Sancho III Garcés di Navarra
Sancho Garcés, detto il Grande (el Grande, el Mayor) (Sancho anche in spagnolo, in aragonese, in portoghese e in galiziano, Sanç, in catalano e Antso in basco; 990 circa – La Bureba, 18 ottobre 1035), fu re di Pamplona e conte d'Aragona dal 999 al 1035 e conte di Sobrarbe e Ribagorza dal 1018 al 1035, conte consorte di Castiglia, dal 1029 al 1032, e infine conte di Castiglia dal 1032 al 1035.
Sancho III Garcés | |
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Re di Pamplona | |
In carica | 999 – 1035 |
Predecessore | García II Sánchez |
Successore | García III Sánchez |
Conte d'Aragona | |
In carica | 999 – 1035 |
Predecessore | García II Sánchez |
Successore | Ramiro Sánchez |
Conte di Castiglia | |
In carica | 1029 – 1035[1] |
Predecessore | García Sánchez |
Successore | Ferdinando Sánchez |
Nome completo | Sancho Garcés il Grande |
Nascita | 990 circa |
Morte | La Bureba, 18 ottobre 1035 |
Casa reale | Casa di Navarra |
Padre | García II Sánchez |
Madre | Urraca di Castiglia |
Consorte | Munia |
Figli | García Sánchez Ferdinando Sánchez Gonzalo Sánchez Bernardo Sánchez Mayor Sánchez Jimena Sánchez e Ramiro Sánchez, illegittimo |
OrigineModifica
Sancho era figlio del re di Pamplona García II Sánchez e di Jimena Fernández, figlia del conte Fernando Bermúdez (discendente del re delle Asturie Ordoño I) e della moglie Elvira.[2][3].
BiografiaModifica
Nel 999, alla morte del padre gli subentrò nei titoli di re di Navarra e conte di Aragona, sotto la tutela della madre e di un consiglio di reggenza, formato da nobili e dall'alto clero, sino a quando, dopo qualche anno (1005)[2], esercitò direttamente il potere.
Spostò la residenza reale da Pamplona a Nájera (perché Pamplona, nell'anno 1000, era stata saccheggiata dalle truppe di Almanzor[2]) e si aprì subito ad una politica di scambi, politici, religiosi ed intellettuali con il ducato di Guascogna, che lo porterà a creare, tra i 1021 ed il 1025, a nord dei Pirenei, le contee di Labourd, Bayonne e Baztán.
Il suo regno inoltre coincise con la crisi di al-Andalus, iniziò infatti con la morte di Almanzor (1002) e terminò con la soppressione del califfato di Cordova (1031), sostituito da un consiglio di stato permanente, che portò alla costituzione dei Regni di Taifa.
Per cui al-Andalus non costituì un pericolo, ma gli permise ampliamenti territoriali.
Nel 1010, comunque prima del giugno 1011, sposò Munia[2], la figlia del conte di Castiglia, Sancho Garcés, avviando un periodo di buon vicinato con la contea di Castiglia, che portò, nel 1016, a fissare correttamente le frontiere tra i due stati.
Nel 1016, approfittando delle difficoltà in cui si trovava la contea di Sobrarbe, fece valere i suoi diritti di successione e riuscì ad impadronirsi della contea tra il 1016 ed il 1019.
Nel 1017, alla morte del conte di Ribagorza, Guglielmo, Munia, moglie di Sancho il Grande, fu designata dai nobili della contea a succedergli in quanto bisnipote del conte Raimondo II di Ribagorza e moglie del re di Navarra Sancho III che, nel 1018, inviò le sue truppe navarresi ad occupare la contea.
Nello stesso anno (1017), alla morte dello suocero Sancho Garcés, divenne conte di Castiglia suo cognato, García Sánchez, che era ancora un bambino; Sancho, allora fu nominato tutore del piccolo conte di Castiglia.
Alfonso V, re di León, cercò di approfittare della situazione, occupando alcune terre tra i fiumi Cea e Pisuerga, della contea di Castiglia, ma Sancho reagì respingendo i leonesi. Nello stesso tempo però cercò di trovare un accordo con il re di León; l'accordo fu trovato, nel 1027, con il programmato matrimonio tra il conte di Castiglia e la figlia del re di León, Sancha.
Nel 1029, però quando il conte di Castiglia, Garcia, si recò a León per il matrimonio, fu ucciso all'uscita dal palazzo reale di León, dove si era recato per conoscere la sua promessa sposa, l'infanta Sancha, e si sospettò che i mandanti fossero i figli dei nobili castigliani che, da tempo, erano stati esiliati con le famiglie in quella città[4].
La contea passò allora alla sorella di García, Munia, moglie di Sancho, il quale la governò (in pratica la incorporò nel regno di Pamplona[2]) assieme alla moglie sino al 1032, quando Munia si ritirò e Sancho fu incoronato conte di Castiglia a patto che alla sua morte la contea di Castiglia tornasse a essere indipendente dal regno di Navarra.
La guerra contro il León riprese contro Bermudo III che nel frattempo era succeduto al padre Alfonso V, con la conquista, nel León, delle terre nella regione di Palencia, sino che, con un nuovo accordo matrimoniale, Ferdinando, il primogenito di Sancho e Munia, sposò la sorella di Bermudo, Sancha, già promessa al defunto Garcia di Castiglia e, nel 1032, fu siglata la pace.
Nel 1032, alla morte, senza eredi maschi, del duca di Guascogna, Sancho VI figlio di Guglielmo I di Guascogna, Sancho avanzò delle pretese sui territori della Guascogna, tra i Pirenei e la Garonna, perché la popolazione era di origine basca, come quella della Navarra, ma il duca di Aquitania, Guglielmo V, marito di Brisca di Guascogna, figlia di Sancho VI, accampò i diritti di suo figlio Oddone, che divenne così Oddone II di Guascogna.
Dopo che, nonostante il nuovo matrimonio, la contesa col León fu ripresa con la conquista di Zamora, Sancho nel 1034 occupò Astorga e la stessa León, capitale del regno, costringendo Bermudo a rifugiarsi in Galizia. Sancho III governò quindi anche il regno di León, per grazia di Dio[2]
Quindi aveva riunito la quasi totalità della cristianità in un unico stato che si estendeva, a nord del fiume Duero, dalla Galizia alla contea di Barcellona e comprendeva: il regno di Navarra, la contea di Aragona, le contee di Sobrarbe e Ribagorza, la contea di Castiglia ed il regno di León.
Dal 1034 Sancho si fece chiamare Imperator Totus Hispaniae e con questo titolo batté moneta.
Sancho si adoperò anche per aprire la Spagna all'influenza europea, appoggiando la riforma di Cluny e i pellegrinaggi a Santiago di Compostela.
Sancho III morì nella Bureba, nel 1035, dividendo il suo "impero" tra i quattro figli maschi che gli sopravvissero:
- a Ferdinando la Castiglia e parte del León;
- a García la Navarra;
- a Gonzalo le contee di Sobrarbe e Ribagorza;
- a Ramiro, il bastardo, l'Aragona.
Sancho III, secondo il codice di Roda[5], fu tumulato nel Monastero di San Salvador di Oña.
DiscendenzaModifica
Da Sancho e Munia nacquero:[3][2][6]
- García Sánchez (ca.1010-1054), re di Navarra;
- Ferdinando Sánchez (ca. 1016-1063), re di Castiglia e León;
- Gonzalo Sánchez (ca. 1018 -1045), conte di Sobrarbe e Ribagorza;
- Bernardo Sánchez di Navarra (?-1024), morto giovane.
- Mayor Sánchez (ca. 1015- prima del 1044);
- Jimena Sánchez (ca. 1020-1062).
Da una sua amante, Sancha d'Aybar (995-27 ottobre 1070/1076), Sancho ebbe un figlio illegittimo:
- Ramiro Sánchez (ca.1015-1063), primo re d'Aragona.
AscendenzaModifica
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
García I Sánchez di Navarra | Sancho I Garcés di Navarra | ||||||||||||
Toda di Navarra | |||||||||||||
Sancho II Garcés di Navarra | |||||||||||||
Andregoto Galíndez | Galindo III d'Aragona | ||||||||||||
Sancha di Navarra | |||||||||||||
García II Sánchez di Navarra | |||||||||||||
Ferdinando Gonzales | Gonzalo Fernández de Burgos | ||||||||||||
Muniadomna di Lara | |||||||||||||
Urraca di Castiglia | |||||||||||||
Sancha Sánchez di Navarra | Sancho I Garcés di Navarra | ||||||||||||
Toda di Navarra | |||||||||||||
Sancho III Garcés di Navarra | |||||||||||||
… | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Fernando Bermúdez | |||||||||||||
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Jimena Fernández | |||||||||||||
… | … | ||||||||||||
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Elvira | |||||||||||||
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NoteModifica
- ^ Fino al 1032 fu conte consorte assieme alla moglie Munia.
- ^ a b c d e f g (EN) Dinastie reali di Navarra, su fmg.ac.
- ^ a b (DE) Sancho III Garcés genealogie mittelalter Archiviato il 29 settembre 2007 in Internet Archive.
- ^ Le cronache posteriori ci riferiscono che i colpevoli di questo assassinio appartenevano alla famiglia Vela, cacciata dai propri domini da Fernán González, ma non esistono dati storici per suffragare questa tesi.
- ^ Il codice di Roda, compilato nel X secolo con qualche aggiunta dell'XI secolo, si occupa della storia e delle genealogie del periodo alto-medievale della zona a cavallo dei Pirenei, quindi soprattutto regno di Navarra e Marca di Spagna.
- ^ (EN) Sancho III of Pamplona, su genealogy.euweb.cz.
BibliografiaModifica
- Rafael Altamira, Il califfato occidentale, in L’espansione islamica e la nascita dell’Europa feudale, «Storia del mondo medievale», II volume, 1999 [1979], pp. 477-515, SBN IT\ICCU\RAV\0065639.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sancho III Garcés di Navarra
Collegamenti esterniModifica
- Nino Cortese, SANCIO III re di Navarra, detto el Mayor, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936.
- Sancio Garcés III il Grande, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Sàncio III (re di Navarra), su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Sancho III Garcés di Navarra, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (ES) Sancho III Garcés di Navarra, in Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 64829745 · ISNI (EN) 0000 0000 3183 2169 · CERL cnp00408640 · LCCN (EN) n93002936 · GND (DE) 120115336 · BNF (FR) cb144381216 (data) · J9U (EN, HE) 987007273863805171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n93002936 |
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