Rupprecht di Baviera

principe e militare tedesco

Rupprecht di Baviera (in tedesco: Kronprinz Rupprecht von Bayern) (Monaco di Baviera, 18 maggio 1869 - Starnberg, 2 agosto 1955) fu l'ultimo principe ereditario del Regno di Baviera, dl 1913 al 1918, in quanto primogenito del re Ludovico III Wittelsbach, che fu detronizzato a seguito della sconfitta nella Prima guerra mondiale e la successiva Rivoluzione di novembre. In quanto figlio di Maria Teresa Enrichetta d'Austria-Este, Rupprecht successe alla madre nella linea di successione giacobina al trono d'Inghilterra e Scozia, come Roberto I d'Inghilterra e IV di Scozia.

Rupprecht di Baviera
Rupprecht di Baviera nel 1914 circa
Capo del casato di Wittelsbach
Stemma
Stemma
In carica18 ottobre 1921 –
2 agosto 1955
PredecessoreLudovico III di Baviera
SuccessoreAlberto Leopoldo di Baviera
Principe della Corona di Baviera
In carica5 novembre 1913 –
13 novembre 1918
Altri titoliDuca di Baviera
Duca di Franconia
Duca di Svevia
Conte palatino del Reno
NascitaMonaco di Baviera, 18 maggio 1869
MorteCastello di Leutstetten, Starnberg, 2 agosto 1955 (86 anni)
Luogo di sepolturaChiesa dei Teatini,
Monaco di Baviera
DinastiaWittelsbach
PadreLudovico III di Baviera
MadreMaria Teresa Enrichetta d'Asburgo-Este
ConiugiMaria Gabriella in Baviera
Antonia di Lussemburgo
FigliLuitpold
Irmingarda
Alberto
Rodolfo
Enrico
Irmingarda
Editta
Ilda
Gabriella
Sofia
ReligioneCattolicesimo

Biografia

modifica

Giovinezza

modifica
 
Rupprecht di Baviera nel 1886.

Rupprecht nacque il 18 maggio 1869 a Monaco di Baviera, primo dei tredici figli di Ludovico III di Baviera e della moglie, Maria Teresa d'Austria-Este; il principe bavarese apparteneva quindi alla dinastia dei Wittelsbach, discendendo però anche dalle case d'Austria-Este, Savoia, Borbone e Asburgo-Lorena. La sua prima educazione, a partire dall'età di sette anni, fu impartita dal barone Rolf Kreusser, un anglo-bavarese. In gioventù, trascorse gran parte del suo tempo al Castello di Leutstetten, a Starnberg, e nella villa di famiglia vicino a Lindau, sul lago di Costanza, dove poté sviluppare un vivo interesse per lo sport. La sua educazione fu tradizionale e conservatrice, ma divenne il primo membro della casa reale a frequentare una scuola pubblica, frequentò infatti il Maximilian-Gymnasium di Monaco, dove trascorse quattro anni. Oltre agli studi accademici e alla formazione in equitazione e danza, a scuola fu anche obbligato a imparare un mestiere, e scelse la falegnameria [1]. Il nonno paterno di Rupprecht, il principe Luitpold di Baviera, divenne principe reggente di Baviera quando re Ludovico II ed il successore Ottone, furono entrambi dichiarati pazzi nel 1886. La posizione di Rupprecht cambiò in parte in seguito a questi eventi, poiché divenne chiaro che un giorno sarebbe probabilmente salito al trono bavarese.

Dopo il diploma di scuola superiore, entrò nell'Infanterie-Leibregiment dell'Esercito bavarese con il grado di sottotenente. Interruppe la carriera militare per studiare alle università di Monaco e Berlino dal 1889 al 1891. Raggiunse il grado di colonnello e divenne comandante del 2° Reggimento di Fanteria Kronprinz, per poi viaggiare in Medio Oriente, India, Giappone e Cina. I suoi primi viaggi furono compiuti con il suo aiutante di campo, Otto von Stetten. In seguito fu accompagnato dalla sua prima moglie. Nel 1906, il principe Rupprecht fu nominato comandante del I Corpo d'armata bavarese, con il grado di tenente generale di fanteria, promosso a generale a pieno titolo nel 1913 [2]. Nel 1910 organizzò a Monaco di Baviera la "Meisterwerke muhammedanischer Kunst", la più grande esposizione di arte islamica. Nel 1912, il nonno Luitpold morì e così il padre Ludwig gli successe come reggente; il 5 novembre 1913, il principe reggente Ludovico detronizzò il re Ottone di Baviera e, su approvazione del Parlamento del regno e seguendo la costituzione, si proclamò re Ludovico III di Baviera. Rupprecht divenne il principe ereditario della Baviera [3].

Matrimonio

modifica

Rupprecht di Baviera sposò nel 1900 la duchessa Maria Gabriella in Baviera, figlia di Carlo Teodoro in Baviera, fratello dell'imperatrice Elisabetta d'Austria, e di Maria José di Braganza. Maria Gabriella morì nel 1912, all'età di 34 anni. La coppia ebbe cinque figli:

Si fidanzò con la molto più giovane principessa Antonia di Lussemburgo nel 1918, ma la capitolazione della Germania ritardò il loro matrimonio e il fidanzamento fu nuovamente rinviato [4][5]. In seconde nozze, nel 1921, Rupprecht sposò così la principessa Antonia del Lussemburgo, figlia del granduca Guglielmo IV di Lussemburgo e di Maria Anna di Braganza. Il matrimonio fu celebrato da Eugenio Pacelli, futuro Papa Pio XII. La coppia ebbe sei figli:

Grande guerra

modifica
 
Il principe Rupprecht di Baviera.

Dopo lo scoppio della Prima guerra mondiale nel luglio 1914, Rupprecht e Guglielmo Hohenzollern, erede al trono dell'Impero tedesco, comandarono ciascuno un esercito sul fronte occidentale (rispettivamente la Sesta Armata e la Quinta Armata) e furono direttamente coinvolti nell'attuazione del Piano Schlieffen [6]. Rupprecht assunse il 2 agosto 1914 il comando della Sesta Armata tedesca in Lorena. Mentre gran parte dell'Esercito tedesco partecipava al piano Schlieffen, il principe ereditario guidò le sue truppe nella Battaglia di Lorena (14 - 25 agosto 1914). La sua nomina al comando della Sesta Armata fu dovuta alla sua posizione reale, ma il livello di studio che aveva compiuto prima di assumere il comando fu un fattore determinante per la sua direzione di successo della Sesta Armata, e si dimostrò un comandante di grande abilità [7]. L'esercito di Rupprecht cedette all'attacco francese nell'agosto 1914, nella Battaglia di Lorena, e poi lanciò una controffensiva il 20 agosto [8]. Rupprecht non riuscì a sfondare le linee francesi, infatti, lo Stato Maggiore tedesco gli ordinò di occupare solo le forze francesi in quella regione. Fu sua l'idea di attaccare in modo più aggressivo [9]. In seguito comandò la 6ª Armata nel nord della Francia (fino all'agosto 1916) e rimase sul fronte occidentale durante la situazione di stallo, che si sarebbe protratta fino alla fine della guerra. Solo pochi giorni dopo la battaglia, il suo figlio maggiore, Luitpold, morì di poliomielite a Monaco (27 agosto 1914).

 
Il principe ereditario di Baviera nel 1916

Nella primavera del 1915, Rupprecht inviò una risposta al generale Moritz von Bissing, governatore generale del Belgio, in risposta alla richiesta di Bissing sull'opinione della Baviera sulla "questione belga" [10]; Rupprecht immaginò un'associazione economica e militare del Belgio con la Germania, introducendo i Paesi Bassi (ampliati dalle aree fiamminghe del Belgio e della Francia settentrionale) e il Lussemburgo (ampliato dal Lussemburgo belga), come nuovi stati federali dell'Impero tedesco [11]. Al Regno di Prussia, Rupprecht suggerì altre aree della Francia settentrionale, il Belgio vallone con Liegi e Namur e il saliente dei Paesi Bassi attorno a Maastricht [12]. Il territorio imperiale dell'Alsazia-Lorena e il resto della Lorena dovevano essere divisi tra Baviera e Prussia [13]. Rupprecht mirava a ridurre il ruolo egemonico della Prussia nel Reich, costruendo una sorta di triumvirato imperiale di potere tra Prussia, Baviera e Paesi Bassi. Allo stesso modo, quando Moltke il Giovane ordinò alle truppe bavaresi di difendere la Prussia da est, egli rifiutò. Di conseguenza, le truppe dovettero essere ritirate dal fronte belga [14][15]. Nel novembre del 1915, Hermann von Kuhl divenne il nuovo Capo di Stato Maggiore di Rupprecht. Questo rapporto di lavoro sarebbe durato per il resto della guerra [16].

 
Rupprech assieme alla moglie Antonia.

Rupprecht raggiunse il grado di feldmaresciallo (Generalfeldmarschall) nel luglio del 1916 e il 28 agosto dello stesso anno assunse il comando del Gruppo d'armate Rupprecht, composto dalla 1ª, 2ª, 6ª e 7ª armata. Si oppose anche alla politica della "terra bruciata" durante le ritirate, ma la sua posizione reale gli rese impossibile dimettersi per questo motivo, sebbene lo avesse minacciato. Alla fine si dimise dal suo comando l'11 novembre 1918 [17], il giorno dell'armistizio. Si fidanzò con la molto più giovane principessa Antonia di Lussemburgo nel 1918, ma la capitolazione della Germania ritardò il loro matrimonio e il fidanzamento fu nuovamente rinviato [4][5]. Max Immelmann, uno dei più famosi assi dell'aviazione tedesca della Prima guerra mondiale, fece riferimento in una lettera scritta il 25 giugno 1915 a una visita di Rupprecht a un aeroporto per ispezionare i nuovi aerei Fokker Eindecker [18]:

«Principalmente per vedere questi velivoli da combattimento, ieri il Principe ereditario di Baviera ha visitato l'aeroporto e ha ispezionato noi e il Reparto 20. Gli è stato presentato il Direttore Fokker, il costruttore degli aerei da combattimento.»

Caduta della monarchia

modifica

Il 12 novembre 1918, in seguito ai disordini civili degli ultimi giorni di guerra, il padre di Rupprecht, re Ludovico III, promulgò la dichiarazione di Anif, sciogliendo i suoi funzionari, ufficiali e soldati dai loro giuramenti. Sebbene non abdicò formalmente (e alcuni lealisti avrebbero continuato a riferirsi a Ludovico come Re), la dichiarazione fu interpretata dal governo bavarese come un'abdicazione, trasformando la Baviera in una repubblica e ponendo fine a 738 anni di dominio dei Wittelsbach; Rupprecht perse così la sua occasione di regnare la Baviera. Rupprecht fuggì in Tirolo per timore di rappresaglie da parte del breve regime comunista in Baviera, sotto Kurt Eisner, ma tornò nel settembre del 1919. Mentre era lontano dalla Baviera, succedette a sua madre, Maria Teresa d'Austria-Este, ultima regina di Baviera, il 3 febbraio 1919 come erede giacobita. Come tale, sotto il suo nome anglicizzato, sarebbe stato Roberto I d'Inghilterra e IV di Scozia, sebbene non rivendicò mai queste corone e "scoraggiò fortemente" chiunque dal rivendicarle per suo conto [19].

 
Rupprecht di Baviera, a destra, e il generale Erich Ludendorff, nel 1924.
 
Rupprecht di Baviera nel 1900.

Poco dopo la Conferenza navale di Washington del 1922, rilasciò una dichiarazione in merito al possibile divieto di bombardamenti aerei, gas tossici, blocchi marittimi e armi a lunga gittata, attribuendo a questi la maggior parte delle vittime civili durante l'ultima guerra. Sostenne inoltre la partecipazione della Germania alle future conferenze di pace e respinse le affermazioni secondo cui il Kaiser Guglielmo II di Germania fosse responsabile della Prima guerra mondiale [20]. Pur opponendosi alla nuova Repubblica di Weimar e non avendo mai rinunciato ai suoi diritti al trono, Rupprecht concepì una monarchia costituzionale per la Baviera. Alla morte del padre, nell'ottobre del 1921, Rupprecht dichiarò il suo diritto al trono, poiché il padre non aveva mai formalmente rinunciato alla corona nella dichiarazione di Anif. Pur non essendo mai stato incoronato re, divenne il capo della dinastia dei Wittelsbach dopo il defunto padre. Nel 1923 formò il Wittelsbacher Ausgleichfond, un accordo con lo stato di Baviera che lasciava i più importanti palazzi dei Wittelsbach, come Neuschwanstein e Linderhof, al popolo bavarese. Il principe Rupprecht dichiarò una volta al New York Times che la Conferenza navale di Washington sarebbe stata in grado di rendere le guerre future più umane. Rupprecht aggiunse che le future conferenze avrebbero completamente abolito la guerra chimica [21]. Rupprecht non fu mai convinto ad unirsi ai nazisti in Germania, nonostante i tentativi di Adolf Hitler di convincerlo, tramite Ernst Röhm, e le promesse di una restaurazione reale [22]. La posizione anticattolica di uomini come Erich Ludendorff potrebbe aver avuto un'influenza [23]. Contribuì a persuadere Gustav von Kahr a non sostenere Hitler durante il Putsch della Birreria [24]. Il Fuhrer confidò in privato di avere una personale antipatia per il principe ereditario bavarese. Rupprecth di Baviera confessò a re Giorgio V del Regno Unito, durante un pranzo a Londra nell'estate del 1934, di considerare Hitler pazzo [25]. Con il peggioramento della Grande Depressione nel 1932, fu varato un piano per dare a Rupprecht poteri dittatoriali in Baviera sotto il titolo di Staatskommissar; il piano ottenne il sostegno di un'ampia coalizione di partiti, tra cui la SPD ed il ministro presidente bavarese del dopoguerra Wilhelm Hoegner, ma la nomina legale di Hitler a Reichskanzler (cancelliere del Reich) nel 1933 da parte di Hindenburg e l'esitante governo bavarese guidato da Heinrich Held, posero fine ad ogni speranza per il possibile progetto.

 
Ritratto del principe ereditario Rupprecht, autore Leopold Schmutzler.

Rupprecht fu costretto all'esilio in Italia nel dicembre del 1939, forse dal fatto che il Castello di Leutstetten gli fu confiscato dai nazisti, dove soggiornò come ospite di re Vittorio Emanuele III di Savoia, risiedendo principalmente a Firenze. A lui e alla sua famiglia fu impedito di tornare in Germania. Continuò a nutrire l'idea di una possibile restaurazione della monarchia bavarese, in una possibile unione con l'Austria come Germania meridionale indipendente [26]. In un memorandum del maggio del 1943, espresse la sua opinione che la Germania sarebbe stata completamente sconfitta in guerra e sperava di risparmiare al popolo tedesco il peggio quando il regime nazista sarebbe caduto. Menzionò persino la sua ambizione per la corona tedesca, che in passato era stata detenuta dalla Casa dei Wittelsbach [27] (Carlo VII del Sacro Romano Impero). Nell'ottobre del 1944, quando la Germania occupò l'Ungheria, la moglie e i figli di Rupprecht furono catturati, mentre lui, ancora in Italia, sfuggì all'arresto. Furono inizialmente imprigionati nel campo di concentramento di Sachsenhausen a Oranienburg, nel Brandeburgo. Nell'aprile del 1945, furono trasferiti a Dachau, dove furono liberati dall'Esercito americano. La principessa Antonia non si riprese mai completamente dalla prigionia e morì nel 1954 in Svizzera, dopo aver giurato di non tornare mai più in Germania dopo la sua terribile esperienza. Fu sepolta a Roma, ma il suo cuore, secondo la tradizione dei Wittelsbach, fu custodito nella Cappella delle Grazie, di Altötting.

Ultimi anni

modifica
 
Rupprecht, il figlio Alberto Leopoldo e il nipote Franz di Baviera, nel 1948.

Al suo ritorno in patria, Rupprecht continuò a sostenere la restaurazione della monarchia bavarese, ma non trovò alcun sostegno da parte delle autorità di occupazione statunitensi, che tuttavia lo trattarono con cortesia. Il generale Dwight D. Eisenhower gli fornì un aereo speciale per riportarlo a Monaco nel settembre del 1945, dove fece ritorno al Castello di Leutstetten. Dei 170 membri del parlamento bavarese, 70 si dichiararono monarchici nel settembre del 1954, un chiaro segno di sostegno al principe ereditario [28]. Rupprecht di Baviera morì il 2 agosto 1955 a Starnberg, all'etò di 86 anni; la sua morte, fu trattato come un monarca defunto, ricevendo infatti funerali di stato. Il principe bavarese visse durante il Regno indipendente di Baviera, l'Impero tedesco, la Repubblica di Weimar, la Germania nazista, la Germania occupata dagli Alleati, partecipando poi alla fondazione della Germania Ovest e della Germania Est. È sepolto nella cripta della Theatinerkirche a Monaco di Baviera, vicino al nonno, il principe Luitpold, al trisavolo, re Massimiliano I Giuseppe, tra la sua prima moglie, la duchessa Maria Gabriella in Baviera, e il figlio maggiore, il principe Luitpold.

Discendenza

modifica
 
Rupprecht assieme ad alcuni suoi figli.

Rupprecht ebbe cinque figli dalla duchessa Maria Gabriella in Baviera:

  • Luitpold Maximilian Ludwig Karl (1901-1914)
  • Irmingard Maria Therese José Cäcilia Adelheid Michaela Antonia Adelgunde (1902-1903)
  • Alberto Leopoldo (1905-1996)
  • Una figlia nata prematura e morta poco dopo (1906)
  • Rudolf Friedrich Rupprecht (1909-1912)

e sei dalla principessa Antonia di Lussemburgo:

  • principe Enrico Francesco Guglielmo di Baviera (1922-1958).
  • principessa Irmingarda Maria Giuseppa di Baviera (1923-2010).
  • principessa Editta Maria Gabriellea di Baviera (1924-2013).
  • principessa Ilda Ildegarda Maria Gabrielela di Baviera (1926-2002).
  • principessa Gabriella Adelgonda Maria Teresa Antonia di Baviera (1927-2019).
  • principessa Sofia Maria Teresa di Baviera (n. 1935).

Ascendenza

modifica
Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Ludovico I di Baviera Massimiliano I Giuseppe di Baviera  
 
Augusta Guglielmina d'Assia-Darmstadt  
Luitpold di Baviera  
Teresa di Sassonia-Hildburghausen Federico di Sassonia-Altenburg  
 
Carlotta di Meclemburgo-Strelitz  
Ludovico III di Baviera  
Leopoldo II di Toscana Ferdinando III di Toscana  
 
Luisa Maria Amalia di Borbone-Napoli  
Augusta Ferdinanda d'Asburgo-Toscana  
Maria Anna Carolina di Sassonia Massimiliano di Sassonia  
 
Carolina di Borbone-Parma  
Rupprecht di Baviera  
Francesco IV di Modena Ferdinando d'Asburgo-Este  
 
Maria Beatrice d'Este  
Ferdinando Carlo Vittorio d'Asburgo-Este  
Maria Beatrice di Savoia Vittorio Emanuele I di Savoia  
 
Maria Teresa d'Asburgo-Este  
Maria Teresa Enrichetta d'Asburgo-Este  
Giuseppe Antonio Giovanni d'Asburgo-Lorena Leopoldo II d'Asburgo-Lorena  
 
Maria Luisa di Borbone-Spagna  
Elisabetta Francesca d'Asburgo-Lorena  
Maria Dorotea di Württemberg Ludovico Federico Alessandro di Württemberg  
 
Enrichetta di Nassau-Weilburg  
 

Onorificenze

modifica

Onorificenze bavaresi [29][30]

modifica

Onorificenze tedesche

modifica

Onorificenze straniere

modifica
  1. ^ Template:BBKL
  2. ^ Crown Prince Rupprecht of Bavaria, 1869-1955, J. Rickard (6 November 2007)
  3. ^ Wittelsbacher (in German), Historisches Lexikon Bayerns
  4. ^ a b Wittelsbacher (in German), Historisches Lexikon Bayerns
  5. ^ a b The Kaiser's Warlords: German Commanders of World War I - Kronprinz Rupprecht von Bayern google book review, pp. 27–29
  6. ^ (EN) World War I: Encyclopedia, ABC-CLIO, 2005, ISBN 978-1-85109-420-2.
  7. ^ Turner, Cambrai 1917: The birth of armoured warfare, 15
  8. ^ Turner, Cambrai 1917: The birth of armoured warfare, 15
  9. ^ Indy Neidell, The Schlieffen Plan - And Why It Failed I THE GREAT WAR Special feat. AlternateHistoryHub, [1]
  10. ^ Fischer, Fritz. Germany's War Aims in the First World War, p. 181
  11. ^ Fischer, Fritz. Germany's War Aims in the First World War, p. 181
  12. ^ Fischer, Fritz. Germany's War Aims in the First World War, p. 181
  13. ^ Fischer, Fritz. Germany's War Aims in the First World War, p. 181
  14. ^ The Great War, The Schlieffen Plan - And Why It Failed I THE GREAT WAR Special feat. AlternateHistoryHub, 7 settembre 2015. URL consultato il 20 maggio 2025.
  15. ^ Fischer, Fritz. Germany's War Aims in the First World War, p. 181
  16. ^ (EN) World War I: Encyclopedia, ABC-CLIO, 2005, ISBN 978-1-85109-420-2.
  17. ^ Crown Prince Rupprecht of Bavaria, 1869-1955, J. Rickard (6 November 2007)
  18. ^ van Wyngarden, G (2006). Early German Aces of World War I, Osprey Publishing Ltd. ISBN 1-84176-997-5
  19. ^ Royal Stuart Society – Succession, su royalstuartsociety.com (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2023).
  20. ^ The New York Times, 4 January 1922
  21. ^ The New York Times, 4 January 1922
  22. ^ The Prince of Possibilities: Kronprinz Rupprecht von Bayern, su geocities.com.
  23. ^ Rupprecht Maria Luitpold Ferdinand von Wittelsbach Kronprinz von Bayern K.H., su prussianmachine.com.
  24. ^ Irvine, Wendell C., Adolf Hitler / The Man and His Ideas, in The Improvement Era, November 1931, p. 13.
  25. ^ Royals and the Reich: The Princes Von Hessen in Nazi Germany google book review, p. 72, author: Jonathan Petropoulos, accessdate: 29 April 2008
  26. ^ Manfred Berger (2003). "Rupprecht, Maria Luitpold Ferdinand, Kronprinz von Bayern, Pfalzgraf bei Rhein, Herzog von Bayern, Franken und in Schwaben usw.". In Bautz, Traugott (a cura di). Lessico biografico-bibliografico ecclesiastico (BBKL) (in tedesco). Vol. 22. Nordhausen: Bautz..
  27. ^ Royals and the Reich: The Princes Von Hessen in Nazi Germany google book review, p. 72, author: Jonathan Petropoulos, accessdate: 29 April 2008
  28. ^ Die Monarchie als Staatsform (in German), su historisches-lexikon-bayerns.de, Historisches Lexikon Bayerns.
  29. ^ University of Michigan, Hof- und Staats-Handbuch des Königreichs Bayern, München, 1909. URL consultato il 20 maggio 2025.
  30. ^ University of Michigan, Hof- und Staats-Handbuch des Königreichs Bayern, München, 1909. URL consultato il 20 maggio 2025.
  31. ^ [2]
  32. ^ [3]
  33. ^ Elenco dei Cavalieri dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN57410872 · ISNI (EN0000 0000 7148 1711 · LCCN (ENno00100870 · GND (DE118791605 · BNF (FRcb15029662n (data) · J9U (ENHE987007312526305171 · NSK (HR000737170
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie