Richard Korherr (Ratisbona, 30 ottobre 1903Braunschweig, 24 novembre 1989) è stato uno statistico tedesco al servizio dei nazisti[1], capo ispettore dell'ufficio statistico delle SS durante la Seconda Guerra Mondiale .[2].

Korherr ottenne il suo dottorato nel 1926 e lavorò al Statistisches Reichsamt prima della ascesa al potere di Hitler. Fu presidente del comitato anti-separatista bavarese Reich und Heimat nel 1930-33 e divenne membro del Partito Popolare Bavarese, di ispirazione cattolica. Il 1º gennaio 1934 il suo dipartimento venne sostituito dall'Ufficio Statistico Bavarese.[3]

Nel periodo 1935-40 Korherr fu direttore dell'ufficio statistico della città di Würzburg.[3] In seguito all'invasione della Polonia, il 9 dicembre 1940 Himmler portò Korherr all'ufficio del Reichsführer-SS, per verificare con lui gli sviluppi del processo di spostamento della popolazione polacca che i nazisti stavano portando avanti.[4] A questo periodo risale il rapporto Korherr, il documento che lo rende tristemente celebre.

Note modifica

  1. ^ Georg von Mayr, Allgemeines statistisches Archiv, Band 74, Vanderhoeck & Ruprecht, 1990, p. 156. Ospitato su Eingeschränkte Vorschau bei Google books..
  2. ^ Richard Korherr, Der Inspekteur für Statistik beim Reichsführer SS, DIE ENDLÖSUNG DER EUROPÄISCHEN JUDENFRAGE [Soluzione finale alla questione ebraica], su ns-archiv.de, Berlino, NS-Archiv : Dokumente zum Nationalsozialismus : Korherr-Bericht, lange Fassung, 1943. URL consultato il 25 gennaio 2016.
  3. ^ a b Götz Aly, Karl Heinz Roth, Die restlose Erfassung: Volkszählen, Identifizieren, Aussondern im Nationalsozialismus, Frankfurt/M., Fischer Taschenbuch Verlag, 2000, pp. 40–43, ISBN 3-596-14767-0. (anche in) Jutta Wietog, Volkszählungen unter dem Nationalsozialismus, Berlin, Duncker & Humblot, 2002, pp. 209–237, ISBN 3-428-10384-X. Ospitato su Google Books.
  4. ^ Götz Aly, Karl Heinz Roth, The Nazi Census: Identification and Control in the Third Reich, traduzione di Edwin Black, Assenka Oksiloff, Temple University Press, 2004, pp. 31-32, ISBN 1-59213-259-6. Ospitato su Google Books.
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