Robaldo Morozzo della Rocca

architetto italiano (1904-1993)

Robaldo Morozzo della Rocca (Torino, 6 maggio 1904Genova, 11 giugno 1993) è stato un architetto italiano.

Biografia modifica

Robaldo Morozzo della Rocca nacque a Torino il 6 maggio 1904. Dopo la laurea presso la Regia scuola d'applicazione per gli ingegneri di Roma in architettura, nel 1928, divenne dottore in architettura a Milano, nel 1929.[1] Negli anni della gioventù, con Crosa di Vergagni, Daneri, Fineschi, Riccardo Haupt, Nicoli, Vietti e Zappa, dà vita a un gruppo culturale con altri architetti genovesi.[2] Il gruppo, i cui esponenti si distinguono per l'introduzione a Genova dei codici del Movimento Moderno, partecipa alla Triennale di Milano nel 1933 con il progetto di un padiglione a struttura in acciaio, e coltiva in numerosi concorsi il codice della nuova architettura.[2]

Nel 1930 Morozzo vince a Genova il Primo Premio al concorso per una piazza del mare (sul luogo dei vecchi cantieri navali della Foce), ma gli eventi successivi vedono l'acquisto di gran parte delle aree destinate al progetto da parte di una società collegata al secondo classificato, Luigi Carlo Daneri, che alla fine realizzerà la zona di Piazza Rossetti in sua vece. Non fu estraneo agli eventi un parere autorevole espresso da Marcello Piacentini in merito alla scelta di quale progetto adottare (Piacentini suggerirà per l'appunto il progetto Daneri, secondo classificato al concorso).

Le opere dell'anteguerra segnano comunque una notevole maturità formale di Morozzo, che realizza in porto la centrale elettrica a calata Massaua; per poi mutuare il linguaggio degli edifici portuali anche nelle sue realizzazioni urbane, con l'edificio in Mura S.Chiara, 1937 e il palazzo degli uffici comunali in via Amba Alagi 1.

L'intensa attività edilizia del secondo dopoguerra lo vede impegnato alla ricostruzione di edifici storici sinistrati e a diversi progetti residenziali, sia INA-casa che per privati; su tutti spiccano, da una parte, la ricostruzione di Villa Ollandini, nella quale reinterpreta il volume della villa squarciato dai bombardamenti, realizzando al suo posto un nuovo volume rivestito in pietra, aperto sul lato a mare da una grande breccia vetrata, dietro la quale sono i soggiorni degli appartamenti; dall'altra, la partecipazione al progetto di Forte Quezzi, coordinato da Luigi Carlo Daneri, nel quale Morozzo progetta e realizza l'isolato di via Fea con un impaginato di facciata ricco di colore e chiaroscuri, ispirato all'architettura brasiliana.

Opere modifica

Fra le opere architettoniche realizzate:

Tra le altre opere: la ricostruzione postbellica del palazzo Lauro in piazza della Nunziata a Genova, e la Centrale del latte di Genova-Fegino (modifica del precedente edificio di A. Ravinetti, già officina Ansaldo).

Note modifica

  1. ^ Albo professionale architetti. Liguria, Sit, 1941.
  2. ^ a b I liguri alla V Trinnale di Milano, in Genova. Rivista municipale, ottobre 1933, p. 855.

Bibliografia modifica

  • Paolo Cevini, Genova anni '30, da Labò a Daneri, Genova, 1989
  • Franca Balletti, Bruno Giontoni, Una città tra due guerre, Genova, 1990
  • Mauro Moriconi, Francesco Rosadini, Genova 900, l'architettura del Movimento Moderno, Torino, 2004;
  • Francesco Rosadini, Luigi Carlo Daneri razionalista a Genova, Torino, 2003
  • Giovanni Duranti, Robaldo Morozzo della Rocca, Roma, 2005
  • Maria Carola Morozzo della Rocca. Robaldo Morozzo della Rocca architetto (frammenti d'archivio 01), Genova, 2013
  • Carlotta Fierro, Robaldo Morozzo della Rocca architetto (frammenti d'archivio 02), Genova, 2013

Collegamenti esterni modifica

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