SS-1 Scud
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SS-1 Scud (R-11, R-17, R-300 Elbrus) | |
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Scud su lanciatore 9P117 | |
Descrizione | |
Tipo | missile balistico a corto raggio |
Impiego | terrestre da rampa mobile |
Sistema di guida | inerziale |
Impostazione | metà anni sessanta |
Ritiro dal servizio | ancora in uso in alcuni stati medio-orientali |
Utilizzatore principale | URSS |
Peso e dimensioni | |
Peso | 6300 kg |
Lunghezza | 11,25 m |
Diametro | 0,85 m |
Prestazioni | |
Vettori | MAZ-543 |
Gittata | 280 km |
Esplosivo | convenzionale, del peso di 1.000 kg (500 kg nello Scud-C). Possibilità di imbarcare testate NBC. |
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SS-1 Scud è la designazione NATO di una delle più note e diffuse famiglie di missili balistici a corto raggio di produzione sovietica. Le designazioni originali dei vari modelli sono: R-11, R-17, R-300 Elbrus.
StoriaModifica
Derivato dagli studi tedeschi effettuati durante la seconda guerra mondiale, il missile SS-1 Scud, nelle sue varie versioni, è il più diffuso e famoso ordigno balistico tattico a livello mondiale da circa 45 anni. Se il missile deve un tributo ai progettisti tedeschi di natura assolutamente fondamentale, la definizione di V2 moderna che gli viene spesso attribuita è in realtà inadeguata a descrivere le capacità di tale ordigno e il progresso che esso ha rappresentato rispetto al missile tedesco. È entrato in servizio nel 1961.
Specifiche e prestazioniModifica
Il valore del progresso è ben valutabile dal confronto tra i 2 missili. Entrambi hanno una gittata di circa 300 km per una testata di circa 1.000 kg e con una precisione assai modesta.
Le somiglianze peraltro finiscono qui, in quanto il missile sovietico ha, nel modello Scud B (SS-1C), un peso di circa 5.700 kg e un diametro di 84 cm, con lunghezza complessiva di 11,4 m. Il V2/A4 tedesco aveva una massa di circa 13 tonnellate, una lunghezza di circa 15 metri, e il diametro di 1,68 m, cioè esattamente il doppio nel successivo Scud, anche se nell'ordigno tedesco non era costante, a differenza del semplice disegno cilindrico del missile sovietico, che era quindi in grado di equivalere per circa il 90% il rapporto di raggio/peso testata dell'A4/V2, ma con metà peso. Questo era importante, perché consentiva di essere facilmente trasportato su automezzi, specialmente per la disponibilità dei MAZ-543 8x8, introdotti come lanciatori nel 1965, potenti autocarri pesanti con motore da 500 hp e grande mobilità fuoristrada, grazie anche alla disponibilità di un sistema di regolazione centralizzata degli pneumatici (inizialmente era stato usato lo scafo di un carro armato IS-3). I tedeschi, con automezzi molto meno prestanti e un missile da trasportare molto più grande, erano costretti a trasportarlo smontato, montare la testata, fissarlo in verticale, rifornirlo in campagna con circa 12000 litri di carburante ed allontanarsi dal punto di lancio, il tutto con disagi e pericoli di incidenti assolutamente inaccettabili al di fuori della disperata condizione della Germania alla fine della Seconda guerra mondiale. A confronto della situazione degli artiglieri tedeschi, il compito degli utenti dello Scud è infinitamente più semplice e sicuro.
Preparazione al lancioModifica
Il missile viene dotato di testata, issato su di un unico veicolo TEL ovvero trasportatore-elevatore-lanciatore, rifornito di carburante ed è pronto per muoversi senza rifornimento fino a 250 km di distanza e tornare; sebbene la velocità massima non sia elevata (60 km/h), la mobilità consente di operare in zone di aperta campagna. La precisione dello Scud è notoriamente scarsa, ma sufficiente per un CEP [Circular error probability o Circular error probable - probabilità di errore circolare, misura della precisione di un'arma in balistica] di 900 metri a 180 km, contro i 4 km a 300 della V2, pertanto il rapporto precisione-gittata è di 200:1 contro 80:1 dei V2. Questo consente di ridurre la superficie interessabile dall'attacco di circa 5 volte. Lo Scud-C, migliorato e con una testata ridotta a 500 kg, ha un CEP stimato di 1100 metri a 440 km. Lo Scud, nell'ottica d'una guerra batteriologica o atomica, grazie alla disponibilità di testate chimiche o nucleari può praticamente annullare l'imprecisione anche a colpo singolo, su bersagli non molto protetti, mentre la V2 era un'arma esclusivamente convenzionale, con un'impossibilità pratica di assicurare la distruzione di bersagli puntiformi persino con testate NBC.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su SS-1 Scud
Collegamenti esterniModifica
- Jane’s Intelligence Review, Strategic Delivery Systems, Federation of American Scientists, June 1995. URL consultato il 5 settembre 2008.
- Iraq’s Scud Ballistic Missiles, GulfLink, 25 luglio 2000. URL consultato il 12 febbraio 2008.
- Rocket R-11, S.P. Korolev Rocket and Space Corporation Energia. URL consultato il 19 febbraio 2008.
- R-11 / SS-1B SCUD-A JS-3-mounted – Walk around photos
- R-300 9K72 Elbrus, SS-1C, SCUD-B on the MAZ-543 wheeled chassis – Walk around photos
- SKorea says North fires 7 missiles off east coast, su comcast.net.
- Ракета 8К14 (Р-17) (RU)
- GlobalSecurity.org: R-11 / SS-1b SCUD
- The Scud Missile Syndrome
- Kapustin Yar (RU)
- R-11 / SS-1B SCUD-A
- A Lucid Interval[collegamento interrotto]
- 1991 Short History & Description of the SCUD
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