PJSC (Public joint-stock company) Rosneft Oil Company (in russo Роснефть?) è una azienda pubblica russa integrata, attiva nel settore dell'energia. Rosneft è specializzata nell'esplorazione, estrazione, produzione, raffinazione, trasporto e vendita di petrolio, gas naturale e prodotti petroliferi. La società è controllata dal governo russo attraverso la holding Rosneftegaz. La sede principale si trova a Mosca, nel distretto Balchug in prossimità del Cremlino. Il nome delle compagnia è un neologismo derivato dalle parole russe Rossiyskaya neft, ovvero "Petrolio russo".[1][2]

Rosneft Oil
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StatoBandiera della Russia Russia
Forma societariapublic company
Borse valori
ISINRU000A0J2Q06 e US67812M2070
Fondazione1993 a Mosca
Fondata daGoverno deӀӀa Federazione Russa
Sede principaleMosca
GruppoAgenzia federale per la gestione delle proprietà statali e Rosneftegaz
Persone chiave
Settoreenergia
Prodotti
Fatturato102 miliardi di $ (2012)
Utile netto11,1 miliardi di $ (2012)
Dipendenti106.000 (2012)
Sito webwww.rosneft.com/, www.rosneft.ru/ e rosneft-azs.ru/

Rosneft è stata fondata nel 1993 come azienda pubblica e poi incorporata nel 1995, con l'acquisizione di una serie di attività controllate dallo stato russo nel settore del gas e del petrolio. È diventata la principale compagnia petrolifera russa in seguito all'acquisizione di tutti gli asset della ex-compagnia petrolifera Jukos tramite aste statali. Dopo aver acquisito anche la compagnia petrolifera pubblica TNK-BP nel 2013, al tempo una delle principali compagnie petrolifere russe, Rosneft è diventata la più grande società petrolifera quotata in borsa del mondo.[2]

Storia modifica

Fondata in Russia nel 1993, la Rosneft diventa negli anni 2000 la maggiore industria petrolifera russa dopo aver acquisito all'asta nel maggio 2007 le attività della Jukos, la società petrolifera che aveva dichiarato bancarotta nell'agosto del 2006 dopo tre anni di contenziosi sugli arretrati fiscali e l'arresto del proprietario Michail Chodorkovskij che accuserà uno dei principali collaboratori di Vladimir Putin, Igor' Sečin, di aver organizzato il suo arresto per impossessarsi del suo patrimonio.[3]. Tra i beni acquisiti anche cinque raffinerie e compagnie petrolifere Tomsk Oil Company e Samara Oil and Gas Company. Secondo gli esperti del quotidiano russo Vedemosti, il patrimonio di Jukos è stato acquistato da Rosneft con uno sconto del 43,4% sul prezzo di mercato. Nel 2007 gli ex beni di Jukos hanno fornito il 72,6% della produzione di petrolio e gas e il 74,2% della raffinazione primaria di Rosneft. Per quanto le acquisizioni di Jukos abbiano aumentato il debito di Rosneft d 26 miliardi di dollari, l'amministratore delegato Bogdančikov ritiene di poterlo ridurre al 30% entro il 2010 triplicando la capacità di raffinazione ed espandendosi in Cina.

Nel marzo 2013 Rosneft completa l'acquisizione di TNK-BP, la terza più grande compagnia petrolifera in Russia: una joint venture tra BP e ARR, società che rappresenta quattro miliardari di origine russa. BP riceve in cambio della sua partecipazione 12,3 miliardi di dollari in contanti e il 18,5% della quota di Rosneft, mentre ARR riceve 28 miliardi in contanti. Con questa acquisizione Rosneft diventa la più grande società petrolifera quotata, con una produzione di circa 4 milioni di barili al giorno.[4][5]

Il 15 aprile 2013 la società rileva dalla famiglia Moratti il 13,70% della Saras e lancia l'opa sul 7,3% della società a 1,37 euro per azione. I fratelli Moratti cedono interamente le quote detenute personalmente, mentre la Sapa (titolare del 62,46%), scenderà al 50,02% a valle della vendita.[6][7] Il progetto è di creare una joint venture nel trading. Nel 2015 il piano è abbandonato a causa delle sanzioni imposte nel 2014 alla Russia da Stati Uniti ed Europa in risposta alle interferenze di Mosca in Ucraina e all'annessione della penisola di Crimea. Rosneft cede l'8,99% e poi venderà il restante 17% all'inizio del 2017.[8]

Nel 2013 BP acquisisce una quota del 19,75% della società, ceduta nel 2022 a seguito del conflitto tra Russia e Ucraina.[9]

Nel settembre 2017 l'ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder viene nominato presidente di Rosneft.[10]

Operazioni modifica

Rosneft è attiva sia nell'upstream (esplorazione, perforazione e estrazione) sia nel downstream (raffinazione, esportazione, distribuzione e vendita) di petrolio e gas naturale.

Oltre che in Russia, estrae idrocarburi in Kazakistan, Algeria, Venezuela[11], Brasile, USA, Canada, UAE, Norvegia, Vietnam e Georgia[12]. Come raffinazione è attiva anche in Germania, Cina e Italia (dove è socio di minoranza con una quota del 12% della Saras[13]).

Nel maggio 2013 la compagnia aveva una capitalizzazione sulla borsa di Londra di circa 46 miliardi di sterline (circa 54 miliardi di euro).[14]

Organigramma societario modifica

Direttivo modifica

Consiglio di amministrazione modifica

Da giugno 2022, i membri del Consiglio di amministrazione (CdA) di Rosneft sono:[15]

Nome Nazionalità Carica Azioni detenute
Taieb Belmahdi   Qatar Presidente del CdA -
Igor Sechin   Russia Amministratore delegato

Vicepresidente del CdA

13.651.260

(0.12% del totale)

Aleksander Nekipelov   Russia Vice-amministratore delegato

Direttore indipendente

-
Andrey Akimov   Russia Membro del CdA -
Hamad Rashid Al-Mohannadi   Qatar Membro del CdA -
Faisal Alsuwaidi   Qatar Membro del CdA -
Pedro A. Aquino, Jr.   Filippine Membro del CdA -
Vladimir Litvinenko   Russia Membro del CdA -
Alexander Novak   Russia Membro del CdA -
Maxim Oreshkin   Russia Membro del CdA -
Aleksandr Uss   Russia Membro del CdA -

Note modifica

  1. ^ Rosneft at a glance, su www.rosneft.com.
  2. ^ a b History of Rosneft, su www.rosneft.com.
  3. ^ (EN) Jailed tycoon Mikhail Khodorkovsky ‘framed’ by key Putin aide, in The Sunday Times, 18 maggio 2008.
  4. ^ (EN) Rosneft finalizes TNK-BP deal, becomes world’s largest oil producer, 21 marzo 2013. URL consultato il 25 marzo 2013.
  5. ^ (EN) Vladimir Soldatkin e Andrew Callus, Rosneft pays out in historic TNK-BP deal completion, Reuters, 22 marzo 2013. URL consultato il 25 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2013).
  6. ^ I Moratti vendono il 13,7% di Saras a Rosneft: Opa sul 7,3% del capitale, Il Sole 24 Ore, 15 aprile 2013
  7. ^ Saras: Rosneft compra 13,7% dai Moratti e lancia opa su 7,29%%, Corriere della Sera, 15 aprile 2013
  8. ^ Saras, Rosneft verso l'addio, su ansa.it, 17 gennaio 2017. URL consultato il 21 febbraio 2019.
  9. ^ Effetto Ucraina, BP esce da Rosneft e vende la sua quota, su RaiNews. URL consultato il 2 marzo 2022.
  10. ^ (EN) Russia's Rosneft elects former german chancellor Schroeder as chairman, su reuters.com, settembre 2017. URL consultato il 21 febbraio 2019.
  11. ^ Geological Exploration, su rosneft.com, Rosneft, 27 maggio 2013. URL consultato il 27 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2013).
  12. ^ Rosneft, Rosneft at a Glance, su rosneft.com.
  13. ^ Saras firma intesa per jv con Rosneft - Il Sole 24 ORE
  14. ^ ROSNEFT GDRS, su londonstockexchange.com, London Stock Exchange, 27 maggio 2013. URL consultato il 27 maggio 2013.
  15. ^ Board of Directors, su www.rosneft.com.

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Collegamenti esterni modifica

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