Sancho I Garcés di Navarra
Sancho I Garcés | |
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Re di Pamplona | |
In carica | 905 - 925 |
Predecessore | Fortunato Garcés con Íñigo II Garcés |
Successore | García I Sánchez con Jimeno II Garcés |
Nome completo | Sancho Garcés di Navarra |
Nascita | ca. 880 |
Morte | Resa (vicino a Estella), Navarra, 925 |
Padre | García II Jiménez |
Madre | Dadildis di Pallars |
Consorte | Toda di Navarra |
Figli | Onneca Sancha Urraca Velasquita Orbita García I Sánchez |
Sancho Garcés, Sancho anche in spagnolo, in asturiano, in portoghese e in galiziano, Sanç, in catalano e Antso in basco (880 circa – Resa, 11 dicembre 925), primo re di Pamplona della dinastia Jimena, dal 905 al 925.
Origine[1]Modifica
Figlio primogenito del co-regnante e poi reggente di Pamplona García II Jiménez e della sua seconda moglie, secondo il codice di Roda[2], Dadildis di Pallars, sorella del conte di Ribagorza, Raimondo I di Pallars, nipote del conte Raimondo I di Tolosa.
BiografiaModifica
Dopo che suo padre, nell'882, alla battaglia di Lumbier, combattuta conto l'emiro di Cordova, Muḥammad I ibn ʿAbd al-Raḥmān, in cui morì il re di Pamplona, García I Íñiguez[1], fu sconfitto, come co-regnante (nel Codice di Roda[2] è citato come regnante) del re di Pamplona, Fortunato, da poco liberato dai Mori dalla prigione di Cordova, fu sostituito dal suo fratellastro, Íñigo II Garcés.
Sancho, all'inizio del X secolo, sposò Toda Aznárez (ca. 885-970), figlia di Aznar Sánchez, signore di Larraun, e di Oneca Fortúnez, la figlia del re Fortunato. I loro discendenti furono dunque della dinastia Jimena, da parte di padre e della famiglia Arista per parte di madre.
Nel 905, Fortunato, che, ritornando alla politica della famiglia Arista, aveva stabilito buoni rapporti con i Banū Qasī, fu deposto (dalla coalizione tra suo genero, il re delle Asturie, Alfonso III, e lo zio di Sancho, il conte di Pallars, che erano nemici dei Banū Qasī, capeggiati dal pronipote di Musa II, Lope ibn Muḥammad) a favore di Sancho e non del co-regnante, Íñigo II, di cui non si ebbero più notizie (forse fu esiliato) fino al 925[3]. Fortunato fu forzato a ritirarsi, monaco, nel monastero di Leira (il Libro della Regola del Monastero di San Salvatore di Leira, compilato nel 1076, riporta che Fortunato arrivò da Cordova, succedette al padre, García, ma divenne monaco nel monastero di Leira, mentre Sancho I Garcés con sua moglie Toda di Navarra, nipote di Fortunato, regnarono al suo posto. Ciò suggerisce che Fortunato fu deposto da Sancho. Lo storico Sabaté Curull data la deposizione nel 905[1]), il più vecchio di Navarra, dove molto probabilmente morì, qualche anno dopo.
Assunto il potere estromettendo i cinque figli di Fortunato, legittimi eredi, perseguì in modo energico un'attività di espansione, sia contro l'emirato di al-Andalus, sia contro gli ex-alleati del regno di Pamplona, i Banū Qasī, conquistando la valle dell'Ebro e acquisendo i territori oltre il fiume Ebro. Comunque, alleatosi col re delle Asturie Alfonso III Magno, la prima campagna la fece contro Ahmad ibn Mu'awiya, autoproclamatosi il Mahdi, che, dopo aver proclamato il jihād, venne battuto ed ucciso dal re delle Asturie, Alfonso e da Sancho, mentre, nel 915, a Tudela, sconfisse il Banu Qasi, Mohammed ben Lupo che gli dovette consegnare due castelli (quello di Falces e quello di Caparroso) e due figli in ostaggio[1].
Alleatosi con il re di Galizia e León, Ordoño II, batterono l'esercito di al-Andalus nel 917 a San Esteban de Gormaz ma fu poi sconfitto dall'emiro di al-Andalus, ʿAbd al-Raḥmān III a Valdejunquera nel 920. Comunque tra il 918 e il 923, arrivando sino a Nájera, ne conquistò il distretto e, nel 923, riconquistò Viguera[1].
Nel 922, alla morte del conte di Aragona, Galindo II Aznárez, che era fratello della sua prima moglie, Sancho occupò la contea d'Aragona, ignorando il diritto di successione di tutti gli altri pretendenti, tra cui la figlia di Galindo, Andregoto Galíndez ed il governatore musulmano di Huesca, al-Tawīl, sposato con un'altra sorella del conte, Sancha. Le tensioni cessarono quando il figlio di Sancho García fu promesso in sposo ad Andregoto.
Durante il regno di Sancho la Navarra cominciò a battere moneta.
Nel 924, fondò il monastero di Albelda, come ringraziamento per tutte le vittorie riportate sui musulmani. Nello stesso anno, però, fu sconfitto dall'emiro e futuro califfo ʿAbd al-Raḥmān III, che, dopo aver riconquistato, negli anni precedenti, Tortosa e Sangüesa, saccheggiò la capitale del regno, Pamplona, per cui la capitale fu spostata a Nájera.
Morì a Resa, nella zona di Estella, l'11 dicembre 925; gli successe il figlio García I Sánchez, sotto la reggenza della madre, Toda e dello zio Jimeno II Garcés, che fece uso del titolo regale.
Sancho fu inumato nella Ermita de San Esteban de Deyo a Villamayor de Monjardín
Discendenza[1][4]Modifica
Sancho e Toda, secondo il Codice di Roda, ebbero sei figli:
- Onneca (?-nel 931, dopo il mese di giugno), sposò, nel 926, il re di León, Alfonso IV il Monaco.
- Sancha (dopo il 900-959), secondo la Cronaca di Sampiro[5], sposò, nel 923, il re di Galizia e León Ordoño II, in seconde nozze, nel 924, il conte Álvaro Herraméliz, conte di Álava dal 926, e, rimasta vedova, nel 931, in terze nozze, nel 932, con il conte di Castiglia, Fernán González.
- Urraca (nota anche come Teresa Fiorenza, ?- 23 giugno 956), secondo la Cronica de Sampiro[5] sposò, nel 932 circa, il re di León, Ramiro II.
- Velasquita (920-?), secondo il codice di Roda[2] sposò, verso il 923, in prime nozze, il conte di Álava, Munio Velaz, poi, nel 930, in seconde nozze, Galindo, figlio di Bernardo conte di Ribagorza ed infine, in terze nozze, Fortunato Galíndez, governatore di Nájera, sino al 978.
- Orbita detta l'orfana (?-?), probabilmente sposò il governatore di Huesca, al-Tawil.
- García Sánchez (919-970), che succedette al padre come re di Pamplona, e che sposò, in prime nozze, nel 933, Andregoto Galíndez e, ripudiata Andregoto, in seconde nozze, Teresa nobile del León.
Sancho ebbe anche una figlia illegittima:
- Lupa, che sposò il Conte di Bigorre, Donat III Llop, e, secondo il codice di Roda, fu la madre di Raimondo I di Bigorre[1].
AscendenzaModifica
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Garcia I di Guascogna | Semen di Guascogna | ||||||||||||
Onneca | |||||||||||||
Jimeno I Garcés | |||||||||||||
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García II Jiménez | |||||||||||||
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Sancho I Garcés di Navarra | |||||||||||||
Donato I Lope de Bigorra | … | ||||||||||||
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Lope I de Bigorra | |||||||||||||
Faquilena di Aquitania | … | ||||||||||||
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Dadildis di Pallars | |||||||||||||
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Faquilena de Roergue | |||||||||||||
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NoteModifica
- ^ a b c d e f g (EN) Dinastie reali di Navarra
- ^ a b c Il Roda Codex, compilato nel X secolo con qualche aggiunta dell'XI secolo, si occupa della storia e delle genealogie del periodo alto-medievale della zona a cavallo dei Pirenei, quindi soprattutto regno di Navarra e Marca di Spagna.
- ^ Íñigo II Garcés appare citato con il fratellastro, Sancho I Garcés, in una donazione fatta al Monastero di San Martino di Albelda
- ^ (DE) Sancho I genealogie mittelalter Archiviato il 24 novembre 2004 in Internet Archive.
- ^ a b La Cronaca di Sampiro è unacronaca scritta dal vescovo di Astorga, Sampiro, a partire dall'866, col regno di Alfonso III delle Asturie, sino al 999, regno di Alfonso V di León.
BibliografiaModifica
- Rafael Altamira, Il califfato occidentale, in Storia del mondo medievale, vol. II, 1999, pp. 477–515
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sancho I Garcés di Navarra
Collegamenti esterniModifica
- Sancio Garcés I Re di Navarra, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Sancho I Garcés di Navarra, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (ES) Sancho I Garcés di Navarra, in Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia.