Ruggero Mortimer, IV conte di March

Ruggero Mortimer (Monmouthshire, 11 aprile 1374Kells, 20 luglio 1398) fu il sesto barone di Wigmore e il quarto Conte di March[1], dal 1381 e conte dell'Ulster, dal 1382 fino alla morte. Inoltre Ruggero, dal 1385, per volere di Riccardo II, fu l'erede al trono d'Inghilterra[2].

Ruggero Mortimer
IV Conte di March
Stemma
Stemma
In carica1381 –
1398
PredecessoreEdmondo Mortimer, III conte di March
SuccessoreEdmondo Mortimer, V conte di March
VI Conte di Ulster
In carica1382 –
1398
PredecessoreFilippa Plantageneta
SuccessoreEdmondo Mortimer
NascitaMonmouthshire, 11 aprile 1374
MorteKells, 20 luglio 1398 (24 anni)
DinastiaMortimer
PadreEdmondo Mortimer, III conte di March
MadreFilippa Plantageneta
ConsorteAlianore Holland
FigliAnna
Edmondo
Ruggero
Eleonora
ReligioneCattolicesimo

Origine modifica

Era il figlio del terzo conte di March Edmondo Mortimer (1351-1381) e della moglie, la contessa dell'Ulster, Filippa Plantageneta (1355-1382), unica figlia di Lionello Plantageneto, I duca di Clarence, terzogenito di Edoardo III.

Biografia modifica

Nato a Usk, nella contea gallese di Monmouthshire, alla morte del padre, seguita poco dopo da quella della madre, Ruggero subentrò loro nei titoli, ma avendo circa sette anni d'età, il re d'Inghilterra, Riccardo II, lo affido alla tutela di Tommaso Holland, 1º conte di Kent. Inoltre Ruggero fu nominato luogotenente dell'Irlanda, in sostituzione del padre, morto proprio a Cork e la carica venne retta dallo zio Tommaso Mortimer, che non si rivelò all'altezza, per cui l'incarico, poco dopo, gli venne tolto.

 
Blasone della famiglia Mortimer

Il parlamento, invece tergiversava sul fatto che, fino che Riccardo II non avesse avuto figli, l'erede al trono sarebbe stato un Mortimer, Ruggero. Però Riccardo II, nel 1385, in mancanza di figli, lo nominò suo erede.

Nel 1388, il 7 ottobre, il suo tutore Tommaso Holland lo fece sposare con sua figlia Eleonora Holland, di un anno più vecchia di Ruggero.

Nel 1394, Ruggero segui Riccardo II in Irlanda e, l'anno dopo (1395), fu nominato luogotenente dell'Irlanda.
Nel 1397 Ruggero non prese parte attiva nelle proteste contro la condotta del re Riccardo II.

Nel 1398, mentre cercava di riportare all'ordine un clan irlandese, Ruggero, il 20 luglio[3], perse la vita nella battaglia di Kells, nella contea irlandese di Meath. Sia nei titoli che nella nomina ad erede del trono d'Inghilterra gli succedette il figlio, Edmondo, di sei anni, che, l'anno dopo fu scavalcato da Enrico di Lancaster, che ascese al trono come Enrico IV. Questo portò in seguito, dopo circa cinquant'anni alla guerra delle due rose.

Ruggero fu tumulato nell'abbazia di Wigmore, dove già erano tumulati i genitori.

Matrimonio e figli modifica

Dalla moglie, Eleonora Holland Ruggero ebbe quattro figli[4]:

Una fonte primaria parla di una quinta figlia, Alice, di cui però non si hanno altre notizie.

Note modifica

  1. ^ La contea di March era l'insieme di un certo numero di territori e contee sul confine tra il Galles e l'Inghilterra, che era stata definita marca del Galles (March of Wales).
  2. ^ La madre di Ruggero, Filippa Plantageneta, nel 1368, alla morte del padre Lionello, oltre a ereditare il titolo di contessa dell'Ulster, si trovò ad essere la terza nella scala ereditaria del regno, dopo il principe di Galles, Edoardo, primogenito di Edoardo III, e dopo suo figlio, Riccardo; e, nel 1377, dopo la morte del principe di Galles, Edoardo e del re Edoardo III, si era trovata a essere la prima erede al trono di Riccardo II
  3. ^ Altre fonti parlano del 15 agosto.
  4. ^ (EN) http://fmg.ac/Projects/MedLands/ENGLISH%20NOBILITY%20MEDIEVAL2.htm#_Toc196023995

Bibliografia modifica

  • Hilda Johnstone, "Inghilterra: Edoardo I e Edoardo II", cap. XVIII, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 673–717
  • Bernard L. Manning, "Inghilterra: Edoardo III e Riccardo II", cap. XIX, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 718–783

Voci correlate modifica