ^ Immigrati e religioni in Italia. Comunicato stampa del 14/09/2020, su ismu.org.
  38. ^ Pew Research Center - Global Religion Future Project, su globalreligiousfutures.org.
  39. ^ 20 curiosità sul Duomo di Milano, la chiesa più grande d'Italia, su Aleteia.org - Italiano, 15 novembre 2018. URL consultato il 3 dicembre 2021.
  40. ^ Rapporto Italia 2016. La sindrome del Palio, su Eurispes, 28 gennaio 2016. URL consultato il 2 marzo 2023.
  41. ^ Rapporto Italia 2006, su Eurispes, p. 1114. URL consultato il 24 marzo 2019.
  42. ^ Quanti sono i preti della Chiesa cattolica? (PDF), su sovvenire.chiesacattolica.it.
  43. ^ I dati Cei. Quanti sono e chi sono i seminaristi in Italia, su www.avvenire.it, 3 novembre 2021. URL consultato il 12 marzo 2023.
  44. ^ In Italia ci sono sempre meno frati e suore, su lastampa.it, 8 gennaio 2014. URL consultato il 7 luglio 2022.
  45. ^ Greco-cattolici ucraini: in Italia 145 comunità e 62 sacerdoti. Fedeli in aumento, su agensir.it.
  46. ^ I Maroniti e gli ambrosiani celebrano San Charbel con l’Arcivescovo, su Chiesa di Milano. URL consultato il 5 aprile 2022.
  47. ^ a b Caritas e Migrantes, XXIII RAPPORTO IMMIGRAZIONE 2013 (PDF), su banchedati.chiesacattolica.it.
  48. ^ Chiesa Vecchio–Cattolica in Italia, su chiesavecchiocattolica.it. URL consultato il 3 dicembre 2021.
  49. ^ Arch.carlosarno, ARTCUREL : Arte, Cultura e Religione: IL MONASTERO DI SAN SERAFINO DI SAROV, su ARTCUREL, 4 agosto 2019. URL consultato il 12 gennaio 2022.
  50. ^ I Vecchi Credenti, su cesnur.com.
  51. ^ La Chiesa copta | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 23 novembre 2021.
  52. ^ La Chiesa etiopica | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 23 novembre 2021.
  53. ^ Chiesa ortodossa tewahedo eritrea | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 23 novembre 2021.
  54. ^ La Chiesa armena | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 23 novembre 2021.
  55. ^ a b c d e f g h i j k l Le chiese evangeliche in Italia, su nev.it.
  56. ^ Il pentecostalismo "cattolico", su alleanzacattolica.org.
  57. ^ Agenzia NEV, SCHEDA. Le chiese evangeliche in Italia, su Nev, 17 novembre 2016. URL consultato il 13 marzo 2023.
  58. ^ Il Chiese Riformate in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 23 Giugno 2021.
  59. ^ Il Chiese Riformate in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 23 Giugno 2021.
  60. ^ a b La Comunione anglicana | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 29 ottobre 2021.
  61. ^ (EN) Chiese, su chiesadinghilterra. URL consultato il 29 ottobre 2021.
  62. ^ (EN) Chi siamo, su chiesadinghilterra. URL consultato il 29 ottobre 2021.
  63. ^ E. Comba, Un sinodo anabattista a Venezia anno 1550, Rivista cristiana, 13 (1885): 21-24, 83-87..
  64. ^ L’anabattismo in Italia al giorno d’oggi, su riforma.it, 20 ottobre 2020. URL consultato il 29 ottobre 2021.
  65. ^ La rinascita dell’anabattismo in Italia | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 29 ottobre 2021.
  66. ^ Super User, Primo Tempio Mormone a Roma, su dimarzio.info. URL consultato il 3 dicembre 2021.
  67. ^ La chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni. Storia della chiesa in Italia, su notizie.chiesadigesucristo.org.
  68. ^ La chiesa neo-apostolica, su cesnur.com.
  69. ^ La Iglesia ni Cristo | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato l'11 gennaio 2023.
  70. ^ Introduzione alla corrente metafisica | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 27 giugno 2022.
  71. ^ Movimenti profetici e messianici di origine cristiana | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato l'8 marzo 2023.
  72. ^ The Family, su cesnur.org.
  73. ^ Sinagoga di Ostia, più antica d'Europa - Ristorante BellaCarne, su BellaCarne, 19 giugno 2014. URL consultato il 10 dicembre 2021.
  74. ^ La seconda sinagoga più antica d’Italia, su Città Nuova, 28 agosto 2021. URL consultato il 10 dicembre 2021.
  75. ^ a b L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 3 novembre 2022.
  76. ^ Gli ebrei aprono la sinagoga, su web.archive.org, 3 ottobre 2015. URL consultato il 3 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2015).
  77. ^ Punti vendita | Italy Kosher List, su italykosherlist.com. URL consultato il 25 ottobre 2022.
  78. ^ Ristoranti | Italy Kosher List, su italykosherlist.com. URL consultato il 25 ottobre 2022.
  79. ^ I Lubavitcher e la loro presenza in Italia | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 10 dicembre 2021.
  80. ^ Notizie | Chabad.it | Ebraismo, Ebrei e Torà, su chabad.it. URL consultato il 10 dicembre 2021.
  81. ^ CESNUR, L'Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia (UCOII), su cesnur.org. URL consultato il 28 settembre 2009.
  82. ^ In Italia 1.251 luoghi di culto islamico. Un panorama fluido, ma privo di una normativa quadro | AgenSIR, su SIR - Servizio Informazione Religiosa, 17 novembre 2016. URL consultato il 4 novembre 2022.
  83. ^ Halal Restaurant in Italy, su halalfood.guide. URL consultato il 25 ottobre 2022.
  84. ^ Islam e radicalizzazione jihadista in Italia (PDF), su archiviodisarmo.it.
  85. ^ Andrea Spreafico, La presenza islamica in Italia, in “Instrumenta”, Scuola Superiore dell’Amministrazione dell'Interno-SSAI, IX,, n. 25, gennaio-aprile, pp. 173-243., ISSN 1974-2258 (WC · ACNP).
  86. ^ L’islam sciita e la sua presenza in Italia | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato l'8 giugno 2022.
  87. ^ Associazione Islamica Ahl-al-Bait, su digilander.libero.it. URL consultato l'8 giugno 2022.
  88. ^ (FA) Islamshia » Chi siamo, su islamshia.org. URL consultato l'8 giugno 2022.
  89. ^ Massimo Introvigne, Pierluigi Zoccatelli, Le religioni in Italia: La Murîdiyya, su cesnur.org. URL consultato il 22 agosto 2009.
  90. ^ Un sufismo degli immigrati: i Muridi e i Layennes | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 12 marzo 2023.
  91. ^ CAPENA - Inaugurata sabato la teqqe, luogo di culto della comunità islamica sufista dei Bektashi, su Tiburno Tv, 6 settembre 2021. URL consultato l'11 gennaio 2023.
  92. ^ amjitsite, Home, su Associazione The Ahmadiyya Muslim Jama'at Italia. URL consultato il 15 novembre 2021.
  93. ^ a b Introduzione al buddhismo, su Le religioni in Italia, CESNUR. URL consultato il 29 marzo 2021.
  94. ^ Storia di Santacittarama – Santacittarama, su santacittarama.org. URL consultato il 6 giugno 2022.
  95. ^ Tempio del cielo sulla terra | Kunpen Lama Gangchen - NgalSo Dharma Centre, su kunpen.ngalso.org. URL consultato il 2 marzo 2023.
  96. ^ Le scuole zen | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 29 ottobre 2021.
  97. ^ a b Graham Harvey, Rituals in new religions, in Olav Hammer e Mikael Rothstein (a cura di), The Cambridge Companion to New Religious Movements, New York, Cambridge University Press, 2012, pp. 102-103, ISBN 978-0-521-19650-5.
  98. ^ L’induismo e i movimenti di origine induista | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 3 novembre 2021.
  99. ^ Gli Hare Krishna e gli altri gruppi Gaudiya | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 27 ottobre 2021.
  100. ^ L’Unione Induista Italiana e i centri affiliati | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 16 gennaio 2022.
  101. ^ Chi siamo – Matha Gitananda Ashram, su ashramgita.com. URL consultato il 3 novembre 2021.
  102. ^ Tempio | Tempio Indù di Sri lalita Tripurasundari, su hindu-temple.net. URL consultato il 3 novembre 2021.
  103. ^ L'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna in Italia, su harekrsna.it. URL consultato il 3 novembre 2021.
  104. ^ Il Falun Gong | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 24 novembre 2021.
  105. ^ Cos'è la Falun Dafa o Falun Gong? Com'è collegato a Shen Yun? - Shen Yun Performing Arts, su it.shenyunperformingarts.org. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  106. ^ Introduzione al reiki | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 15 marzo 2023.
  107. ^ a b Gruppi di origine radhasoami | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 15 novembre 2021.
  108. ^ Roma: inaugurazione tempio a Torpignattara. www.tvreporter.it.
  109. ^ Tempio shintoista galleggiante nella città Massarosa, su it.worldorgs.com. URL consultato il 23 ottobre 2021.
  110. ^ A Massarosa il Podere Lovolio: la bellezza che non ti aspetti, su PASPARTU BLOG, 29 gennaio 2020. URL consultato il 26 ottobre 2021.
  111. ^ Versilia Bimbi © 2021, Una passeggiata al podere Lovolio a Massarosa, su Versilia Bimbi. URL consultato il 26 ottobre 2021.
  112. ^ L’eredità di Osho Rajneesh | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 15 novembre 2021.
  113. ^ Gruppi thelemiti | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 27 giugno 2022.
  114. ^ I Bambini di Satana, su cesnur.com.
  115. ^ L’eredità di Gurdjieff | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 20 giugno 2022.
  116. ^ Gli ordini neo-templari | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 15 marzo 2023.
  117. ^ MIRKO TESTA, Perché Torino viene definita la città del diavolo ?, su Aleteia.org - Italiano, 25 gennaio 2023. URL consultato l'11 marzo 2023.
  118. ^ Le Chiese di Satana a Torino | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato l'11 marzo 2023.
  119. ^ Massonerie, filosofia e religione | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 15 marzo 2023.
  120. ^ Claudio Gerino, Ecco l'industria dell'occulto, su ricerca.repubblica.it, Roma, 5 Marzo 1989. URL consultato l'11 febbraio 2019 (archiviato l'11 febbraio 2019).
  121. ^ Viareggio occulta e la porta alchemica, su Welcome 2 Lucca, 15 maggio 2021. URL consultato il 15 novembre 2021.
  122. ^ Templi, su tradizioneromana.org. URL consultato il 10 luglio 2022.
  123. ^ Alberto Castaldini, Le religioni in Italia, su cesnur.org. URL consultato il 27 ottobre 2018.
  124. ^ La corrente neo-sciamanica | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato l'11 luglio 2022.
  125. ^ Home, su tempiodellagrandedea.com. URL consultato l'11 luglio 2022.
  126. ^ Il Tempio della Dea, Associazione culturale, su Il Tempio della Dea. URL consultato l'11 luglio 2022.
  127. ^ La Santa Muerte è virale, su il manifesto, 21 agosto 2017. URL consultato il 22 novembre 2021.
  128. ^ LA CRIMINALITÀ NORD- AFRICANA (PDF), su distretto.torino.giustizia.it.
  129. ^ 25 Marzo, 2019, Le nuove religioni in Italia: il candomblé, su UniGe.life, 25 marzo 2019. URL consultato il 20 novembre 2021.
  130. ^ Umbandaitalia home page, su umbandaitalia.com. URL consultato il 20 novembre 2021.
  131. ^ Associazione Yoruba ILEMÍ Genova, su yorubailemi.it. URL consultato il 20 novembre 2021.
  132. ^ Le tre famiglie del voodoo dominicano in Italia. – Il terzo orecchio, su biellaclub.it. URL consultato il 20 novembre 2021.
  133. ^ F.A.R.I. - Federazione Assemblee Rastafari in Italia, su F.A.R.I. - Federazione Assemblee Rastafari in Italia. URL consultato il 15 novembre 2021.
  134. ^ Le Chiese del Santo Daime | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato il 20 novembre 2021.
  135. ^ Movimenti profetici iniziati nei paesi in via di sviluppo | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato l'8 marzo 2023.
  136. ^ Da Re Maya alla Santa Muerte Ecco l'Italia delle mille sette, su Inchieste - la Repubblica. URL consultato l'8 marzo 2023.
  137. ^ La Santa Muerte: Intervista a Paolo Cervigni, su Death Pills, 26 marzo 2020. URL consultato il 20 novembre 2021.
  138. ^ ADICA Associazione Diffusione Candomblé, su www.adica.info. URL consultato l'8 marzo 2023.
  139. ^ Admin_candomble, Home, su Centro Culturale Candomblé Milano. URL consultato l'8 marzo 2023.
  140. ^ Il candomblé e l’umbanda | Le Religioni in Italia, su cesnur.com. URL consultato l'8 marzo 2023.
  141. ^ Contatti e Terreiros, su Umbanda Italia. URL consultato l'8 marzo 2023.
  142. ^ Unione Deista Italiana, su Unione Deista Italiana. URL consultato il 23 novembre 2021.
  143. ^ Governo Italiano - Le intese con le confessioni religiose, su presidenza.governo.it. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  144. ^ Religioni e Stato, su Ministero dell‘Interno. URL consultato il 3 febbraio 2022.
  145. ^ Governo Italiano - rapporti con le confessioni religiose e per le relazioni istituzionali
  146. ^ Storia, su UCOII. URL consultato il 16 novembre 2021.
  147. ^ I rapporti con l’Islam italiano: dalle proposte d’intesa al Patto nazionale, su statoechiese.it.
  148. ^ Ministero della Salute, Macellazione rituale, su www.salute.gov.it. URL consultato il 24 ottobre 2022.
  149. ^ Foto con il velo: non va negato il documento d'identità, su Asgi, 14 dicembre 2016. URL consultato il 24 ottobre 2022.
  150. ^ Cassazione: marijuana, per i rastafariani è strumento di meditazione, vanno capiti - Corriere della Sera, su www.corriere.it. URL consultato il 24 ottobre 2022.
  151. ^ Linee Guida del Ministero sulla Ristorazione Scolastica (PDF), su alimenti-salute.it.
  152. ^ Ministero della Salute, Integrazione a nota n. 0011703 del 25 marzo 2016: linee-di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica (PDF), su vegolosi.it.
  153. ^ Legge regionale n. 68 del 21 dicembre 1994
  154. ^ Recentemente il complesso monumentale è stato individuato «quale monumento simbolo del Piemonte, per la sua storia secolare, per le testimonianze di spiritualità, di ardimento, d'arte, di cultura e l'ammirevole sintesi delle più peculiari caratteristiche che può offrire il Piemonte, nonché per la sua eccezionale collocazione e visibilità», da Itinerari religiosi della Regione Piemonte Archiviato il 12 ottobre 2013 in Internet Archive.
  155. ^ Chiesa Russa di Sanremo, su chiesarussasanremo.it.
  156. ^ La Spezia: i 150 anni della chiesa battista più antica d'Italia, su riforma.it.

BibliografiaModifica

Riferimenti normativiModifica

  • Legge 24 giugno 1929, n. 1159 - Disposizioni sull'esercizio dei culti ammessi nello Stato e sul matrimonio celebrato davanti ai ministri dei culti medesimi.
  • Regio Decreto 28 febbraio 1930, n. 289 - Norme per l'attuazione della legge 24 giugno 1929, n. 1159, sui culti ammessi nello Stato e per il coordinamento di essa con le altre leggi dello Stato.

Voci correlateModifica

Altri progettiModifica

Collegamenti esterniModifica