Restoro d'Arezzo

scrittore italiano
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Restoro[1] d'Arezzo (Arezzo, ... – ...; fl. XIII secolo) è stato uno scrittore cosmografo italiano del XIII secolo autore della prima opera scritta in volgare di carattere astronomico-geografico.

Biografia modifica

Di Restoro d'Arezzo, non abbiamo fonti sicure per poter attingere alla sua vita ma sappiamo che scrisse La composizione del mondo colle sue cascioni, un trattato enciclopedico diviso in due libri (nel primo si mostra com'è fatto il mondo, nel secondo si spiega perché esso è così strutturato). A loro volta sono divisi in distinzioni, parti e capitoli, secondo il metodo soclastico che si fonda su simmetrie costruttive: di ciascun tema affrontato nel libro I si espongono, nelle distinzioni prima e ottava del II, le cause formali e finali; l'ottava con cui si conclude il trattati e nella quale si affrontano nuovi temi, ha lo stesso numero di capitoli (ventiquattro) del libro I. Restoro cui dimostra di conoscere in modo approfondito le teorie di Aristotele, di Tolomeo, di Alberto Magno, il contenuto del De sphera di Sacrobosco ma anche filosofi e scienziati arabi conosciuti tramite traduzioni latine, come Averroè, Avicenna, Albumasar e al-Farghani.

 
Copia annotata del Tractatus de Sphaera di Giovanni Sacrobosco

Sappiamo dall'explicit della sua opera che il trattato venne scritto nel 1282 con tutta probabilità nell'ambito aretino e, dai pochi accenni autobiografici contenuti nell'opera, si è ipotizzato che fosse un orefice e un disegnatore, che avesse scritto il trattato in età avanzata e che appartenesse al clero.

La composizione del mondo è strutturata in due libri composti rispettivamente da 24 e da 94 capitoli.
Nel primo libro l'autore descrive il macrocosmo e il microcosmo con acuto spirito d'osservazione, mentre nel secondo, che è suddiviso in otto "distinzioni", egli discute dei fenomeni e delle cause.

Il codice più antico e maggiormente fedele dal punto di vista linguistico all'opera originale è il Ricciardiano 2164.

Le teorie di Restoro vengono messe in discussione da Dante nel suo trattato scientifico Quaestio de aqua et terra letta a Verona davanti al clero nel gennaio del 1320 nel quale egli, per confutare un passo di Aristotele, sostiene la tesi che nel globo le terre emerse sono più alte delle acque.

Edizioni modifica

  • Enrico Narducci (a cura di), La composizione del mondo di Ristoro d'Arezzo, testo italiano del 1282, Roma, tip. delle scienze matematiche, 1859.
  • La composizione del mondo colle sue cascioni, edizione critica a cura di Alberto Morino, Firenze 1976;
  • La composizione del mondo, a cura di Alberto Morino, Parma 1997 (edizione con commento);
  • La composizione del mondo, a cura di Alberto Morino, Trento 2007 (nuova edizione con commento e con diversa paragrafatura).

Note modifica

  1. ^ Ristoro nella forma fiorentina del nome

Bibliografia modifica

  • Adolfo Bartoli, Storia della letteratura italiana, III, Firenze 1880, p. 163;
  • Bartolomeo Malfatti, Della parte che ebbero i Toscani all'incremento del sapere geografico, ivi 1880;
  • Alfred Michel, Die Sprache der Composizione del Mondo, Halle 1905 (diss.);
  • La vita di Margaritone, a cura di A. Del Vita, Arezzo 1910;
  • Herbert Douglas Austin, Accredited citations in Ristoro d'Arezzo's “Composizione del mondo”: a study of sources, in Studi medievali, IV (1912-1913), pp. 335–382;
  • Gianfranco Contini, Letteratura italiana delle origini, Firenze 1970;
  • Anna Maria Maetzke, Nuove ricerche su Margarito d'Arezzo, in Bollettino d'arte, s. 6, LVIII (1973), pp. 95–112;
  • Domenico De Robertis, Un monumento della civiltà aretina, in Atti e memorie dell'Accademia Petrarca di lettere, arti e scienze di Arezzo, n. s., 1976-1978, vol. 42, pp. 109–128;
  • Maria Grazia Ciardi Dupré Dal Poggetto, I codici liturgici miniati dell’Archivio Capitolare di Arezzo nell'ambiente aretino del Duecento, in I codici liturgici miniati dugenteschi nell'Archivio Capitolare del Duomo di Arezzo, a cura di R. Passalacqua, Firenze 1980, pp. 3–23;
  • Maria Luisa Altieri Biagi, Forme della comunicazione scientifica, in Letteratura italiana, III, 2, Le forme del testo. La prosa, a cura di Alberto Asor Rosa, Torino 1984, pp. 891–947;
  • Antonino Caleca, Restoro d'Arezzo: le idee di un artista, 1282, in Critica d’arte, s. 4, L (1985), pp. 41–46;
  • Ada Labriola, Ricerche su Margarito e Ristoro d'Arezzo, in Arte cristiana, LXXV (1987), pp. 145–160;
  • Maria Monica Donato, Un “savio depentore” fra “scienza ed le stelle” e “sutilità” dell'antico: Restoro d'Arezzo, le arti e il sarcofago romano di Cortona, in Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di lettere e filosofia. Quaderni, s. 4, 1996, n. 1-2, pp. 51–78;
  • Annibale Mottana, Oggetti e concetti inerenti alle scienze mineralogiche ne "La composizione del mondo e sue cascioni" di Ristoro d'Arezzo (anno 1282) (PDF), in Rendiconti Lincei: Scienze Fisiche e Naturali, vol. 10, 1999, pp. 133-229. URL consultato il 5 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
  • Aldo Rossi, Tre possibili autografi: Marsilio da Padova, Salimbene da Parma, Restoro d'Arezzo, in Id., Da Dante a Leonardo. Un percorso di originali, Firenze 1999, pp. 261–276;
  • Alberto Morino, Restoro nella cultura scientifica e artistica del duecento aretino (PDF), in Francesco Stella (a cura di), 750 anni degli statuti universitari aretini, Firenze, 2006, pp. 225-244.

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