Rosso corsa
Rosso corsa | ||
---|---|---|
Coordinate del colore | ||
HEX | #E4002B | |
RGB1 | (r; g; b) | (228; 0; 43) |
CMYK2 | (c; m; y; k) | (0; 93; 79; 0) |
HSV | (h; s; v) | (349°; 100%; 89,4%) |
Riferimento | ||
Pantone[1][2] | ||
1: normalizzato a [0-255] (byte) 2: normalizzato a [0-100] (%) |
Rosso Ferrari | ||
---|---|---|
Coordinate del colore | ||
HEX | #FF2800 | |
RGB1 | (r; g; b) | (255; 40; 0) |
CMYK2 | (c; m; y; k) | (0; 84; 100; 0) |
HSV | (h; s; v) | (9°; 100%; 100%) |
Riferimento | ||
99Colors[3] | ||
1: normalizzato a [0-255] (byte) 2: normalizzato a [0-100] (%) |
Rosso Alfa | ||
---|---|---|
Coordinate del colore | ||
HEX | #ad2624 | |
RGB1 | (r; g; b) | (204; 0; 0) |
CMYK2 | (c; m; y; k) | (13; 100; 100; 4) |
HSV | (h; s; v) | ({{{h}}}°; {{{s}}}%; {{{v}}}%) |
1: normalizzato a [0-255] (byte) 2: normalizzato a [0-100] (%) |
Rosso Montebello (Lancia) | ||
---|---|---|
Coordinate del colore | ||
HEX | #B30033 | |
RGB1 | (r; g; b) | (179; 0; 51) |
CMYK2 | (c; m; y; k) | (30; 100; 80; 0) |
HSV | (h; s; v) | (343°; 100%; 70,2%) |
1: normalizzato a [0-255] (byte) 2: normalizzato a [0-100] (%) |
Rosso Maserati | ||
---|---|---|
Coordinate del colore | ||
HEX | #480001 | |
RGB1 | (r; g; b) | (72; 0; 1) |
CMYK2 | (c; m; y; k) | (0; 100; 99; 72) |
HSV | (h; s; v) | ({{{h}}}°; {{{s}}}%; {{{v}}}%) |
1: normalizzato a [0-255] (byte) 2: normalizzato a [0-100] (%) |
Il rosso corsa è una particolare gradazione di rosso, stabilita dalla FIA, che veniva applicata alle auto italiane nelle corse automobilistiche.[4] Sebbene non sia mai stato codificato ufficialmente, il consenso di massima lo identifica nel Pantone 185 C.[5]
StoriaModifica
Fin dagli anni venti del XX secolo le automobili da corsa italiane abbandonarono il colore nero per adottare il rosso, secondo lo schema stabilito dall'associazione che in seguito sarebbe diventata la FIA; tra le nazioni più importanti, venne assegnato il blu (Bleu de France) alle auto francesi,[4] il bianco — e successivamente l'argento — alle tedesche,[4] il verde (British racing green) alle britanniche,[4] il biancoblù — con racing stripes — alle statunitensi,[6] il biancorosso alle giapponesi e, come accennato, il rosso alle italiane.[4] Alfa Romeo, Lancia, Maserati e in seguito Ferrari verniciarono quindi con questo colore le loro vetture da competizione, affinché il pubblico potesse distinguere le squadre italiane che gareggiavano nei campionati automobilistici.
Nacquero ben presto delle varianti specifiche in seno alle diverse case italiane: il rosso Ferrari è definito in una tonalità più chiara,[3] il rosso Alfa assume una tonalità più scura, mentre ancor più differenti appaiono il rosso Montebello di Lancia, tra l'amaranto e il granata — e in seguito abbinato a una sottile banda gialloblù richiamante le insegne comunali torinesi —, e il rosso Maserati quasi tendente al marrone.
La nazionalità, e quindi il colore ad essa associato, non era determinato dal paese in cui il veicolo viene costruito né dalla nazionalità dei piloti, ma da quella della scuderia che iscrive il veicolo. Ad esempio, una Ferrari 156 F1 in livrea gialla venne iscritta privatamente e guidata dal belga Olivier Gendebien al Gran Premio del Belgio 1961; Gendebien arrivò quarto dietro ad altre tre 156 rosse, iscritte ufficialmente dall'italiana Scuderia Ferrari ma portate in pista dagli statunitensi Phil Hill e Richie Ginther, e dal tedesco Wolfgang von Trips.
Nel 1964, negli ultimi 2 Gran Premi stagionali di Formula 1, le Ferrari ufficiali scesero in pista con la livrea biancoblù della scuderia North American Racing Team: ciò per volontà di Enzo Ferrari, in segno di protesta per la mancata omologazione della 250 LM che avrebbe dovuto correre nella categoria Gran Turismo.
Questi colori nazionali, a partire dal 1968, vennero spesso sostituiti da quelli relativi allo sponsor. Tuttavia la Ferrari in primis, a differenza della maggior parte delle altre scuderie, mantenne il tradizionale rosso fino al 1996. Dal 1997, infatti, con la F310B il Cavallino cambiò tonalità adeguandosi al rosso dello sponsor Marlboro: da allora le Ferrari destinate a gareggiare nella Formula 1 vengono verniciate con un rosso più brillante, più vicino all'arancione, perché tale colore viene reso tramite le riprese televisive con una tonalità diversa, l'originale rosso corsa che tutti i telespettatori possono riconoscere. Nella stagione 2007, tuttavia, sempre per motivi di sponsor a Maranello hanno modificato ancora una volta il colore per la F2007, con un rosso metallizzato e più scuro.
Anche la scuderia Jaguar Racing, negli anni 2000, tornò al tradizionale British racing green.
Galleria d'immaginiModifica
Una Ferrari F1-2000 (2000) in rosso Ferrari
Un'Alfa Romeo 16C Bimotore (1935) della Scuderia Ferrari in rosso Alfa
Una Lancia Delta HF Integrale (1994) in rosso Montebello con banda lancista gialloblù
Una Maserati 250F (1954-60) in rosso Maserati
Una Ferrari F2007 (2007) con un rosso Ferrari in variante scura
Un'Alfa Romeo 8C 2300 Le Mans Touring (1933) in livrea Bleu de France
Una Maserati Tipo 151 (1962) in livrea statunitense, bianca con racing stripes blu
NoteModifica
- ^ PANTONE 185 C, su pantone.com. URL consultato il 16 maggio 2018.
- ^ RGB to HSV color conversion, su rapidtables.com. URL consultato il 16 maggio 2018.
- ^ a b Color Ferrari Red, su 99colors.net. URL consultato il 16 maggio 2018.
- ^ a b c d e Ahlbom, Hentzel, Lidman, Motorsport, p. 746.
- ^ Ferrari Red Pantone, su rearviewprints.com. URL consultato il 16 maggio 2018.
- ^ (EN) The colour in racing, in Road & Track, 1960.
BibliografiaModifica
- (SV) Bengt Ahlbom, Roland Hentzel e Sven S. Lidman (a cura di), Sportens lille jätte, Stoccolma, Natur & Kultur, 1948.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul rosso corsa
Collegamenti esterniModifica
- Ferrari, la storia del colore Rosso Corsa, su hdmotori.it.