Risoluzione 2758 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite

risoluzione ONU del 1971

La Risoluzione 2758 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite fu approvata il 25 ottobre 1971 e riconobbe la Repubblica Popolare Cinese come "l'unico legittimo rappresentante della Cina presso le Nazioni Unite" e rimosse "i rappresentanti di Chiang Kai-shek" dalle Nazioni Unite.[1]

Risoluzione 2758
dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite
Data25 ottobre 1971
CodiceA/RES/2758(XXVI) (Documento)
VotiPro: 76 Ast.: 17 Contro: 35
OggettoRipristino dei diritti legittimi della Repubblica Popolare Cinese nelle Nazioni Unite
RisultatoApprovata
Composizione del Consiglio di Sicurezza nel 1971

     Favorevoli

     Contrari

     Non votanti

     Astenuti

     Stati non membri dell'ONU o dipendenze.

Storia modifica

La Repubblica di Cina fu tra i membri fondatori delle Nazioni Unite nonché del Consiglio di Sicurezza. La Carta è stata firmata e ratificata il 26 giugno e il 28 settembre 1945 dal governo della Repubblica di Cina, che ha rappresentato continuamente la Cina presso le Nazioni Unite fino al 25 ottobre 1971.

Il governo, guidato dal Kuomintang (Partito Nazionalista Cinese), era impegnato in una guerra civile con le truppe guidate dal Partito Comunista Cinese (PCC) dal 1927 al 1937 (momentaneamente interrotta per via dell'invasione giapponese) e nuovamente dal 1946 al 1949, anno in cui i comunisti ebbero la meglio e il PCC proclamò a Pechino la Repubblica Popolare Cinese e il governo nazionalista fu costretto a ritirarsi sull'isola di Taiwan, sulla quale il Giappone avrebbe rinunciato a ogni diritto, titolo e rivendicazione nel Trattato di San Francisco del 1951.[2] La RPC aveva il controllo della Cina continentale, mentre il Kuomintang manteneva il controllo sulle isole di Taiwan, Penghu, Matsu e Kinmen, oltre che su Hainan, Dachen e sul Tibet, tuttavia, questi ultimi tre territori furono conquistati dalla RPC fra il 1950 e il 1955.

La Repubblica Popolare Cinese affermò di essere il governo successore della Repubblica di Cina, mentre il Kuomintang sosteneva ancora la legittimità del proprio governo.

Nel 1961 fu approvata la Risoluzione 1668 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, con la quale fu data importanza alla questione della rappresentanza cinese all'ONU e fu richiesto che qualsiasi cambiamento avrebbe dovuto essere determinato da un voto di due terzi dell'Assemblea come stabilito dal secondo punto dell'articolo 18 della Carta delle Nazioni Unite.[3][4]

Il 15 luglio 1971, 17 Stati membri dell'ONU guidati dalla Repubblica Popolare Socialista d'Albania firmarono la proposta di risoluzione riguardante l'ingresso della Repubblica Popolare Cinese nell'Organizzazione al posto della Repubblica di Cina.[5] La risoluzione fu approvata il 25 ottobre 1971 con 76 voti favorevoli, 35 contrari e 17 astenuti. Dopo questo voto, negli anni successivi quasi tutti coloro che votarono contro riconobbero la Repubblica Popolare Cinese e ritirarono il riconoscimento a Taiwan, la quale oggi gode del riconoscimento di soli 14 Stati contro i 181 che riconosco Repubblica Popolare Cinese come l'autorità legittima della Cina.

Testo modifica

 
Risoluzione 2758 dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite in cinese tradizionale.

«L'Assemblea Generale,

Richiamando i principi della Carta delle Nazioni Unite,

Considerando che il ripristino dei diritti legittimi della Repubblica Popolare Cinese è indispensabile sia per la salvaguardia della Carta delle Nazioni Unite sia per la causa che l'organizzazione deve servire secondo la Carta, Riconoscendo che i rappresentanti del governo della Repubblica Popolare Cinese sono gli unici rappresentanti legittimi della Cina alle Nazioni Unite e che la Repubblica Popolare Cinese è uno dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza.

Decide il ripristino di tutti i diritti della Repubblica Popolare Cinese e il riconoscimento dei rappresentanti del suo governo come gli unici legittimi rappresentanti della Cina alle Nazioni Unite, nonché l'espulsione immediata dei rappresentanti di Chiang Kai-shek dalle cariche che hanno illegalmente occupato presso le Nazioni Unite e tutte le sue organizzazioni.»

Note modifica

  1. ^ (EN) 2758 (XXVI). Restoration of the lawful rights of the People's Republic of China in the United Nations, su United Nations. URL consultato il 4 agosto 2022.
    «The General Assembly [...] decides to restore all its rights to the People's Republic of China and to recognize the representatives of its Government as the only legitimate representatives of China to the United Nations, and to expel forthwith the representatives of Chiang Kai-shek from the place which they unlawfully occupy at the United Nations and in all the organizations related to it.»
  2. ^ Treaty of Peace with Japan (with two declarations). Signed at San Francisco, on 8 September 1951 (PDF), in United Nations Treaties, vol. 136, United Nations.
  3. ^ (EN) Representation of China in the United Nations, su United Nations Digital Library, 1962. URL consultato il 4 agosto 2022.
  4. ^ (EN) Chapter IV: The General Assembly (Articles 9-22), su United Nations. URL consultato il 4 agosto 2022.
    «Decisions of the General Assembly on important questions shall be made by a two-thirds majority of the members present and voting. These questions shall include: recommendations with respect to the maintenance of international peace and security, the election of the non-permanent members of the Security Council, the election of the members of the Economic and Social Council, the election of members of the Trusteeship Council in accordance with paragraph 1 (c) of Article 86, the admission of new Members to the United Nations, the suspension of the rights and privileges of membership, the expulsion of Members, questions relating to the operation of the trusteeship system, and budgetary questions.»
  5. ^ Yearbook of the United Nations, 1971, pp. 127-128 e 136.

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