Sacrestia di San Domenico Maggiore
La sacrestia di san Domenico Maggiore è una sacrestia barocca[1] di Napoli, sita nella chiesa di San Domenico Maggiore.
Sacrestia di San Domenico Maggiore | |
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Stato | ![]() |
Regione | Campania |
Località | Napoli |
Indirizzo | Piazza San Domenico Maggiore 8A |
Coordinate | 40°50′55.43″N 14°15′15.87″E / 40.848731°N 14.254408°E |
Architetto | Giovan Battista Nauclerio |
Inizio costruzione | XVIII secolo |
Sito web | museosandomenicomaggiore.it/sagrestia-affresco-solimena-museo-san-domenico-maggiore/ |
DescrizioneModifica
Il salone, di forma rettangolare, è decorato in forme barocche del XVIII secolo su disegno di Giovan Battista Nauclerio, che qui riprende lo stile di Francesco Antonio Picchiatti.[2] L'ambiente vede nelle pareti le decorazioni in stalli legnei di noce intagliati e finemente decorati. Sulla volta è invece il sontuoso affresco del Trionfo della fede sull'eresia ad opera dei Domenicani del 1708 circa di Francesco Solimena.[2]
Sul pavimento è presente la lapide sepolcrale di Richard Luke Concanen che fu il primo vescovo cattolico di New York e che morì a Napoli nel 1810,[2] mentre sulle altre porte vi sono un altro affresco del Solimena (San Filippo Neri) e un bassorilievo di epoca trecentesca raffigurante la Maddalena.
Nella parete di fondo è collocata la cappella Milano, o dell'Annunciazione, la cui pala d'altare sull'Annunciazione sovrastante l'altare maggiore di Bartolomeo e Pietro Ghetti è databile 1624-26 ed eseguita da Fabrizio Santafede, mentre sulle due pareti a lati sono i due affreschi di Giacomo del Pò del 1711 circa.[2]
Da una pregevole porta lignea intagliata della seconda metà del XVI secolo, attribuita a Cosimo Fanzago, posta lungo la parete destra, in prossimità della cappella frontale, si raggiunge infine la sala del Tesoro di San Domenico Maggiore, dove sono esposti paramenti e oggetti sacri di raro valore storico, artistico e culturale, nonché i preziosi abiti ritrovati nelle tombe dei sovrani e dei nobili napoletani.
Feretri dei sovrani d'AragonaModifica
La sacrestia di San Domenico è celebre anche per la presenza, su un ballatoio che sovrasta gli stalli delle pareti, di una serie di 42 arche di reali e nobili legati al casato d'Aragona,[2] 38 delle quali contenenti i corpi imbalsamati delle personalità interessate, tutti studiati negli anni ottanta dalla Divisione di Paleopatologia dell'Università di Pisa. I sarcofagi sono ricoperti da preziosi panni colorati e fino al 1594 erano tutti disposti lungo l'absidale della chiesa.
Secondo la tradizione vi fu sepolta l'intera dinastia aragonese (1442-1503) e fra i corpi era presente anche quello di re Alfonso V d'Aragona, detto il Magnanimo, morto nel 1458, le cui spoglie furono però traslate nel 1668 in Spagna.[2] La sua cassa, ormai vuota, è sormontata da un ritratto del re, risalente al secolo XVII. I corpi attribuibili con certezza sono invece i seguenti:[2]
- un esponente della famiglia Milano;
- un conte di Policastro;
- Cardinale de Moncada, (1614-1672) V Principe di Paternò, IX duca di Montalto;
- Ferdinando Orsini (?-1549), duca di Gravina;[3]
- Pietro d'Aragona, III duca di Montalto (1540-1552);[3]
- Antonello Petrucci;[3]
- Isabella d'Aragona, duchessa di Milano (figlia di Alfonso II);[3]
- Mariano D'Alagno marchese della Buccanica e la consorte Caterinella Orsini;
- Ferrante I, re di Napoli;[3]
- una principessa di casa Savoia, figlia di Vittorio Emanuele I;
- Luigi Carafa (1511-1576), principe di Stigliano;[3]
- il marchese di Pescara Fernando Francesco d'Avalos (1490-1525);[3]
- la duchessa di Montalto Maria d'Aragona (1503-1568), figlia di Ferdinando d'Aragona, duca di Montalto;[3]
- Maria Henriquez di Alcalà;
- Caterina Moncada, potrebbe trattarsi di Caterina Pignatelli sposa nel 1532 di Francesco Moncada 1º Principe di Paternò
- il conte Antonio Agar Marsbourg e i suoi tre figli;
- Alfonso V d'Aragona (1396-1458);[3]
- Ferdinando II d'Aragona (1467-1496);[3]
- Giovanna d'Aragona;[3]
- Antonio d'Aragona Cardona (1543-1584), duca di Montalto.[3]
NoteModifica
BibliografiaModifica
- Napoli e dintorni, Milano, Touring Club Italiano, 2007, ISBN 978-88-365-3893-5.
- Vincenzo Regina, Le chiese di Napoli. Viaggio indimenticabile attraverso la storia artistica, architettonica, letteraria, civile e spirituale della Napoli sacra, Newton e Compton editore, 2004.
- Luigi Salerno, Il convento di S. Domenico Maggiore in Napoli, Napoli, 1997.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
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