Rocca di Sassocorvaro
La rocca ubaldinesca è una fortificazione dell'epoca rinascimentale di Sassocorvaro, nel comune di Sassocorvaro Auditore, in provincia di Pesaro e Urbino, nel Montefeltro. È situata al centro del borgo, posto su un colle che domina la valle del fiume Foglia.
Rocca ubaldinesca | |
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Ubicazione | |
Stato | ![]() ![]() |
Stato attuale | ![]() |
Regione | Marche |
Città | Sassocorvaro |
Indirizzo | Piazza Battelli 1, 61028 Sassocorvaro Auditore (PU) |
Coordinate | 43°46′52.4″N 12°29′43.12″E / 43.781223°N 12.495312°E |
Informazioni generali | |
Stile | Rinascimentale |
Inizio costruzione | 1475 |
Costruttore | Francesco di Giorgio Martini |
Materiale | Pietre, laterizi e legno |
Condizione attuale | Ben conservata e restaurata |
Proprietario attuale | Comune di Sassocorvaro Auditore |
Visitabile | Si |
Sito web | Sito ufficiale Rocca Ubaldinesca di Sassocorvaro |
Informazioni militari | |
Funzione strategica | Rocca |
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StoriaModifica
Fu costruita intorno al 1475 su progetto di Francesco di Giorgio Martini, nei primi anni del suo servizio come architetto ed ingegnere militare del duca Federico da Montefeltro. La fortezza appartenne comunque a Ottaviano Ubaldini fratello (Germano) del Duca.
Durante la Seconda guerra mondiale la fortezza fu destinata a custodire oltre 10.000 capolavori d'arte provenienti da[1] Venezia, Urbino, Pesaro, Fano, Ancona, Lagosta, Fabriano, Jesi, Osimo, Macerata, Fermo, Ascoli Piceno, (tra cui la Tempesta del Giorgione, la Città ideale e molte altre opere di famosi artisti tra cui Raffaello Sanzio, Piero della Francesca, Carlo Crivelli, Tiziano, Lorenzo Lotto, Paolo Uccello, Andrea Mantegna) che furono nascoste negli anni 1943-1944 dal Sovrintendente alle belle arti delle Marche Pasquale Rotondi, per evitare che fossero trafugate dai nazisti in ritirata o distrutte dai bombardamenti alleati. Per questo motivo oggi la rocca è detta anche l'arca dell'arte.
DescrizioneModifica
La fortificazione fu costruita su preesistenze, tra cui un torrione che fu conservato e inserito nella facciata del cortile d'onore. La pianta, organizzata intorno ad un piccolo cortile interno, si distingue per la forma a tartaruga. Questo palese zoomorfismo si ricollega alle ricerche di Francesco di Giorgio circa l'antropomorfismo nell'architettura. La forma ottenuta è il complesso risultato dell'intersezione di forme convesse e si distacca sia dalle contemporanee fortificazioni della fase di transizione, caratterizzate da forme quadrangolari e torrioni circolari, sia delle successive fortificazioni alla moderna, con bastioni angolati. In effetti risulta un'opera assolutamente singolare e sperimentale anche all'interno dell'opera di Francesco di Giorgio.
Teatro della RoccaModifica
Si tratta di un piccolo teatro ricavato in una delle sale più ampie della fortezza. Divenuto pubblico nel 1860, decorato sul finire del XIX secolo da Enrico Mancini.[2][3]
NoteModifica
- ^ Dal diario di Pasquale Rotondi, in: Salvatore Giannella e Pier Paolo Mandelli, L'Arca dell'Arte Editoriale Delfi
- ^ Vittorio Emiliani (a cura di), Di tanti palpiti. Teatri storici in Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Toscana e Lazio, Bologna, Minerva edizioni, 2012, pp. 143 e 166-68, ISBN 978-88-7381-471-9.
- ^ Franco Battistelli (a cura di), Pesaro e Urbino. Itinerari nella provincia. Guida Turistica, Urbino - Rimini, Edizioni L'Alfiere, 1999, pp. 23-25.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
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Collegamenti esterniModifica
- Sito ufficiale, su roccaubaldinesca.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 127804456 · LCCN (EN) n00039883 · WorldCat Identities (EN) lccn-n00039883 |
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